Antique Paintings
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Lot 1 Olio su tela, dimensioni ext. 78x52, int. 60x47 cm.
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Lot 2 Olio su tela, dimensioni ext. 85x57, int. 68x53 cm.
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Lot 3 Olio su tela, dimensioni ext. 86x71,5, int. 72,5x60 cm.
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Lot 4 Olio su tela, dimensioni ext. 87,5x75, int. 70x57 cm.
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Lot 5 Presenti mancanze. Olio su tela, dimensioni ext. 90x75,5, int. 73x59 cm.
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Lot 6 Olio su tela, dimensioni ext 89,5x74,5, int. 76,5x61 cm.
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Lot 7 Olio su tela, dimensioni complessive 83x68 cm.
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Lot 8 Olio su tela, dimensioni complessive 83x68 cm.
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Lot 9 Olio su tela, dimensioni ext. 85x70, int. 75x62 cm.
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Lot 10 Olio su tela, dimensioni ext. 76x67,5, int. 66,5x59,5 cm.
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Lot 11 Olio su tela, dimensioni ext. 65x57, int. 54x46 cm.
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Lot 12 Olio su tela, dimensioni ext. 80x67, int. 73x59,5 cm.
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Lot 13 Olio su tela, dimensioni ext. 116x96, int. 101x79 cm.
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Lot 14 Il pittore tedesco Karl Becker si forma in Germania sotto alcuni dei massimi esponenti dei Nazareni, Peter von Cornelius e Heinrich Maria von Hess. Il legame di questi artisti con Roma è molto forte: la rinuncia al modello classico dell’Accademia di Vienna, veniva qui abbandonato in favore della ricerca di una più pura ed essenziale, quella del cristianesimo del Beato Angelico, del Perugino e di Pinturicchio.Becker però, dopo un primo soggiorno di due anni a Parigi e il consueto viaggio a Roma, farà tappa a Venezia, città che avrà su di lui un impatto molto forte.È qui infatti che viene in contatto con i temi del Rinascimento veneziano: la pittura lagunare gli insegnerà a prediligere il colore, piuttosto che il disegno, nonché a prestare una maggiore attenzione alle architetture, ai dettagli degli interni e dei salotti in cui inserisce ritratti di gruppo o scene di vita quotidiana.In Cyrano e Rossana l’artista illustra un momento ben preciso: Cyrano, innamorato perdutamente -ma non ricambiato- da sua cugina Rossana, si nasconde nell’ombra per aiutare il suo amico Cristiano a conquistare la fanciulla; egli è infatti un giovane onesto, coraggioso, bello e leale, ma manca totalmente di virtù poetiche. Cyrano, dal canto suo, è un personaggio appassionato e romantico, ma piuttosto brutto; Rossana è invaghita di Cristiano e il protagonista quindi, per renderla felice, cerca di aiutare l’amico a conquistarla. Bibl.: D. B. Dearinger, Paintings and Sculpture in the Collection of The National Academy of Design, Volume 1 1826 – 1925, Hudson Hills Press, Inc. New York, 2004, ad vocem. . Olio su tela, cm est. 190x166, int. 148X122
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Lot 15 Questo ottimo dipinto del XVIII secolo è la prova pittorica di un ignoto pittore romano intento nello studio, non didascalico ma fine interprete del dato naturale, del paesaggio della campagna romana, qui adornata di un grande acquedotto e alcune antiche costruzioni annesse in muratura.. Olio su tavola, dimensioni 24x32 cm.
