LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II - PARTE PRIMA
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Lotto 107 Franco Gnocchi (1945 circa)
Nel bosco
Olio su tela
40 x 80 cm
Firma: “Gnocchi” al recto
Altre iscrizioni: “x autentica”, “77L1” sul verso
Elementi distintivi: sul vetro, etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso, certificato di autenticità dell’artista con dati relativi all'opera
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 108 Harry Jelinek (1905 - 1986)
Dalla cima del picco di Vallandro le cime di Lavaredo
Olio su tavola
100 x 100 cm
Firma: "Jelinek" al recto e sul verso
Altre iscrizioni: "dalla cima del Picco di Vallandro le cime di Lavaredo" sul verso
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (foro in alto)
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 109 Luigi Bartolini (1892 - 1963)
Paesaggio laziale, 1955
Inchiostro su carta applicata su masonite
33,2 x 24,7 cm (foglio)
Firma: al recto, “Bartolini”
Altre iscrizioni: sul verso, riferimenti bibliografici
Elementi distintivi: etichetta della Galleria d’Arte Moderna Viotti con dati relativi all’opera; timbro Galleria d’Arte Moderna Viotti; timbro Galleria Macchi; etichetta della Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimento inventariale ed analoga etichetta anonima
Provenienza: Galleria d’Arte Moderna Viotti, Torino; Galleria Macchi, Pisa; Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: M. Valsecchi, “Luigi Bartolini. 70 disegni scelti”, Roma, 1963, tav. 50
Stato di conservazione. Supporto: 50% (incollaggio e segni di nastro adesivo)
Stato di conservazione. Superficie: 75%
Il foglio con “Paesaggio laziale” raffigura il paese di Serrone. Nel 1954/55 Luigi Bartolini andava visitando paesini nel Lazio per poi raccogliere le descrizioni nel volume “Castelli romani ed altre passeggiate domenicali" pubblicato da Casini Roma 1955 nella collana “L’ippocampo”. (Luciana Bartolini, comunicazione del 18 ottobre 2021).
Si legge, al verso del foglio, un secondo disegno di paesaggio firmato, ora in adesione al supporto in masonite.
Ringraziamo la Professoressa Luciana Bartolini, Presidente dell'Archivio Luigi Bartolini, per il prezioso supporto nella schedatura dell'opera. -
Lotto 110 Franco Gnocchi (1945 circa)
La casupola rosa
Olio su tela
50 x 60 cm
Firma: “Gnocchi” al recto; “Gnocchi Franco” al verso
Altre iscrizioni: “per autentica” e “77i9” al verso
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: sul verso certificato di autenticità con titolo, dimensioni, firma dell’autore e numero di inventario “77i9”
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 111 Franco Garin (1940 circa)
I portici di piazza Martiri (recto); Architetture (verso)
Olio su tela, carboncino
70 x 60 cm
Altre iscrizioni: sul telaio, titolo, nome e indirizzo dell’artista
Elementi distintivi: sul telaio, timbro della Biblioteca pubblica e casa della cultura - Fondazione Marazza di Borgomanero ed etichetta con numero “23”; sul lato del telaio, etichetta della Banca Popolare di Intra con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Intra; Veneto Banca SpA in LCA
Esposizioni: Biblioteca pubblica e Casa della Cultura - Fondazione Marazza, Borgomanero (etichetta al verso)
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Garin è nato ad Arvier ma vive e lavora a Biella. Conserva un solido legame con la Valle d'Aosta, in particolare con il suo paese natale, dove trascorre le estati nella casa di Grand-Haury. Sin da giovane si accosta all'arte, esprimendosi con il disegno e il colore, e solo più tardi intraprende regolari studi e si diploma in scultura nel 1957. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre in Valle d'Aosta: nel 1990 alla Chiesa di San Lorenzo ad Aosta; nel 1993 alla Torre dei Signori di Quart, sempre nel capoluogo valdostano; nel 1996 a Courmayeur. Ampia e interessante è stata la retrospettiva ospitata ad Arvier nel 2015 in occasione del settantesimo compleanno dell'artista.
