Asta N. 900 - Arte Moderna e Contemporanea
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Lot 1 Edoardo Rubino
1871 Torino-1954 Torino
Gruppo allegorico decorativo (La Danza o le quattro grazie), 1902
scultura in bronzo
Largh. 57 - Prof. 58 - Alt. 91 Cm
firma e data incise alla base
Collezione privata, Torino
A passi di danza. Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e Avanguardia, Catalogo della mostra presso Museo Stefano Bardini, Edizioni Polistampa, Firenze, A passi di danza. Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e Avanguardia, Museo Stefano Bardini, Firenze, 13 aprile - 22 settembre 2019, A passi di danza. Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e Avanguardia, MART, Rovereto, 19 ottobre 2019 - 1 marzo 2020 -
Lot 2 Georges Braque
1882 Argenteuil (FR)-1963 Parigi
La lampe, 1918
china e tecnica mista su carta applicata su cartoncino
Largh. 19 - Alt. 14,3 Cm
siglato in basso al centro, Etichetta al retro della Galerie Simon, Parigi
Collezione privata, Roma -
Lot 3 Fortunato Depero
1892 Fondo (TN)-1960 Rovereto (TN)
Il motociclista, 1923 circa
matita e carboncino su cartoncino
Largh. 58 - Alt. 44 Cm
firmato in basso a destra, Timbro al retro della Galleria Annunciata, Milano
Opera registrata presso l'Archivio Unico per il Catalogo Generale delle opere di Fortunato Depero, Rovereto con il n. FD-4504-DIS in data 10 ottobre 2023 e accompagnato da certificato di autenticità, Collezione privata, Roma, Nel 1922 Pannaggi e Paladini, cui si aggiunse quasi subito Prampolini, lanciarono il "Manifesto dell'Arte Meccanica futurista*, Depero non fu tra i firmatari, ma aderi immediatamente nei fatti... lui che era stato il primo futurista meccanico nel 1918 con gli automi dei "Balli Plastici". E quindi, e purtroppo limitatamente al biennio 1922-1923, Depero realizzò le uniche opere veramente meccaniche e dinamiche nell'ambito della sua lunga carriera, e cito sopratutto il "Ciclista veloce*, del 1922, e, appunto, il "Motociclista*, altrimenti anche titolato "Solido in velocità". Il presente disegno è uno studio finale per l'ambientazione del Motocilcista in quella specie di, galleria del vento che sono i "cunei di velocità*, cioè gli effetti della penetrazione della moto nell'aria. Depero ne realizzò altre versioni nel corso degli anni, sia a matita, sia a carboncino, e infine, nel 1943, realizzò una versione a carboncino pieno con ritocchi a biacca. Quest'ultima versione servi poi per la realizzazione di una litografia nel 1944. Insomma, un bel disegno del miglior Depero 'meccanico', 'dinamico" e 'futurista"., (dal testo di archiviazione di Maurizio Scudiero) -
Lot 4 Julius Evola
1898 Roma-1974 Roma
Visione scenografica/ Composizione Dada - Opera bifrontale, 1919-1921 circa
olio su cartone su entrambi i lati
Largh. 62,3 - Alt. 75 Cm
firmato in alto a sinistra
L'opera è stata confermata e archiviata dal Comitato Scientifico per Evola Artista della Fondazione Julius Evola. La numerazione verrà indicata successivamente al futuro proprietario., Collezione Duchessa Simonetta Colonna di Cesarò, Roma, Collezione privata, Roma, , Catalogo delle opere a cura di Carlo Fabrizio Carli e Francesco Tedeschi in Julius Evola, Teoria e pratica dell’arte d’avanguardia, Edizioni Mediterranee, Roma 2018, pp. 411-412, Valento, 1994, ripr. n. 36-37, , Palazzo Bagatti Valsecchi, Milano, 1998, Visione Scenografica e Composizione Dada è una composizione bifacciale, ovvero un’opera composta da due dipinti a olio, rispettivamente al recto e al verso del medesimo supporto in cartone, eseguiti in tempi leggermente diversi, uno di stile futurista (al verso) e l’altro, di poco successivo, di