Stampe e Disegni Antichi e Moderni - Libri Antichi
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Lot 96 Canuti, Domenico Maria
(Bologna 1625 – 1684)
STUDIO DI GAMBA DRAPPEGGIATA, DI PUTTO E DI AMORINO
Matita rossa su carta vergellata con filigrana “Stemma cardinalizio su lettere GC”. mm 245x178.
I motivi di questo schizzo mosso e composito, sono tutti da riferire ad un disegno di Canuti in Collezione Certani (Stagni, 24) preparatorio per il maestoso affresco di volta L’apoteosi di Ercole nell’Olimpo realizzato nel 1669 in Palazzo Pepoli Campogrande a Bologna.
Provenienza:
Finarte Milano, vendita 778. 19 marzo1991 (come Scuola romana del XVII secolo).
Collezione privata, Milano
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Lot 97 Scuola emiliana del XVII secolo
STUDIO DI FIGURA MASCHILE PROTESA IN AVANTI
Matita rossa su carta vergellata. mm 124x161.
Provenienza:
Collezione C. Argentieri (Lugt, 486b. Timbro al recto)
Collezione P. G. Breschi (Lugt, 2079b. Timbro al recto)
Collezione privata Milano
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Lot 98 Courtois, Guillaume detto il Borgognone
(Saint Hyppolite 1628 – Roma 1679)
LA VISIONE DI SANT’ILARIO
Matita rossa e matita bianca su carta vergellata color avana. mm 379x260.
Il foglio appartiene ad un nucleo cospicuo di studi, distribuiti fra il Gabinetto delle Stampe di Roma ed il Kunstmuseum di Düsseldorf, per l’affresco La visione di Sant’Ilario realizzato per la quinta cappella nella navata sinistra di San Giovanni in Laterano, databile secondo Graf agli anni 1660/65 (Graf, pag. 176). Di tutti i preparatori conosciuti, il presente è il più vicino alla versione definitva, sia perché la figura del santo abbandona la fisionomia più giovanile della prima stesura (Graf, fig. 762) restituendo una figura più anziana e retorica, sia perché è l’unico che riproduce l’interezza dell’impianto.
Provenienza:
C. Prayer, Milano (Lugt, 2044. Timbro al recto).
M. L. Bernasconi (Annotazione al verso).
Collezione privata. Milano.
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Lot 99 Cardi, Lodovico detto il Cigoli
(Cigoli 1559 – Roma 1613)
STUDIO PER LA STATUA DI UN SOVRANO BAVARESE (FEDERICO III ?)
Penna e inchiostro bruno, quadrettato a matita nera e rossa, su carta vergellata. mm 235x143.
Applicato a supporto recante l’iscrizione a penna in antica grafia: “Del Cigoli per il medo arco del Duca Cosimo 2°”.
Il foglio è parte di una serie di studi per le statue destinate alla decorazione degli archi trionfali temporanei allestiti a Firenze nel 1608 per la celebrazione delle nozze di Maria Maddalena, figlia dell’Arciduca Carlo d’Austria, con Cosimo dei Medici. Tre archi trionfali furono posti lungo l’itinerario del corteo (a Porta al Prato, al Canto dei Nelli e al Canto della Paglia); gli ultimi due furono dedicati alle case reali di Austri e Baviera. Al sontuoso progetto decorativo corrisponde un ampio corpus di disegni ampiamente descritti in A. M. Petrioli Tofani, Drawings by Cigoli for the “Entrata” of 1608, in: “The Burlington Magazine, 1985 CXXVII, pp.785- 786. Uno dei disegni presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (Inv. 14316F) replica il nostro soggetto identificandolo dubitativamente con Federico III.
Provenienza:
Paul Proutè, Parigi
Collezione privata, Bologna
Collezione privata, Milano
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Lot 100 Carracci, Ludovico
(Bologna 1555 – 1619)
STUDIO PER SAN GIOVANNI BATTISTA INGINOCCHIATO E STUDI DI MANI
Matita rossa su carta vergellata con parte di filigrana “Scudo con lettera M” (cfr. Woodward, 321). mm 227x163.
