BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA

BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA

Thursday 20 March 2025 hours 18:00 (UTC +01:00)
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  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Fiori, 1957
    Lot 1

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Fiori, 1957
    Acciaio armonico e terracotta
    90 x 40 x 40 cm

    Bibliografia: G. Bianchi, a cura di, "Magiche forme, disegni e sculture di Toni Benetton", Treviso, 2001, pp. 33, 82; M. Kleckarovà, a cura di, "Toni Benetton Plastiky a Kresby", Olomouc, 2003
    Esposizione: XI Triennale, Milano, 1957; II triennale, Bureau des Arts, Parigi, 1960; Museo Bailo, Treviso, 2001; Muzeum Komenského, Prerov (Cecoslovacchia), 2003; Lidicka Gallerie, Lidice (Cecoslovacchia), 2003; Severočeské Muzeum, Liberci (Cecoslovacchia), 2003
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 80% (mancanze)
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Con la serie dei "Fiori" o "Fili d'Erba", a cui l'opera appartiene e che richiama strettamente i "mobiles" di Calder, nel 1957 l'artista ottenne il primo premio alla II Triennale del Bureau des Arts di Parigi e, sempre a Parigi, la medaglia d’oro da parte dell’I.C.E. (Istituto per il Commercio Estero). Nello stesso anno, la serie fu esposta anche alla XI Triennale di Milano, dove Benetton ottenne un’altra medaglia d’oro.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Colonna n. 3
(studio), 1984
    Lot 2

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Colonna n. 3
    (studio), 1984
    Ferro tagliato a fiamma ossidrica
    66 x 29 x 21,5 cm

    Firma: "TONI BENETTON" inciso nel metallo
    Data; "84" incisa nel metallo

    Bibliografia: L. Rossi Bortolatto, a cura di, "Toni Benetton", 1985
    Esposizione: Istituto italiano di cultura, Toronto, 1985; Galleria Comunale "Terrazza Cortina", Cortina, 1991
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Studio per la "Colonna n. 3", un'opera mai realizzata, il progetto è innovativo sotto due profili. Innanzitutto la colonna è innestata su un perno che consente all'osservatore di farla ruotare, come avviene anche nelle preghiere tibetane. Così, l'interazione con la luce, che penetra attraverso i tagli, in quest'opera si realizza in base alla rotazione che può imprimere l'uomo, mentre nelle altre colonne, fisse, è determinata dalla rotazione solare.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Progetto per scultura, 1960/64
    Lot 3

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Progetto per scultura, 1960/64
    Matita su carta
    33 x 27 cm

    Elementi distintivi: "F" a matita

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 80%
    Stato di conservazione. Superficie: 80% (macchie e fioriture)

    Si tratta di uno studio di volume, alleggerito dalla presenza di fessure tra le lastre metalliche. Nel 1964, l'artista lavorò per la chiesa protestante di S. Giovanni Evangelista a Bad Godesberg, in Germania: forse, il disegno è lo studio per il pulpito. Bisogna però sottolineare che la stessa forma, piena e maggiormente proiettata verso l'alto, torna in una scultura della serie "Sintesi animali", anch’essa in questa asta e catalogata presso il Museo Toni Benetton come "Giraffa".

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Townscape n. 4 (bozzetto), 1986
    Lot 4

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Townscape n. 4 (bozzetto), 1986
    Ferro tamburato e verniciato
    103 x 44 x 32 cm

    Bibliografia: A. Màdaro, a cura di, "Toni Benetton", Treviso, 1987, p. 86; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 152, 323, 324 e 375, scheda 300; L. Rossi Bortolatto, a cura di, "Toni Benetton, anni e forme", Treviso, 1992, fig. 8; G. Bianchi, a cura di, "Magiche forme, disegni e sculture di Toni Benetton", Treviso, 2001; Marzio Favero, a cura di, "Toni Benetton. Townscapes", Torino, 2010, pp. 19, tav. X
    Esposizione: Casa del Giorgione, Castelfranco Veneto, 1986; Sede centrale Banca Asolo e Montebelluna, 1987; Casa dei Carraresi, Treviso, 1992; Museo Bailo, Treviso, 2001; Terrazza Cortina, Cortina, 1991; Palagio Fiorentino, Stia, 2000; XII Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, 2010
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 85%

