Asta N. 362 - Arredi, Dipinti Antichi e Argenti

Asta N. 362 - Arredi, Dipinti Antichi e Argenti

Wednesday 6 April 2016 hours 15:30 (UTC +01:00)
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  • , Ricci Marco(Belluno 1676 - Venezia 1730)e bottega(Attr.)"Mosè fa scaturire...
    Lot 93

    , Ricci Marco(Belluno 1676 - Venezia 1730)e bottega(Attr.)"Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia" olio su tela (cm 156x207) Attr. to) Sebastiano Ricci (Belluno 1659 - Venice 1734) Ricci Marco (Belluno 1676 - Venice 1730) and their atelier "Moses extracts water from rocks" oil on canvas Bibliografia: Jeffrery Daniels "Sebastiano Ricci" Rizzoli Editore, Milano, 1976; Annalisa Scarpa “Marco Ricci” Berenice, Bruno Alfieri Editore, Milano, 1991; Annalisa Scarpa “Sebastiano Ricci” Milano 2006, p. 311 n. 478-479, ill. 634 op. cit. Le due tele, non pienamente autografe di Sebastiano Ricci, molto probabilmente in collaborazione con il nipote Marco e bottega, riprendono i due monumentali teleri custoditi alla Galleria Sabauda di Torino commissionate e destinate al "Gabinetto Giallo" del Castello di Rivoli intorno al 1725. Il "Mosè cha fa scaturire l’acqua dalla roccia" presumibilmente è da indentificare con il dipinto illustrato nella monografia di Annalisa Scarpa la quale lo cita come opera di bottega e di dimensione ridotta che comparve sul mercato antiquario intorno al 1960, la misura ridotta di questa tela confermerebbe il riferimento allo stesso dipinto. Non si ritracciano documentazioni o illustrazioni per la "Susanna davanti a Daniele" ma molto probabilmente si tratta di un pedant che riporta le stesse caratteristiche di bottega e di doppia mano dei due artisti. La collaborazione con Marco Ricci è verosimile per la descrizione del paesaggio in cui si denota un’ispirazione preneoclassica tipica dell’artista, esecuzione comunque documentata nelle due grandi tele Sabaude, tra il 1725 ed il 1726 ( cfr. Gabrielli N., La galleria Sabauda, 1971,nn. 584, 598) Grande esempio di collaborazione tra zio e nipote, che offre i frutti più maturi nel terzo decennio del 1700, [Marco pittore paesista e Sebastiano pittore storico] il dipinto denota un gusto diretto con il cortonismo pur rintracciando un’ influenza dovuta al Piazzetta ed una tecnica descrittiva molto vicina a quella del Magnasco, contemporanei di Sebastiano e di ispirazione per lo stesso. Le forme delle figure trionfano dal paesaggio, che sia esso architettonico o naturalistico, le ricche composizioni articolano le tele dai colori brillanti e dalla luce diafana, che contrastano con il realismo degli elementi naturali, una simbiosi che congiunge i due pittori in un unicum che lega la magistrale resa paesaggistica all’articolata raffigurazione biblica.

  • "Filatrice e raccoglitori di erbe" olio su tela (120x165 cm) In cornice...
    Lot 94

    "Filatrice e raccoglitori di erbe" olio su tela (120x165 cm) In cornice (difetti) Bibl.: Minna Heimbürger,"Bernardo Keilhau detto Monsù Bernardo" Ugo Bozzi Editore, Roma 1988 Tav.124 Eberhard Keilhau (Elsingor 1624 - Rome 1687) "Spinner and herb pickers" oil on canvas. Framed (defects)

  • "Suonatore di chitarra con ragazzetto e bambina" olio su tela...
    Lot 95

    "Suonatore di chitarra con ragazzetto e bambina" olio su tela (120x165cm)(difetti) Bibl.: Minna Heimbürger,"Bernardo Keilhau detto Monsù Bernardo" Ugo Bozzi Editore, Roma 1988. Tav. 121 Eberhard Keilhau (Elsingor 1624 - Rome 1687) "Guitar player with boy and young girl" oil on canvas (defects)

  • , Ricci Marco(Belluno 1676 - Venezia 1730)e bottega (Attr.)"Susanna davanti a...
    Lot 96