impronta astrattista-dadaista (al recto). Il lato che riporta Visione scenografica (titolo attribuito), non è firmato né datato, costituisce il verso della composizione astratta-dadaista. Ragionevolmente datata da Elisabetta Valento all’incirca tra il 1919 e 1920, per contiguità cronologica con l’esecuzione della composizione al recto, firmata in alto a sinistra: “EVOLA”, dal titolo attribuito Composizione dadaista e la datazione supposta al 1921 circa, l’opera si presta – come ipotizzava la studiosa, la prima a pubblicarla nel suo saggio Homo faber. Julius Evola fra arte e alchimia (Fondazione Julius Evola, Roma 1994) – a essere riconosciuta al periodo di maggiori contatti con la pittura di Giacomo Balla, anche per la singolare impronta dal taglio scenografico. La composizione al recto riporta invece elementi che l’apparentano alla ricerca astratta e Dada, come attesta anche la ripetizione del segno grafico individuabile nella lettera “D” di Dada., Il doppio dipinto appartenne al duca Giovanni Colonna di Cesarò (Roma, 1878-1940), cui dovette presumibilmente giungere per donazione diretta di Evola che fu amico dell’uomo politico, il quale, a sua volta, lo invitò a collaborare nel 1925 alla sua rivista quindicinale Lo Stato Democratico., L’opera bifacciale fu esposta per la prima ed unica volta alla mostra Julius Evola e l’arte delle avanguardie. Tra Futurismo, Dada e Alchimia nel 1998 a Milano., La stesura pittorica, in entrambi i lati del dipinto, sulla base dell’osservazione diretta, risulta accordabile con la tecnica pittorica e con i soggetti adottati da Julius Evola, prima durante l’esperienza futurista, e poi durante il periodo astratto-dadaista. Questo insieme di elementi fa sì che il doppio dipinto sia espressione dei due momenti più significativi dell’agire artistico evoliano nel clima della pittura d’avanguardia del Novecento., Pertanto, in relazione a quanto sopra, si ritiene il dipinto attribuibile all’artista e viene archiviato come sua opera. -
Lot 5 Gerardo Dottori
1884 Perugia-1977 Perugia
Fanciulla che legge, 1908
olio su tela
Largh. 23,5 - Alt. 30 Cm
firmato e datato in basso a destra
Collezione privata, Perugia
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Primo, p. 63
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Secondo, n. 30-94, p. 434
Gerardo Dottori. Brani di futurismo del Maestro dell'Aeropittura a cura di Massimo Duranti, Catalogo della mostra tenutasi presso la Galleria Russo, Roma, Palombi Editori, Roma, 1967, p. 46-47, Gerardo Dottori. Opere 1898-1977, Rocca Paolina, Perugia, 7 dicembre 1997 - 7 febbraio 1998, Galleria Russo, Roma, 6 febbraio - 8 marzo 2014, Abitava in una traversa di via Pompeo Pellini ed era lì che aveva anche il suo atelier', esordisce così la proprietaria della selezione di opere di Gerardo Dottori che la Cambi Casa d'Aste e' orgogliosa di presentare in quest'asta, alla mia richiesta di informazioni riguardo al suo rapporto con l'artista., , La signora prosegue: "La conoscenza con Dottori risale alla seconda metà degli anni sessanta, ci incontrammo per la prima volta nella Galleria Cecchini che si trovava in centro a Perugia e ricordo che fu proprio il signor Cecchini ad introdurre mio marito e me al Maestro"., "Mio marito espresse il desiderio di acquistare una sua opera, in realtà, la prima di una serie, iniziò così una frequentazione che si trasformò ben presto in amicizia", ''Dottori era un uomo dal contegno serioso, a volte poteva apparire perfino burbero, quell'atteggiamento che hanno certe persone il cui sguardo è più rivolto alla propria interiorità, che verso l'esterno, credo si possa dire, propria degli artisti, ma