Al recto nell’angolo inferiore destro antica annotazione inventariale a penna “N:142”.
Secondo Nicholas Turner, autore dell’attribuzione, la figura di questo giovane San Giovanni costituisce una prima idea per il dipinto Il Battesimo di Cristo, attribuito a Ludovico e presumibilmente realizzato nella metà degli anni Ottanta del Cinquecento, oggi presso la Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Monaco di Baviera (Brogi, 10). Non stupisca che nel dipinto di Monaco è Cristo inginocchiato davanti al Battista; l’inversione della posizione rispetto al presente disegno rivela un approccio fluido e teatrale alla composizione, consueto nella scuola emiliana a partire da Parmigianino. Ludovico usava spostare i suoi modelli in esperimenti di mobile coreografia, come se una stessa figura fosse costruita come modello per più figure. Un secondo disegno, presso la Goldman Colection di Chicago (Turner, 83), in relazione al medesimo dipinto, ritrae in controparte la figura del Cristo inginocchiato; anche in questo caso può essere ipotizzato un secondo utilizzo del modello nella figura di Isacco del Sacrificio di Isacco della Pinacoteca Vaticana.
L’opera è accompagnata dalla scheda del Prof. Nicholas Turner datata 18 marzo 2014.
Lotto provvisto di attestato di libera circolazione.
Lot provided with export licence.
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Lot 101 Casanova, Francesco Giuseppe
(Londra 1727 – Brühl 1803)
PAESAGGIO CON PASTORE E GREGGE
Gessetto nero e matita bianca su carta vergellata verde. mm 250x408
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Lot 102 Dandini, Pietro detto Pier Dandini
(Firenze 1646 – 1712)
GLORIA DELLA VERGINE E DEL BAMBINO FRA I SANTI
Penna e inchiostro bruno, matita rossa e matita di grafite su carta vergellata con filigrana “Colomba su tre monti entro cerchio singolo”. mm 264x198.
Al verso: Studio per lo stesso soggetto. Matita rossa e matita di grafite.
Iscritto a penna al recto “The Holy Family Study by Pietro D.”.
Provenienza:
Galleria Apolloni, Roma.
Collezione privata, Milano.
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Lot 102a David, Giovanni
(Cabella Ligure 1743 – Genova 1790)
ALLEGORIA DELLA FAMIGLIA GIUSTINIANI
Penna e inchiostro nero e acquerello policromo su carta vergellata. Riquadrato a filetti a penna e inchiostro nero e campiture in acquerello grigio e verde. mm 670x503.
Firmato a inchiostro bruno “Gio.David Gen.fec.” in basso a destra e monogrammato a inchiostro nero a sinistra.
In cornice.
Pubblicato in:
M. Newcome Schleier / G. Grasso, Giovanni David pittore e incisore della famiglia Durazzo, Torino 2003, D25 pagg. 49-50.
Provenienza:
Mercato dell’arte, Firenze 1977.
Collezione Bagnasco, 1982.
Collezione privata, Milano.
Lotto provvisto di attestato di libera circolazione. -
Lot 103 Della Rovere, Giovanni Battista detto il Fiammenghino
(Milano 1561 – ante 1633)
MADONNA CON BAMBINO E SANTI
Penna e inchiostro bruno, gessetto nero e tempera bianca su carta grigio-verde. mm 401x258.
Lotto provvisto di attestato di libera circolazione.
Lot provided with export licence.
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Lot 104 Duranti, Fortunato
(Montefortino 1787 - 1863)
FIGURA FEMMINILE CON AMORINO E LEONE
Penna e inchiostro bruno riquadrato a penna su carta vergellata con filigrana “Grande stemma sormontato da corona”. mm 274x205.
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Lot 105 Scuola emiliana del XVII secolo
TRE PUTTI IN PREGHIERA
Matita rossa su carta vergellata. mm 98x154.