    Nel 1980, in viaggio negli Stati Uniti e in Canada per una esposizione a Toronto, Benetton conosce i grandi spazi delle metropoli americane che tanto si adattavano alla sua idea di scultura-struttura. La moglie Ada ricorda una osservazione fulminante di Benetton, mentre sorvolavano in elicottero New York: "Adesso devo cambiare tutto. Debbo creare delle strutture che specchino l'architettura e interagiscano con i grattacieli". Proprio le trasparenze dei grandi edifici americani sollecitarono Benetton a pensare alle proprie creazioni in modo architettonico: la scultura non è più fine a se stessa. Nascono così i "Townscapes", che l'artista pensò di inserire nei grandi complessi urbani degli Ottanta.
    Se si osserva "Townscape n. 4" di lato, la forma è quella di un obelisco: tuttavia non più monolite pieno, bensì tale da consentire la visione del cielo dall'interno. In questi lavori Benetton mostra di unire la tradizione della scultura più antica - è fondamentale nella sua poetica il recupero delle forme pure del passato - con soluzioni d'avanguardia.
    Il bozzetto è testimoniato anche collocato su diverso supporto (Marzio Favero, a cura di, "Toni Benetton. Townscapes", Torino, 2010).

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Toro. Sintesi animale, 1955
    Lot 5

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Toro. Sintesi animale, 1955
    Ferro modellato a caldo
    11 x 19 x 8 cm

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Il "Toro", del 1955, è una delle prime sintesi animali note di Benetton. L'artista l'ha ricavata tramite forgiatura da un blocco di ferro pieno. In questa fase, Benetton produce per i suoi committenti oggetti artigianali ricercati sul piano estetico: tenendo conto del peso, si può supporre che l'oggetto sia stato ideato come fermaporta o fermalibri.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Apocalisse, 1967
    Lot 6

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Apocalisse, 1967
    Ferro modellato a caldo
    410 x 240 x 25 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 145, 249 e 364, scheda 170; F. Batacchi, testi di, "I giganti di Toni Benetton", Rovereto, 1995, pp. 9, 21

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 80%
    Stato di conservazione. Superficie: 80% (danni da agenti atmosferici e depositi biologici)

    L'opera venne sviluppata - ricorda Ada, moglie dell'artista e presidente del Museo Toni Benetton - per una mostra collettiva itinerante. Rappresenta una riflessione di Benetton sul tema religioso, ma anche civile, della Apocalisse. Destinata ad una collocazione in esterno, è realizzata assemblando tre sagome di figure sospese, ricavate da una lastra di ferro mediante taglio a caldo. L'anno è significativo, poiché nel 1966 la Francia ha iniziato i propri esperimenti nucleari nell'atollo di Bora Bora, contestati in tutto il mondo. Furono 193 e terminarono solo nel 1996.
    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Sasso III, 1970
    Lot 7

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Sasso III, 1970
    Ferro modellato a caldo
    45 x 14 x 9 cm

    Bibliografia: G. Bianchi, a cura di, "Magiche forme, disegni e sculture di Toni Benetton", Treviso, 2001, p. 85
    Esposizione: Museo Bailo, Treviso, 2001
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 85% (integrazione per migliorare la stabilità)
    Stato di conservazione. Superficie: 85%

    In diversi lavori, Benetton impiegò i sassi del fiume Piave. L'artista era sempre interessato al significato delle strutture. Riflettendo sul rapporto tra scultura e basamento decise di invertire la formula: qui il ferro sostiene il sasso. La soluzione tecnica è di grande interesse anche perché conferisce movimento al sasso, cambiandone in questo senso lo status da statico a dinamico. Il gioco risulta raffinato anche dal punto di vista del calcolo per conseguire il bilanciamento e la stabilità dell'opera. Con il tempo il bilanciamento di uno dei due steli ha richiesto l'intervento di Giovanni Benetton, artista del ferro egli stesso e figlio dello scultore, per essere pienamente consolidata.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Animale onirico, 1988
    Lot 8

