Asta 48 - Dipinti di pregio del XIX e XX secolo
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Lot 25 Ambrogio Preda - Veduta di lago - Milano 1839 - Davesco ( Lugano ) 1906 - Olio su tela cm 35x65 - Ambrogio Preda (Milano, 1839 - Davesco, 1906) nacque a Milano. Le informazioni sulla sua giovinezza sono scarse, ma si sa che partecipò alla campagna del 1859 insieme allo zio Angelo Trezzini. Frequentò l'Accademia di Brera dal 1853 al 1858. Dal 1866 si stabilì a Davesco, spostandosi raramente, il che limitò forse la sua carriera artistica. Tuttavia, partecipò a diverse mostre in Italia, ricevendo riconoscimenti come una medaglia all'Esposizione artistico industriale di Asti nel 1869 e il premio Mylius nel 1875.Preda era principalmente un pittore di paesaggi, definito "pittore monogamo quasi senza infedeltà" da Adriano Soldini. Nonostante i problemi economici, vendeva le sue opere ai turisti tedeschi. Dipinse raramente ritratti o scene di genere. I suoi paesaggi, spesso vedute precise del lago di Lugano e dintorni, erano popolati da figure umane come contadine, lavandaie e signore con ombrellini, e talvolta animali come mucche, capre e asini.Pur dipingendo dal vero, Preda evitava un verismo banale e mantenne l'interesse nei suoi lavori nonostante la ripetizione dei soggetti. Occasionalmente, si spingeva a Campione, sul lago Maggiore, in Engadina e in Liguria, ma mai sul lago di Como. Sebbene alcuni suoi dipinti raffigurino paesaggi olandesi, probabilmente non visitò mai l'Olanda e potrebbe averli eseguiti da fotografie.Era profondamente amico del ticinese Luigi Monteverde, con il quale trascorse un'estate del 1888 sul Monte Boglia. Monteverde, in un'intervista del 1894, ricordò la loro armoniosa convivenza, affermando che la pittura non li aveva mai divisi.
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Lot 26 Giuseppe Barbaglia - Migranti - Milano 1841 - Vedano al Lambro (MB) 1910 - Olio su tela cm 120x80
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Lot 27 Enrico Crespi - Il fratellino - Busto Arsizio 1854 - 1929 - Olio su tela cm 50x63 - Enrico Crespi, nato il 2 dicembre 1854 a Busto Arsizio e deceduto il 14 marzo 1929 a Milano, è stato un poliedrico artista italiano, noto come pittore, incisore e architetto.Fin da giovane, Crespi dimostrò un interesse precoce per l'architettura durante il suo impiego presso l'ufficio tecnico dei lavori per la piazza del Duomo di Milano. Questa passione si fuse successivamente con la pittura, influenzando profondamente il suo stile artistico e portandolo a essere riconosciuto come uno dei migliori prospettici del suo tempo.Studioso presso l'Accademia di Brera sotto la guida di Francesco Hayez e allievo di Luigi Bisi, Enrico Crespi sviluppò un repertorio artistico versatile. Dipinse una vasta gamma di soggetti, inclusi quadri d'interni, storici e di genere, che spaziavano da scene popolari a ritratti e paesaggi. È particolarmente noto come il "pittore degli umili", un appellativo guadagnato grazie alla sua capacità di rappresentare con empatia la vita quotidiana e le persone comuni.Tra le sue opere più celebri si annoverano "Ecce Homo", custodita nella chiesa Fatebenefratelli di Milano, e "La secchia nel pozzo", esposta alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Ha anche eseguito notevoli ritratti, tra cui quelli di Alessandro Manzoni, Vittorio Emanuele II e la Regina Margherita.Enrico Crespi ha partecipato attivamente a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la Esposizione Italiana a Londra nel 1904 e la Esposizione Nazionale d'Arte a Brera nel 1922, ricevendo riconoscimenti significativi per la sua opera.Oltre alla sua produzione artistica, Crespi ha contribuito al restauro di diverse opere d'arte dell'Ospedale Maggiore di Milano e ha lasciato un'impronta duratura nel panorama artistico italiano del suo tempo.Le sue opere e il suo contributo sono documentati in diverse pubblicazioni, tra cui il "Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei" di A.M. Comanducci.Enrico Crespi è rimasto una figura di spicco nell'arte italiana, celebrato per la sua maestria tecnica e la sensibilità umana con cui ha saputo interpretare il mondo che lo circondava.