al di là di quella facciata si potevano inequivocabilmente riconoscere I tratti di un uomo sensibile, profondo e dall'animo gentile.", "In questo momento mi torna in mente il ricordo di un giorno in cui Dottori venne da noi con il suo furgoncino a consegnarci un dipinto, Dottori scivolò accidentalmente davanti casa nostra e cadde a terra completamente disteso, facendo una vera e propria acrobazia per salvare il dipinto che fortunatamente non si danneggio', Dottori si alzò da terra un po' imbarazzato, dopodiché ci fu un attimo di silenzio, poi tutti e tre scoppiammo in una fragorosa risata, fu forse quella la prima volta che lo vedemmo lasciarsi andare con spontaneità ad una sonora risata!", "Ho regalato alcuni dipinti di Dottori ai miei figli ed anche a mio nipote, ma ce n'è uno dal quale non mi separero' mai, raffigura una Madonna con Bambino un quadro di grandi dimensioni che avevo notato a casa sua e che mi aveva profondamente colpito, chiesi al Maestro di poterlo acquistare, ma lui si rifiutò in modo deciso, provai comunque ad insistere, ma lui fu irremovibile perché, spiegò, quella Madonna lo aveva protetto in un momento difficile della sua vita. Un giorno però, lo portò a casa nostra dicendo che, infondo, era felice che quel dipinto passasse a me che tanto lo avevo apprezzato e dunque amato! Fui commossa per quel gesto e per quelle parole e la mia commozione aumentò quando notai dietro la tela una dedica che Dottori aveva scritto per me!" , "Nel 1977 il Maestro si spense, proprio qui, nella sua Perugia e mio marito e io ne fummo molto rattristati, avevamo avuto il privilegio di conoscere un artista di talento ed ora quell'artista, e voglio dire, quell'amico, se ne era andato, lasciando in città un vuoto incolmabile, ma anche una traccia profonda e indelebile nella nostra città" , Susanna Rinaldi -
Lot 6 Gerardo Dottori
1884 Perugia-1977 Perugia
Fanciulla che cuce, 1926
tempera e tecnica mista su cartone
Largh. 49 - Alt. 35 Cm
firmato in basso a destra
Collezione privata, Perugia
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Secondo, n. 159-326, p. 469
Abitava in una traversa di via Pompeo Pellini ed era lì che aveva anche il suo atelier', esordisce così la proprietaria della selezione di opere di Gerardo Dottori che la Cambi Casa d'Aste e' orgogliosa di presentare in quest'asta, alla mia richiesta di informazioni riguardo al suo rapporto con l'artista., , La signora prosegue: "La conoscenza con Dottori risale alla seconda metà degli anni sessanta, ci incontrammo per la prima volta nella Galleria Cecchini che si trovava in centro a Perugia e ricordo che fu proprio il signor Cecchini ad introdurre mio marito e me al Maestro"., "Mio marito espresse il desiderio di acquistare una sua opera, in realtà, la prima di una serie, iniziò così una frequentazione che si trasformò ben presto in amicizia", ''Dottori era un uomo dal contegno serioso, a volte poteva apparire perfino burbero, quell'atteggiamento che hanno certe persone il cui sguardo è più rivolto alla propria interiorità, che verso l'esterno, credo si possa dire, propria degli artisti, ma al di là di quella facciata si potevano inequivocabilmente riconoscere I tratti di un uomo sensibile, profondo e dall'animo gentile.", "In questo momento mi torna in mente il ricordo di un giorno in cui Dottori venne da noi con il suo furgoncino a consegnarci un dipinto, Dottori scivolò accidentalmente davanti casa nostra e cadde a terra completamente disteso, facendo una vera e propria acrobazia per salvare il dipinto che fortunatamente non si danneggio', Dottori si alzò da terra un po' imbarazzato, dopodiché ci fu un attimo di silenzio, poi