Palazzo Loschi Zileri dal Verme Prima Sessione
mercoledì 20 ottobre 2021 ore 10:30 (UTC +01:00)
Eros e la Musa Erato. Marmo bianco. Arte neoclassica del XIX secolo Il...
Eros e la Musa Erato. Marmo bianco. Arte neoclassica del XIX secolo Il suggestivo e imponente gruppo marmoreo raffigura la Musa Erato ispiratrice del canto corale e della poesia amorosa, figlia di Giove e Mnemosyne, avvolta da un lungo peplum mentre poggiando la lira sul ginocchio avvolge un Eros fanciullo in un abbraccio complice e confidente sfiorandone le guance con il dolce reclinare del volto quasi a suggellare l’intrinseco legame che unisce il loro agire., La Musa, che proprio ad Eros deve l’origine stessa del suo nome, è stata variamente raffigurata ed effigiata nell’arte dei secoli passati come testimonia la copia romana (foto 1) tratta da un originale greco, databile tra il 120 ed il 130 d.C., facente parte del ciclo delle Nove Muse rinvenuto nei primi scavi nell’area di Villa Adriana a Tivoli tra 1492 ed il 1503 fatti eseguire da Papa Alessandro VI Borgia., Il ciclo, passato in mano ai Farnese, venne infine ceduto nel 1681 da Rinuccio II Farnese duca di Parma e Piacenza alla regina Cristina di Svezia che ne affido il restauro e le integrazioni allo scultore fiorentino Massimiliano Soldani Benzi (1656-1740) ed è ora conservato presso il museo del Prado a Madrid., La nostra importante opera, magistralmente eseguita nei modi di un neoclassicismo maturo nei primi decenni del XIX secolo, appare tratta da un unico blocco di marmo bianco il cui candore viene ancor più esaltato da un’accurata opera di pulitura delle superfici dalle polveri e dai sedimenti depositati dal tempo e risulta priva di iscrizioni, firma o date che aiutino a individuarne il capace, ma fino ad oggi sconosciuto, autore probabilmente facente parte della nutrita colonia di scultori provenienti da Francia, Germania, Inghilterra o altri paesi europei che soggiornarono in Italia per apprendere e confrontarsi con lo stile, i modelli e le opere del neoclassicismo canoviano., , Base di epoca posteriore, H. 120 cm, Iotti Antichità, Reggio Emilia, L’opera è stata esposta nella Biennale Antiquaria di Palazzo Corsini a Firenze nel 2013.