Asta N. 116 - Libri, Autografi e Stampe
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Lotto 97 Litta, Pompeo Lettera autografa e firmata Una pagina in 8°, grafia minuta, inchiostro bruno. Lettera viaggiata, indirizzo e timbri postali sul verso. Vi ringrazio delle notizie che mi volete procurare degli antichi Farnese, e vi dirò che i tempi anteriori a Paolo III sono affatto ignorati. Ora termino la casa di Savoia, le di cui ultime tavole sono alla Censura di Vienna, ove hanno a pensare alla Polonia, che continua a dare grandi molestie. Ho pronti gli Orsini alla stampa, ed ho anche tutti i disegni, in tutto circa 50 tavole… Ho dovuto cedere ai desideri del Conte della Gherardesca, che ora ha fatto parentadi con nobiltà metallica. Ho impegno per i Marchesi di Monferrato.Un suggestivo sguardo sul laboratorio creativo dello studioso. Questa ampia ed interessante lettera autografa firmata dell'illustre genealogista lombardo, datata 4 aprile 1846, è diretta al Marchese Pietro Bourbon Dal Monte S. Maria e concerne la preparazione di una delle sue opere di maggior fama, l'imponente Famiglie celebri Italiane.
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Lotto 98 Luigi XIII di Francia Diploma & Passaporto Diploma cartaceo, 355 x 230 mm., sottoscritto in basso dal re nell’ottobre 1618, con timbro a secco e firma Louis, entro cornice in legno marrone; passaporto concesso al Marchese Anton Francesco Montauti per il suo viaggio a Dusseldorf, Bruxelles e in Olanda, datato Versailles, 15 aprile 1697, firmato in calce dal re, Louis (Louis XIV). Luigi XIII re di Francia, detto il Giusto (fr. le Juste). - figlio (Fontainebleau 1601 - Saint-Germain-en-Laye 1643) del re Enrico IV e di Maria de' Medici. Succedette al padre nel 1610. Dopo la reggenza di Maria de' Medici (1610-17), si riappropriò del potere, non senza conflitti con la madre. Entrato nel Consiglio il cardinale Richelieu (1624), lasciò progressivamente il potere nelle sue mani e, alla morte di questi (1642), al cardinale Mazzarino. Fu favorevole a una politica di grande fermezza nei confronti degli ugonotti della Spagna.Luigi XIV noto come Luigi il Grande fu un monarca di casa Borboni, il cui regno durò ben 72 anni.
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Lotto 99 Marchand, Jean Baptiste Foto con dedica Foto di grandi dimensioni, 305 x 205 mm. con lunga dedica autografa a Boussard Bonnefoy, datata 1 giugno 1899, timbrata a secco Paul Boyer Parigi. Jean-Baptiste Marchand (2 novembre 1863 – 13 gennaio 1934) è stato un ufficiale francese ed un’esploratore in Africa. Partecipò alla conquista del Senegal, esplorò le fonti del Niger e del Nilo, ed è ricordato per la resistenza a Fashoda contro gli anglo-egiziani. La dedica è al celebre gironalista e politico francese Boussard, fondatore di diverse testate, attivista, movimentista ma anche letterato e poeta.
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Lotto 100 [Moore, Thomas] Spartito autografo - What life like that of the Bard? Quattro pagine di spartito, 235 x 292 mm., trascritte e arrangiate da Henry R.Bishop nel 1834 come indicato in alto a destra, montate in passepartout. Sir Henry Rowley Bishop (18 Novembre 1786 – 30 Aprile 1855) è stato un celebre compositore inglese. Famosissimo per le canzoni "Home! Sweet Home!" e "Lo! Here the Gentle Lark." Qui si cimenta con l’arrangiamento di una celebre ballata irlandese di Moore.
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Lotto 101 Odescalchi, Livio - Alvise Contarini Patente di Nobiltà veneta Pergamena di 640 x 450 mm., vergata in inchiostro nero e dorato con festone fitomorfo laterale, sottoscritto in basso dal segretario Agostino Bianchi, datata Palazzo Ducale [Venezia], 1676, sotto il dogato di Alvise Contarini. Concessione perpetua di patente nobiliare a Livio Odescalchi e famiglia: “Livio Odescalchi Nipote di Sua Santità con tutti li Figliuoli, e Discendenti suoi nati, e che nasceranno di legitimo matrimonio in perpetuo sia creato Nobile Patritio Veneto, e come tale habbi à godere tutti gl’honori, privileggi, immunità, dignità, e prerogative degl’altri Nobili Nostri”. Alvise Contarini (Venezia, 24 ottobre 1601 – Venezia, 15 gennaio 1684) fu il centosesto doge della Repubblica di Venezia, in carica dal 26 agosto 1676 alla morte. Il suo dogato fu pacifico e mirò soprattutto a sanare il pesante passivo economico accumulato in seguito alle guerre contro i turchi. Pochi giorni prima della sua morte, Venezia riaprì le ostilità con l'impero ottomano.Livio Odescalchi (Como 1658 - Roma 1713) fu il nipote di papa Innocenzo XI , uno dei più illustri mecenati e collezionisti della Roma seicentesca. Costituì il caso esemplare di un aristocratico non solo amante dell’arte, ma dilettante e con buone conoscenze tecniche sia nel disegno sia nella pittura.
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Lotto 102 Papa Clemente XI Breve apostolico Foglio pergamenaceo di 230 x 320 mm. con sigillo in piombo di papa Clemente XI, datato 23 luglio 1720. Breve con sottoscrizioni, riguardante una concessione per Joseph Formoza e Domenica Busastil.