L'opera rappresenta i portici di Piazza Martiri della Libertà, luogo eminente di Biella in cui nel 1825 venne eretto il primo liceo cittadino, nel 1865 inaugurato il teatro sociale, nel 1888, alla presenza del Re Umberto I, inaugurato il monumento a Quintino Sella e infine il 4 e 12 giugno 1944 uccisi 21 partigiani. Garin, con l'introdurre sulla architettura riflessi verdi, bianchi e rossi, celebra l'eccidio seme di libertà, da cui prese il nome anche la piazza. -
Lotto 112 Piero Vignozzi (1934 circa)
Giardino
Matita, pastelli e tempera su carta
44,5 x 66,7 cm (luce)
Firma: al recto, “Vignozzi”
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con dati dell'opera; etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
«Vignozzi porta il cognome della madre che lo concepì con il giovane conte Bersani Vecchi. Cresciuto come un giovane lupo ha vissuto in tante case quante sono state le vicissitudini lavorative della sua mamma, spesso al servizio di ricche famiglie. Piero ha accumulato così una lunga serie di esperienze esistenziali che gli hanno fatto conoscere da vicino il dolore e la gioia di vivere. In gioventù è stato un promettente ciclista talmente bravo da battere anche, in un gara, Gastone Nencini. Dopo avere fatto tanti lavori la sua vocazione pittorica è maturata in modo irreversibile. Vignozzi da moltissimi anni ormai è solo un pittore. Un pittore delle povere cose: una tazzina di caffè, un cucchiaino, un piccolo coltello, una finestra con sul davanzale le piante verdi della Miseria. Un artista che riesce a raccontare il silenzio della vita quando siamo soli in una casa e quello che si vede sono piccoli oggetti. Mai una figura umana rompe la visione di questa creatività protesa a d affermare che tutto (o nulla?) fa parte della vita. Piero fu chiamato come assistente alla cattedra di pittura del liceo artistico di Firenze da Dino Caponi allievo prediletto di Ottone Rosai e grande disegnatore. Poi Vignozzi è stato per lungo tempo titolare della cattedra di “nudo” all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Amico del poeta Alfonso Gatto, di Luigi Baldacci, di Raffaele Monti e del pittore siciliano Piero Guccione si è affermato con il passare degli anni come un pittore della poesia figurativa.» (da Giovanni Pallanti, "La pittura cristiana di Piero Vignozzi", in "Il mantello della giustizia", novembre 2018). -
Lotto 113 Riccardo Galuppo (1932 - 2014)
Cespugli sul Piave
Olio su tela
80 x 100 cm
Firma: “Galuppo” al recto e sul verso
Altre iscrizioni: “‘Cespugli sul Piave’” e indirizzo dell’artista e prezzo dell’opera sul verso
Elementi distintivi: sul verso, timbro dell’Associazione Pro Nervesa; etichetta del Concorso di pittura estemporanea città di Nervesa della Battaglia (1968) autore e e dati relativi all’opera
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Autodidatta, Galuppo si dedica alla pittura durante il soggiorno presso il Piccolo Cottolengo di Don Orione a Milano, dove era ospite dal 1946, a seguito di un incidente con una bomba a mano che gli causò l'amputazione di entrambi gli avambracci. Fa ritorno a Padova nel 1950; nel 1951 tiene la sua prima mostra personale nella galleria "Coccodrillo" in Piazza Cavour, esponendo 14 dipinti selezionati dal pittore padovano Toni Menegazzo. Nel 1952 tiene una personale al "Salotto Sanmartino" di Piazza Garibaldi e nel 1954 nella sala Egiziana del Caffè Pedrocchi. Un viaggio in Francia nel 1958 (Parigi, Normandia e Bretagna) fanno emergere la poetica realistico-espressionista di Galuppo, già presente nelle opere che vanno dal 1952 al 1954, che hanno come soggetto le demolizioni di interi quartieri padovani, in particolar modo del quartier "Conciapelli". Ha partecipato alla IX Quadriennale di Roma (1965-66). Una sua opera fa parte della collezione dei Musei civici agli Eremitani di Padova. -
Lotto 114 Lino Bianchi Barriviera (1906 - 1985)
Cerasomma, 1976
Pastelli su carta
50 x 65 cm
Firma: “Lino Bianchi Barriviera” al recto
Data: “9 agosto 1976” al recto
Altre iscrizioni: “Cerasomma” al recto
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 115 Giulio Turcato (1912 - 1995)
Senza titolo
Serigrafia su cartoncino
50 x 70 cm (luce)
Firma: "TURCATO” a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura “2/100” a matita al recto
Elementi distintivi: marchio a secco dell’editore sul foglio; due etichette relative agli inventari della banca al verso della cornice
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (ondulatura, leggere pieghe)