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Animale onirico, 1988
    Penna biro nera e acquerelli su cartoncino ruvido
    23,4 x 15 cm

    Firma: "ABenetton" a penna
    Data; "88" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Benetton amava molto i cani e i gatti. L'ultimo dei suoi cani fu il bastardino Virgola, che conviveva con sette gatti, chiamati dall'artista con modi scherzosi ed estemporanei. In particolare, quando lavorava la creta i gatti gli erano sempre addosso. Il gatto rappresentava per Benetton, tuttavia, anche una forma molto divertente da stilizzare. Questo disegno, così come il successivo, è in rapporto con due lavori in terracotta, conservati presso il Museo Benetton, in cui bei gatti tondeggianti diventano forme di design. Toni Benetton iniziò i suoi studi presso il corso di oreficeria dell'Istituto d’Arte ai Carmini di Venezia, nel 1935 (dopo essere risultato littore dell’arte del ferro per le Tre Venezie, e al secondo posto ai littoriali di Roma), poiché allora non c'era una sezione per lo studio della forgiatura del ferro. Tuttavia, questa estrema attenzione per il design, e per il gioiello, rimase un punto significativo nella sua produzione fino agli ultimi anni. Infatti, questo disegno è in realtà lo studio per un gioiello non realizzato.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
 Forme, 1970
    Lot 9

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Forme, 1970
    Ferro modellato a caldo
    101 x 56 x 29 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 137

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Il passaggio dalla natura alla geometria per Benetton sta nei fatti: le forme viventi - i corpi umani, animali e anche le piante - si semplificano e modificano fino a diventare essenziali. Le pareti piene della scultura anche nella cromia richiamano il mondo vegetale.
    Il processo creativo di Benetton nasce nella piccola dimensione, che consente tuttavia al maestro di verificare la tenuta della forma nello spazio, dando modo di calcolare elementi tecnici fondamentali per la proiezione nella grande dimensione, come per esempio lo spessore dei materiali.
    "Forme" dichiara già nel nome una indipendenza dal soggetto: è un progetto in scala che secondo l'artista contiene tutto il necessario sul piano del potenziale creativo, e può essere pertanto realizzato da qualsiasi laboratorio nella misura utile.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Cavallo, 1960
    Lot 10

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Cavallo, 1960
    Ferro modellato a caldo
    121,5 x 88 x 90 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Toni Benetton. Il genio del ferro", Stia, 2000, pp. 40 e 41 (con datazione erronea)

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Il cavallo appartiene alla stessa serie del lotto 43, realizzata da Benetton per il Natale del 1960, a partire dalla sua esperienza con i cavalli dell'Ippodromo di Treviso. L'artista può sfruttare la estrema malleabilità del ferro per tradurlo quasi in filo nelle agili gambe.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Studio di animale, 1965
    Lot 11

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Studio di animale, 1965
    Matita su carta da pacchi
    50 x 37,6 cm

    Firma: "ABtt" a matita
    Data; "65" a penna

    Elementi distintivi: "F" a matita

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    L'opera appartiene alla serie delle "Sintesi zoomorfe", ma è connotata da un notevole livello di astrazione che Benetton raggiunge a metà degli anni Sessanta e rispetto al quale le forme animali - qui forse un orso - sono solo suggestioni e pretesti.
    Nel disegnare, l'artista si è limitato al perimetro e alla ombreggiatura dello spessore: come sottolinea il figlio Giovanni, questo suggerisce che Benetton stia misurandosi con la prima forma della lastra metallica, piatta e ancora priva degli interventi di forgia e martello, ma in cui vede il potenziale formale.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Toro n. 6, 1956
    Lot 12

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Toro n. 6, 1956
    Ferro modellato a caldo
    98 x 145 x 1 cm