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Lotto 103 Poe, Edgar Allan Lettera autografa Lettera in 4° di 4 pp., 222 x 170 mm., 26 righe per pagina, interrotta (manca forse un’altra facciata), indirizzo autografo - su polizza acclusa - di Mrs Maria Clemm, destinataria della lettera, la zia e poi suocera di Poe dopo il suo matrimonio con sua figlia Virginia Clemm, cugina di Poe. Datata Wednesday Evening - Aug 29 [Richmond, 1849], applicata su passepartout. Stupenda e rara lettera di uno dei più grandi e influenti scrittori statunitensi della storia, inventore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico, nonché uno dei rappresentanti maggiori del racconto gotico.La lettera è indirizzata alla sua “darling, beloved Mother”, dal suo Eddy. E così inizia: “May God grant that this letter, so long delayed, may find you well. I ask no more. For I have been tortured, almost to death, by horrible dreams, in which I fancied that you were ill and helpless and I so far away from you. Oh, my dear. dear good Muddy, I never knew the depth of my affection for you until this long and terrible separation.” Le riferisce come la sua situazione finanziaria sia penosa e dunque non in grado di mandarle dei soldi, utili a curarla. Non gli manca però l’ottimismo: “But now, my beloved Mother, cheer up... better days are at hand for both of us. Unless some unforeseen accident shall occur, we shall be out of all our terrible poverty in less than one month.” Poe confessa di avere “one half dollar in the whole world for 3 weeks, here in a strange city... I had not so much as one single cent”. Nella pagina successiva si dilunga sulla decisione presa di sposare Elmira [Sarah Elmira Royster Shelton], una notizia straordinaria quasi sconosciuta ai bibliografi di Poe: “We are solemnly engaged to be married within the coming month (Sept.r) - but I make no doubt that in a week or 10 days, all will be over. I enclose you her last note - that you may see how we stand. I got angry with her for wishing to defer it till January and wrote her a cross letter”. Ma alla fine si decise, e anzi comunicò la notizia ai Mackenzies tanto che tutta Richmond venne a sapere del loro fidanzamento al punto che “It was reported, indeed, thus we were married last Thursday” scatenando così le ire dei familiari di Elmira che erano contrari al matrimonio per “pecuniary interests”. Insieme hanno deciso che Maria Clemm avrebbe dovuto vivere con loro, dove ancora non si sa, “but would prefer the North - at least for the present - to get rid of her relations, who pester her to death for money”. Poe le riferisce che il valore della proprietà di Mr. Shelton (il marito di Elmira, morto da diversi anni) assomma a $ 70000. Lei è l’unica erede delle proprietà, ma nel caso in cui dovesse risposarsi terrebbe solo la casa, il mobilio, i servi (slaves) e un entrata di circa $ 1200-1400. Poe si dilunga sulle sue qualità manageriali, tali da averle consentito di far fruttare il patrimonio immobiliare negli ultimi anni. Il figlio di Elmira, di 10 anni, potrebbe decidere di vivere con la madre e lui potrebbe fargli da precettore a $ 500 l’anno. Poe vorrebbe comprare un cottage che potrebbero loro stessi decorare e ristrutturare. Elmira sino al giorno prima (28 agosto) era ansiosa di mantenere segreto il loro fidanzamento, ma ora è felice di averlo comunicato a tutti. E tutti pensano che sia un bene anche per Edgar. Poe esterna quindi tutto il suo affetto verso la suocera: “I would give up the whole world, as a moments’ notice, for your dear sake” and, if in this marriage you are not made happy, we have still our love for each other to defend upon.” Quindi passa a descrivergli il suo stato di salute: “It is now 4 weeks since I have touched anything to drink. In bodily health I am quite well, and in mind I would be so, but for dreadful anxiety on your account: - there is one other thing: too, dear mother, which drives me frantic - my love for Annie [Nancy Richmond] - I worship her beyond all human love: My passion fro her grow
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Lotto 104 Ponsiglione, Antonio Lettera autografa firmata In 4°, 300 x 210 mm. lettera autografa firmata datata Burgos 29 maggio 1524, 2 pp. su bifolio, indicazione del destinatario e traccia di sigillo alla quarta. De novo la Maestà Cesarea ha concluso il matrimonio di donna Caterina sua sorella col Serenissimo Johanne Re di Portogallo… Se dice la Cesarea Maestà haver mandato Imbasciatori al Sguicero per reducerlo al Jugo il che non podendo farlo per placet delibera far per nocet per asecurar quella exhausta et povera Italia. Politica e diplomazia europea nel '500. Interessantissima lettera autografa dell'illustre giureconsulto piemontese Antonio Ponsiglione, nella quale, dalla città spagnola di Burgos, riferisce al Podestà di Genova circa le ultime notizie relative ai disegni politico-militari in Europa del Re di Spagna Carlo V d'Asburgo. Nella lettera, tra le altre informazioni, si fa riferimento al matrimonio combinato dal Re tra la sorella Caterina d'Asburgo e il Re di Portogallo Giovanni III di Aviz.
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Lotto 105 Regnanti d’Europa - Maria Pia di Savoia Regina del Portogallo Lettere autografe firmate Bell’insieme di lettere di Maria Pia di Savoia, Maria Teresa Asburgo-Lorena e Maria Cristina di Sassonia, illustri regine e regnanti, e una lettera di Fernando I di Bulgaria. Due lettere autografe firmate e datate di Maria Pia di Savoia, futura Regina di Portogallo. Le lettere di cortesia sono dirette a una contessa: la prima è datata Moncalieri 22 7bre 1859, la seconda Turin 2 Aout 1862. Figlia di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, Maria Pia sposerà Luigi I del Portogallo e sarà regina dal 1862 al 1889.Lettera autografa firmata di Maria Teresa, con data Turin le 24 fevrier 1841. La Regina di Sardegna, consorte di Carlo Alberto, che aveva sposato nel 1817, invia questa lettera decorata alla Contessa della Volvera in cui le propone data e orari per un incontro.
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Lotto 106 Rossini, Gioacchino Lettera autografa firmata Una pagina in 4°, mm. 272 x 216, su bifolio, datata Firenze 12 giugno 1851, corsivo leggibile, inchiostro nero, nome del destinatario alla quarta, lettera su carta azzurrina con timbro a secco, Bath. Raro autografo rossiniano. La lettera, inviata da Firenze ove il compositore risiedeva, è indirizzata ad Antonio Monghini (1822-1875), patriota riparato a Firenze dopo aver partecipato all'esperienza della Repubblica romana. La missiva fa riferimento al pagamento di una consistente somma di danaro, da effettuarsi attraverso una banca: è interessante notare che Antonio Monghini si occupò principalmente di finanza e del sistema delle banche.
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Lotto 107 Sand, George Lettera autografa firmata In 8°, 200 x 130 mm. 1 c. con 25 righe e firma in calce, grafia in corsivo, inchiostro nero, testo al recto, al verso autentica di Luigi Calamatta, 1801 - 1868, incisore italiano, consuocero della Sand, giacché sua figlia sposò Maurice, figlio della scrittrice. Strappi al margine interno, macchioline. Quant à ce livre, il en sera comme plaira à vous et à mes amis… Vous n'imaginez pas, j'espère, qu'après les complaisances istinctives pour la poésie mystique, je vais chercher la moralité de mon livre dans les institutions de la cour de Rome. Vous y verrez seulement qu'au milieu de cette fantaisie d'artiste qui me pousse au couvent, mes idées tendent à un rassérènement général, à l'amour d'une règle intelligente et à l'eternel spiritualisme sans lequel il n'est pas de poésie.Importantissima lettera autografa firmata, inviata a un destinatario sconosciuto. La lettera riguarda il rimaneggiamento del romanzo Lélia, opera lirica e simbolica facente parte dei romanzi detti "femministi" di George Sand. L'opera uscì nel 1833 e in seguito, profondamente cambiata e aumentata, fu riedita nel 1839. In questa lettera la scrittrice fa diretto riferimento al finale diverso che ha in mente, e alle ragioni che lo motivano: nella nuova edizione, infatti Lélia, divenuta badessa, riuscirà a creare una società armoniosa in un convento. Il 15 luglio 1836 un estratto di Lélia apparve nella Revue des Deux Mondes accompagnato dal fac-simile di questa lettera. Cfr. L'histoire littéraire: ses méthodes et ses résultats; mélanges offerts à Madeleine Bertaud, a cura di Luc Fraisse, Librairie Droz, 2001, p. 775.