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Lot 28 Silvio Poma - Passeggiata a Feriolo (Lago di Como) - Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932 - Olio su tela cm 68x120 - Pubblicato sul catalogo Mondadori tavola a colori n. 34
Esposizione ad Iseo (BS) dal 25/04 al 13/06/2010
- Silvio Poma nacque a Trescore Balneario, Bergamo e si distinse inizialmente come volontario durante la II Guerra di Indipendenza. Dopo aver intrapreso la vita militare, nel 1866 si congedò dall'esercito a causa della contrazione della malaria. Il suo ritorno a Milano segnò l'inizio di un percorso artistico notevole.A Milano, Poma si immerse negli studi di due importanti pittori-soldati dell'epoca, Giovan Battista Lelli e Gerolamo Induno, con i quali era entrato in contatto durante la campagna militare del 1859. Nel 1869, esordì all'Esposizione di Belle Arti di Brera, ma i riconoscimenti ufficiali arrivarono solo nella metà del decennio successivo.Il punto di svolta nella sua carriera avvenne nel 1876, quando vinse il prestigioso premio Mylius dell'Accademia di Belle Arti di Brera con la sua opera "Macbeth incontra nel bosco di Dunscinane le straghe che gli predicono il trono", un dipinto di soggetto storico ambientato in un contesto naturale di gusto romantico.Il successo continuò nel 1877, quando un suo paesaggio fu acquistato all'Esposizione Nazionale di Napoli da Vittorio Emanuele II, il che gli conferì grande visibilità. La fama internazionale di Poma crebbe ulteriormente quando Re Vittorio Emanuele II acquistò opere per la sua collezione privata.La sua presenza nelle esposizioni nazionali negli anni successivi consolidò ulteriormente la sua reputazione. Alla Esposizione Nazionale di Milano del 1881, presentò opere come "Veduta del lago di Lecco e la punta di Bellagio" e "Abbadia sul Lago di Lecco". Inoltre, partecipò alle esposizioni di Roma del 1883, Torino del 1884, Venezia del 1887 e Bologna del 1888, presentando una varietà di vedute paesaggistiche che includevano panorami lacustri e boschi.Silvio Poma è ricordato soprattutto come pittore di paesaggi, con un repertorio ricco di vedute lacustri. Il suo stile, di carattere intimista, mostrò influenze del realismo, con un approccio che rifletteva l'atmosfera e la bellezza naturale dei luoghi che dipingeva. Il periodo dal 1883 in poi vide un aumento significativo della sua attività artistica, con la presentazione sistematica di opere in mostre nazionali e un successo continuo sul mercato dell'arte. Silvio Poma fu sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, dove i suoi resti riposano in una celletta. -
Lot 29 Giovanni Battista Ferrari - Paesaggio campestre 1884 - Brescia 1829 - Milano 1906 - Olio su tela cm 51,5x40
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Lot 30 Francesco Filippini - Chioggia - Brescia 1853 - Milano 1895 - Olio su tela cm 41.5x26.5 - Francesco Filippini nacque a Brescia il 18 settembre 1853 da Lorenzo, falegname, e Silvia Signoria, operaia cucitrice. A causa delle difficili condizioni familiari, sin da giovane iniziò a lavorare, dapprima come garzone in una pasticceria cittadina e successivamente come scrivano presso lo studio di un notaio. Tuttavia, già da giovane manifestò il suo talento artistico realizzando alcuni ritratti della famiglia Chiappa, proprietaria della pasticceria dove lavorava (Nicodemi, 1933, p. 4).Per approfondire le sue competenze artistiche, si iscrisse alla civica scuola di disegno presso la Pinacoteca Tosio di Brescia, dove studiava Giuseppe Ariassi, un artista seguace dell'accademia classica. Il suo apprendistato presso Luigi Campini contribuì a solidificare le sue capacità nel rappresentare figure realistiche integrate nel paesaggio, uno stile che avrebbe caratterizzato tutto il suo percorso artistico.Il suo impegno negli studi e il suo talento attirarono l'attenzione della commissione di tutela della scuola, che nel 1872 propose un sussidio del