Asta N. 116 - Libri, Autografi e Stampe Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 250
giovedì 4 giugno 2015 ore 10:30 (UTC +01:00)
Alchimia - Ruland, Martin Progymnasmata alchemiæ, siue Problemata chymica,...
Alchimia - Ruland, Martin Progymnasmata alchemiæ, siue Problemata chymica, nonaginta & vna quaestionibus dilucidata: cum Lapidis philosophici vera conficiendi ratione Francofurti, E Collegio Musarum Paltheniano, 1607-1606. In 8°. Due parti in un vol. Bruniture, legatura del sec. XVII in piena pergamena, tagli scuri. Marginalia e lunga nota nelle ultime 6 pagine, di mano secentesca. Rarissima prima edizione. Importante opera sull'alchimia, divisa in due parti: la seconda, datata 1606, reca il titolo Lapidis philosophici vera conficiedi ratio, cioè "il vero metodo per realizzare la pietra filosofale. Verginelli, che possiede solo questa seconda parte, nota: "Questo trattato è degno di essere letto con molta attenzione." Molto interessante anche la marca tipografica che riunisce i principali simboli della filosofia ermetica, il caduceo, la cornucopia, Athena e la sua civetta. L'esemplare è annotato da un conoscitore raffinato della materia, che appone una lunga nota nelle pagine bianche finali, verosimilmente composta all'epoca della rilegatura in pergamena. Fra l'altro indica l'autore del Tractatus che comincia a pagina 86 della seconda parte: si tratta dell'alchimista polacco Michal Sedziwój, 1566-1636, conosciuto come Michael Sendivogius o con l'anagramma del nome latino, Divi Leschi Genus Amo. È interessante notare che l'opera di Ruland fu anche studiata e fittamente annotata da Isaac Newton. Martin Ruland, 1569-1611, conosciuto anche come Martinus Rulandus o Martin Rulandt, celebre alchimista tedesco, discepolo di Paracelso, fu medico di Rodolfo II. L'esemplare studiato e annotato da Newton fa parte della The Frederick E. Brasch Collection of Newton and Newtoniana ora nella biblioteca della Stanford University. Ferguson II, 303; Duveen, p. 520; Verginelli 289; Ferchl 460; Krivatsy 10038; Thorndike VII, 159; Partington II, 161.