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Lot 106 Figino, Ambrogio
(Milano 1548 – 1608)
STUDI DI MANI E DI FIGURA FEMMINILE DRAPPEGGIATA
Matita nera e rialzi a matita bianca su carta vergellata grigio-verde. mm 270x215.
Gli studi di questo foglio corrispondono alla testa, al drappeggio, al braccio destro e ad entrambe le mani della Vergine nella Natività dipinta da Figino per una delle ante dell’organo della Cattedrale di Milano nell’ultima decade del Cinquecento. Molti altri disegni sono noti per questo lavoro, già iniziato da Giuseppe Meda e poi completato da Camillo Procaccini, fra questi i fogli di Windsor, Lisbona e dell’Accademia di Venezia (Ciardi, pagg. 106-108. Perissa Torrini, 138/141).
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Lot 107 Juvarra, Filippo
(Messina 1678 - Madrid 1736)
STUDIO DI INTERNO CON COLONNATO
Penna e inchiostro bruno su carta vergellata. mm 292x203.
Collocabile per stile ed impianto compositivo negli anni romani ed in particolare intorno al 1705, anno in cui Juvarra vinse il I premio di I classe all’Accademia di San Luca.
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Lot 108 Gandolfi, Gaetano
(San Matteo della Decima 1734 – Bologna 1802)
STUDI DI CINQUE TESTE
Penna e inchiostro bruno su tre pezzi uniti di carta vergellata. mm 210x50.
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Lot 109 [da] Giordano, Luca
(Napoli 1634 - 1705)
SANT’ANNA, LA VERGINE E SAN GIOACCHINO
Matita nera su carta vergellata. mm 320x180.
Iscrizione al recto a penna in antica grafia: “Allievo di Giordano”.
Studio dalla pala d’altare di Luca Giordano Sant’Anna la Vergine e San Gioacchino realizzata per la Chiesa di Santa Teresa a Chiaia a Napoli nel 1661 (Ferrari/Scavizzi, Fig. 108).
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Lot 110 Scuola fiorentina del XVII secolo
APPARIZIONE DI SANTA TERESA D’AVILA
Gessetto nero, acquerello bruno e rialzi a tempera bianca su carta vergellata. mm 267x212.
Al verso: Studio di figura femminile coricata, matita rossa.
Iscritto al verso a penna in antica grafia “Mario Balassi”.
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Lot 111 Leoni, Ippolito
(Roma 1616 – 1694)
RITRATTO DI PRELATO
Matita nera e rossa con rilazi a matita bianca su carta vergellata avana. mm 194x137.
Iscritto al recto a matita “Paduano”.
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Lot 112 Giani, Felice
(San Sebastiano Curone 1758 – Roma 1823)
MUZIO SCEVOLA DAVANTI A PORSENNA
Penna, inchiostro e acquerello bruno con rialzi a tempera bianca. Riquadrato a penna con doppio filo. mm 530x700.
Firmato in basso a destra “Giani Inv”.
La raffigurazione di questo grande foglio, pervasa di intensa teatralità e ricchezza scenica, propone un tema altre volte visitato da Felice Giani. Una diversa versione del soggetto è proposta in un disegno a penna di minori dimensioni conservato presso il Cooper-Hewitt Museum di New York (Inv. 1901.39.2257. Ottavi Cavina, A1.249). Nella raffigurazione delle gesta degli eroi romani per le decorazioni delle residenza bolognese del conte Antonio Aldini, Segretario di Stato del Regno, Giani reinventa un’ulteriore versione dell’episodio di Muzio Scevola. Ottavi Cavina osserva che mentre i lavori in Palazzo Aldini furono eseguiti intorno al 1805, la datazione del presente disegno deve essere collocata certamente nell’ultimo decennio del XVIII secolo, quando la predominanza delle figure entro uno spazio di forte suggestione scenografica non ha ancora ceduto il campo al gusto Impero del nuovo secolo.
Curioso notare in alto al centro il cartiglio “SPQE”, una licenza storica, ironica e stravagante, che l’artista inventa per indicare il “Senato e Popolo Etrusco” in analogica contrapposizione alla simbologia del potere Romano.