Comune per lui e per l'amico coetaneo Luigi Lombardi. Questo sostegno finanziario permise a Filippini di continuare i suoi studi e di entrare nell'ambito dell'artista bresciano Benedetto Schermini, da cui acquisì un approccio sobrio alla pittura.Nel 1875, grazie all'aiuto di Paolo Da Ponte, ottenne una pensione che lo portò a Milano, dove studiò con Giuseppe Bertini e venne influenzato dalle opere di Tranquillo Cremona, Ottone Silvestri e Leonardo Bistolfi. Nonostante le speranze di entrare nel corpo delle guardie di finanza, Filippini non fu accettato per motivi di salute, decidendo così di concentrarsi completamente sulla pittura.A Milano, dove si stabilì definitivamente a partire dal 1880, Filippini divenne parte integrante della scena artistica, esponendo regolarmente alla mostra annuale dell'Accademia di Brera. La sua produzione artistica comprendeva principalmente paesaggi ispirati dalle sue estati trascorse a Gardone Val Trompia e altri luoghi naturali italiani.Il successo di Filippini lo portò a frequentare salotti e circoli mondani, dove fu apprezzato non solo per la sua arte, ma anche per il suo stile elegante e per i ritratti vivaci che dipinse. Espose con successo in numerose esposizioni nazionali e internazionali, guadagnandosi riconoscimenti come il premio Fumagalli per il paesaggio nel 1887 e diventando socio onorario dell'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1888.Nel corso della sua carriera, Filippini mantenne legami con la sua città natale di Brescia e con altri artisti lombardi, inclusi i maestri del divisionismo come Giovanni Segantini. La sua pittura, influenzata dal realismo e dalle nuove tendenze impressioniste, si distinse per la sua tecnica sottile e lirica nel ritrarre l'atmosfera dei paesaggi naturali e urbani.Francesco Filippini morì a Milano il 6 marzo 1895, lasciando un'impronta significativa nella pittura italiana dell'Ottocento.
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Lot 31 Luciano Nezzo - Il Ladro - Badia Polesine 1856 - Urbino 1903 - Olio su tela cm 125x154 - Provenienza:Collezione privata, acquistato da Sotheby’s London 12/11/2003
- Luciano Nezzo è stato un pittore italiano, noto per aver dipinto soggetti storici e di genere. I suoi soggetti di genere spesso sono toccanti e drammatici.Nato nella Provincia di Rovigo, nel Veneto, mostrò una precoce inclinazione per le arti. Il suo primo maestro locale fu Marco Vallerini. Un mecenate locale finanziò la sua educazione all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studiò per dieci anni. A vent'anni, aveva già vinto una medaglia d'oro per la sua composizione: Il Tasso al capezzale di Eleonora d'Este e Leonardo da Vinci che dipinge la Madonna Lisa.Abbandonò l'Accademia per arruolarsi come soldato nella Guerra di Indipendenza Italiana. Assegnato al 41º reggimento a Milano, si iscrisse all'Accademia di Brera. Tornato nel Veneto, ottenne una cattedra di pittura all'Accademia di Belle Arti di Urbino. Tra i due dipinti inviati all'Esposizione di Rovigo del 1887, che gli valsero una medaglia d'argento, ci furono il Ritratto del Re Umberto e Invitati a pranzo. Tra le sue altre opere vi sono: Alla finestra (1884, esposizione di Torino); Buon giorno (1883, esposizione di Roma); Mastro Piero; Il ladro, Rebecca, e numerosi ritratti. Alcuni dei suoi soggetti ricordano gli episodi tesi dipinti da Gaspare Traversi; per esempio, il suo dipinto di un anziano dentista che esamina la bocca della sua giovane paziente, mentre nasconde il suo estrattore di denti dietro la schiena. -