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Lotto 108 Sicilia - Carlo VI Concessione al Principe di Roccafiorita, di Palermo, del territorio allodiale della Margana, sottoscritto dal Re in fine Manoscritto pergamenaceo, datato in fine Vienna, 22 dicembre 1725, mm. 273x190, 215 carte non numerate, stemma imperiale disegnato alla prima carta, testo inquadrato dentro cornice di doppio filetto e vergato in elegante e calligrafica corsiva, in lingua italiana e latina, legatura coeva in pergamena, tagli colorati in rosso, ottimo esemplare perfettamente conservato, con pergamena bianchissima e di grande qualità. Importantissimo documento originale, in manoscritto pergamenaceo. Si tratta di un imponente diploma imperiale di Carlo VI (1685-1740) sottoscritto in fine "yo el Rey", in cui si concede a Francesco Bonanno del Bosco, Principe di Roccafiorita, il riconoscimento del contratto enfiteutico per il godimento del territorio allodiale della Margana, nei pressi di Palermo. In primo luogo il codice riporta l' “istrumento”, stipulato il 4 luglio 1723 fra il Principe di Roccafiorita e l'Abate dell'Abbazia cistercense della Magione dei Teutonici, in cui il territorio allodiale della Margana è concesso in affitto per il canone annuo di 1337 once; seguono poi numerose testimonianze e i decreti emessi dalla Gran Corte Arcivescovile di Palermo in merito a tale usufrutto di terreni. Al verso della carta 204 si trova la registrazione del diploma da parte di Antonio De Fialdi, Segretario dell'Imperatore e Scriba del Supremo Consilio, in data 20 giugno 1724. Le carte finali contengono il decreto ufficiale e si concludono con la data 22 dicembre 1725 e la firma a penna dell'imperatore Carlo VI. Don Francesco Bonanno è uno dei più prestigiosi esponenti della potente e nobile famiglia Bonanno che governò Misilmeri dal 1721 al 1812.
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Lotto 109 Thorvaldsen, Bertel - Fratelli Camuccini Pagina autografa firmata Una pagina in 4°, 236 x 182 mm., montata su passepartout. Interessantissimo elenco di opere scultorie greche che Alberto Thorvaldsen (Copenaghen, 19 novembre 1770 – 24 marzo 1844) visiona presso la bottega dei fratelli Camuccini:“Avendo esaminato la collezione de’ Marmi antichi dei SSri. Fratelli Camuccini, e particolarmente di quattro Bassorilievi che facevano parte del Foro Trajano, e che ciascuno nel loro genere li credo li più belli che esistono; una delle Cariatidi Semicolossale del Tempio di Pandrosia opera greca rarissima appartenuta ad un tempio così interessante d’Atene, et perché n’esiste soltanto una compagna nel museo....; un Amazzone opera greca eseguita in marmo greco duro, e di stile superiore alle due statue di Amazzoni opere latine, che esistono una al Museo Vaticano, l’altra al Capitolino; Fiume colossale rappresentante l’Oceano ed è l’unica statua che si conosca di grandezza superiore ai due fiumi di Nilo e Tevere che esistono nel Museo Vaticano e di merito non inferiore (....) giudico li sopradescritti oggetti degni di sostenere il paragone di qualunque opera greca che si conosca. Alberto Thorvaldsen”.Thorvaldsen fu un celebre scultore danese, uno dei massimi rappresentanti del neoclassicismo nella scultura, che interpretò rigorosamente aderendone ai canoni estetici con grande purezza formale. Pur essendo spesso paragonato a Canova, rispetto a quest'ultimo Thorvaldsen incarnò in misura maggiore lo stile dell'arte classica greca. Le pose ed espressioni delle sue figure sono molto più rigide e formali di quelle di Canova. Molto interessante l’elenco stilato presso l’atelier dei Camuccini della loro collezione di statue greche, che sicuramente furono fonte di ispirazione per l’artista danese.
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Lotto 110 Tommaseo, Niccolò Lettera autografa firmata Una pagina in 8° di 215 x 150 mm., su bifolio. Insieme nel lotto tre belle lettere dell’editore Francesco Vallardi e una gustosa tenzone poetica del XVIII secolo tra Ambrogio Viale e l' Abate Luigi Richeri. Lettera di cortesia di Tommaseo. Il letterato dalmata, che si firma "Il loro obbligatissimo Tommaseo", scrive a S. Ronchetti, Cassiere della Società degli Studenti. Interessante il carteggio della famiglia di editori milanesi, i Vallardi. Le tre lettere autografe firmate, due di Francesco del 1853, una di Pietro del 1856, sono dirette ad Antonio Cappelli, 1818-1887, tipografo di Modena; la carta postale, del 1884, è indirizzata allo stesso Cappelli nella sua qualità di Bibliotecario della Biblioteca Estense di Modena. L'enciclopedico studioso modenese, in effetti, fu anche tipografo dal 1845 e il 1871, e nel 1860 fu nominato vicesegretario della Biblioteca Estense.
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Lotto 111 Verga, Giovanni Lettera autografa e firmata Due pagine in 8°, 210 x135 mm., su bifolio, lettera autografa firmata datata Milano martedì 25 settembre 1900 e indirizzata ad una gentilissima signora. Ho perduto amici non giocando a Mars e lasciando Pallanza - ma ci ho guadagnato la sua bella cartolina e il suo pensiero gentile… Ahimè il fiore, o per meglio dire, la spino secco sono proprio io, e non le cartoline come questa.Curiosa e interessante lettera indirizzata a una "Gentilissima Signora". La lettera è scritta su carta intestata "Grand Hotel Continental Milano".
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Lotto 112 Walpole, Horace Lettera autografa e versi Lettera autografa in 4°, una pagina, 195 x 163 mm., datata Strand 8 novembre 1793, montata su passepartout; insieme sei versi di un componimento intitolato The State of France, un foglio di 136 x 146 mm. montato su passepartout. “It is not to refuse, but to accept your visit on Sunday next, that I write. I thought you lost, or, which was much more probable, that you had forgotten a superannuated Invalid in a Village out of the way. (...) I have been much concerned for John Hunter [illustre medico scozzese, noto per essere stato fautore della necessità di fondare la chirurgia sulla ricerca e sulla sperimentazione]...You will find Twickenham scarce wrinkled: the unexampled Summer still lasts, & the Elms like old Beauties flatter themselves that they look as well as ever; and I hope politically, that our Laurels will not lose a leaf. The atrocious murder of that matchless Heroise et first of human Beings the Queen of France has filled me with a horror I can not express [si riferisce alla morte di Maria Antonietta, ghigliottinata il 16 ottobre 1793]. But if the French have shown themselves a race of intentionalHyaenas they have proved Her superior to every weakness that may reduce the Mind to the failings of Morality. Adieu till Sunday.” I versi del foglio acclusi, dal titolo The State of France, sono una sestina a rime baciate ed ironizzano sullo stato della Francia di fine secolo.