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Lot 16 Questa tempera su carta narra di uno degli eventi più importanti per la storia della fondazione di Roma: l’uccisione di Remo da parte di suo fratello Romolo. Il pittore Andrea Appiani, lombardo di nascita e formazione, fu uno dei pochi pittori italiani della seconda metà del Settecento che ebbe una vera fama europea: nel 1791 compie un viaggio di formazione tra Parma, Firenze, Bologna e Roma, che lo portano ad arricchire il suo linguaggio con tematiche e stili nuovi. Resta però sempre legato all’ambiente lombardo, diventa docente all’Accademia di Brera e pittore di punta della Repubblica Cisalpina; la vasta attività del pittore, molto apprezzato da Napoleone, gli resero la carica di primo pittore del Re d’Italia nel 1804.Il pittore neoclassico, qui affascinato dal tema della pittura di storia, realizza attraverso l’uso della tempera, un’immagine vivida, un po’ secca ma sobria e brillante nella campitura del colore, steso in maniera sicura e levigata. La natura cruenta della scena qui si scontra con la volontà di rendere una bellezza che si esprime sia nella competente pratica artistica che nell’attenta rappresentazione della natura; il risultato è una raffigurazione quasi graziosa di un evento terribile, resa attraverso l’uso del canone con grande forza e sincerità.Bibl.: G. Natali, Il Settecento, Milano 1950, p. 89; A. Ottino Della Chiesa, L'età neoclassica in Lombardia, catalogo della mostra, Como 1959, pp. 33-39, 94-113. . Tempera su carta, cm est. 56x75.5, int. 42.7x62
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Lot 17 In questo delicato acquerello su cartoncino – impreziosito da una ricca cornice dorata – è illustrato uno dei momenti più celebri del mito che lega Bacco e Arianna. La principessa figlia del re Minosse e Pasifae, dopo essere stata abbandonata dall’amato Teseo sull’isola di Nasso, viene raggiunta dal Dio Bacco, che la salva facendone la sua sposa.Spesso, come in questo caso, al tema del salvataggio si aggiunge un corteo di personaggi indicanti il tema matrimoniale che accompagna la coppia; alle spalle di Arianna è visibile una Nike recante una torcia, mentre ai suoi piedi, un putto le offre in dono una collana. Sul lato destro della composizione invece, un satiro e una ninfa recano alla coppia un cesto ricco di frutti prelibati, come augurio di un legame all’insegna della gioia e dell’abbondanza. In alto Cupido è raffigurato con gli occhi chiusi nell’atto di scoccare la freccia che unisce gli amanti in un profondo legame; sullo sfondo è raffigurata la nave con la quale il Dio è giunto in soccorso della sua sposa. Infine, è possibile scorgere, in ritardo rispetto al resto del corteo, l’asino cavalcato da Sileno: sembra quasi possibile udire i versi scritti da Lorenzo il Magnifico nel 1490: “Questa soma, che vien drieto sopra l’asino, è Sileno: così vecchio è ebbro e lieto, già di carne e d’anni pieno; se non può star ritto, almeno ride e gode tuttavia. Chi vuole esser lieto, sia: di doman non c’è certezza.”La tecnica leggera, il soggetto amoroso, la dimensione contenuta dell’opera lasciano presumere che quest’opera sia stata realizzata per una committenza privata, destinata ad un uso perlopiù decorativo, realizzato in ambito fiammingo forse su modello di un ciclo decorativo italiano del Seicento. Bibl.: R. Bruscagli, a cura di, Trionfi e canti carnascialeschi toscani del Rinascimento, Salerno, 1986.. Acquerello su cartoncino, cm est. 66x54, int. 51X39
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Lot 18 Gli armenti in primo piano, il cielo denso d'acqua sullo sfondo e il sereno paesaggio campestre, sono elementi della più pregevole e tradizionale veduta del centro Europa. . Olio su tela, dimensioni ext.62x79 int. 48,5x65 cm.
