Palazzo Loschi Zileri dal Verme
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Lotto 1 Allegoria dei quattro continenti. Stucco modellato. Arte del XIX secolo, Roma Recano iscrizioni: Roma 1850, 1857, 1858, 1859., L'importante gruppo allegorico raffigura quattro giovani donne, metafora ognuna di un continente; l'Africa è raffigurata come una fanciulla con una corta veste a fianco un cippo con iscrizioni egizie su cui è adagiata una pelle di leone mentre tiene un piede sul dorso di un coccodrillo, L'Asia vestita da un abito alla turca con pantaloni a sbuffo regge in una mano uno scrigno semi aperto da cui escono foglie di spezie, l'America dal copricapo piumato ornata di collana e bracciale stringe una cornucopia ed ai suoi piedi sacchi e imballi simboli di prosperità e commercio; infine l'Europa dalla testa cinta da una corona nell'atto di reggere uno scettro appoggiata ad una colonna rostrata che reca sulla sommità un globo terrestre simboli della supremazia sui mari e nelle scoperte di nuove terre, altezze cm 153, cm 155, cm 150 e cm 151, Parigi, mercato antiquario
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Lotto 2 Alexis Joseph Perignon (1806-1882), Ritratto di nobiluomo a figura intera nel suo studio in cornice dorata, Firmato e datato "Perignon 1846" in basso a destra, , olio su tela, cm 224x152, Antichità Grossi Vincenzo, Napoli
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Lotto 3 Coppia di consolles in legno intagliato, dorato e laccato. XIX secolo Sostegni di forma mossa riccamente intagliati a riccioli e motivi fogliati, laccati in nero e profilati in oro. Grembiale scolpito a volto femminile tra festoni fioriti. Piano sagomato in scagliola., W. 112 - D. 50 - H. 80 cm
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Lotto 4 Coppia di girandoles a cinque fiamme. Legno intagliato, laccato e cristalli molati Il fusto in forma di vaso biansato da cui si dipartono cinque bracci mossi decorati a perlinature, pendagli e gocce in cristallo., H. 88 cm
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Lotto 5 Raccolta di costumi della moda dell'epoca Scuola del XVIII secolo stampe acquerellate su carta, W. 100 - H. 130 mm
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Lotto 6 Sei sedie. Venezia metà XVIII secolo In legno intagliato e laccato, schienale sagomato, braccioli e gambe mossi., W. 60 - D. 45 - H. 98 cm, Galleria Mossini, Mantova
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Lotto 7 Paolo De Matteis (1662 Napoli-1728 Napoli), Amore con arco e frecce e Amore deriso coppia di dipinti, in cornici intagliate e dorate, olio su tela, W. 83 - H. 66 cm, Galleria Pasti Bencini, Firenze
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Lotto 8 Pio Fedi (1816 Viterbo-1892 Firenze), Allegoria dell’Innocenza. Marmo bianco. iscrizione alla base “Pio Fedi scolpiva in Firenze 1869”., Il raffinato lavoro, in cui la purezza delle forme già si palesa nelle lucenti trasparenze del candore immacolato del marmo di Carrara, raffigurante un’armoniosa immagine di bambina dalle piccole ali di farfalla e dai setosi boccoli trattenuti da un nastro che incorniciano il volto innocente mentre siede su un cuscino di gigli, così palesando la metafora allegorica, è magistralmente scolpita nei modi di un romanticismo struggente ancora permeato da sentimenti neoclassici. , Il suggestivo componimento è opera autografa dello scultore Pio Fedi (Viterbo 1816 - Firenze 1892) uno tra i massimi artisti del secondo ottocento italiano formatosi tra Roma e Firenze accanto ad importanti maestri come Pietro Tenerani (Carrara 1780 - Roma 1889) e Lorenzo Bartolini (Vernio 1777 - Firenze 1850) che elesse Firenze come sua città di adozione e dove aprì il suo atelier in Via dei Serragli nella ex chiesa del monastero di Santa Chiara attorno al 1842., Nel suo fortunato percorso artistico ebbe importanti committenze pubbliche e private sia in patria che all’estero come ad esempio le statue di Niccolò Pisano (1849) e di Andrea Cisalpino (1859), esposte nel portico degli Uffizi, affidategli dal Granduca Leopoldo II o il monumento funebre per una figlia dei Principi Leov nel cimitero di San Pietroburgo raffigurante un Angelo Custode del 1852. Ma senza ombra di dubbio il suo capolavoro è il Ratto di Polissena, monumentale gruppo eseguito tra il 1860 ed il 1865 e collocato nella loggia dei Lanzi in piazza della Signoria accanto ad opere come il Ratto delle Sabine del Giambologna e il Perseo del Cellini come sorta di conservazione del Fedi nell’empireo artistico toscano; ed è proprio pochi anni dopo il raggiungimento del suo apice scultoreo che l’artista esegue, firmandole e datandola, la raffinata ed intima allegoria dell’innocenza, W. 36 - D. 48 - H. 65 cm, Massimo Vezzosi, Firenze