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Lotto 113 Zola, Émile Contratto editoriale autografo Due pagine in 4°, 250 x 175 mm., firmato in calce da Zola in data Parigi, 20 dicembre 1898, indirizzato ad Attilio Luzzatto. Interessante contratto editioriale tra Zola e Attilio Luzzatto, il celebre direttore della rivista La Tribuna (1883-1946). Nel 1887 la proprietà fu rilevata dal principe Maffeo Sciarra Colonna, che dotò il giornale di una propria tipografia e di una propria sede (Palazzo Sciarra) e tramutò La Tribuna in un foglio di sole notizie, non politicamente connotato. La nuova proprietà promosse alla direzione Attilio Luzzatto. Nel 1890 uscì il supplemento settimanale La Tribuna illustrata. Nel 1895 Luzzatto iniziò a fare un giornale nazionalista, sostenendo apertamente l'impresa coloniale in Africa. Nel giro di un anno «La Tribuna» si affermò come primo quotidiano della capitale e del centro Italia. Alla fine del decennio uno scandalo sconvolse l'opinione pubblica francese: il caso Dreyfus. La Tribuna seguì da vicino gli eventi. Al processo, cominciato nel 1898, La Tribuna sostenne il capitano Dreyfus ed Émile Zola, autore del famoso J'accuse. La scelta si rivelò felice e ciò accrebbe il prestigio del giornale. Ed è proprio a quegli anni che si colloca il presente contratto, stipulato tra Zola e Luzzatto per la cessione dei diritti per la pubblicazione, sia su rivista che in volume, di Fecondité. Si tratta di un romanzo poco noto di Emile Zola, che uscì nel 1899, tutto dedicato al tema della denatalità che caratterizzava la Francia di fine Ottocento, rendendola diversa dagli altri Paesi europei e soprattutto dalla Germania, sua nemica naturale, dove invece l'indice demografico era in costante aumento. Un romanzo molto lungo, uno dei più lunghi scritti dall'autore francese e, come tutte le sue opere, carico di vis polemica contro il pensiero dominante e contro la tendenza sociale in atto, un'opera insieme di denuncia e di proposta per l'avvenire: il protagonista Mathieu Froment - che all'inizio del romanzo ha 27 anni, quattro figli ed è povero, e che alla fine di anni ne avrà 90 e di figli dodici, con una fertile e ampia azienda agricola - rappresenta l'utopista che crede nella fecondità della moglie e della terra, e che grazie alla sua tribù di figli e alla sua audacia come imprenditore agricolo raggiunge la ricchezza e la felicità. Il contratto prevede l’uscita della traduzione italiana sulla Tribuna tre giorni dopo la sua uscita in un giornale francese. La cessione costerà a Luzzatto 5000 franchi francesi da versarsi: duemila alla ricezione dei primi foglio dell’opera, 1500 alla pubblicazione di metà dell’opera e i restanti 1500 alla ricezione degli ultimi fascicoli. Il volume invece non potrà essere messo in vedita che 8 giorni dopo l’uscita dell’edizione orginale francese. L’opera, anticipata a puntate sulla Tribuna, uscì efefttivamente a stampa a Roma presso lo Stab. Tipogr. della Tribuna nel 1899.
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Lotto 114 Zola, Émile Lettera autografa firmata Due pagine in 8°, 212 x 134 mm., datata Parigi 29 ottobre 1899 con firma in calce, indirizzata ad Attilio Luzzatto, strappi alle piegature senza alcuna perdita di testo. Bella lettera intensa e cordiale, tra due veri amici e collaboratori. Zola divenne un habitué delle pagine della Tribuna, consolidando un sodalizio letterario che non conobbe crisi e contribuendo alla conoscenza in Italia del grande romanziere francese. Nella missiva parlano della eco prodotta da Les Quatre Évangiles, il ciclo di romanzi progettato e realizzato da Zola tra il 1898 e il 1902, e dell’imminente uscita di Travail. Zola ribadisce di avere piena fiducia in Luzzatto, che mai e poi mai abbandonerà per altri editori. Documento interessante sulla circolazione in Italia delle opere di Zola a fine Ottocento, che tanto influenzeranno verismo e decadentismo nostrano.
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Lotto 115 Abdisho - Marcantonio de Mula Patriarchae Orientalium Assyriorum de Sacro oecumenico Tridentini concilio approbatio Riva del Garda, Giacobbe Marcaria, 1562. In 4°. Stemma di Pio IV xilografato, legatura del XX secolo in mezza pergamena con titolo in oro al piatto. Rara prima edizione. Si tratta di una delle poche edizioni del primo tipografo di Riva di Trento, l'ebreo Jacob Marcaria. La produzione degli opuscoli conciliari costituisce, certamente, il dato più particolare a riguardo della produzione tipografica uscita dai torchi del Marcaria. L'opera contiene la professione di fede del Patriarca della Chiesa caldea, che era di confessione nestoriana, fatta davanti a papa Pio IV il 17 aprile 1562: è preceduta dalla lettera di presentazione al Concilio di Trento del Cardinale Marcantonio De Mula ed è seguita da un'altra lettera del Patriarca in cui sono elencate le diocesi orientali sotto il suo governo, che andavano dall'Impero Ottomano alla Persia e l'India. Ester, Editori e Tipografi di Trento e Rovereto, n. 10283.
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Lotto 116 Abissinia - Marescotti Ruspoli Carlo Relazione dei viaggi in Abissinia del Tenente Marescotti Ruspoli. Condizioni ed usi militari in Abissinia 1926-1928 Dattiloscritto di 56 pagine numerate, cm. 29x21 circa, con 7 carte geografiche di cui 4 ripiegate, e 55 fotografie d’epoca nel testo, legatura coeva in mezza pergamena con angoli, titoli in oro su doppio tassello al dorso. Interessantissimo resoconto di viaggio, inedito, relativo alle esplorazioni effettuate nel triennio 1926-1928 dal tenente colonnello Carlo Marescotti Ruspoli, ufficiale italiano di stanza in Africa orientale, e medaglia d’oro al Valore Militare, deceduto durante la battaglia di El Alamein. La premessa dell’autore è preceduta dall’intestazione “Ministero delle Colonie“, che lascia presupporre che il testo fosse stato allestito come relazione ufficiale da presentare al governo. L’insieme risulta di enorme interesse storico-documentario, data l’articolazione e i dettagli delle informazioni fornite, tutte di prima mano, e la ricca documentazione fotografica allegata che ritrae usi tribali, scene di caccia, villaggi indigeni, scenari paesaggistici, macabri trofei di guerra. Il testo è diviso in 6 capitoli: Sguardo riassuntivo delle Province dell’Ovest e Sud-Ovest dell’Etiopia; Relazione dei viaggi in Abissinia del capitano Marescotti Ruspoli; Muli e basti abiussini; Elenco di parole Massango e Jambo; Elenco delle tappe compiute durante il viaggio; Condizioni ed usi militari in Abissinia. Un insieme davvero tutto da scoprire.
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Lotto 117 Académie des inscriptions et belles-lettres Dissertazione sopra i supposti Fulmini. N° XVII Venezia, A. Groppo, 1748. In 4°. Vignetta al frontespizio incisa in rame, 2 tavole in rame fuori testo, legatura coeva in cartonato decorato. Prima edizione italiana. La dissertazione riprende una memoria dell'archeologo francese Nicolas Mahudel, letta nel 1734 alla Reale Accademia delle Iscrizioni, e Belle Lettere di Parigi, in cui si dimostra che le cosiddette "pietre ceraunie", che gli antichi ritenevano prodotto dei fulmini, sono in realtà attrezzi dell'uomo primitivo, ascie, mazze, cunei, scalpelli. Rossetti e Cantoni, p. 116.
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Lotto 118 Accademia degli Occulti Carmina Academia Occultorum Brescia, apud Vincentium Sabiensem, 1570. In 8°. Frontespizio allegorico inciso in rame, firmato B.L.F., restauro al margine esterno del frontespizio e della seconda carta, in parte risarcita, legatura in pergamena antica del sec.XVIII. Prima ed unica edizione. Sono raccolte diverse opere poetiche dei letterati che facevano parte della prestigiosa Accademia di Brescia: alla fine un'annotazione di mano coeva riporta i nomi dei diversi autori, fra i quali Tommaso Porcacchi. L'Accademia degli Occulti, attiva tra il 1564 e i primi anni del '600, ebbe il merito di avere contribuito allo studio e alla conoscenza della lingua italiana: il suo programma si esprime nell'emblema dell'Accademia, il Sileno, qui splendidamente raffigurato nel frontespizio allegorico. Ugo Vaglia, Stampatori e editori bresciani e benacensi nei secoli XVII e XVIII, Brescia, 1984.