Stato di conservazione. Superficie: 90% -
Lotto 116 Giuseppe Simionato
Scorcio urbano
Acquarello su carta
47,5 x 66,5 cm
Firma: "G Simionato" ad acquerello al recto, scarsamente leggibile
Elementi distintivi: sul verso, due etichette anonime con riferimenti di inventario
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 60% (danni da umidità: soprattutto forti ondulature)
Stato di conservazione. Superficie: 80% -
Lotto 117 Antonio Di Vaccaro (1935 circa)
Riviera ligure
Stampa offset su carta
84,8 x 113,6 cm (luce)
Firma: in lastra "ADiViccaro"
Altre iscrizioni: in lastra, "ANTONIO DI VICCARO * RIVIERA LIGURE"
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (danni alla cornice)
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 118 Danilo Delpriori (1900 - 1999)
Scorcio di Maiolati Spontini, 1959
Olio su tela
60,3 x 39,8 cm
Firma: "DEL PRIORI" al recto
Data: "59" al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con riferimento inventariale; timbro di produzione del telaio
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Danilo Delpriori fu musicista, artista autodidatta e poeta dialettale di Maiolati Spontini, nelle Marche.
Ringraziamo il Prof. Alessandro Delpriori per aver confermato l'autenticità dell'opera (comunicazione dell'11 luglio 2021). -
Lotto 119 Pietro Spinetta (1947)
Le vele al sole. Copia da opera di Guglielmo Ciardi, 2005
Olio su tela
86 x 104 cm
Firma: “Ciardi” al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta dell’artista con dati relativi all’opera
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 120 Danilo Delpriori (1900 - 1999)
Scorcio di Maiolati Spontini
Olio su cartone telato
59,8 x 40 cm
Altre iscrizioni: indicazione del prezzo ("£400")
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con riferimento inventariale
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80%
Danilo Delpriori fu musicista, artista autodidatta e poeta dialettale di Maiolati Spontini, nelle Marche.
Ringraziamo il Prof. Alessandro Delpriori per aver confermato l'autenticità dell'opera (comunicazione dell'11 luglio 2021). -
Lotto 121 Joachim von Sandrart, il vecchio (1606 - 1688) , cerchia di
Giove e Semele
Olio su tela
117,2 x 117,2 cm
Provenienza: Collezione nobiliare olandese; Sotheby's, Amsterdam, 11.11.1997, lotto 90 (come seguace di Joachim von Sandrart)
Stato di conservazione. Supporto: 70% (piccole mancanze alla vernice di protezione, graffi, strisciate)
Stato di conservazione. Superficie: 70% (telaio sostituito e tela rifoderata) -
Lotto 122 Edouard Pignon (1905 - 1993)
Nudo femminile
Cromolitografia
49 x 69 cm (luce)
Firma: “Pignon”, a matita
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura a matita al recto “63/90“
Elementi distintivi: sul foglio, marchio a secco dell’editore “LA NUOVA FOGLIO” di Pollenza di Macerata; a tergo della cornice, due etichette con riferimento agli inventari della banca ed una etichetta anonima con dati dell’opera
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80% (pieghe)
Stato di conservazione. Superficie: 80% (depositi e piccole fioriture) -
Lotto 125 Natalino Rizzardini, detto Nino (1929 - 2006)
Il chiosco, 1955
Matita, carboncino e olio su tela
50,1 x 70,2 cm
Firma: “(.)Rizzardini” al recto
Data: “55” al recto
Altre iscrizioni: “Soggetto X 3”, iscritto a matita sul verso della cornice
Elementi distintivi: al verso etichetta con riferimento all’inventario presso la Banca Popolare di Asolo e Montebelluna
Provenienza: Banca Popolare di Asolo e Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 90% (perdita di tensione della tela)
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Con Roberto Poloni, Francesco Guerra e Giulio Celotto, Nino Rizzardini costituì il Gruppo dei Quattro, lo storico raggruppamento di artisti di Montebelluna (e Quero), che era solito riunirsi alla Offelleria Bernardi. Rimane testimonianza di ciò la splendida foto che li ritrae insieme il 15 aprile del 1969, nella mostra che inaugurò anche il loro percorso comune. -
Lotto 126 Paolo da San Lorenzo (1935)
Figura femminile, 1984
Litografia ritoccata con pennarelli colorati su carta
70 x 50 cm (Foglio)
Firma: “Paolo da San Lorenzo”, a matita al recto
Data: “ ‘84”, a matita al recto
Altre iscrizioni: “(retouché)” a matita al recto
Elementi distintivi: due etichette con riferimento agli inventari della banca, a tergo della cornice
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 90%