    , Ricci Marco(Belluno 1676 - Venezia 1730)e bottega (Attr.)"Susanna davanti a Daniele" olio su tela (cm 156x207) (Attr. to) Sebastiano Ricci (Belluno 1659 - Venice 1734) Ricci Marco (Belluno 1676 - Venice 1730) and their atelier "Susan facing Daniel" oil on canvas Bibliografia: Jeffrery Daniels "Sebastiano Ricci" Rizzoli Editore, Milano, 1976; Annalisa Scarpa “Marco Ricci” Berenice, Bruno Alfieri Editore, Milano, 1991; Annalisa Scarpa “Sebastiano Ricci” Milano 2006, p. 311 n. 478-479, ill. 634 op. cit. Le due tele, non pienamente autografe di Sebastiano Ricci, molto probabilmente in collaborazione con il nipote Marco e bottega, riprendono i due monumentali teleri custoditi alla Galleria Sabauda di Torino commissionate e destinate al "Gabinetto Giallo" del Castello di Rivoli intorno al 1725. Il "Mosè cha fa scaturire l’acqua dalla roccia" presumibilmente è da indentificare con il dipinto illustrato nella monografia di Annalisa Scarpa la quale lo cita come opera di bottega e di dimensione ridotta che comparve sul mercato antiquario intorno al 1960, la misura ridotta di questa tela confermerebbe il riferimento allo stesso dipinto. Non si ritracciano documentazioni o illustrazioni per la "Susanna davanti a Daniele" ma molto probabilmente si tratta di un pedant che riporta le stesse caratteristiche di bottega e di doppia mano dei due artisti. La collaborazione con Marco Ricci è verosimile per la descrizione del paesaggio in cui si denota un’ispirazione preneoclassica tipica dell’artista, esecuzione comunque documentata nelle due grandi tele Sabaude, tra il 1725 ed il 1726 ( cfr. Gabrielli N., La galleria Sabauda, 1971,nn. 584, 598) Grande esempio di collaborazione tra zio e nipote, che offre i frutti più maturi nel terzo decennio del 1700, [Marco pittore paesista e Sebastiano pittore storico] il dipinto denota un gusto diretto con il cortonismo pur rintracciando un’ influenza dovuta al Piazzetta ed una tecnica descrittiva molto vicina a quella del Magnasco, contemporanei di Sebastiano e di ispirazione per lo stesso. Le forme delle figure trionfano dal paesaggio, che sia esso architettonico o naturalistico, le ricche composizioni articolano le tele dai colori brillanti e dalla luce diafana, che contrastano con il realismo degli elementi naturali, una simbiosi che congiunge i due pittori in un unicum che lega la magistrale resa paesaggistica all’articolata raffigurazione biblica.

  • Importante stipo architettonico lastronato in avorio decorato con...
    Lot 97

    Importante stipo architettonico lastronato in avorio decorato con applicazioni in argento smaltato e quarzo avventurina, intervallate da miniature su avorio, sormontato da gruppo scultoreo a tutto tondo raffigurante Venere e Apollo su triclivio poggiante su un basamento di forma poligonale. Cappello svasato decorato con quarzo avventurina e applicazioni traforate in argento e smalti, di forma ovale raffiguranti putti e profili. Fascia di raccordo sfaccettata con cassetto frontale decorata da 10 miniature rettangolari di dimensioni diverse a raffaellesche centrate da medaglioni figurati in cornici d'argento, fregi smaltati. Cornicione aggettante con dieci sfingi in avorio a tutto tondo in sequenza montate su placche in quarzo avventurina con cornici in argento. Fascia con cassetti in linea, decorati con miniature su avorio a raffaellesche, teste di cherubini, profili muliebri e figure mitologiche. Lesene a cartiglio in argento e smalti policromi con medaglioni in quarzo avventurina. Antine frontali celanti cassettiera; fascia decorata da 10 placchette dipinte raffiguranti scene mitologiche nella maggior parte titolate, in cornici d'argento e smalti intervallati da colonne in quarzo avventurina con capitelli e basi in avorio scolpito. Fascia inferiore con tre cassetti decorati da 10 miniature raffiguranti le stagioni, le fasi della giornata e i quattro elementi tra raffaellesche poggianti su pilastri squadrati recanti dodici miniature in avorio con l'iscrizione dei mesi dell'anno in cornici d'argento. Tavolo d'appoggio sagomato lastronato in avorio di forma ottagonale con cassetto e fasce decorate da dodici placche in avorio scolpito raffiguranti scene mitologiche titolate, contenute in cornici in argento. Montanti con fregi in argento e smalti, quattro gambe mosse decorate da applicazioni in argento e smalti policromi riunite da traverse mosse centrate da vaso in avorio a tutto tondo a due anse figurate e placche in quarzo avventurina. Scarpette cesellate. Austria, sec. XIX (cm 80x178x63) (piccole mancanze) Imposing Austrian architectural cabinet with ivory veneering

