Lot 95 | Jacopo D'Andrea (Rauscedo (Pordenone) 1819-Venezia 1906) - Rosmunda al banchetto di Alboino

Finarte - Via dei Bossi 2, 20121 Milano
Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo Importanti dipinti e sculture del XIX e XX secolo
Thursday 19 October 2023 hours 15:30 (UTC +01:00)

Jacopo D'Andrea (Rauscedo (Pordenone) 1819-Venezia 1906) - Rosmunda al banchetto di Alboino

Jacopo D'Andrea (Rauscedo (Pordenone) 1819-Venezia 1906) - Rosmunda al banchetto di Alboino

cm 98,5 x 83
olio su tela
al retro, sul telaio, numero 727

BIBLIOGRAFIA
S. Aloisi, Jacopo D'Andrea (1819-1906). Tra storia e romanticismo, San Giorgio della Richinvelda, 2003, p. 13




Ricordata anche dal celebre repertorio Comanducci come "Rosmunda e Alboino", l'opera si presenta qui al pubblico per la prima volta esposta; si tratta di uno dei quadri a carattere storico che le fonti ricordano appartenere alla ricerca del D'Andrea negli anni Settanta, quasi tutte di ubicazione ignota. Scrive a tal proposito Stefano Aloisi - che si ringrazia - nella monografia dedicata al pittore: "Alla metà degli anni Settanta risale La partenza del doge Leonardo Loredan alla difesa di Padova già nella collezione Papadopoli di Venezia di cui è ignota l’attuale ubicazione come sconosciute sono le collocazioni di altre opere citate dalle fonti: Rosmunda, Margherita del Faust, nonché i ritratti della moglie e della figlia".

Un dipinto di grande effetto - si noti la veste della stessa Rosmunda in primo piano resa quasi a rilievo - che riassume un soggetto molto amato dagli artisti nel passaggio tra Otto e Novecento. Il tema non può essere più complesso; Rosmunda venne reclamata come trofeo di guerra da Alboino, re dei Longobardi, che tramite il matrimonio si assicurò la presenza dei Gepidi nel suo esercito – un vantaggio non indifferente, considerato l’obiettivo di conquistare l'Italia. E infatti, proprio poco dopo aver raggiunto tale obiettivo, durante un banchetto Alboino decide di far partecipare la moglie a un rito tipicamente barbarico: bere dal teschio del nemico, in modo da incorporarne la forza.

A questo soggetto cederà anche lo scalpello di Giulio Branca che otterrà un successo clamoroso in tutta Europa a partire dal 1880 (gesso a Verbania, Museo del Paesaggio).