tutti e tre scoppiammo in una fragorosa risata, fu forse quella la prima volta che lo vedemmo lasciarsi andare con spontaneità ad una sonora risata!", "Ho regalato alcuni dipinti di Dottori ai miei figli ed anche a mio nipote, ma ce n'è uno dal quale non mi separero' mai, raffigura una Madonna con Bambino un quadro di grandi dimensioni che avevo notato a casa sua e che mi aveva profondamente colpito, chiesi al Maestro di poterlo acquistare, ma lui si rifiutò in modo deciso, provai comunque ad insistere, ma lui fu irremovibile perché, spiegò, quella Madonna lo aveva protetto in un momento difficile della sua vita. Un giorno però, lo portò a casa nostra dicendo che, infondo, era felice che quel dipinto passasse a me che tanto lo avevo apprezzato e dunque amato! Fui commossa per quel gesto e per quelle parole e la mia commozione aumentò quando notai dietro la tela una dedica che Dottori aveva scritto per me!" , "Nel 1977 il Maestro si spense, proprio qui, nella sua Perugia e mio marito e io ne fummo molto rattristati, avevamo avuto il privilegio di conoscere un artista di talento ed ora quell'artista, e voglio dire, quell'amico, se ne era andato, lasciando in città un vuoto incolmabile, ma anche una traccia profonda e indelebile nella nostra città" , Susanna Rinaldi -
Lot 7 Gerardo Dottori
1884 Perugia-1977 Perugia
Bambino e airone, 1922
distacco di pittura murale
Largh. 170 - Alt. 90 Cm
firmato e datato in basso a sinistra
Collezione privata, Perugia
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, Effe Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Secondo, n. 848-1320, p. 624
Si tratta del distacco di pittura murale proveniente da Villa Barberini, Passignano sul Trasimeno. -
Lot 8 Gerardo Dottori
1884 Perugia-1977 Perugia
Paesaggio, 1932
distacco di pittura murale
Largh. 98 - Alt. 47 Cm
firmato in basso a destra
Collezione privata, Perugia
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Secondo, n. 898-1309, p. 635
Si tratta di distacco di pittura murale dalla Casa padronale della Tenuta Chiugiana. -
Lot 9 Gerardo Dottori
1884 Perugia-1977 Perugia
Pesci, 1932
distacco di pittura murale
Largh. 104 - Alt. 57 Cm
siglato in basso a destra
Opera accompagnata da certificato di autenticità a cura degli Archivi Gerardo Dottori, Perugia
Collezione privata, Perugia
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Secondo, n. 890-1349, p. 633
A. Migliorati, S. Papini, A. Pesola, Gerardo Dottori. Pittura murale da Perugia al Lago Trasimeno, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2001, p. 30
Si tratta di distacco di pittura murale dalla Casa padronale della Tenuta Chiugiana, intitolato "Stelle marine" in "Gerardo Dottori. Pittura murale da Perugia al Lago Trasimeno", 2001. -
Lot 10 Gerardo Dottori
1884 Perugia-1977 Perugia
Vele sul mare, 1932
distacco di pittura murale
Largh. 61 - Alt. 32 Cm
Collezione privata, Perugia
Gerardo Dottori, Catalogo generale ragionato a cura di Massimo Duranti, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia, 2006, Tomo Secondo, n. 917-1310, p. 638
Abitava in una traversa di via Pompeo Pellini ed era lì che aveva anche il suo atelier', esordisce così la proprietaria della selezione di opere di Gerardo Dottori che la Cambi Casa d'Aste e' orgogliosa di presentare in quest'asta, alla mia richiesta di informazioni riguardo al suo rapporto con l'artista., , La signora prosegue: "La conoscenza con Dottori risale alla seconda metà degli anni sessanta, ci incontrammo per la prima volta nella Galleria Cecchini che si trovava in centro a Perugia e ricordo che fu proprio il signor Cecchini ad introdurre mio marito e me al Maestro"., "Mio marito