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Lotto 119 Accademia del Cimento Saggi di Naturali Esperienze fatte nell'Accademia del Cimento. Terza edizione fiorentina preceduta da notizie storiche sull'Accademia stessa e seguitata da alcune aggiunte Firenze, Tipografia Galileiana, 1841. In 4°. 22 tavole f.t. inc. in rame fuori testo incise da Lasinio, Dotti e Bedetti, tutte montate su braghetta della larghezza del vol., legatura originale in cartonato, doppio riquadro tipografico con motivi floreali agli angoli e grande fiorone al centro dei piatti. Esemplare n. 377 con invio autografo del segretario F. Tartini al prof. Pietro Conticini. Pregevole edizione figurata. Si tratta della migliore edizione dell'unica pubblicazione dell'Accademia del Cimento: contiene le descrizioni degli esperimenti effettuati dagli scienziati nel XVII secolo, Borelli, Steno, Redi, Cassini e i due allievi di Galileo, Viviani e Torricelli. Il testo è scritto dal conte Lorenzo Magalotti, e include i resoconti di esperimenti su temperatura e pressione dell'aria, fra cui l'invenzione del barometro di Torricelli, la velocità del suono e della luce, la fosforescenza, il magnetismo, l'ambra e altri organi elettrici, il congelamento di acqua. Questa edizione fu stampata in poche centinaia di esemplari, in occasione del Terzo Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi in Firenze nel 1841. Riccardi: "Interessantissime sono in particolare le notizie dell'Antinori per la storia delle matematiche in Toscana e per la storia della scuola Galileiana." Le 22 tavole incise su rame da Lasinio, Dotti e Bedetti, illustrano le più importanti scoperte scientifiche del XVII secolo. Riccardi II, 408; Favaro, 815; Wolf, History of science, I, pp. 55-59.
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Lotto 120 Adam, Melchior Vitae Germanorum Philosophorum Heidelberg, Tipis Joannis Lacelloti, 1615. In 8°. Marca al frontespizio, stampato in rosso e nero, qualche capolettera. Legato con Vitae Germanorum Jureconsultorum et Politicorum.Heidelberg, Tipis Joannis Lacelloti, 1620, e con Vitae Germanorum Medicorum… ad annum usque MLCXX.Heidelberg, Tipis Joannis Lacelloti, 1620. Uniforme brunitura, legatura coeva in pelle di scrofa. Prime edizioni. Si tratta di repertori originali con le biografie di personaggi della nazione germanica distintisi nei vari campi della cultura scientifica e letteraria nel corso del XVI secolo. Ricordiamo fra gli altri: Purbach, Agricola, Longueil, Erasmo, Melantone, Oporinus; U. von Hutten, Pirckheimer, Grynaeus; Paracelso, Gemma Frisius, Janus Cornarius, Vesalio, Fuchs, Gesner, J. Camerarius.
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Lotto 121 Aerostato - Charles, Jacques Alexandre César e Robert, Marie-Noël Représentation du Globe Aérostatique Parigi, Chez Esnauts et Rapilly, rue St. Jacques, à la ville de Coutances, [1783]. Estratto di 8 cc. dal Journal de Paris del 13-14 dicembre 1783, pubblicato col testo francese su una colonna e la relativa traduzione italiana sull’altra, due incisioni colorate a mano ripiegate, raffiguranti l’ascesa della gondola appesa all’aerostato avvenuta a Parigi, Tuileries Garden, il 1 dicembre 1783 e la relativa discesa, circa due ore dopo, nei pressi di Beaumont. La testimonianza in presa diretta del primo volo di un pallone ad idrogeno. Sulla scia dei Montogolfier, sfruttando gli studi di Henry Cavendish che nel 1766 scoprì che l’idrogeno è più leggero dell’aria, il fisico Jacques-Alexandre Charles costruì un pallone capace di sollevarsi per mezzo del gas. Il lancio di questo aerostato (noto come Charlière) avvenne il 27 agosto 1783 da Champs de Mars; il suo tragitto fu deviato ed esso precipitò a Gonesse con grande spavento degli abitanti che lo distrussero a colpi di forca credendolo un mostro disceso dal cielo. Questo secondo tentativo, invece, riuscì perfettamente.
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Lotto 122 Africa - Cavazzi, Giovanni Antonio Istorica descrittione de' tre regni Congo, Matamba, et Angola situati nell'Etiopia inferiore occidentale e delle missioni apostoliche esercitatevi da religiosi capuccini Milano, Agnelli, 1690. In 4°. Una carta geografica doppia, 30 tavole incise in rame, testatine, capilettera e finalini xilografici, mancante l’antiporta segnalata nella copia censita in ICCU, che peraltro indica solo 25 tavole, qualche lieve fioritura e brunitura, legatura coeva in pergamena floscia, esemplare un po’ lento. Seconda rara edizione di quest’opera fondamentale per la conoscenza dell’Africa centrale ed occidentale, ad opera del padre cappuccino Cavazzi (1621-1680) che fu missionario in Congo dal 1654 al 1667, e di nuovo a partire dal 1670. Secondo il Graesse (I, 50) tutte le copie differiscono quanto a numero di tavole, comprese comunque fra le 25 e le 37. Brunet I, 1699: “Ouvrage estimé”.
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Lotto 123 Agostino de Musi detto Agostino Veneziano San Matteo Bulino, c.ca 1514–36, I stato, datato e firmato in lastra in basso a destra “1518 / AV”, 2 piccoli fori, bruniture, restauri, mm. 174 x 240. § Marco Alvise Pitteri. Sanctus Philippus. Acquaforte, 1742, restauri, mm. 430 x 340. Da un disegno di Giulio Romano per la Cappella della Trinità. Blanc 32; Bartsch 95.Tavola n. VII dalla serie dei Dodici Apostoli, che Marco Pitteri realizzò in collaborazione con Giambattista Piazzetta, chiedendo al Senato della Serenissima il privilegio per la pubblicazione nel 1742. Succi, 1983, n. 374-381.
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Lotto 124 Agricola, Giorgio De la generatione de le cose, che sotto la terra sono, e de le cause de' loro effetti e nature Venezia, Tramezzino, 1550. In 8°. Una tavola a c.142v, capilettera xilografici, esemplare privo di frontespizio e delle prime 28 pagine, contenenti indici e lettere di dedica, legatura del sec. XIX in mezza pergamena. Lotto non passibile di restituzione.
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Lotto 125 Agricoltura - Pattullo, Henry Essai Sur L'Amélioration Des Terres Parigi, Durand, 1759. In 12°. Vignetta al frontespizio, alla lettera di dedica stemma calcografico di M.me de Pompadour, dedicataria dell’opera, 3 tavole doppie a fine volume, testatine e finalini xilografici, qualche rara e leggera fioritura, legatura coeva in vitello screziato, titoli e fregi in oro al dorso, tagli colorati, lievi abrasioni ai piatti. Seconda edizione di questo importante trattato fisiocratico settecentesco sul miglioramento delle colture.
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Lotto 126 Alamanni, Luigi Gyrone il cortese Parigi, Rinaldo Calderio, & Claudio suo figliuolo, 1548. In 4°. Frontespizio xilografico con sontuosa cornice architettonica, testo su due colonne, grande capolettera figurato su fondo criblé, legatura del sec. XIX da amatore firmata Chambolle-Duru, pieno marocchino marrone, armi gentilizie in oro incise al centro dei piatti, dorso con nervi con titolo in oro, dentelles, risguardi marmorizzati, tagli dorati. PRIMA EDIZIONE delle avventure di Girone il Cortese. Il poema, diviso in XXIV libri in ottava rima, narra l'origine e l'istituzione dei Cavalieri della Tavola rotonda. Luigi Alamanni, umanista fiorentino, fuggì in Francia nel 1522 a seguito di una cospirazione anti-medicea da lui guidata dove divenne uno dei principali rappresentanti della cultura italiana alle corti di Francesco I ed Enrico II. Gamba 21; Olschki, Choix XII, 18283.