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Lotto 9 Ritratto di gentiluomo con bambina in grembo Scuola del XIX secolo in cornice dorata, olio su tela, W. 82 - H. 102 cm
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Lotto 10 Due modelli architettonici del tempio di Giove Tonante a Roma. Marmo rosso antico e altri materiali, basi in marmo. Roma XIX secolo, ambito di Benedetto Boschetti (Roma 1820 - 1880 circa) Modelli creati per l'aristocrazia europea impegnata nel Grand Tour; all’epoca era costume utilizzare per la realizzazione di queste opere i "marmi di scavo", che erano dunque ricercatissimi e costosi. I materiali più usati sono il giallo antico di Numidia, il rosso antico e il pavonazzetto, preferibilmente di tonalità verde cupo, marmi di pasta tenera e compatta, perfetta per realizzare opere caratterizzate da grandissima perizia tecnica, estro creativo ed eleganza, cm 24,5x9,5x39 e cm 17x17x39,5
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Lotto 11 Due busti di fanciullo in legno scolpito e bronzo fuso. Arte italiana del XIX secolo altezza cm 31, solo bronzo altezza cm 20
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Lotto 12 Busto di Mercurio. Basalto nero di Wegdwood. XIX secolo Sorretto da una base in marmo bianco statuario scolpita, W. 27 - D. 24 - H. 51,5 cm
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Lotto 13 Due centrotavola. Marmo bianco e rosso antico. XIX secolo Scolpiti in forma di frutti e decorati con fascia a perlinatura., W. 13 - D. 10 - H. 11 cm
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Lotto 14 Quattro semi colonne scanalate in legno laccato color avorio. XIX secolo altezza cm 109, base cm 44x44
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Lotto 15 Tavolo da parete in legno intagliato, laccato con lumeggiature in oro. Piemonte XVIII secolo Fascia sottopiano intagliata a volute e motivi concatenati incorniciati da perlinatura in legno dorato. Gambe a balaustro parzialmente laccate in azzurro, decorate a nastri e foglie d'acanto. Piano lastronato in alabastro fiorito., W. 104,5 - D. 54,5 - H. 91 cm, Il Ponte Casa d’Aste, Renzo Mongiardino, Milano 14-15 aprile 1999, lotto 175
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Lotto 16 Coppia di vasi in alabastro. XX secolo Bordo modanato, fascia superiore a greche, fascia inferiore costolata. Montati a lampada, H. 60 Cm
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Lotto 17 Coppia di vasi ad urna in alabastro. Arte neoclassica, XIX secolo altezza cm 31
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Lotto 18 Giuseppe Giampedi, Vedute di Roma sei dipinti, Firmati "Giampedi" in basso a sinistra, Recano al retro etichetta dell'antiquario E. Imbert (via S. Spirito, Milano), tempera su carta applicata su tela, W. 55 - H. 42 cm, Galleria Silva, Milano
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Lotto 19 Lampadario a venti luci con pendagli in cristallo molato. XX secolo Struttura in metallo dorato con venti bracci a ricciolo ornati da motivi fogliati. Perlinature, pendagli e bobeches in cristallo, altezza cm 125, diametro cm 125
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Lotto 20 Coppia di appliques a cinque fiamme. Ambito di Giocondo Arbertolli (1742-1839), Milano fine XVIII secolo In piombo e metallo dorato. Fusto a cornucopia, cinque bracci mossi ornati da racemi intrecciati., W. 57 - H. 55 cm, Scalone di palazzo Saporiti, Corso Venezia, 40, Milano;, Manuel Longo, Milano
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Lotto 21 Importante e rara coppia di candelabri in legno scolpito, patinato e dorato. Regno Borbonico fine XVIII secolo Quattro fiamme in bronzo dorato a guisa di mostri marini sorretti da vestali poggianti su tritoni in legno dorato e tre sfingi. Base trilobata in legno laccato a finto marmo decorata da riserve con putti danzanti in bronzo sbalzato e dorato. Supporti non coevi in legno ebanizzato con dettagli dorati e piedi ferini, H. 202 cm, Manuel Longo, Milano, Le caratteristiche stilistico-decorative e costruttive degli arredi del Sud Italia alla fine del XVIII secolo risentirono fortemente della tradizione barocca e il rinnovamento del Rococò tardò ad essere recepito. Le forme presero spunto dagli arredi francesi ma le sagomature risultarono appesantite, la leggiadria del Rococò venne spesso tramutata in opulenza e ricchezza. In Sicilia gli arredi in legno intagliato vennero spesso dorati, la decorazione a lacca fu ampiamente diffusa, l’ornato fu perlopiù affidato al repertorio faunistico e floreale accostato a dorature.