espresse il desiderio di acquistare una sua opera, in realtà, la prima di una serie, iniziò così una frequentazione che si trasformò ben presto in amicizia", ''Dottori era un uomo dal contegno serioso, a volte poteva apparire perfino burbero, quell'atteggiamento che hanno certe persone il cui sguardo è più rivolto alla propria interiorità, che verso l'esterno, credo si possa dire, propria degli artisti, ma al di là di quella facciata si potevano inequivocabilmente riconoscere I tratti di un uomo sensibile, profondo e dall'animo gentile.", "In questo momento mi torna in mente il ricordo di un giorno in cui Dottori venne da noi con il suo furgoncino a consegnarci un dipinto, Dottori scivolò accidentalmente davanti casa nostra e cadde a terra completamente disteso, facendo una vera e propria acrobazia per salvare il dipinto che fortunatamente non si danneggio', Dottori si alzò da terra un po' imbarazzato, dopodiché ci fu un attimo di silenzio, poi tutti e tre scoppiammo in una fragorosa risata, fu forse quella la prima volta che lo vedemmo lasciarsi andare con spontaneità ad una sonora risata!", "Ho regalato alcuni dipinti di Dottori ai miei figli ed anche a mio nipote, ma ce n'è uno dal quale non mi separero' mai, raffigura una Madonna con Bambino un quadro di grandi dimensioni che avevo notato a casa sua e che mi aveva profondamente colpito, chiesi al Maestro di poterlo acquistare, ma lui si rifiutò in modo deciso, provai comunque ad insistere, ma lui fu irremovibile perché, spiegò, quella Madonna lo aveva protetto in un momento difficile della sua vita. Un giorno però, lo portò a casa nostra dicendo che, infondo, era felice che quel dipinto passasse a me che tanto lo avevo apprezzato e dunque amato! Fui commossa per quel gesto e per quelle parole e la mia commozione aumentò quando notai dietro la tela una dedica che Dottori aveva scritto per me!" , "Nel 1977 il Maestro si spense, proprio qui, nella sua Perugia e mio marito e io ne fummo molto rattristati, avevamo avuto il privilegio di conoscere un artista di talento ed ora quell'artista, e voglio dire, quell'amico, se ne era andato, lasciando in città un vuoto incolmabile, ma anche una traccia profonda e indelebile nella nostra città" , Susanna Rinaldi -
Lot 11 Gino Severini
1883 Cortona (AR)-1966 Parigi
Natura morta, 1945-1946
olio su tavola
Largh. 26 - Alt. 18,5 Cm
firmato in basso a destra
Galleria Molino, Roma
Collezione privata, Roma
Gino Severini. Catalogo ragionato a cura di Daniela Fonti, Mondadori Editore, Milano, 1988, n. 771, p. 499 -
Lot 12 Giorgio De Chirico
1888 Volo (GR)-1978 Roma
Cavallo e cavaliere (Dioscuro), 1987
scultura in bronzo
Largh. 17 - Prof. 25,5 - Alt. 27 Cm
es. 2/9 su una tiratura di 9 esemplari e tre prove d'artista in numeri romani
firma e numerazione incise sulla base, Fonderia Artistica Cavallari, Roma
Opera accompagnata da autentica su fotografia firmata da Isabella De Chirico
Opera accompagnata da autentica su fotografia a cura della Fondazione Giorgio e Isa De Chirico in data 29 novembre 1994 e firmata dal Prof. Paolo Picozza
Collezione privata, Torino -
Lot 13 Giorgio De Chirico
1888 Volo (GR)-1978 Roma
Ritratto di Isabella, 1933-1934
olio su tela
Largh. 18 - Alt. 25 Cm
Opera registrata presso la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, Roma con il n. 119/07/23 OT in data 6 luglio 2023 e accompagnata da certificato di autenticità
Collezione privata, Milano -
Lot 14 Piero Marussig
1879 Trieste-1937 Pavia
Ritratto della moglie, 1915 circa
olio su tela
Largh. 32,5 - Alt. 41 Cm
firmato in basso a destra
Etichetta al retro della Galleria Genova, Genova
Collezione privata, Milano