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Lotto 127 Alberti, Cherubino Putto di Barberini Foglio inciso al bulino, in basso a sinistra il monogramma dell'artista: “CAB”, buona inchiostratura, foglio attaccato a un passe-partout per due punti lungo il margine superiore, mm. 350 x 95 il foglio, strappi, alcune lacune ai margini e sul foglio, leggere macchie, mm. 305 x 195.
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Lotto 128 Alberti, Girolamo Introduzione all'arte nautica Venezia, appresso Giambatista Albrizzi, 1737. In 4°. Occhietto, 2 pregevoli antiporte calcografiche, vignetta al frontespizio, complessive 31 tavole incise in rame, di cui 24 ripiegate, capilettera e fregi xilografici, legatura coeva in pergamena, titoli in oro al dorso, tagli a spruzzo, custodia in cartone. Ex libris al contropiatto. Raro figurato veneziano del '700. Le due splendide antiporte con figure simboliche sono disegnate da Luca Carlevarijs e incise da Francesco Baronio; quattro tavole illustrano bandiere e blasoni, cinque recano volvelle mobili; molto interessante la grande tavola più volte ripiegata raffigurante un galeone veneziano, corredata da tre legende che indicano con precisione tutte le sue parti. L'Alberti tratta tutti gli aspetti della navigazione e della nautica, dall'astrologia agli strumenti scientifici per tracciare le rotte, ai venti, alla lettura di mappe e carte; l'opera è un trattato pratico rivolto ai comandanti e ai marinai veneziani. Riccardi I, 14.
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Lotto 129 Alberti, Leandro Descrittione di tutta l’Italia Venezia, Altobello Salicato, 1588. In 8°. 2 parti in un volume, ciascuna con suo frontespizio, marca tipografica xilografica ai due frontespizi, capilettera e testatine xilografici, 7 belle mappe a doppia pagina finemente incise in legno, lievi bruniture a qualche carta, una gora interessa il margine esterno delle ultime carte e del risguardo e piatto posteriore, legatura del sec. XVII in pergamena floscia, titolo manoscritto al dorso. Ex libris manoscritto al contropiatto, altro oscurato al frontespizio, al dorso tassello cartaceo di biblioteca estinta. Bella edizione, ricercata per le pregevoli mappe xilografiche raffiguranti la Corsica, la Sardegna, le isole dell’arcipelago Toscano, le isole antistanti Napoli, la Sicilia, le Tremiti e Venezia, contenute nella seconda parte del volume Isole appartenenti alla Italia. L’opera è ricchissima di notizie sulla storia, gli usi ed i costumi, le curiosità naturali delle singole regioni dell’Italia peninsulare e delle isole. Particolarmente interessante anche il breve riferimento ai viaggi di Vespucci. Adams A, 477.
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Lotto 130 Alchimia ed esoterismo - Comiers, Claude [Federico Gualdi] La critica della morte ouero L'apologia della vita esposta in lingua francese dal signor di Comiers preuosto di Ternan... & aggiontoci vn racconto, con alcune lettere curiose per gli amatori della scienza ermetica Venezia, per Sebastiano Casizzi, 1690. In 12°. Ritratto calcografico in antiporta di Federico Gualdi firmato Portio, occhiello, legatura coeva in pergamena con piccoli strappetti al dorso. Nota di possesso del sec.XVIII all’occhiello, cassata con tratti di penna. Prima rara edizione di uno dei più intriganti alchimisti della storia.Federico Gualdi (1600 circa – ?) è stato un alchimista attivo nella Repubblica di Venezia. Sebastiano Casizzi, editore di cui non abbiamo alcuna notizia ulteriore, nel 1690 pubblica La Critica della Morte. Il testo, alla traduzione integrale dell’opuscolo di Comiers, affianca in effetti un Racconto intorno ai successi del Signor Federico Gualdi diretto dal Traduttore al Signor Prevosto di Ternan (pp. 106-120), che narra di alcune vicende veneziane del Gualdi, cui sono poi aggiunte una serie di lettere di soggetto alchimistico tra Federico Gualdi ed alcuni anonimi corrispondenti (pp. 121-172). Il testo conosce una pronta fortuna e se ne conoscono ben cinque riedizioni successive (1694, 1697, 1699, 1704 e 1717). Le notizie biografiche contenute nella Critica, (in cui finalmente il presunto Löuis Galdo diviene Federico Gualdi), il suo già citato tentativo di ottenere uno statuto di nobiltà dal governo di Venezia attraverso la risoluzione del problema dell’Acqua alta, la narrazione del suo amore respinto per la giovane figlia del casato dei Crotta, di cui egli aveva fatto prosperare le miniere, insieme ai riferimenti ermetici operativi delle lettere accluse al Racconto ed alla misteriosa sparizione del protagonista, costituiscono validi elementi per un sicuro successo della pubblicazione. Nel 1695 la Critica viene citata dall’alchimista napoletano Scipione Severino. Nel 1700 il testo viene tradotto in tedesco, scatenando una serie di reazioni avverse o favorevoli alla presunta età dell’eroe. Nel 1735, nella parte prima delle Lettere di Risposta del patrizio ascolano prospero Cataldi, dedicate alla pietra filosofale, le lettere alchemiche di Federico Gualdi raccolte nella Critica vengono lungamente commentate. Successivamente, nel 1740, la traduzione inglese dell’Hermippus Redivivus di Johann Heinrich Cohausen (1665–1750) riprende la leggenda di Gualdi, consegnandola al pubblico di lingua inglese. Nel 1799 William Godwin pubblica il romanzo St. Leon, a tale of the sixteenth century, in cui uno dei personaggi principali è chiaramente ispirato da Gualdi, inaugurando una genere di narrativa di tematica rosicruciana che arriverà fino allo Zanoni di Edward Bulwer Lytton. Nel frattempo, le affermazioni di Hultazob, di Cagliostro e di altri usurpatori del nome Gualdi contribuiscono a formare una leggenda di immortalità dai tratti confusi ed affascinanti. Giacomo Casanova nel 1763 smaschera ad esempio un presunto Gualdi, ed intorno al 1770 un altro Gualdi, stavolta in abito Talare, circola per Genova. Il processo di formazione della leggenda culmina con la ritualizzazione della memoria dell’iniziato veneziano. Hargrave Jennings, nel 1870, parla di Gualdi nel suo The Rosicrucians, their rites and mistery. Nel decennio degli ’80 il nome di Gualdi, divenuto un maestro ancestrale, è associato al grado di ‘’Zelator’’ nella ‘’Societas Rosicruciana in civitatibus foederatis’’, una massoneria rosicruciana americana. Nel 1934 Alice Bailey, in una dichiarazione, considera Gualdi (il Maestro Veneziano) come uno dei maestri della gerarchia invisibile della teosofica Grande Loggia Bianca. Nel 1988 Umberto Eco allude al personaggio ne Il pendolo di Foucault, creando nella logica del romanzo una nuova via a Milano: «La via Marchese Gualdi» destinata a ospitare la casa d’edizione Manunzio specializzata nelle pubblicazioni esoteriche.