    Bibliografia: A. Màdaro, a cura di, "Toni Benetton", Treviso, 1987, p. 54; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 357, scheda 97; L. Rossi Bortolatto, a cura di, "Toni Benetton, anni e forme", Treviso, 1992, fig. 36; P. Lanzi, a cura di, "Il Ferro, l’Arte e la Città – Le opere di Toni Benetton in Toscana", pieghevole della mostra, Stia, 1993
    Esposizione: Sede Banca Asolo e Montebelluna, 1987; Casa dei Carraresi, Treviso, 1992; Centro storico, Stia, 1993; Museo Bailo, 2001; Toni Benetton dialoghi con la città di Treviso,2002/03; Villa Cappelletto, Vedelago, 2003; Centro culturale "Brolo", Mogliano Veneto
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Negli anni Cinquanta le sculture in ferro di Toni Benetton, pur affidate alla bidimensionalità, sono ancora nettamente figurative. Qui, l'artista sviluppa uno dei suoi soggetti favoriti, il toro. Sul piano tecnico, in effetti, Benetton usa la lastra come un foglio. La fiamma ossidrica demarca il perimetro del soggetto. Le superfici sono poi lavorate in forgia a colpi di mazza per variarne lo spessore e l'inclinazione - si vedano per esempio il muso, il collo e le zampe - in funzione naturalistica.

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Linee generatrici n. 3 (bozzetto), 1973
    Lot 13

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Linee generatrici n. 3 (bozzetto), 1973
    Ferro, lamine e fili saldati
    91 x 178 x 63 cm






    Bibliografia: L. Rossi Bortolatto, a cura di, "Antonio Benetton, catalogo della mostra", Milano, 1973; G. Marchiori, F. Solmi, L. Rossi Bortolatto ed altri, testi di, "Toni Benetton", Treviso, 1975, p. 47; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 137, 148-149 e 370, scheda 259
    Esposizione: Galleria La Galassia, Milano, 1973; Museo Ca' da Noal, Treviso, 1975; Galleria d'Arte Moderna, Bologna, 1977
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Alla fine degli anni Sessanta l'ospedale di Treviso è in ampliamento e, per legge, il 2% dell'importo deve essere destinato ad opere d'arte. Per Benetton il desiderio di lasciare un segno nella città natale è grande. Davanti all'edificio si apriva una rotonda di circa 20 metri, la prima e l'ultima cosa vista dai visitatori, ma l'oggetto costante dello sguardo dei pazienti.
    Benetton pensa allora ai sentimenti delle persone che soffrono e immagina una grande scultura che si muove col vento, come per accoglierli e proteggerli, per tenergli compagnia.
    La serie delle "Linee generatrici", che inizia nel 1973, mostra le soluzioni progettuali immaginate da Benetton per questo obiettivo.
    Naturalmente, aumentando le dimensioni, il fattore che interagisce maggiormente è il vento: è quindi importante dissipare verso le fondamenta l'energia accumulata nell'attrito con l'aria.
    Effettivamente Benetton realizzò il suo progetto - una grande scultura di 13x16x6 metri - che si muoveva sollecitata dal vento: tuttavia, l'amministrazione dell'ospedale, dopo l'introduzione dell'elisoccorso con i conseguenti potenti movimenti d'aria, decise di ancorarla con due blocchi di cemento, mandando su tutte le furie l'artista. La piena manifestazione della sua idea di scultura vitale e mobile nell'ambiente è quindi affidata a bozzetti come quello in asta, che prende le mosse dalla forma della vela (mentre altri sono mutuati dallo studio delle ali).

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Animale onirico, 1988
    Lot 14

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Animale onirico, 1988
    Matita, penna biro nera e acquarelli su cartoncino ruvido
    11,8 x 12,3 cm

    Firma: "ABenttn" a penna
    Data; "88" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    "Anche i sogni rispecchiano la realtà, ma, come i disegni, simboleggiano qualcosa che è diverso" (Toni Benetton, "Segni e sogni: pensieri e disegni di Toni Benetton", Mogliano Veneto, 1995, p. 52). L'opera fa parte di una serie dedicata agli animali onirici, in particolare di una selezione di sei raffigurante un animale di forma simile ad una palla. Come ricorda, il figlio Giovanni, che talvolta aiutava Benetton a preparare i disegni per gli auguri di Natale, l'artista partiva disegnando la sagoma, poi faceva cadere l'acqua con poco colore che si spandeva sul foglio. Solo alla fine caricava ulteriormente colore che, scivolano sulla tensione dell'acqua, tendeva a raccogliersi sul perimetro del disegno. In questi fogli la tecnica ha accentuato il senso di rotondità.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
La nuvola (bozzetto), 1966
    Lot 15