  • "Interni di cucina con figure" coppia di oli su tela (cm 53x67,5) In cornice...
    Lot 98

    "Interni di cucina con figure" coppia di oli su tela (cm 53x67,5) In cornice dorata Gaudenzio Botti (Brescia 1698-1775) "Kitchen interior with figures" pair of oil paintings on canvas. Framed

  • Cratere in argento con corpo sbalzato a figure di cardi. Due manici a forma...
    Lot 99

    Cratere in argento con corpo sbalzato a figure di cardi. Due manici a forma di rami di quercia. Base ottagonale decorata con animali e teste di cavallo. Londra, 1828. Argentiere John Edward Terrey & Co (h. tot cm 34) (gr 3650 ca) (lievi difetti) Silver basin. London, 1828 (minor defects)

  • Maestro del secolo XVIII "Cristo crocefisso con Maddalena", olio su lavagna...
    Lot 100

    Maestro del secolo XVIII "Cristo crocefisso con Maddalena", olio su lavagna (cm 26,5x21,5) in bella cornice coeva in legno intagliato e dorato (difetti e restauri) 18th-century master "Christ on the cross with Magdalene", oil on slate. Framed (defects and restorations)

  • Teca in argento con cimasa ad archi intervallati da applicazioni a palmette...
    Lot 101

    Teca in argento con cimasa ad archi intervallati da applicazioni a palmette sormontate da cabochon in malachite. Montanti a colonne binate con capitelli e base squadrate con bugne in malachite, sormontate da teste di cherubini in corallo e sostegno a ventaglio, poggiante su fusto sfaccettato circondato da anello in smalti e profilo perlinato. Base esagonale con gocce e perlinature in malachite e sbalzata a motivo ondulato. Firmato alla base. Contenente copie di dipinti dall'antico raffiguranti Crocifissione e Deposizione (h. cm 41) (difetti e mancanze) Ravasco Alfredo (Genoa 1873 - Ghiffa 1958) Silver reliquary containing copies of old paintings (defects and missing parts)

  • Mobile a due corpi alla maniera di Ferdinando Pogliani con parte superiore di...
    Lot 102

    Mobile a due corpi alla maniera di Ferdinando Pogliani con parte superiore di struttura architettonica a tre ante decorate da fregi in avorio applicato, scolpito e traforato a raffaellesche, motivi virili, putti e vestale. Parte inferiore ad un cassetto e due ante decorate da fregi, mascheroni e allegorie con putti. Lombardia, seconda metà del sec. XIX (cm 118x214x48) (lievi difetti e restauri) Ferdinando Pogliani style cabinet. Lombardy, second half of the 19th century (minor defects and restorations)

  • Arte del sec. XVIII "Cavalli rampanti" coppia di sculture in bronzo,...
    Lot 103

    Arte del sec. XVIII "Cavalli rampanti" coppia di sculture in bronzo, poggianti su basi in marmo fior di pesco di epoca posteriore (h. cm 26) 18th-century art "Prancing horse" pair of bronze sculptures

  • "L'adorazione del vitello d'oro" olio su tela (cm 220x273,5) (difetti e...
    Lot 104