Evidente in questa bella stampa di Paolo da San Lorenzo il richiamo al modello cubista, in particolare picassiano. -
Lotto 127 Pietro Annigoni (1910 - 1988)
Ritratto femminile
Litografia su carta
75,5 x 55,5 cm (luce)
Firma: "Pietro Annigoni CH" a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura a matita al recto ("95/99")
Elementi distintivi: sul verso, etichetta anonima con dati dell'opera; etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 128 Nazzareno Cugurra (1924)
Lazio: campo selvatico, 1983
Acquerello e olio su tela
50 x 99,5 cm
Firma: “Cugurra” al recto; “Nazzareno Cugurra” sul verso
Data: sul verso, “giugno 1983”
Altre iscrizioni: sul verso, “Lazio: campo selvatico (papaveri, cardi fioriti, malva) alberi; pastore e pecore sul sentiero davanti al mare, al crepuscolo”
Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario; etichetta di esposizione “Università degli studi di Urbino XXXIII Rassegna di pittura, scultura grafica e libro d’artista", Sassoferrato, 10 luglio-28 agosto 1983
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Esposizioni: XXXIII Rassegna di pittura, scultura grafica e libro d’artista, Sassoferrato, 10 luglio-28 agosto 1983
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Pittore chiarista, amico di Guttuso, nasce a Verona nel 1924 e si mantiene agli studi impartendo lezioni private di pittura a Napoli. Tra i suoi allievi figura Romano Mussolini, il quale, nell'immediato dopo guerra, era confinato per motivi politici nell’isola d’Ischia. Nel 1949, all’età di 25 anni, si diploma presso l'Accademia di belle arti di Napoli, nei cui locali tiene le sue prime mostre. I primi anni giovanili, incerti e avventurosi, sono stati caratterizzati da episodi dolorosi che hanno condizionato i temi della sua iniziale pittura inducendolo a ritrarre un mondo di diseredati.
Nel 1951-52, 1955-56 e 1959-60 partecipa alla Quadriennale nazionale d'arte di Roma. Nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia. Attratto dall’ambiente romano ricco di stimoli artistici e culturali decide di trasferirvisi. -
Lotto 129 Ernesto Treccani (1920 - 2009)
Donna con fiori
Serigrafia su carta
66,8 x 44,9 cm (luce)
Firma: “Treccani” a matita al recto
Altre iscrizioni: tiratura LXVII/CXXV a matita al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Sterling Europea; Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Certificati: certificato di garanzia Galleria Sterling Europea
Stato di conservazione. Supporto: 90% (pieghe)
Stato di conservazione. Superficie: 95% -
Lotto 130 Guelfo Bianchini, detto Guelfo
Figure femminili, 1959
Acquaforte e acquatinta su carta
18,5 x 27,5 cm (luce)
Firma: “Guelfo” in lastra e a matita al recto
Data: “59” a matita al recto
Altre iscrizioni: tiratura “XX/LX” a matita al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con riferimenti di inventario
Provenienza: Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 80% (carta ingiallita, segni di nastro adesivo)
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Fra il 1957 e il 1963 Guelfo è a Roma e stringe rapporti con Francalancia, Bartolini, De Chirico e Cocteau. Nel 1961 è invitato da Oskar Kokoschka nel castello di Salisburgo, dove conosce Manzù. Esegue la serie di disegni "Viaggio in Austria" e ritrae Kokoschka ricevendo in cambio dall’artista austriaco il "Ritratto di Guelfo – Velfen". Conosce Marc Chagall che gli dona il disegno "Profilo di Guelfo" e in occasione del compleanno dell’artista russo Guelfo gli regalerà "Chagall ironico" (coll. Vence, Francia). Fra il 1965 e il 1973 compie numerosi viaggi in Francia dove incontra Magnelli, Picasso e Mirò. Grazie all’amicizia di George Visat, editore parigino, inizia una collezione di opere su carta. Dal 1957 il suo Studio dell’Orologio, situato all’ombra della torre dell’orologio del Borromini, è punto d’incontro e poi sede di un conciliabolo di stravaganti cultori della patafisica («scienza delle soluzioni immaginarie» che si propone di studiare «ciò che si aggiunge alla metafisica, estendendosi così lontano al di là di questa quanto questa al di là della fisica», secondo la definizione dello scrittore francese A. Jarry). Viaggia a Berlino, in Grecia e Parigi, dove incontra Ernst, Tanning, Matta, Ray, Bellmer. Questi due ultimi eseguiranno foto e disegni per Guelfo. Nel ’71 fonda il “Giornale invisibile TIC biografici” e il Museo Internazionale l’Orologio. Conosce Buñuel, Hans Richter, Masson che lo ritrae in un disegno. Conosce Hartung, invitato dalla sua scuola, e Lam a Parigi.
