Lot 125 | Visione di San Gaetano da Thiene di Maria Maddalena

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
Asta 79 - Dipinti, disegni, sculture e oggetti di antiquariato dal XV al XIX secolo Sessione unica
Thursday 2 July 2020 hours 16:30 (UTC +01:00)

Visione di San Gaetano da Thiene di Maria Maddalena

ANDREA VACCARO (Napoli, 1604 - 1670) o GIUSEPPE DI GUIDO, già MAESTRO DI FONTANAROSA (Napoli, 1590 - attivo nella prima metà del XVII secolo)

Visione di San Gaetano da Thiene di Maria Maddalena
Olio su tela, cm. 183x148,5. Con cornice antica
Questa bella tela d'altare costituisce una seconda versione del dipinto del medesimo soggetto eseguito per la chiesa del Monastero di Santa Maria della Sapienza a Napoli e oggi ricoverato presso il locale Arcivescovado. Con quest'ultima opera, la nostra tela condivide le medesime problematiche attributive, come pure una certa ambiguità iconografica, che ha generato la confusione tra S.Maria Egiziaca in estasi con San Zosima e La visione della Maddalena in estasi sorretta dagli angeli da parte di S. Gaetano da Thiene, verso la quale ormai si dovrebbe definitivamente corvergere. Più complesso il nodo relativo all'autore, o agli autori, delle due versioni, a proposito del quale occorre partire dall'esemplare oggi all'Arcivescovado, sovente considerato una delle prove d'esordio di Andrea Vaccaro. Sulla tela si può leggere in basso a sinistra un'iscrizione che recita "GIOS.E DE GUIDA". Pur essendo spuria l'iscrizione costituisce un indizio serio per il riconoscimento della paternità dell'opera, in accordo, peraltro, con l'indicazione delle fonti ottocentesche. Accogliendo per essa il riferimento a Giuseppe di Guido (alias Maestro di Fontanarosa), come ormai parrebbe opportuno, la tela della Sapienza verrebbe a fissare il punto di massima tangenza stilistica di questo maestro con il giovane Andrea Vaccaro, col quale egli fu in effetti in stretti rapporti, se nel 1628 fece da padrino al battesimo della figlia di Andrea, Angela Geronima Vaccaro. Non si può fare a meno di rilevare, peraltro, come entrambe le versioni, e specialmente la nostra, appaiano di più agevole e coerente inserimento nel catalogo giovanile del Vaccaro che non in quello del Maestro di Fonatanarosa, come suggeriscono le affinità con opere come Giuditta e Oloferne in collezione Koelliker, il Martirio di Sant'Agata della Galerie G. Sarti di Prigi o il Martirio di San Sebastiano della Galerie Canesso di Parigi, tutti autografi certi del Vaccaro che non dovrebbero superare, come l'opera qui in oggetto,la soglia del 1640.