    "L'adorazione del vitello d'oro" olio su tela (cm 220x273,5) (difetti e restauri) Giovanni Raffaele Badaracco (Genoa 1588 - Genoa 1657) "Adoration of the golden calf" oil on canvas (defects and restorations) BIBLIOGRAFIA: C. Di Fabio, Gio. Raffaele Badaracco. Qualità e industria, in "Bollettino dei Musei Civici Genovesi", nn. 40-42, 1992, p. 66, fig. 27 La grande tela colpisce per il forte impatto dimensionale e per la moltitudine di personaggi che affollano una scena animata e festosa, impostata su due diversi piani compositivi. Sul primo piano, al centro, sono giovani che danzano affiancati da due gruppi di figure che suonano e li osservano. Sul piano mediano, una piccola folla è intenta ad adorare il vitello d’oro, che non vediamo più perché nascosto da un recente restauro, ma di cui una vecchia fotografia attesta l’originaria presenza (fig. 1; pubblicata in Di Fabio 1992, cit., come già Genova, coll. priv). Non è dato sapere per quale ragione si sia deciso di celare questo particolare, per una tela che appare ora di squisito gusto pagano. Come peraltro già voleva essere nelle intenzioni del pittore, intento a narrare l’episodio dell’Adorazione del vitello d’oro da parte degli Ebrei, mentre Mosè sale sulla montagna per ricevere le tavole della Legge. Si scorge in alto una luce e pare potersi leggere anche la scena della consegna delle tavole, o almeno di intuirla, sulla montagna sullo sfondo a sinistra. Il suo autore è ben riconoscibile per i caratteri peculiari delle figure, la cui tipologia è tipica del pittore genovese Gio. Raffaele Badaracco. Figlio di Giuseppe Badaracco, allievo di Andrea Ansaldo e di Bernardo Strozzi, Gio. Raffaele riceve probabilmente le prime imbeccate dal padre, che però nuore quando lui ha solo 9 anni. Intorno alla fine del sesto decennio, forse negli anni della peste genovese del 1656/57 è a Roma, dove lavora con Carlo Maratta e dove non può esimersi dall’osservare, restandone affascinato, il barocco trionfante di Pietro da Cortona. Il "cortonismo" è una componente del suo stile che non verrà mai meno e che lo contraddistingue da altre manieri affini alla sua, negli stessi anni a Genova. Quella del Badaracco sarà così l'accezione di un barocco classicista, che continuerà a declinare in molte opere che si possono datare anche oltre il terzo quarto del secolo. Nelle scene affollate come questa ritroviamo gruppi di figure riconducibili a un numero limitato di modelli, variamente combinati. Si veda per esempio il bozzetto e la tela finale con Mosè che fa scaturire l’acqua dalla roccia rispettivamente nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova e in collezione privata (in Di Fabio 1992 cit. figg. 25-26). Tra tutte le opere note del pittore, comprese quelle del ciclo per l’oratorio di Coronata sulle alture di Genova (P. Martini, I misteri della Passione di Cristo: il ciclo di Gio. Raffaele Badaracco per Coronata, in P. Benozzi, A. M. Caminata, L’oratorio di Coronata e la confraternita del Gonfalone: due prestigiose testimonianze di arte, storia e fede, Bologna 1999, pp. 207-220), o la Battaglia in Palazzo Lomellini Lamba Doria (Ibidem, fig. 131 p. 215), quella qui illustrata risulta di maggior impegno, degna di essere indicata come quella forse più significativa dell’intero catalogo a oggi noto del pittore. Anna Orlando 3/2015

  • Scultore italiano del sec. XVII "Marte Gradivo" da un modello di Giambologna...
    Lot 105

    Scultore italiano del sec. XVII "Marte Gradivo" da un modello di Giambologna del 1580, su base in marmo in parte del sec. XVII, con fronte scolpita a mascherone grottesco, ghirlande di frutti, fiori e nastri (h. cm 40 solo il bronzo) Italian 17th-century sculptor "Mars Gradivo" from a 1580 model by Giambologna

  • Maestro del secolo XVII "San Francesco" olio su tela (cm 119,5x92) In cornice...
    Lot 106

    Maestro del secolo XVII "San Francesco" olio su tela (cm 119,5x92) In cornice dell'epoca con doratura di epoca posteriore, iscrizione al retro 17th-century master "St. Francis" oil on canvas. Framed

  • Calice in argento con base a corolla decorato con le figure di Santa Rita,...
    Lot 107

    Calice in argento con base a corolla decorato con le figure di Santa Rita, San Giovanni e Santi offerenti, altrenati con simboli eucaristici e cherubini. Sottocoppa traforato, coppa dorata. Bottega lombarda del sec. XVII (gr 500 ca) (h. cm 23 caxlargh. cm 13) (lievi difetti) 17th-century Lombard silver goblet (minor defects)