Lot 32 Lino Selvatico - Maternita - Padova, 1872 - Treviso, 1924 - Olio su tela cm 49,5x34 - Lino Selvatico, figlio di Riccardo rinomato promotore delle mostre veneziane, nacque e crebbe sotto l'influenza e la guida del padre. Grazie a lui, fu introdotto agli studi giuridici e artistici, avendo anche l'opportunità di apprendere sotto la tutela di Cesare Laurenti. Questa formazione eclettica segnò l'inizio di una carriera artistica promettente.La sua opera inaugurale, il "Ritratto del professor G. Bordiga," fu presentata alla III Internazionale d'Arte veneziana nel 1899, evidenziando fin da subito il suo talento emergente. Selvatico, attento osservatore dell'arte veneziana del suo tempo, iniziò la sua carriera ispirandosi a due eminenti artisti locali, Giacomo Favretto ed Ettore Tito. Mentre si distanziò dal filone aneddotico di Favretto, abbracciò la tecnica ritrattistica di Tito, modellando le sue opere su eleganti e mondani stili. Questa scelta artistica si rivelò un successo, guadagnandogli il favore dell'aristocrazia e dell'alta borghesia veneziana.La sua partecipazione attiva alle Internazionali veneziane, inclusi due spettacoli individuali nel 1912 e nel 1922, contribuì a consolidare la sua reputazione nel panorama artistico. Nonostante la sua prematura scomparsa il 25 luglio 1924, a seguito di un tragico incidente stradale mentre guidava la sua motocicletta, il suo lascito artistico perdurò.Il riconoscimento postumo di Lino Selvatico si manifestò nel 1926, con l'organizzazione di una retrospettiva che presentava ben 45 delle sue opere. Questo evento sottolineò la sua significativa contribuzione all'arte veneziana, celebrando la sua abilità nel ritratto e il suo impatto duraturo sulla scena artistica locale. La sua eredità artistica continuò a ispirare generazioni successive di artisti, confermando la sua posizione di rilievo nella storia dell'arte veneziana del XX secolo.
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Lot 33 Luigi Nono - La madre - Fusina (VE) 1850 - Venezia 1918 - Olio su tela cm 95x65 - Pubblicato su L. A. Scopinich & Figlio. Mostra retrospettiva di Luigi Nono, marzo 1934 tav. 44
Pubblicato su Il pittore Luigi Nono. Catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni 1850-1918 - Volume I - La vita, i documenti, le opere
Pubblicato su Il pittore Luigi Nono. Catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni 1850-1918 - Volume II - La vita, i documenti, le opere
pag 152 e 153.
Pubblicato su Catalogo Bolaffi Della Pittura Italiana Dell'Ottocento N. 8 Di: Curatore Dell'Opera Giuseppe Luigi Marini
Esposto e pubblicato Galleria d'arte Doc
- Luigi Nono nacque a Fusina (Venezia) l'8 dicembre 1850, figlio di Francesco Luigi, ricevitore di dogana, e Rosa Della Savia. Fu battezzato il 5 gennaio 1851 a Gambarare di Mira. Nel 1851 la famiglia si trasferì a Sacile, sul Livenza in Friuli. Dopo aver iniziato studi tecnici a Treviso, nel 1865 fu iscritto dal padre all'Accademia di belle arti di Venezia, dove ottenne numerosi premi e si diplomò nel 1871 con un dipinto lodato da Camillo Boito.Nel 1873 espose con successo all'Esposizione di Brera, dove presentò opere come "Le sorgenti del Gorgazzo". Partecipò a numerose mostre braidensi e nel 1875 fu tra i fondatori del Circolo artistico veneziano. Nel 1876 fece un viaggio di studio tra Firenze, Roma e Napoli. Tra il 1877 e il 1878 partecipò a diverse esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo riconoscimenti per opere come "Il mattino della sagra".Dopo la morte del padre nel 1879, si trasferì definitivamente a Venezia. Nel 1881 iniziò le escursioni a Chioggia, dove creò capolavori come "Refugium peccatorum" e "Ave Maria". Partecipò a numerose esposizioni internazionali, vincendo premi e ottenendo grande successo, come la medaglia d'oro a Monaco di Baviera nel 1884 per "Refugium peccatorum".Nel 1887 fu nominato cavaliere della Corona d'Italia. Sposò Rina Priuli Bon nel 1888, trasferendosi alle Zattere di Venezia. Nel 1891 fu nominato socio onorario di Brera. Partecipò alla prima Biennale di Venezia nel 1895 e ad altre mostre internazionali, continuando a produrre opere di grande successo.Durante la prima guerra mondiale, Nono si trasferì a Bologna e continuò a dipingere per mercanti d'arte. Nominato commendatore nel 1915, tornò a Venezia gravemente malato nel 1918 e morì il 15 ottobre nella sua casa alle Zattere. Le sue opere sono oggi conservate in varie collezioni e musei, segno del suo duraturo contributo all'arte italiana. -