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Lotto 131 Alchimia - Maier, Michael Lusus serius, quo Hermes sive Mercurius Oppenheim, Hieronymus Galler, Sumptibus Lucas Jennis, 1616. In 4°. Vignetta simbolica al frontespizio, testatine e capilettera ornati. Legato con Oluf Borch. De ortu, et progressu chemiae dissertatio. Hafniae [Kopenhagen], typis Matthiae Godicchenii, 1668. Marca al frontespizio, su tutto il volume usuale uniforme brunitura, legatura del sec. XIX in mezza pelle con angoli, titoli e filetti in oro al dorso. Rarissime edizioni originali di alchimia e chimica.I opera: Importantissima opera sull'alchimia e sulla filosofia ermetica dei Rosa Croce, dedicata dall'autore ai suoi amici medici e chimici. La splendida vignetta del titolo, attribuita a Ackermann de Bry, illustra la scena con i sette esseri, un'oca, un'ape, un vitello, un baco da seta, una pecora, un'ostrica, un fascio di lino, davanti al re del mondo sul trono; insieme a loro anche Ermes. Il titolo ambivalente, Gioco serio, diventerà un topos della tradizione ermetica, giungendo sino al Flauto magico di Mozart. Ferguson II, 63; Gardner 418; Ackermann IV, 122; Rosenthal 570: "tres rare". II opera: sostiene l'origine divina della chimica, tramandata dagli antichi egizi, e considerata la più importante di tutte le scienze, ed è una strenua difesa dell'alchimia; fu attentamente studiata da Isaac Newton.
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Lotto 132 Alchimia - Ruland, Martin Progymnasmata alchemiæ, siue Problemata chymica, nonaginta & vna quaestionibus dilucidata: cum Lapidis philosophici vera conficiendi ratione Francofurti, E Collegio Musarum Paltheniano, 1607-1606. In 8°. Due parti in un vol. Bruniture, legatura del sec. XVII in piena pergamena, tagli scuri. Marginalia e lunga nota nelle ultime 6 pagine, di mano secentesca. Rarissima prima edizione. Importante opera sull'alchimia, divisa in due parti: la seconda, datata 1606, reca il titolo Lapidis philosophici vera conficiedi ratio, cioè "il vero metodo per realizzare la pietra filosofale. Verginelli, che possiede solo questa seconda parte, nota: "Questo trattato è degno di essere letto con molta attenzione." Molto interessante anche la marca tipografica che riunisce i principali simboli della filosofia ermetica, il caduceo, la cornucopia, Athena e la sua civetta. L'esemplare è annotato da un conoscitore raffinato della materia, che appone una lunga nota nelle pagine bianche finali, verosimilmente composta all'epoca della rilegatura in pergamena. Fra l'altro indica l'autore del Tractatus che comincia a pagina 86 della seconda parte: si tratta dell'alchimista polacco Michal Sedziwój, 1566-1636, conosciuto come Michael Sendivogius o con l'anagramma del nome latino, Divi Leschi Genus Amo. È interessante notare che l'opera di Ruland fu anche studiata e fittamente annotata da Isaac Newton. Martin Ruland, 1569-1611, conosciuto anche come Martinus Rulandus o Martin Rulandt, celebre alchimista tedesco, discepolo di Paracelso, fu medico di Rodolfo II. L'esemplare studiato e annotato da Newton fa parte della The Frederick E. Brasch Collection of Newton and Newtoniana ora nella biblioteca della Stanford University. Ferguson II, 303; Duveen, p. 520; Verginelli 289; Ferchl 460; Krivatsy 10038; Thorndike VII, 159; Partington II, 161.
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Lotto 133 Alciati, Andrea Emblemata Padova, Pietro Paolo Tozzi, 1618. In 8°. 211 emblemi incisi in xilografia, fioriture, legatura coeva in piena pergamena. Note di mano coeva alle carte di guardia ed ex libris alla controguardia. Rara e importante opera figurata. Questa affascinante edizione, impreziosita da figure assai nitidamente incise, è nata dalla collaborazione di Lorenzo Pignoria con lo stampatore padovano Tozzi, ed è particolarmente significativa per il gran numero di emblemi illustrati. Gli Emblemata di Alciati ebbero una straordinaria diffusione in tutta Europa: si tratta di una collezione di allegorie e simboli riprodotti in xilografie e spiegati da brevi testi in versi latini che mirano a un insegnamento a carattere morale. Oltre alla cura e alle annotazioni del Pignoria, questa edizione si avvale dell'ampio commento dell'eminente erudito e antichista Claude Mignault. BMC Italian 17 Century, p. 13.
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Lotto 134 Alciati, Andrea Emblemata cum commentarijs Claudij Minois i.c. Francisci Sanctij Brocensis, & notis Laurentij Pignorij Patavini Padova, Lorenzo Pasquato e Pietro Paolo Tossi, 1621. In 4°. Frontespizio figurato inciso in rame, marca gesuitica sul secondo frontespizio, grande marca tipografica al colophon, 214 illustrazioni emblematiche nel testo, macchia al p. 307, legatura coeva in piena pergamena rigida con titolo ed autore in oro, tagli a spruzzo policromi. Edizione completa che contiene anche la figura 80 “Adversus naturam peccantes” mancante nelle edizioni precedenti. Landwehr 99: “This is by far the most extensively commentated of Alciati’s editions. It was edited by Joannes Thuilius, professor in Freiburg im Breisgau, who combined also the commentaries by Mignault, Sanchez, and Pignorius”.
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Lotto 135 Aldina - Retori greci - Isocrate Logoi toutoni ton retoron. Aiskinou. Lysiou. Alkidamantos ... Orationes horum rhetorum Aeschinis. Lysiae. Alcidamantis Venezia, Aldo Manuzio il vecchio e Andrea Torresano, 1513. In 2°. 3 parti in un volume. Ancora con delifino e la scritta ALDUS M.R. in cornice su tutti e tre i frontespizi e in fine, la prima carta brunita con delicati restauri e piccoli forellini di tarlo che corrono anche sulle prime pagine successive, marginalia di mano coeva in greco, legatura in vitello biondo con impressioni a secco del sec.XVIII, dorso a sette comparti con decorazioni in oro e iscrizione del titolo, tagli a spruzzo rossi.
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Lotto 136 Alighieri, Dante La Divina Commedia Serie di tavole ad illustrare l’edizione veneziana di Zatta, 1757-’58, ogni foglio contiene due incisioni dall’Antiporta fino alle illustrazioni per il XXXIII del Paradiso, fioriture, carta un po’ consunta, legatura in cartonato dell’epoca. Lotto non passibile di restituzione.