  • Cioccolatiera in argento a corpo liscio decorato da cifre incise, beccuccio...
    Lot 108

    Cioccolatiera in argento a corpo liscio decorato da cifre incise, beccuccio zoomorfo e piedi caprini decorati a volute all'attacco. Manico tornito in legno ebanizzato. Stati Sabaudi, Savoia (?) metà XVIII sec. (h. cm 23) (gr lordi 960) (difetti) Mid-18th century silver chocolate pot from Savoy (defects)

  • Figurinaio Calatino, Caltagirone, seconda metà sec. XIX "Barche con...
    Lot 109

    Figurinaio Calatino, Caltagirone, seconda metà sec. XIX "Barche con pescatori" coppia di grandi gruppi in terracotta policroma. Firma indecifrata "Ca..." (cm 90x54x44) (difetti e mancanze) A pair of terracotta groups, Caltagirone, second half 19th-century (defects and minor losses)

  • e Carlo Antonio Tavella (Milano 1668 - Genova 1738) "San Paolo eremita nel...
    Lot 110

    e Carlo Antonio Tavella (Milano 1668 - Genova 1738) "San Paolo eremita nel deserto" olio su tela (cm 100x154,5) In cornice antica in legno intagliato e dorato a volute e frutti. Provenienza nostra asta numero 61, lotto numero 380. Bibl: B.Geiger "Magansco" Bergamo 1960, pag. 78, autentica su fotografia di Antonio Morassi in data 1960, allegata scheda attributiva di Anna Orlando in data 2016. "St. Paul the heremit" oil on canvas. Framed BIBLIOGRAFIA: Mostra della pittura del Seicento e Settecento in Liguria, catalogo della mostra di Genova a cura di A. Morassi, Milano 1947, cat. 124 p. 93, fig. 75 (come C.A. Tavella, cm 110 x 160); B. Geiger, Magnasco, Bergamo 1949, p. 78, tav. 387 (come Magnasco, illustrazione parziale; cm 122 x 170); M. Chiarini, Ricci o Magnasco? , in “Atti del congresso internazionale di studi su Sebastiano Ricci, e il suo tempo, Milano 1976, p. 147; F. Franchini Guelfi, Alessandro Magnasco, Genova 1977, p. 54, nota 29; L. Muti, D. De Sarno Prignano, Alessandro Magnasco, Faenza 1994, cat. 373 p. 264, figg. 68, 210. Questo importante ritrovamento costituisce una notevole testimonianza, non poi così frequente sebbene attestata dalle fonti, della collaborazione tra i due pittori genovesi Carlo Antonio Tavella, per il paesaggio, e Alessandro Magnasco, per la figura. Il loro biografo Carlo Giuseppe Ratti, a proposito del Lissandrino scrive: “Dipinse alcuni quadri con energico brio, e contratta avendo amicizia con Carlo Antonio Tavella Pittore assai felice nel rappresentare paesi, per costui molto lavorò; e prese a introdurre nei di lui quadri varie graziosissime figurine di Romiti, di Pastorelli, di Pellegrini, ed altre simili idee che a esso Tavella facevano special onore (C.G. Ratti, Delle vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi..., Genova 1769, p. 160). La sigla stilistica dei paesaggi del Tavella è molto riconoscibile anche in questo dipinto, esposto come opera esclusivamente sua alla storica mostra di Palazzo Reale a Genova nel 1947, quando si trovava nella collezione di Mario Sanguineti a Chivari (Ge). Fu Benno Geiger, vero e proprio pioniere nella riscoperta critica del Magnasco, nella sua monografia del 1949 a riconoscere la paternità della figura al Lissandrino; in quest’opera, come nel suo pendant raffigurante Sant’Antonio nel deserto già conservati nella medesima raccolta chivarese e poi pervenuti a quella dell’avvocato Sonnino a Venezia, dove li vide il Geiger. Purtroppo nella monografia del Geiger lo studioso non pubblica le immagini totali dei due quadri, bensì la parte più incentrata sulle figure e indica misure diverse da quelle del catalogo della mostra del ’47. Ciò non è stato rilevato dalla critica più recente, che pubblica la stessa fotografia del Geiger e non il totale del dipinto (fig. 1). Da quest’ultima è possibile dedurre che in data imprecisata l’opera è stata lievemente ridotta in altezza e sul lato sinistro (non potendosi trattare di due opere diverse per l’esatta coincidenza dei dettagli). La qualità molto alta della figura e l’indubbia tangenza con lo stile di Sebastiano Ricci ampiamente discusso dalla critica proprio con dipinti simili a questi (cfr. da ultimo A. Orlando, Dipinti genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamnenti dal collezionismo privato, Torino 2010, pp. 134-135), lascia ritenere che si tratti di un’opera matura del Lissandrino. Il genovese e il veneziano lavorarono insieme a Firenze per i Medici negli anni 1703-1707. Questa ipotesi troverebbe anche conferma alla notizia riportata dal Ratti secondo cui il Tavella e il Magnasco, essendo stati entrambi lontani dalla loto città, si ritrovarono anziani a Genova, indicativamente negli anni 1735-38, anni estremi del Tavella. Ma resta aperta la possibilità che i due artisti si siano incontrati prima a Milano, e che quest’opera di grande impegno per la parte di figura nasca più a ridosso dell’incontro con Ricci e quindi nel secondo decennio del secolo. Anna Orlando 2016