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    La nuvola (bozzetto), 1966
    Ferro modellato a caldo
    86 x 48 x 48 cm

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 363, scheda 162
    Esposizione: Galleria Giraldo, Treviso, 1968; Rotonda della Besana, Milano, 1970; Museo Ca' da Noal, Treviso, 1975; Sede Banca Asolo e Montebelluna, 1987
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Osservando i nuvoloni estivi, attraversati dai raggi del sole, Benetton pensò ad una scultura che potesse realizzare simili immagini sui muri di una stanza. La "Nuvola" è così anche una invenzione di design: nella base è inserita una lampada (oggi non funzionante), e la luce, filtrata dalla sagoma di metallo, si proietta sulle pareti della stanza. In questo modo Benetton supera anche un limite tipico del ferro, ossia il grande assorbimento luminoso per cui questo materiale rimane sempre scuro. Al contrario, la proiezione della nuvola sulle pareti consente all'artista di emulare gli effetti di chiaro-scuro tipici del marmo e del gesso.
    Benetton voleva realizzare l'opera anche in misura monumentale, e ne esiste presso il Museo Toni Benetton una porzione realizzata che consente di calcolare in circa cinque metri l'altezza che avrebbe avuto. Anche in questo caso era prevista una lampada incastonata nella base ma la percezione visiva sarebbe stata concentrata di giorno nel pieno, cioè nel metallo e nelle trasparenze, e di notte nel vuoto, ossia nella luce e nelle sagome da essa disegnate.
    Nel 1975, Benetton realizzò a Treviso una grande sfera, ancor oggi collocata in Via Roma proprio di fronte alla stazione ferroviaria, luminosa di notte.
    La trasparenza è un concetto fondamentale nell''etica-estetica' di Benetton, che voleva creare sculture 'abitanti rispettose' dell'ambiente. In particolare, la trasparenza consente di apprezzare in continuità la natura e l'architettura circostanti.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Progetto per scultura, 1964
    Lot 16

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Progetto per scultura, 1964
    Matita su carta
    27,5 x 21 cm

    Firma: "TB" a matita
    Data; "64" a matita

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 85%

    Si tratta probabilmente dello studio per una fontana, realizzata nel parco di una villa privata, che prevedeva la caduta dell'acqua da lingue di metallo.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
La foglia, 1972
    Lot 17

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    La foglia, 1972
    Ferro modellato a caldo
    26 x 59,5 x 15 cm

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Anche nella "Foglia" Benetton ricerca le forme pure insite nella natura.
    E' interessante notare che questi "ferri" di piccola dimensione sono i soli che l'artista gestisce personalmente: le opere medie e grandi richiedono l'aiuto dei suoi lavoranti. Anche quando maneggevole, tuttavia, il ferro si mantiene caldo per pochi minuti - due o tre - ed è necessaria precisione di di idee e di colpi.
    Benetton si recava in officina prestissimo, al massimo tra le 4 e le 5, e dedicava le prime ore proprio alla realizzazione delle sue opere "personali", alle invenzioni ed alla tabella di marcia da condividere nel seguito della giornata. I lavoranti, che arrivavano dopo le 7, trovavano a volte l'artista già impegnato nel pranzo! La parte successiva della giornata era dedicata, in genere, agli oggetti su commissione e di grandi dimensioni, e la principale occupazione dell'artista consisteva proprio nel gestire il complesso lavoro di squadra.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Arco, 1964
    Lot 18

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Arco, 1964
    Ferro forgiato con interventi di taglio a fiamma ossidrica
    154 x 135 x 50 cm

    Firma: "TONI BENETTON" inciso nel metallo
    Data; "64"