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Lotto 137 Alighieri, Dante La Divina commedia di Dante Alighieri con tavole in rame Firenze, nella tipografia all'insegna dell'ancora, 1817-1819. In 2°. 4 voll. 125 incisioni disegnate da Luigi Adamollo e Francesco Nenci incise in rame da G. Massetti, G. Lapi, I. Migliavacca, Lasinio Figlio e V. Benucci, aloni di umidità nel testo ma nel complesso bell'esemplare con ampi margini, legatura coeva in mezza pelle e cartone, danneggiata e con mancanze. Pregevole edizione, con i tre canonici volumi per le tre cantiche più un quarto volume contenente la Vita di Dante Alighieri, scritta da Lionardo Aretino; Breve trattato sopra la forma, posizione e misura dell'Inferno di Dante Alighieri; Discorso intorno al canto 4. dell'Inferno di Dante di ... il Sig. conte Gianfrancesco Galeani Napione di Cocconato.Mambelli, 113: "Questa magnifica edizione...stampata in ristretto numero d'esemplari, fu curata sul testo degli Accademici da Antonio Renzi, Gaetano Marini, Gaetano Muzzi, che la dedicarono al Canova... I disegni di questa Opera servirono ad alcune composizioni di Paolo de la Roche. Al III volume [sic IV] e aggiunto un discorso sulle Teologiche dottrine di Dante attorno al Limbo, scritto dal conte Giovan Francesco Nepione. Il IV volume contiene la Vita scritta da Leonardo Aretino e le annotazioni alle tre Cantiche, tratte da diversi codici, da un anonimo (Abate Renzi). Il De Batines giudicò questa edizione veramente magnifica per la bellezza e splendidezza del lavoro tipografico e per la eccellenza dei disegni che contiene".
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Lotto 138 Alimentazione - Malattie - Balardini, Lodovico Della Pellagra del Grano Turco quale causa precipua di quella malattia e dei mezzi per arrestarla Milano, Società degli Editori degli Annali Universali, 1845.In 8°. Brossura editoriale con cornice ornata. Esemplare in barbe. Edizione originale. Una delle prime monografie dedicate all'alimentazione prevalente a base di grano turco individuata quale causa precipua della pellagra, frutto di approfondite ricerche soprattutto nelle province lombarde, corredata anche di prospetti statistici. L'autore invita a diversificare le colture, e a limitare il fenomeno delle grandi affittanze legate alle monocolture agricole e a logiche speculative. Hirsch, I, pp. 297-8.
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Lotto 139 Almanacchi L’Indispensabile Almanacco Geografico, Storico, Volitivo per l’Anno 1819 Anno decimo-Anno XXIX (1838) Firenze, G.Pagani, 1819-1838. In 12°. 14 voll. con le annate 1819-20-21-22-24-27-28-29-33-34-35-36-37-38, illustrazioni varie fuori testo, legatura d’attesa coeva in cartone marmorizzato. Perfetto esempio di tradizione almanacchistica; la serie stampata da Pagani a Firenze si colloca nel solco di una tradizione antica che agli inizi dell’Ottocento viene però rinnovata e ripensata soprattutto in direzione di un prodotto più giornalistico e cronachistico, in parallelo alla nascita e diffusione delle prime Gazzette.
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Lotto 140 Alpi - Cabias, Jean Baptiste de Les Merveilles des Bains d'Aix en Savoye: dediées à Monseigneur le Serenissime Prince Thomas de Savoye Lione, par Iaques [sic] Roussin, 1623. In 8°. Diffuse bruniture e fori di tarlo, legatura in piena pergamena coeva. Edizione originale, assai rara, di quest'opera che costituisce la prima monografia sulle celebri terme di Aix. L'opera si apre con un cenno topografico sulle terme ed il loro sito, quindi descrive le qualità delle acque e le cure balneoterapiche, con capitoli sul bitume, il sale, il nitro, lo solfo, l'allume e le virtù delle acque solforose e alluminose. Il testo è preceduto da alcune stanze in lode del'autore e della sua opera. Wellcome, n. 1172; Manno, n. 7128; Bonino, Biogr. Med. Piem., I/364.
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Lotto 141 Altomare, Donato Antonio De Medendis Humani Corpori Malis: Ars Medica Venezia, Marco De Maria, 1558. In 4°. Marca tipografica al frontespizio, iniziali figurate, notazioni di mano antica, frontespizio con piccole lacune ai margini, macchie, legatura dell’epoca in pergamena, ai piatti ed al dorso liscio decorazione impressa in oro, difetti. Seconda edizione accresciuta di quest’opera importante di medicina galenica. Il trattato è particolarmente interessante perché presenta le più antiche descrizioni di diverse sindromi psichiche, fra cui la mania, la malinconia e la catalessi, nonché delle malattie cardiache. Hirsch, I, 105; Wellcome, n. 244; Durling, n. 193; Laehr, Die literatur der psychiatrie, I, p. 50 e 553.
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Lotto 142 Amira, Georgius Grammatica Syriaca, sive Chaldaica Roma, Tipografia Medicea Orientale per Giacomo Luna, 1596. In 4°. Testo in Siriaco e Latino, impaginazione retroversa sul modello arabo, bruniture e fioriture, fori di tarlo, legatura in pergamena coeva, titolo manoscritto al dorso. Timbri di antica biblioteca estinta al frontespizio. Ex libris "Flavio Camillo Borghese Principe di Sulmona" al contropiatto. Prima rara edizione. Importante opera stampata nella prestigiosa Tipografia Medicea Orientale. Scritta dall'erudito sacerdote maronita, che era stato inviato a Roma nel 1583 per insegnare siriaco nel Collegio Maronita Romano, nelle prime pagine presenta l'alfabeto siriaco in tre forme grafiche: estrangelo, serto e orientale, ovverossia nestoriano. La Tipografia Medicea Orientale fu creata a Roma nel 1584 dal cardinale Ferdinando de' Medici, allo scopo di pubblicare testi religiosi e scientifici nelle lingue orientali e specialmente in arabo. La direzione della tipografia venne affidata all'orientalista G.B. Raimondi, il quale ne acquistò la proprietà nel 1596. Adams A965; Smitskamp, Philologia orientalis, 184.
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Lotto 143 Anatomia - Bèche, Jean-François Essai sur les monstruosités humaines ou vices congéniaux de conformation Paris, Didot le Jeune, 1829. In 4°. 4 tavole litografiche, di cui 2 doppie, fuori testo, lievi fioriture e bruniture, legatura coeva in mezza pelle, piatti in cartone marmorizzato, titoli in oro al dorso. Timbri di biblioteca privata al frontespizio e in fine. Edizione originale. Studio su alcune mostruosità e malformazioni agli arti inferiori del corpo umano, e loro possibile ereditarietà, accompagnato da dettagliate e impressionanti raffigurazioni anatomiche. L'esemplare faceva parte della collezione privata del Dott. Ernest Théodore Hamy, la cui biblioteca fu venduta all'asta nel 1909.
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Lotto 144 Anatomia - [Beddevole, Dominique] Essais d'Anatomie, où l'on explique clairement la constitution des Organes & leurs opérations méchaniques selon les nouvelles hypothèses Léide, chez Pierre Vander Aa, 1686. In 12°. Antiporta incisa in rame da Schoonebeck, antiporta rifilata e rimarginata, frontespizio controfondato, legatura coeva in vitello spugnato, dorso ornato, tagli a spruzzo, sciupata. Rarissima edizione originale. In quest'opera il medico svizzero, esponente della scuola iatrochimica, si propone di spiegare il funzionamento e la chimica del corpo umano; interessanti le ipotesi sull'anatomia ghiandolare e sulla circolazione del sangue, ove sono riprese le ricerche di Harvey. Partington: "D. Beddevole... distinguished five degrees of fermentation: boiling, elevation, sparkling, effervescence, and exhalation; he supposed that blood contains phlegm, volatile sulphur, volatile alkali, fixed alkali, and a small quantity of acid disengaged by the fixed alkali, and the nervous fluid is composed of sulphur and volatile alkali." Hirsch, I, 419; Partington, II, 297. Manca a Wellcome, Osler, Walleriana, che possiedono solo le edizioni successive. No in Norman.