Pubblicato in:
Idea Prima. Disegni, modelli preparatori e pittura di tocco dal Cinquecento al Settecento, Galleria Savelli, Bologna 1996. Pagg. 139-142 (Scheda a cura di A. Ottani Cavina).
A. Ottani Cavina, Felice Giani 1758 – 1823 e la cultura di fine secolo, Milano 1999, pag. 795, n. 1141.
Provenienza:
Galleria Savelli, Bologna
Collezione privata, Milano
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Lot 113 Lanfranco, Giovanni
(Parma 1582 – Roma 1647)
FIGURA MASCHILE DRAPPEGGIATA IN PIEDI E DUE STUDI DI TESTE (recto)
STUDIO PER UN SANTO VESCOVO (verso)
Matita nera su carta vergellata. mm 419x258.
Il soggetto al recto è in relazione con un disegno conservato al Prado (Inv. F.D. 103. Marqués, fig. 194) che Manuela Mena Marqués interpreta come uno studio per San Giovanni Evangelista nella navata centrale della Chiesa dei Santi Apostoli a Napoli ove Lanfranco lavorò fra il 1638 ed il 1646.
Il soggetto al verso è in relazione al san Cirillo per uno dei due pennacchi realizzati a mosaico su disegni del Lanfranco per la Cappella della Madonna della Colonna in San Pietro. La parte superiore della veste richiama tuttavia quella del San Bonaventura, raffigurato nell’altro pennacchio. Lanfranco eseguì i disegni per i mosaici fra il 1630 ed il 1632 (Schleier, figg. 140 e 142).
Il disegno è accompagnato da una lettera del Prof. Eric Schleier datata 13 marzo 1989.
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Lot 114 Scuola emiliana I metà del XVII secolo
LA VERGINE CON GESÙ BAMBINO SAN GIOVANNINO E UNA SANTA
Penna e inchiostro nero e acquerello azzurro su carta vergellata. mm 107x90.
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Lot 115 Lépicié, Nicolas Bernard
(Parigi 1735 – 1784)
DAMA SEDUTA DI SPALLE
Matita nera su carta vergellata. mm 218x149.
Firmato a penna in basso a destra.
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Lot 116 Maratta, Carlo
(Camerano 1625 – Roma 1713)
STUDIO PER UN ANGELO CROCIFERO
Matita rossa e tocchi di matita bianca su carta vergellata grigio-verde. mm 240x174.
La postura instabile e sospesa di questa figura giovanile, sensuale e plastica, induce a pensare si tratti di un angelo in volo. L’ipotesi si conferma nella perfetta somiglianza del volto e del movimento della capigliatura mossa dal vento dell’angelo recante doni alla Vergine Maria nella Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Caterina da Siena, Vincenzo Ferrer e Oliva che Maratta dipinse nel 1695 per l’altare maggiore dell’Oratorio di Santa Cita a Palermo (Mezzetti, 84).
Anche nel dipinto siciliano l’angelo è obliquamente sbilanciato verso la sua sinistra ma regge nelle mani un cesto di doni elevato sopra la propria testa; l’impostazione delle braccia nel presente studio lascia invece ipotizzare che la figura sorregga una croce. E’ comunque possibile che il disegno costituisca una prima idea per la figura del dipinto siciliano.
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Lot 117 Milani, Aureliano
(Bologna 1675 - Roma 1749)
L’EBREZZA DI NOÉ
Penna e inchiostro bruno con rialzi a tempera bianca su carta vergellata con preparazione avana. mm 240x354.
Pubblicato in:
C. Bersani/C. Bonavia, Disegni del ‘700 bolognese, Bologna 1979, n. 24.
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Lot 118 [attribuito a] Nebbia, Cesare
(Orvieto 1536 – 1614)
SAN LUCA
Penna e inchiostro bruno, gessetto nero e tempera bianca su carta avana. mm 147x110.
Al verso del supporto iscrizione a penna in antica grafia “Nebbia” e vecchia annotazione inventariale.