    Bibliografia: C. Munari, in C. Munari ed altri, "Toni Benetton", Treviso, 1970; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 37, 85, 89, 126 e 361, scheda 142; F. Batacchi, "Guida dell'arte moderna e contemporanea", Milano, 1991, figura a p. 128; A. Bellieni, testi di, "Marca nobilissima: la provincia di Treviso", Treviso, 1994
    Esposizione: Rotonda della Besana, Milano, 1970; Galleria Forum, Zagabria, 1973; Personale Film Festival, Centro storico Asolo, 1975; Centro storico, Stia, 1993
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    "Arco", come in bibliografia, o meglio "Porzione di arco", è occasione, per Benetton, di far percepire il bilanciamento tra la forza del forgiatore e quella del metallo. La massa, infatti, è ampia, ma non così tanto da sovrastare dimensionalmente l'osservatore. Anzi, nell’ottimale confronto visivo, consente la visione sia dell'intero sia dei dettagli impressi dai colpi di maglio.
    L’opera, che fa parte di una serie di ‘forme frammentate’, va messa in relazione con il "Grande arco", realizzato nel 1965 ed oggi conservato al Museo Toni Benetton, in cui la forma arcuata è collocata in altezza, in cima ad un'asta. Alla Rotonda della Besana, dove Benetton espose nel 1970, è conservata una "Sfera", anch'essa frammentata, che presenta la stessa lavorazione delle superfici, schiacciate su un lato e ispessite in funzione di dorsale, come in un movimento di magma, lungo il lato opposto.

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Fili d'erba, 1960
    Lot 19

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Fili d'erba, 1960
    Filo d'acciaio
    113 x 15,5 x 15,5 cm

    Bibliografia: L. Rossi Bortolatto, a cura di, "Toni Benetton, anni e forme", Treviso, 1992; M. Kleckarovà, a cura di, "Toni Benetton Plastiky a Kresby", Olomouc, 2003; F. Batacchi, a cura di, "Toni Benetton, il genio del ferro", Stia, 2000, p. 52 (con titolo "Motivo floreale"); G. Bianchi, a cura di, "Magiche forme, disegni e sculture di Toni Benetton", Treviso, 2001
    Esposizione: Casa dei Carraresi, Treviso, 1992; Palagio Fiorentino, Stia, 2000; Museo Bailo, Treviso, 2001; Muzeum Komenského, Prerov (Cecoslovacchia), 2003; Lidicka Gallerie, Lidice (Cecoslovacchia), 2003; Severočeské Muzeum, Liberci (Cecoslovacchia), 2003
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    L'opera è un'ulteriore riflessione sulla natura, che era stata al centro della serie dei "Fili d'erba", con cui l'artista ottenne il primo premio alla II Triennale del Bureau des Arts di Parigi e, sempre a Parigi, la medaglia d’oro da parte dell’I.C.E. (Istituto per il Commercio Estero). Nel 1957, la serie fu esposta anche alla XI Triennale di Milano, dove Benetton ottenne un’altra medaglia d’oro.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Sintesi di figure, 1962
    Lot 20

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Sintesi di figure, 1962
    Matita su carta
    27,5 x 20,9 cm

    Firma: Monogramma "TB" a matita
    Data; "62" a matita

    Elementi distintivi: "F" a matita

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Il foglio ospita due studi di figure che dialogano. In quello a sinistra si leggono ancora forme umane, mentre in quello a destra il lavoro di semplificazione è più avanzato. Il foglio mostra così il percorso di Benetton nella realizzazione delle opere della serie "Sintesi", in cui lo spunto naturalistico è man mano abbandonato in favore della astrazione.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Anime, 1963
    Lot 21

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Anime, 1963
    Ferro modellato a caldo
    93 x 32 x 18 cm

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Benetton per solito non intitolava le opere: erano piuttosto i critici d'arte a identificarle secondo le loro impressioni. Per cui di alcune opere esistono tre o quatto titoli.
    L'opera in esame - nota come "Anime" o "Cattedrale" - si lascia interpretare come un incontro di figure umane proiettate verso il cielo. Nel 1965, l'artista riprese il tema per la Quadriennale Internazionale di Lindau, in Germania, ottenendo il Gran Premio per la macroscultura. La versione monumentale presenta dei blocchi di ferro allungati verso il cielo molto meno antropomorfi, che hanno suggerito, interpretati come pilastri, il titolo "Cattedrale".