Piero Marussig. Catalogo generale a cura di N. Colombo, C. Gian Ferrari ed E. Pontiggia, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2006, n. 152, p. 123
Mostra postuma di Piero Marussig, Galleria Genova, Genova, giugno - luglio 1941 -
Lot 15 Felice Casorati
1883 Novara-1963 Torino
Testa, 1919-1920
scultura in terracotta tinta color bronzo scuro
Largh. 15 - Prof. 15,5 - Alt. 27,7 Cm
Opera accompagnata da autentica su fotografia a cura del Prof. Luigi Cavallo rilasciata in data 13 aprile 2019
Collezione privata, Milano
Copia della scultura, in gesso patinato, è conservata alla Galleria d'Arte Moderna di Torino. -
Lot 16 Giacomo Balla
1871 Torino-1958 Roma
Visione settecentesca - Campagna romana, 1949
olio su tela
Largh. 100 - Alt. 81 Cm
firmato e datato in basso a sinistra, firmato, datato, intitolato e dedicato "al caro amico Jannelli" al retro
Opera accompagnata da certificato di autenticità a cura di Elena Gigli (2023/1105) rilasciato in data 20 maggio 2023, Già Collezione Jannelli, Collezione privata, Messina, Già a inizio secolo, quando arriva a Roma, è forte in Giacomo Balla l’interesse per la natura: Mi alimento della purezza buonissima della natura. Animali, piante, mari, monti, cielo, terra, stagioni, paesi, climi freddi e calori, giorni allegri e tristi ecc. tutto insomma diventa arte – NUOVA – immutabile, si legge sempre in un taccuino di inizio Novecento. L’olio, datato e intitolato sul retro Visione Settecentesca, Campagna romana 1949, viene regalato al caro unico Pannelli nel 1954. Il caro amico è l’ambasciatore Pasquale Jannelli (Castroreale 1889— Roma 1965), ritratto da Balla in abito da Ambasciatore nel 1935 e fratello di Guglielmo Jannelli (1895-1950), anche lui ritratto da Balla nel 1937. Internato nei campi di concentramento dal 1943 al 1945, come Ambasciatore copre diversi incarichi in giro per il mondo e nel 1953 diventa Grande Ufficiale del1’Ordine al Merito della Repubblica. Scrive Sapori: “Dei ritratti virili il più recente credo sia quello del diplomatico Jannelli. Il tipo bruno e forte pianta e si spicca con la forza corroborante della giovinezza. Invece di esserne danneggiato, si giova della ricca assisa dall’alto colletto rosso solferino, delle decorazioni squillanti, della feluca orlata di piume di struzzo, poggiata tra le mani insieme ai guanti candidi. allo spadino con l’elsa d’ora cesellato e di madreperla. Il fondo del dipinto reca una carta geografica della Sicilia nativa e una fotografia del Duce. Anche qui si avverte la voluttà dell’artista che soppesa e controlla ogni pennellata, per ottenere una fluidità che piomba, l’asprigno di certi particolari@@@ qualcosa di cristallino e arioso a un tempo, come si trova ne’ suoi paesaggi, ricchi d’aerea prospettiva e animati di sostanziosa ampiezza” (in “Il resto del Camino”, Bologna 1 marzo 1938). La stretta amicizia della famiglia Balla con i fratelli Jannelli viene ricordata più di una volta anche da Elica Balla nel 1984 e nel 1986: nel 1914, Balla scrive a Guglielmo in Sicilia ringraziandolo degli “aranci sono stati eccccccelllllllenti, grazie” e lo saluta “Avanti dunque elettricamente tuo Balla”. Nella lettera del giugno 1943@@@ l’Aff. Guglielmo richiamato alle armi a Messina, scrive: "Il ritratto di Pasqualino messo in salvo e trasportato dal Comm. Fiore a Castroreale”., (dal testo di archiviazione della Dott. Elena Gigli) -
Lot 17 Alberto Magnelli
1888 Firenze-1971 Parigi
Montemorello, 1922
olio su tela
Largh. 42 - Alt. 32 Cm
firmato in basso a destra
Collezione privata, Milano, Magnelli.
Dalla formazione fiorentina all'astrattismo a cura di Luigi Cavallo, Edizioni BreraArte, Milano, 1984, n. 13, p. 76, Magnelli.