  • Coppia di candelabri mauriziani in argento a tre fiamme; piede circolare....
    Lot 111

    Coppia di candelabri mauriziani in argento a tre fiamme; piede circolare. Fusto rastremato e bobeche a vaso decorati a fasce godronate. Portacandela centrale ad anfora. Genova, secondo quarto del sec. XIX (h. cm 42x35) (gr 2000 ca) (ammaccature e restauri) Pair of Mauritian silver candle holders. Genoa, second quarter of the 19th century (dents and restorations)

  • "Scena animata in Piazza San Marco con ciarlatano, personaggi settecenteschi...
    Lot 112

    "Scena animata in Piazza San Marco con ciarlatano, personaggi settecenteschi e mercanti turchi". Olio su tela (cm68x97) (difetti e restauri) Karl Henrici (Schweidnitz 1737 - Bozen 1823) "Buzzing Scene on Piazza San Marco" oil on canvas (defects and restorations)

  • Maestro della seconda metà del sec. XVII "Madonna in trono con Bambino"...
    Lot 113

    Maestro della seconda metà del sec. XVII "Madonna in trono con Bambino" scultura in legno laccato e argentato a mecca poggiante su base ottagonale (h. cm 130) (difetti e restauri) Master of the second half of the 17th century "Madonna on a throne with Child" lacquered and silver coated wood scultpure (defects and restorations)

  • Caffettiera in argento con corpo sbalzato a fiori e volute fogliate,...
    Lot 114

    Caffettiera in argento con corpo sbalzato a fiori e volute fogliate, beccuccio e pinnacolo stilizzati, ansa in legno ebanizzato. Marchi di Londra 1765 (h. cm 29) (gr lordi 950) Silver coffee pot. London, 1765

  • "David" scultura in marmo (h. cm 94) (difetti). Firmato alla base Alceo...
    Lot 115

    "David" scultura in marmo (h. cm 94) (difetti). Firmato alla base Alceo Dossena (Cremona 1878 - Rome 1937) "David" marble sculpture

  • Teiera in argento di forma bombata a corpo liscio con presa del coperchio...
    Lot 116

    Teiera in argento di forma bombata a corpo liscio con presa del coperchio tornita, cesellata e decorata a foglie, ansa sagomata in legno ebanizzato. Argentiere Henrich Pettian, San Pietroburgo 1818 (h. cm 13) (gr lordi 620) (lievi difetti) Provenienza Collezione del Vecchio, Milano. Etichetta alla base Silver teapot. St. Peterburgh, 1818 (minor defects)

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Asta N. 362 - Arredi, Dipinti Antichi e Argenti

Esposizione:
1/2/3 Aprile 2016 (10.00/13.00 - 14.30/18.30)

Sessions

  • 6 April 2016 hours 15:30 Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 161 (1 - 161)
  • 7 April 2016 hours 10:00 Seconda Sessione - dal lotto 162 al lotto 377 (162 - 377)
  • 7 April 2016 hours 15:30 Terza Sessione - dal lotto 378 al lotto 662 (378 - 662)