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Lotto 22 Importante coppia di specchiere barocche in legno scolpito, ebanizzato e dorato a mecca. Roma inizi XVII secolo Cornice ebanizzata a doppio ordine con profili dorati, cimasa centrata da cherubino tra volute ed elementi fogliacei riccamente intagliati, fregi scolpiti a figure femminili alate., , Nel 1600, a Roma, le decorazioni abbandonarono progressivamente quell’aspetto di severa monumentalità che aveva caratterizzato le arti decorative del secolo precedente a favore delle ben più articolate soluzioni ornamentali proposte dal nuovo stile barocco: durante quegli anni si iniziarono infatti a progettare e costruire edifici le cui strutture e decorazioni furono concepite secondo un nuovo gusto scenografico, tendente a cancellare il confine tra lo spazio reale e quello illusorio. , Cornici e specchiere assumero grande importanza; nel Rinascimento la cornice aveva una funzione di contorno del quadro, mentre in epoca barocca hanno importanza intrinseca come lavoro d'insieme scenografico. La finezza dell'intaglio delle figure andava di pari passo con quella degli ornati (ghirlande, elementi floreali e fogliacei), W. 160 - H. 185 cm, Sotheby’s, Da una Dimora di Piazza Farnese, Roma 18 maggio 2004
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Lotto 23 Bartolomeo Litterini (1669 Venezia-1731 Venezia), Venere e Mercurio coppia di dipinti, olio su tela, W. 57 - H. 155 cm, "Erede del padre e maestro Agostino, Bartolomeo fu uno dei più affermati e richiesti pittori delle diverse committenze ecclesiastiche veneziane. E' questo un aspetto fondamentale da tenere presente nell'analisi dei dipinti che qui si presentano, certamente tra i più interessanti di quelli a soggetto profano., Bartolomeo, mai completamente libero nelle scelte e fortemente legato agli insegnamenti e alla tradizione paterna, focalizzò la propria attività quasi esclusivamente su soggetti a tema religioso-devozionale., La Venere e il Mercurio in oggetto sono le più significative aggiunte al catalogo delle opere del pittore, straordinariamente importanti perchè spostano finalmente l'attenzione critica dal più tradizionale campo della committenza ecclesiastica a quello della libertà interpretativa del nostro artista, evidentemente affascinato da soggetti a tema profano, più vivaci, forse anche più vicini alla sua sensibilità.",
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Lotto 24 Humphrey Hopper (1767-1841), Due baccanti. Scagliola patinata. Inghilterra inizi XIX secolo. Scritta incisa alla base: “1806 H Hopper London”, Humphrey Hopper fu uno scultore inglese specializzato in soggetti ispirati alla classicità antica ed eseguì numerosi lavori per committenze pubbliche e private riscuotendo notevole successo., H. 90 cm
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Lotto 25 Importante coppia di cassettoni in legno laccato. Torino XVIII secolo Due cassetti sul fronte, montanti stondati intagliati a listelli, così come i fianchi. Gambe rastremate. Piano sagomato lastronato in marmi, W. 155,5 - D. 77 - H. 95 cm, Claudio Fornasieri Antiquario, Torino, Il mobile laccato in Piemonte ha goduto di grande popolarità nel XVIII secolo, risentendo fortemente dell'influenza francese. I depentori dei mobili piemontesi interpretarono in maniera misurata e attenuata il Neoclassicismo francese al quale si ispirarono, proponendo arredi dalle linee eleganti e dai colori sobri, con sfondi spesso color crema o azzurro chiaro., Nella coppia di cassettoni qui presentata si riconoscono alcune caratteristiche di aria torinese, come il delicato accordo del color avorio con l'azzurrino, la linea semplice e gli angoli stondati.
