Asta 79 - Dipinti, disegni, sculture e oggetti di antiquariato dal XV al XIX secolo Sessione unica
Thursday 2 July 2020 hours 16:30 (UTC +01:00)
Natura morta con mele, funghi, carciofi, cedri, lumache e pesci - Natura morta con cacciagione di penna, Coppia di dipinti.
ANGELO MARIA ROSSI, già PSEUDO FARDELLA e PITTORE DI CARLO TORRE (attivo a Milano tra il 1662 e il 1675)
Natura morta con mele, funghi, carciofi, cedri, lumache e pesci - Natura morta con cacciagione di penna, Coppia di dipinti.
Olio su tela, cm. 60,7x75,5. Con cornici antiche
La Natura morta di mele reca in basso a destra, sul foglio stropicciato su cui sono poggiati i pesci piccoli, la datazione e qualche lettera di una parola decifrabile: "1675 C[...]d". Al retro entrambi i dipinti recano la firma del pittore trascritta sulla tela di rifodero. Rispettivamente: “FECE MANO DI ANGELO MARIA ROSSI”.
La bella coppia di tele che qui si presenta riveste un ruolo particolarmente significativo nelle vicende che hanno visto il "risorgere" moderno di una personalità di rilievo della natura morta italiana della seconda metà del Seicento: lo specialista da principio identificato con Giacomo Fardella messinese, poi battezzato dapprima come Pseudo-Fardella e in seguito, nella fondamentale monografia di Cirillo e Godi, come "Pittore di Carlo Torre", per essere infine riconosciuto come Angelo Maria Rossi. Il volume di Cirillo e Godi metteva in luce la collocazione geografica e culturale lombarda dell'ancora anonimo artista e precisava la cronologia della sua attività. Veniva infatti pubblicato un gruppo di opere (fra cui la nostra coppia di tela) datate tra il 1662 e il 1675, corrispondenti con ogni probabilità alla sua attività tarda, caratterizzata da un maggiore tenebrismo coloristico e luministico, da una tendenza alla libertà e semplificazione compositiva e da un recupero costante di motivi formali consolidati nelle opere precedenti. Nella nostra coppia, che mostra un significativa affinità con le opere di tema affine di Evaristo Baschenis, ritroviamo in effetti, come una peculiare sigla di stile, i funghi, le mele, il cedro e i pesci posati su un foglio sgualcito, nel quale è iscritta la data di esecuzione del 1675. Ma l'elemento forse di maggiore importanza storica delle nostre due tele è da riconoscere nella presenza della firma per esteso che si trova accuratamente trascritta sul retro della tela di rifodero, che ha consentito infine di riconoscere definitivamente il nome di questo notevole specialista di nature morte: Angelo Maria Rossi, del quale ancora Giuseppe Cirillo aveva già rinvenuto la sigla "A.M.R." su un'altro dipinto. Si tratta di un pittore milanese, che prima di cadere nell'oblio fu ai suoi tempi un nome celebre, spesso presente come illustre specialista di nature morte negli inventari antichi delle collezioni lombarde, compresi i principi Borromeo. Il suo cospicuo catalogo presenta un livello qualitativo di costante eccellenza, pienamente testimoniato anche dalle opere qui in oggetto.
PROVENIENZA: Roma, Collezione privata; Roma, Christie's, 16 maggio 1986, Lot.235 (come "Pseudo Fardella"); Bologna, Collezione Ferdinando Montaguti (come da scritta a tergo);
BIBLIOGRAFIA: G.Cirillo e G.Godi, Le nature morte del "Pittore di Carlo Torre" (Pseudo Fardella)" nella Lombardia del secondo Seicento, Popos Editrice, 1996, p.101, Tavv. 95 e 96.