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Lot 19 Il genere della pittura animalistica si sviluppa a partire dal XVII come parte integrante della pittura di paesaggio ma, come accadeva in questo caso anche per le figure umane, gli animali venivano spesso dipinti da artisti specializzati nel genere.Questo ignoto animalier è probabilmente un pittore tedesco appartenente alla seconda metà del XVIII secolo, che ha guardato alla ricca produzione di maestri come Pieter Boel e Carl Borromäus Andreas Ruthart. È con quest’ultimo in particolare che il nostro pittore ha un debito maggiore, come si evince dalla luminosità dei toni scelti, caldi e morbidi, nonché nella resa delicata ma espressiva dei due animali, immersi in un profondo ma scarno paesaggio. Il piccolo formato è tipico di questa produzione di genere, molto apprezzato nel Settecento soprattutto in nord Europa e in Inghilterra, in paesi dediti alla caccia e alle competizioni equestri, di gran voga al di là della Manica nel secolo seguente.Opere di questo tipo non venivano considerate meramente nel loro decorativismo; la perizia del pittore – o dello scultore, in altri casi – era molto apprezzata e, nonostante la pittura di animali non fosse considerato un genere di prim’ordine, molto spesso era anche ben remunerata.. Olio su tela, cm est. 44x52, int. 33.5x41.5
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Lot 20 Durante tutto il XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, il genere del paesaggio in Inghilterra prende progressivamente le distanze dal paesaggio classico, ideale e immaginario della grande tradizione europea promossa da artisti quali Claude Lorrain, Gaspard Doughet e Salvator Rosa per assumere il proprio Paese e le sue istanze a soggetto prediletto della propria realtà pittorica. d ecco che da questo momento il vedutismo inglese si divide in due filoni: da un lato i pittori sono desiderosi di illustrare i profondi cambiamenti sociali in atto, la trasformazione delle città ad opera dell’industrializzazione e la nascita della borghesia; dall’altra, per contrasto a questi cambiamenti, un nuovo sentimento romantico della natura si fa strada in artisti come Gainsborough, Stubbs e nel primo Constable, desiderosi di descrivere una natura elegiaca, mesta, quasi malinconica.Questo olio su tela rispecchia perfettamente questa descrizione: un ampio paesaggio di scuola, avvolto da un caldo tramonto, offre un profondo scorcio abitato da alberi, monti e da uno specchio d’acqua; al centro di questa visione sorge il romantico rudere di un castello, ormai abitato da animali e pastori, quasi come in una novella Arcadia. . Olio su tela, cm est. 128x94, int. 113x79.5
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Lot 21 Lo studio diretto del vero, un’indagine sincera ma non analitica del paesaggio, ecco cosa appare osservando il paesaggio di Godfred Christensen. Nato e cresciuto a Copenaghen, resta fin dalla sua prima formazione attratto dal genere paesaggistico, e completa i suoi studi come gran parte della sua generazione, intraprendendo il Gran Tour.A Parigi resta affascinato dalla scuola di Barbizon, da cui poi trarrà molta ispirazione: questo gruppo di artisti si lascia alle spalle l’Accademia e i suoi dettami classici sulla raffigurazione del paesaggio, puntando su una raffigurazione più spontanea del vero, meno ingabbiata da rigidi schemi.Christensen si dirige poi a Roma, dove esporrà alcuni suoi dipinti, e così anche a Capri e in Svizzera. Gran parte della sua carriera resta però legata alla sua città natale, Copenaghen; nonostante la difficoltà nella datazione di questi soggetti, di certo si può affermare che questo dipinto ben rappresenta la tradizione danese del paesaggio, la ricerca dei barbizonniers e i colori caldi e morbidi dei paesaggi italiani. Bibl.: M. Marcussen, Godfred Christensen, in Kunstindeks Danmark & Weilbach Kunstnerleksikon. Retrieved April 1, 2019. . Olio su tela, cm est. 175x233, int. 137x194
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Lot 22 Questa commossa scena raffigurante i Progenitori che piangono la morte del figlio Abele, ucciso dal fratello Caino, è opera del pittore e docente teramano Giuseppe Bonolis. Celebre disegnatore e ritrattista, fu prima studente e poi docente presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli. Eccezionale la presenza sul mercato di un soggetto tanto lontano dal corpus dell'artista, elogiato anche dalla regina Maria Isabella.. Olio su tela, dimensioni ext. 57x46,5, int. 44,5x33,5 cm.
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Lot 23 Olio su tela, dimensioni ext 134x105, int. 99x72,5 cm.
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Lot 24 Questo elegante acquerello, firmato e datato in calce dall'artista, è una preziosa testimonianza di un importante scorcio dell'architettura romana della fine del XIX secolo: il Portico d'Ottavia è qui raffigurato con grande dovizia di particolari e abitata da numerose figure in abiti d'epoca a rendere la profonda veduta una vivace scena di genere, dal carattere genuino e autentico.. Acquerello su cartone, dimensioni ext. 72,5x100 int. 61x87 cm.