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Lotto 26 Tappeto nord ovest Persia fine XIX inizio XX secolo campo blu con due medaglioni romboidali, W. 600 - D. 340 cm, Pashà, Vicenza
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Lotto 27 Coppia di candelabri in bronzo dorato e patinato. Epoca Carlo X. XIX secolo Sei luci, fusto centrale a colonna scanalata poggiante su piedi leonini, base a plinto, Largh. 25 - Prof. 25 - Alt. 60 cm
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Lotto 28 Coppia di divani da salone imbottiti e lastronati in legno di noce. XIX secolo alto schienale mistilineo e sostegni a cipolla, W. 230 - D. 66 - H. 141 cm
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Lotto 29 Busti degli Imperatori , Traiano (53-117 d.C.), Cesare (100-44 a.C.) Vitellio (15-69 d.C.) Tito (9-79 d.C.) Marmo Arte tardo-rinascimentale Roma, seconda metà del XVI secolo Questo raro insieme di ritratti imperiali, dalla magnifica patina traslucida, bene si identifica nei modelli stilistici del cinquecento, ancora legato alla classicità antica, spesso presa a modello non solo artistico ma anche filosofico e morale., Opere a soggetto mitologico e pagano, ritratti di uomini illustri dell'antichità, servivano ad adornare le dimore ed in seguito i raffinati e raccolti "studioli" di collezionisti, potenti ed intellettuali del XVI secolo, definendo un mondo impregnato da un estetismo profano ma anche attraversato da riflessioni etiche e curiosità storico-scientifiche. , I quattro ritratti, nella loro forma raccolta che fugge una magniloquente funzione puramente decorativa, sembrano invece ispirare ad un dialogo intimo e silenzioso tra passato e presente, altezze cm 50, cm 45, cm 49,5 e cm 52,5, Collezione Barberini - Roma, Guido Bartolozzi Antichità - Firenze, XXVI Biennale Mostra Mercato Internazionale dell'Antiquariato. Firenze., Umberto Allemandi, Firenze, Palazzo Corsini, 26 settembre - 4 ottobre 2009., Torino, 2009, pp. 50 - 51,
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Lotto 30 Merry-Joseph Blondel e Louis Lafitte, Psiche porta a Venere un vaso con l'acqua della Giovinezza; Psiche al bagno; I genitori di Psiche consultano l'oracolo di Apollo; Psiche trasportata da Zefiro; Psiche mostra i gioielli alle sorelle; Psiche tenta di pugnalare Amore addormentato; Psiche abbandonata; Psiche salvata da un pescatore; Psiche va agli Inferi; Psiche torna dagli Inferi; Riconciliazione di Venere e Psiche; Psiche e Amore Dodici papiers peints. Manifattura Dufour, Parigi inizio XIX secolo, Tempera grigia e biacca su carta intelata, 2 pannelli cm 180x212; 2 pannelli cm 180x160; 4 pannelli cm 180x53; 1 pannello cm 180x88; 3 pannelli cm 180x106, Antichità Maurizio Nobile, Bologna, Odile Nouvel-Kammerer, Papiers Peints panoramiques, Musée des Art Decoratifs, Flammarion, Paris 1990, pp 262,263; , H. Clouzot, Le papier peint en France du XVII au XIX siècle, Paris, ed. Van Oest, 1931, tav. XXV-XXVI., Serie completa realizzata dalla manifattura francese Dufour e tratta dai disegni di Louis Lafitte e Merry-Joseph Blondel che, dal 1814 al 1816 a Parigi, collaborano alla realizzazione delle scene degli Amori di Psiche e di Cupido dal romanzo di Jean de La Fontaine, su carta dipinta in camaïeu (chiaroscuro) di grigio o di seppia. , , L’atelier di Joseph Dufour avviò, a inizio XIX secolo, una innovativa decorazione per interni, i papiers peints