Nel 1974 viaggia attraverso Olanda, Danimarca, Francia. Guidi e Cagli disegnano un suo ritratto. A Parigi conosce Dalì che schizza un suo profilo e le Gallerie di Visat e Berggruen espongono le sue opere. Nel 1977 è Pericle Fazzini a eseguire un suo ritratto. Nel 1978 viene fondata l’Associazione Museo Internazionale d’Arte Moderna – l’Orologio a Fabriano e Guelfo è presidente. Madame Arp dona l’opera "Idol" di Jean Arp come simbolo del Museo di Guelfo. Nel 1979 entra come protagonista nel romanzo "La torre dell’Orologio" di Franco Simongini. Esce il filmato nella rassegna televisiva “Artisti d’oggi” "Guelfo e la torre dell’orologio" con un testo di Giuliano Briganti e intervista di Sergio Pautasso, musiche Alvin Curran. Il "Giornale Invisibile TIC (Diario di bordo biografico)" diventa visibile ed esce in edizione d’arte: "TIC di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio De Chirico, Guelfo e gli amici volanti", stampato a Roma da M. De Rossi, con la collaborazione di De Chirico, Arp, Dalì, Fazzini, Guidi, Kokoschka, Manzù, Mirò, Ray, Strazza, Turcato, poesie di Borges e altri. Al 1980 risalgono gli studi per un suo ritratto da parte di Riccardo Tommasi Ferroni. Angela Redini gli dedica un servizio televisivo: “Guelfo in bicicletta nei cortili barocchi di Roma”.
Nell'ultimo periodo della vita, si dedica anche alla produzione di vetrate. Tra le più prestigiose, quelle realizzate tra il 1983 e il 1997 per la chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Fabriano.
Un importante nucleo di sue opere è conservato presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano, città che ospita anche la casa-museo dell'artista, in cui è esposta la sua collezione. -
Lotto 131 Antonio Mignozzi (1942)
Feriolo
Stampa offset
42,3 x 61,8 cm (luce)
Firma: Firma a matita al recto
Altre iscrizioni: indicazione della tiratura a matita al recto, “25/100”; a penna, al verso della cornice, indicazione dell’autore, della tecnica (erroneamente indicata in serigrafia), della tiratura, del soggetto (“Feriolo”)
Elementi distintivi: al verso etichetta dello studio d’arte Lanza, Verbania
Provenienza: Studio d’arte Lanza, Verbania; Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
Antonio Mignozzi, cosentino, si diploma all’Accademia di Brera (1967–1972) sotto Marino Marini e Lorenzo Pepe. Dal 1973 vive e lavora a Verbania. La sua pittura cerca di affrancarsi dal tempo: le tele di sacco preparate ad affresco si offrono come frammenti di muro staccato, di intonaco prelevato dai recessi di una memoria che parte dai graffiti delle caverne, per giungere a Giotto e Masaccio a cui si è affidato il “ritorno all’ordine” dell’arte italiana di questo secolo alle soglie degli anni venti, reduce dalle avanguardie futuriste e metafisiche. Col trascorrere degli anni Mignozzi tende sempre più all’essenzialità, avvicinandosi progressivamente alla lezione di Klee. -
Lotto 132 Italia. Produzione contemporanea (2000 circa)
Rivisitazione
Stampa offset su carta
148 x 73 cm
Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%