Lot 34 Giulio Carlini - Battaglia - Venezia 1826 -1887 - Olio su tela cm 51x71
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Lot 35 Giuseppe Sartori - Bellagio visto da Tremezzo, Lago di Como - Venezia 1863 - Padova 1922 - Olio su tela cm 130x192
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Lot 36 Emma Ciardi - Piazza San Marco - Venezia 1879 - Venezia 1933 - Olio su tela cm 37x50 - Pubblicato sul catalogo Gallerie Enrico
Pubblicato sul catalogo Allemandi n. XXII ed. 2004-2005 pag. 227 -
Lot 37 Vittorio Emanuele Bressanin - Carnevale a Venezia 1928 - Musile di Piave 1860 - Venezia 1941 - Olio su tela cm 70x54,5 - Pubblicato su Venezia in chiaro. Dialoghi e silenzi nella pittura tra Ottocento e Novecento pag. 86
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Lot 38 Luigi Serena - Il mercato dei fiori - Montebelluna (TV) 1855 - Treviso 1911 - Olio su cartone cm 58x65
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Lot 39 Camillo Bortoluzzi - Nubi sulla Laguna - Treviso 1868 - Dolo 1933 - Olio su tavola cm 50x50
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Lot 40 Mariano Pajetta - La statuina bianca - Vittorio Veneto (TV) 1851 - Verona 1923 - Olio su tela cm 80x53
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Lot 41 Luigi Cima - Primi sintomi - Villa di Villa ( BL ) 1860 - Belluno1944 - Olio su tela cm 65x39 - Pubblicato sul catalogo Allemandi 2006-2007 n. XXIV pag. 178
Pubblicato su Luigi Cima - libreria Emiliana Editrice – Venezia anno XVIII F.F. -
Lot 42 Pietro Fragiacomo - Il barcaiolo in laguna - Trieste 1856 - Venezia 1922 - Olio su tela cm 61x92 - Autentica e archiviazione presso Archivio Baboni
Pubblicato sul catalogo Allemandi n. XXII ed. 2004-2005 e ed. XXIII 2005-2006 pag. 301
- Pietro Fragiacomo, nato a Trieste nel 1856, si trasferì a Venezia da giovane e iniziò a lavorare presso la Società Veneta di Costruzioni Meccaniche. Dopo aver abbandonato gli studi all'Accademia di Belle Arti, continuò a dipingere sotto l'influenza di artisti come Giacomo Favretto ed Ettore Tito. Nel 1880, espose alla mostra nazionale di Torino e successivamente partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali.La sua pittura si concentrò sul paesaggio dell'entroterra lagunare veneziano, privilegiando vedute meno convenzionali e popolari rispetto ai suoi contemporanei. Nei suoi dipinti, la veduta diventava un mezzo per esprimere il suo stato d'animo, come evidenziato nei titoli come "Pace" e "Riposo". Nel 1893, ottenne riconoscimento con "La campana della sera", un dipinto che rappresenta un suggestivo scorcio veneziano al tramonto.Negli anni Novanta, Fragiacomo cambiò il suo stile, adottando una pittura più materica e sperimentando l'uso della tempera con sovrapposizioni di velature a olio. Nel 1895, entrò nel comitato organizzatore della Biennale di Venezia, esponendo regolarmente alla manifestazione. Nel corso del Novecento, esplorò influenze dell'Art Nouveau e partecipò a esposizioni nazionali e internazionali.La sua vasta produzione, stimata in circa 500 opere, è oggi dispersa tra collezioni private e pubbliche. Pietro Fragiacomo morì a Venezia nel 1922. Anche sua sorella, Antonietta, fu una pittrice di paesaggi, partecipando attivamente alla Biennale di Venezia e continuando la sua carriera fino a data di morte sconosciuta. -
Lot 43 Umberto Moggioli - Il maestro di pianoforte - Trento 1886 - Roma 1919 - Olio su tela cm 66x85
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Lot 44 Bartolomeo Bezzi - Giardino di Villa - Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923 - Tecnica mista su carta cm 100x73
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Lot 45 Pierre Henri Tetar Van Elven - Tremezzo - Amsterdam 1835 - Milano 1908 - Olio su tavola cm 42x75