su grandi fogli, in grado di fare concorrenza alla classica tappezzeria e alle più costose pitture murali. , A tiratura limitata, impresso a mano o con cliché di legno, il prodotto consentiva di realizzare una sorta di panorama continuo sulle pareti delle dimore, con l’intento di una fruizione tutta privata., La carta destinata al rivestimento delle pareti rivelava capacità di messa in scena particolarmente suggestive, per mezzo di fermi-immagine, come nel caso delle “Storie di Amore e Psiche” presentate in questo lotto, caratterizzate da una grande attenzione per la resa dei particolari e da una linea morbida e sinuosa., , L’atelier Dufour inaugurò la serie “Amore e Psiche” nel 1819 alla Exposition des produits de l'industrie francaise di Parigi, riscuotendo immediato successo sia in Francia che all’estero, sulla scia di quello già raggiunto nell’esposizione del 1806 dai panorami di ampia metratura eseguiti dallo stesso atelier e dedicati ai Sauvages de la Mer Pacifique, conosciuti anche come Les Voyages du Capitaine Cook., A differenza del carattere esotico, tipicamente francese dell’inizio del secolo, dei “Selvaggi del Pacifico”, la serie “Amore e Psiche” è ispirata al gusto neoclassico, rimanendo pertanto legata sia alla favola che all’antichità classica., , , Bibliografia: , , ,
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Lotto 31 Eros e la Musa Erato. Marmo bianco. Arte neoclassica del XIX secolo Il suggestivo e imponente gruppo marmoreo raffigura la Musa Erato ispiratrice del canto corale e della poesia amorosa, figlia di Giove e Mnemosyne, avvolta da un lungo peplum mentre poggiando la lira sul ginocchio avvolge un Eros fanciullo in un abbraccio complice e confidente sfiorandone le guance con il dolce reclinare del volto quasi a suggellare l’intrinseco legame che unisce il loro agire., La Musa, che proprio ad Eros deve l’origine stessa del suo nome, è stata variamente raffigurata ed effigiata nell’arte dei secoli passati come testimonia la copia romana (foto 1) tratta da un originale greco, databile tra il 120 ed il 130 d.C., facente parte del ciclo delle Nove Muse rinvenuto nei primi scavi nell’area di Villa Adriana a Tivoli tra 1492 ed il 1503 fatti eseguire da Papa Alessandro VI Borgia., Il ciclo, passato in mano ai Farnese, venne infine ceduto nel 1681 da Rinuccio II Farnese duca di Parma e Piacenza alla regina Cristina di Svezia che ne affido il restauro e le integrazioni allo scultore fiorentino Massimiliano Soldani Benzi (1656-1740) ed è ora conservato presso il museo del Prado a Madrid., La nostra importante opera, magistralmente eseguita nei modi di un neoclassicismo maturo nei primi decenni del XIX secolo, appare tratta da un unico blocco di marmo bianco il cui candore viene ancor più esaltato da un’accurata opera di pulitura delle superfici dalle polveri e dai sedimenti depositati dal tempo e risulta priva di iscrizioni, firma o date che aiutino a individuarne il capace, ma fino ad oggi sconosciuto, autore probabilmente facente parte della nutrita colonia di scultori provenienti da Francia, Germania, Inghilterra o altri paesi europei che soggiornarono in Italia per apprendere e confrontarsi con lo stile, i modelli e le opere del neoclassicismo canoviano., , Base di epoca posteriore, H. 120 cm, Iotti Antichità, Reggio Emilia, L’opera è stata esposta nella Biennale Antiquaria di Palazzo Corsini a Firenze nel 2013.