Dalla formazione fiorentina all'astrattismo, BreraArte, Milano, 29 marzo - 30 aprile 1984 -
Lot 18 Ottone Rosai
1885 Firenze-1957 Ivrea
Strada in campagna, 1956
olio su tavoletta
Largh. 32,5 - Alt. 25,8 Cm
firmato in basso a destra
Etichetta al retro della Galleria La Barcaccia - Galleria Russo, Roma
Opera registrata presso l'Archivio delle Opere di Ottone Rosai accompagnata da certificato di autenticità a cura del Professor Giovanni Faccenda, Galleria La Barcaccia - Galleria Russo, Roma
Collezione privata, Roma -
Lot 19 Adriano Spilimbergo
1908 Buenos Aires-1975 Milano
Nevicata, 1960
olio su tela
Largh. 60 - Alt. 80 Cm
firmato in basso a destra, Etichetta e timbri al retro della Galleria d'arte Ponte Rosso, Milano
Collezione privata, Milano -
Lot 20 Michele Cascella
1892 Ortona (CH)-1989 Milano
Senza titolo
olio su tela
Largh. 70 - Alt. 50 Cm
firmato in basso a sinistra, firmato al retro
Opera in corso di archiviazione presso l'Archivio Michele Cascella a cura della Galleria Torcular, Milano
Collezione privata, Vicenza -
Lot 21 Umberto Lilloni
1898 Milano-1980 Milano
Venezia, 1946
olio su tela
Largh. 65 - Alt. 50 Cm
firmato e datato in basso a destra
Opera accompagnata da autentica su fotografia a cura dell'Archivio Fotografico Generale Umberto Lilloni, Milano
Collezione privata, Milano, Lilloni. Catalogo delle opere, Edizioni Schubert, Milano, 1974, Tomo II, n. 538, p. 479 -
Lot 22 Francesco Messina
1900 Linguaglossa (CT)-1995 Milano
Pugilatore, anni '30
scultura in bronzo
Largh. 15 - Prof. 16 - Alt. 50 Cm
firma incisa sulla base
Opera registrata presso la Fondazione Francesco Messina, Milano con il n. 162 in data 26 giugno 2019
Collezione privata, Torino -
Lot 23 Francesco Messina
1900 Linguaglossa (CT)-1995 Milano
Senza titolo (Cavallo)
scultura in bronzo
Largh. 20 - Prof. 57 - Alt. 45 Cm
firma incisa sulla base
Opera accompagnata da autentica su fotografia firmata dall'artista in data 26 giugno 1991
Collezione privata, Roma -
Lot 24 Antonio Ligabue
1899 Zurigo-1965 Gualtieri (RE)
Leone con zebra, 1954
olio su faesite
Largh. 70,2 - Alt. 43,2 Cm
firmato in basso a destra, dichiarazione di autenticità al retro del Dottor Sergio Negri, Galleria Conte, Milano
Collezione privata, Como
Tutto Ligabue. Catalogo ragionato dei dipinti a cura di Augusto Agosta Tota e Marzio Dall'Acqua, Augusto Agosta Tota Editore, 2004, Vol. 1, n. 267, p. 170, inventario n. 665
Ligabue. Catalogo generale dei dipinti a cura di Sergio Negri, Electa, Milano, 2002, n. 99, p. 219
La tavola presenta un caratteristico formato allungato, scelto probabilmente proprio in funzione del soggetto. Tutta la parte inferiore dell'opera è, infatti, occupata dalle figure allungate nella corsa di una zebra e di un leone. Il quadrupede, che avanza a testa bassa, è raggiunto con un balzo dal felino, che già sta per toccarne le zampe posteriori. Senza rispettare i rapporti proporzionali, ma seguendo un personale ordine gerarchico, Ligabue realizza la preda notevolmente più piccola e tozza del possente predatore. Sullo sfondo della savana si allineano le sagome di radi alberi, che si stagliano contro il cielo., (tratto da "Tutto Ligabue. Catalogo ragionato dei dipinti" a cura di Augusto Agosta Tota e Marzio Dall'Acqua)