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Studio per scultura, 1988 ca.
    Lot 22

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Studio per scultura, 1988 ca.
    Matita e acquerelli su carta da acquerello
    31 x 43,5 cm

    Firma: "ABntt" a penna

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Benetton realizza i primi schizzi progettuali di "Townscapes" intorno al 1984. Due, in particolare, presentano un movimento simile al disegno in asta, "Townscape n. 6", del 1987 e di cui esiste anche un disegno preparatorio, e, un po' più distante, "Townscape n. 2" del 1985. Rispetto ad essi, tuttavia, in questo acquerello l'artista trasforma l’idea del townscape, il paesaggio urbano, in puro segno grafico.

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
San Francesco (studio), 1960
    Lot 23

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    San Francesco (studio), 1960
    Ferro modellato a caldo
    38 x 10 x 7 cm

    Elementi distintivi: alla base della scultura, alcune lettere non leggibili

    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 95%
    Stato di conservazione. Superficie: 95%

    Nel 1960 Benetton era già impegnato in numerosi concorsi per spazi pubblici. Il piccolo ferro modellato a caldo è apparentemente un'opera informale. Tuttavia, se si osserva il culmine superiore, da un lato appare il volto di San Francesco frontalmente: occhi, naso, bocca e confini ricavati nel ferro battuto. L'artista conosceva il rischio retorico dei grandi monumenti figurativi e aveva deciso così di accentuare l'aspetto spirituale - non meramente fisico - del Santo. Il bozzetto venne realizzato, con notevoli differenze, in un blocco di ferro pieno di circa quattro metri, realizzato per il mitico Giardino Salomon e oggi posizionato nel parco del Museo Toni Benetton (F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 161).

  • Toni Benetton (1910 - 1996)
Forma plastica n. 1, 1960
    Lot 24

    Toni Benetton (1910 - 1996)
    Forma plastica n. 1, 1960
    Ferro modellato a caldo
    270 x 50 x 50 cm

    Firma: "TONI BENETTON", inciso nel metallo
    Data; "60" inciso nel metallo

    Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, p. 73
    Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

    Stato di conservazione. Supporto: 90%
    Stato di conservazione. Superficie: 90%

    Osservando questa immagine si ha l’impressione di una lastra in rapido cammino verso di noi. L'osservazione dei tagli laterali mostra una stupefacente successione di segni che richiamano la leggerezza e le grinze del tessuto di tulle. In altra prospettiva, d'altra parte, le grandi superfici ricordano la luna, modellata dai meteoriti o il corpo di un pugile che barcolla crivellato di pugni. "Forma plastica n. 1" è la più grande scultura di questa serie, sviluppata negli anni Sessanta, in cui la rigidità del metallo cede alla forza del calore e del maglio assumendo una forma viva, esito di un combattimento non tanto tra il metallo e lo scultore quanto tra la lastra e il calore, che qui Benetton lascia protagonista nella creazione della forma finale.

    Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

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BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA

102 opere - dai disegni di invenzione fino alle sculture monumentali in ferro, dagli anni Cinquanta agli anni Novante - percorrono ogni ambito dell'avventura creativa di Toni Benetton (1910-1996), il maggiore scultore veneto del secondo novecento. Dalla lezione di Arturo Martini a Venezia, sino all'avventura parallela a Calder e Fontana, per la conquista dello spazio, fino agli studi per le grandi strutture architettoniche - tra cui la "Vela" posta di fronte all'ospedale di Treviso -, l'asta è il frutto di una ricerca e studio, durato oltre due anni. Una occasione eccezionale per i collezionisti e ideale anche per chi vuole arricchire la casa con un pezzo di design o il parco della villa con una scultura monumentale. Tutte le opere sono certificate autentiche da Ada Allegro Benetton, vedova dell'artista. La prossima sessione dell'asta si tiene il 20 marzo 2025, alle ore 18.00.