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Lotto 32 Fauno danzante (Fauno Medici). Alabastro. Arte del XIX secolo. Firma incisa Abel La scultura prende ispirazione dal fauno danzante che suona i cimbali, copia romana del III secolo dC. da un originale ellenistico conservato presso la tribuna della Galleria degli Uffizi a Firenze., Il fauno, che reca la firma Abel sulla sommità del cippo, potrebbe ragionevolmente essere ascritto all'opera dello scultore francese Abel Dimire (1794-1864), non nuovo a soggetti di gusto classicheggiante come il cavatore di spine, scultura in marmo conservata presso il Museo di Belle Arti di Lione databile al 1829 o il bassorilievo raffigurante "Enea ferito guarito da Venere" con cui vinse nel 1819 il prix de Rome e gli valse la possibilità di ottenere un soggiorno di studio all'Accademia francese di Roma dal 1919 al 1824. , , H. 61 cm, Leone Pasquale, Napoli
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Lotto 33 Dieci vasi Napoli, XIX secolo Terracotta. Marca: assente. Dimensioni: da cm 23 a cm 51. Conservazione: ottima; un vaso con una piccola sbeccatura alla base; un vaso con due anse in parte rincollate; un vaso rotto in più frammenti ricomposto in restauro, , , altezze da cm 25 a cm 51, Questi vasi appartengono a una vasta produzione ottocentesca di copie dall’antico delle fabbriche napoletane. In seguito al grande successo dei ritrovamenti di Pompei, Ercolano e Italia meridionale si imita la ceramica archeologica con riproduzioni, ma pure rielaborazioni, di vasi greco-italici, moda questa che ha le sue origini già nel periodo Neoclassico. Eseguiti in terracotta o terraglia opaca presentano figure rosse su fondo nero, figure nere su fondo rosso oppure interamente in terracotta bronzata, , Per ceramiche di questa tipologia cfr. ad esempio quelle conservate a Napoli, Museo di San Martino e pubblicate da T.Fittipaldi, Ceramiche Castelli, Napoli, altre fabbriche, Napoli 1992, pp. 276-281, 292-296, 298-299; per i vasi bronzati vedi pp. 321-325
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Lotto 34 Narciso. Bronzo fuso e patinato. Fonditore italiano del XIX-XX secolo altezza cm 62
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Lotto 35 Tripode di gusto pompeiano in bronzo patinato. Inizio XX secolo Sostegni a forma di Arpie montate su zampe leonine e braciere a cilindro, altezza cm 28, diametro cm 18
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Lotto 36 Mercurio del Giambologna in bronzo patinato. Fonditore del XIX secolo Montata su base in marmo rosso di Verona, altezza cm 38,5, Galleria de Munari, Vicenza
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Lotto 37 Testa dell'Imperatore Marco Aurelio in terracotta.Plasticatore italiano, probabile XVI-XVII secolo H. 35 cm, Leone Pasquale, Napoli
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Lotto 38 Fauno danzante. Bronzo fuso, cesellato, patinato e dorato. Fonditore del XIX secolo L’opera prende modello dalla scultura del II secolo e rinvenuta a Pompei agli inizi del XIX secolo, W. 28 - D. 14 - H. 52 cm, Galleria Mossini, Mantova
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Lotto 39 Coppia di candelieri in bronzo patinato. Nei modi di Massimiliano Soldani Benzi (Montevarchi, 1656 - 1740). Toscana XVIII-XIX secolo Raffiguranti Fauno e Faunessa nell’atto di sorreggere una bobeche a guisa di vaso, poggianti su base a semicolonna scanalata, H. 26 cm, Antichità Maurizio Nobile, Bologna
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Lotto 40 Coppia di satiri in bronzo e corno. Inizio XIX secolo Basi ottagonali in marmo, H. 27 cm
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Lotto 41 Cavallo in corvetta. Bronzo fuso, cesellato e patinato. Fonditore rinascimentale toscano, XVI secolo La vigorosa figura, ispirata ai paradigmi della classicità antica e caratterizzata da una patina indotta di gusto archeologico, appartiene alla produzione di cavalli in posa rampante di gusto rinascimentale collocabili tra il XVI e XVII secolo derivanti da modelli leonardeschi. Per molti di questi lavori, come spiega Luca Siracusano nella scheda critica che descrive l'opera, "[...] nell'ultimo secolo si è proposto il nome di Giovan Francesco Rustici (Firenze 1475 - Tours 1554), autore delle famose zuffe del Museo Nazionale del Bargello e del Musee do Louvre o di uno scultore parimenti attivo in Francia come Lorenzo Naldini [...]" e porsegue " Il nostro cavallo ha una criniera tagliata molto corta, pettinata in un ciuffo sopra la fronte e lasciata cadere liberamente presso il garrese. Forse la suggestione leonardesca si mescola qui a certe memorie dell'antico, desunte da opere come il cavallino ellenistico del Museo Archeologico Nazionale di Firenze [...]" e così conclude: "[...] Il nostro esemplare invece in virtù del carattere ruvido della fusione, quasi priva di rinettatura, sembra rinviare a una cultura più arcaica, ancora cinquecentesca [...]", , W. 19 - D. 7 - H. 24 cm, CFR: "Die Italienischen Bronzestatuetten der Renaissance" Wilhelm Bode, Berlino 1922; "Donatello e il suo tempo. Il bronzetto a Padova nel quattrocento e nel cinquecento" ed. Skira, Padova 2001.