Sessions

  • 20 March 2025 hours 18:00 SESSIONE UNICA (1 - 102)

Exhibition

L'asta include 102 lotti, tutti collocati a Vicenza (Spazio Bonino, Via Vecchia Ferriera 70), o, dove così specificato in calce alla scheda, a Villa Marignana, Mogliano Veneto.

Per avere una visione completa dell’asta e del suo funzionamento si consultino, oltre al catalogo digitale dei lotti, le Regole della Vendita.

Payment and Shipping

Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario entro 35 giorni naturali dalla seduta d'asta. Le penali per il tardivo pagamento sono pari al 30% dell'importo dovuto. L'importo dovuto per il tardivo ritiro corrisponde a tutte le spese sostenute dalla casa d'aste per ritirare il lotto nei modi posti dalle Regole della Vendita a carico dell'acquirente, per movimentarlo e per stoccarlo adeguatamente, inclusa protezione assicurativa, fino al ritiro da parte dello stesso o alla sua vendita forzata.

Il Lotto potrà essere ritirato, ad avvenuto saldo, presso la sede di esposizione o di conservazione (spazio Bonino a Vicenza o Villa Marignana a Mogliano Veneto), secondo le istruzioni della Casa di Vendite. La Casa di Vendite non effettua spedizioni, né consente spedizioni in assenza di puntuale verifica dell'oggetto al momento del ritiro, a cura dell'acquirente o di suo delegato.

Si ricorda che l’esportazione di opere d’arte e oggetti d’antichità dall’Italia, così come la movimentazione di beni vincolati dal Ministero della Cultura ed organi corrispondenti nelle regioni a statuto speciale, è soggetta ad autorizzazione e/o verifica da parte degli organi di tutela. Dal momento dell’acquisto, che si perfeziona con il pagamento, l’acquirente, divenuto proprietario, è l’unico responsabile delle attività di ritiro, movimentazione, ed eventuale esportazione dei lotti, ed è tenuto a svolgere autonomamente tutte le verifiche necessarie ed a prendere tutte le decisioni ed eseguire tutte le attività conseguenti nel rispetto delle leggi italiane.

Buyer's Premium

Chi partecipa all'asta dichiara di aver letto e compreso il Regolamento di vendita, come integrato dagli Aggiornamenti. Conformemente al tariffario in vigore presso la Casa di Vendite, depositato in copia conforme presso la Questura di Roma, alla vendita sono applicate, a carico dell’acquirente, le seguenti commissioni, computate sul prezzo di aggiudicazione di ogni singolo lotto: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 40% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 31,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 28,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 21,80% + IVA. Per i clienti titolari di Bonino Club Card, che seguono le regole della promozione Winter 2024-2025, tutte le commissioni sono ridotte come segue: per tutti i lotti con prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 500, 35% + IVA; per i lotti con prezzo di aggiudicazione superiore a € 500, per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 0 fino a € 50.000, 26,64% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione da € 50.000 fino a € 1.600.000, 23,37% + IVA; per la parte del prezzo di aggiudicazione oltre € 1.600.000, 16,80% + IVA. In ogni caso è applicata una commissione minima di € 20 + IVA per lotto.

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Come ci si registra per l’asta

1. Può proporre offerta qualunque persona maggiorenne, debitamente registrata presso la Casa di Vendite (d’ora in poi “Offerente”).

2. Per registrarsi, l’Offerente dovrà compilare la modulistica relativa ai dati anagrafici ed alla privacy, nonché – se intende offrire per oltre € 10.000 nel corso dell’anno – la modulistica antiriciclaggio. Dovrà inoltre comunicare alla Casa di Vendite:

a) se cittadino italiano privato, copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) e del codice fiscale;

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c) se cittadino straniero privato, copia di un valido documento di identificazione (Passaporto / ID), rilasciato da autorità straniera riconosciuta dalle Autorità italiane;

d) se professionista o azienda stranieri, copia del certificato di registrazione del professionista o dell’azienda presso archivio pubblico competente e copia fotostatica di un valido documento di identificazione (Passaporto / Carta di Identità) del professionista / dell’amministratore dell’azienda, rilasciati da autorità straniera riconosciuta dalle Autorità italiane.

Bidding increments

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