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Lotto 42 Coppia di vasi biansati in bronzo, XIX secolo Corpo a cratere con anse a volute centrate da volto femminile in stile classico. Base a semicolonna scanalata., altezza cm 50,5, diametro cm 32
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Lotto 43 Coppia di putti reggitorcia. Legno scolpito, laccato e dorato. Scultore del XVIII secolo H. 37 cm
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Lotto 44 Profilo virile. Marmo. Scultore veneto del XVIII secolo. Ambito di Antonio Bonazza (Padova 1698 - 1762) diametro cm 16,5, cornice totale cm 37,5
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Lotto 45 Coppia di grandi vasi con coperchio in ferro dipinto a finto porfido. Roma XVIII-XIX secolo Pigna stilizzata in bronzo dorato sulla sommità, H. 136 cm, Francesco Piva, Milano, Manuel Longo, Milano, XXIII Biennale 2003, Mostra Mercato Internazionale dell'Antiquariato, Firenze, Palazzo Corsini. Qui presentati come "Coppia di vasi in ferro dipinto, Europa settentrionale, Svezia o Russia, 1825 ca."
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Lotto 46 Amazzone ferita. Marmo bianco. Scultore italiano neoclassico, Roma, XVIII-XIX secolo La statua, che raffigura una donna guerriera dal seno scoperto, vestita da un corto chitone nell’atto di impugnare l’estremità superiore dell’arco mentre ai suoi piedi sono disposti l’elmo, lo scudo e l’ascia, prende a modello quasi palmare dell’esemplare di epoca romana nei musei capitolini a Roma derivato da un originale greco del quinto secolo eseguito per il Santuario di Artemide ed Efeso., L’opera proveniente da Villa d’Este a Tivoli dopo che nel 1753 venne donata al Museo da Papa Benedetto XIV fu sottoposta ad una serie di consistenti interventi di restauro e rifacimenti per mano dello scultore Bartolomeo Cavaceppi (Roma 1717 - 1799) tali da renderla un modello sincretico tra l’originale di Fidia e l’Amazzone di Policleto a cui si ispita nella parte della testa., H. 80 cm, Cfr.: , - Bartolomeo Cavaceppi, scultore romano (1717-1799), Ed. Palombi, Roma 1999, - Roma e l’antico, realtà e visione del’700. C.Brook, V.Curzi, Ed. Skira 2010
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Lotto 47 Pallade Atena. Marmo bianco statuario. Arte neoclassica XVIII-XIX secolo La statua prende modello dalla celebre Minerva Giustiniani, copia romana del V-IV secolo derivata da un originale greco, ritrovata a Roma sul Colle Esquilino nel XVII secolo e appartenuta al nobile Vincenzo Giustiniani, banchiere e collezionista d’arte, ora conservata ai Musei Vaticani, H. 84 cm
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Lotto 48 Coppia di grandi vasi a cratere "Medici". Gesso modellato a calco. Arte neoclassica italiana del XIX secolo I due vasi sono derivati in forma ridotta dal monumentale cratere marmoreo neoattico, alto circa 170 cm, conservato già dal '500 nelle collezioni di antichità della Villa Medici a Roma ed è decorato con scene che probabilmente raffigurano guerrieri achei a convegno a Delfi prima di intraprendere la guerra di Troia nel 1780 venne infine trasferito nelle gallerie degli Uffizi dove è tuttora custodito., altezza cm 75, diametro cm 58, Galleria Mossini, Mantova