ASTA 46 I: AUTOGRAFI E MANOSCRITTI, FUTURISMO, LIBRI DEL NOVECENTO E LIBRI D’ARTISTA
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Lot 25 Duse Eleonora, 3 lettere autografe inviate a un'amica (Gertrude von Huegelal). Non datate. Manoscritti a matita grigia. 7 pagine scritte in totale. Una su carta intestata: Grand Hôtel Locarno, con veduta dell'albergo, un'altra scritta sul verso di un modulo per telegramma dell'Eden Hotel – Rome Dimensioni varie. (4)Prima lettera: Lundi – midi. Chère, merci pour votre lettre et fleurs. Depré bien bien bien vous voir, mais quel temps !!! Suis obligée me coucher car fatiguée, et encore rien de fixé. Si pouvez venez prendre le the avec moi vers 5 h. Miss Lohmann repart à 4 pour aller rencontrer Selva [...] Le cœur est à vous. Seconda lettera: Chère Ger, ricevo un buon telegramma che rassicurami, e torno a respirare! Queste giornate sono state così lunghe! Inesauribile è il soggetto – non il vostro parlarne. Io, intendevo dire: il soggetto Inesauribile. Inesauribile, Infinito come l'Infinito. Etere – Vita – Anima – Io parlo come un dizionario ma interiormente lo vedo il filo infinito e luminoso. Eleonora. Aurevoir – bientot. Terza lettera: Gertrude, ne doit jamais douter de ma tendresse – cela me ferait si mal – chère – ni mensonge ni tiedeur dans mon cœur. Eleonora. Je pars – suis très fatiguée – mais je m'arache à ma paresse et aphatie. Il le faut, car suis au but. Je vous aime de tout cœur, et je vous resterai fidèle [...] dans 2 ou trois jours je serai ou Santa Margherita ou San Remo. Aurevoir. Quarta lettera: Chère Perle, Pure et Belle. Voici: pour m'envoyer les progrés. Vous m'aidez à vivre. Avec vous je retrouve tant de consolation.
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Lot 26 Einaudi Luigi, Raccolta di lettere, biglietti e telegrammi inviati al bibliografo Marino Parenti. Anni ’40-’50. Manoscritti a inchiostro blu. 5 lettere sono dattiloscritte con firme autografe. Su carte intestate Luigi Einaudi, Senato della Repubblica ecc. Buste conservate. Dimensioni varie. (29)La raccolta comprende: 14 lettere, 1 minuta di lettera, 1 invito al Quirinale, 1 biglietto di auguri (a stampa), 2 biglietti autografi, 6 biglietti da visita con annotazioni autografe, 1 piccolo biglietto, 2 telegrammi e 1 piccolo libro stampato in ricordo di Luigi Einaudi. Ricevo il suo catalogo [...] voglio subito inviare a lei ed all'editore Sansoni i miei più vivi complimenti per la prefazione del lavoro bibliografico. Terrò il suo catalogo tra le cose mie più belle in materia [...] (10 gennaio 1948) – [...] ha voluto corrispondere al mio desiderio di avere una copia del volume di Luigi Foscolo Benedetto su La Parma di Stendhal. Il bel volume fa veramente onore all'illustre studioso di Stendhal [...] (10 maggio 1951) – [...] Ho ricevuto insieme il 4° e 5° volume degli Annali manzoniani e la copia della Sue Immagini Manzoniane. Come vuole che io la ringrazi degnamente dell'arricchimento prezioso che Ella ha voluto apportare alla mia raccolta di volumi di e su Manzoni? [...] (26 gennaio 1953) - [...] avevo già ricevuto notizia del Suo volume su Ottocento questo sconosciuto e mi proponevo di acquistarlo, quando ho ricevuto l'esemplare [...] in omaggio [...] (10 dicembre 1954) - Le sue Rarità bibliografiche dell'Ottocento me le sono lette e godute tutte dalla prima all'ultima [...]. Come ha fatto a radunare tante rarità! (18 maggio 1956).
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Lot 27 Ferlinghetti Lawrence, Cartolina con testo e firma autografa inviata a William Pachard. Non datata. Manoscritto a inchiostro nero. Si tratta di una cartolina City Lights con Coney Island on the Mind, titolo dell'opera più famosa di Ferlinghetti, scritto su un'auto. Un piccolo difetto al verso. Dimensioni: 100x150 mm. (1)La cartolina è inviata a William Pachard, newyorchese, poeta, narratore, traduttore, autore teatrale e docente universitario, che fondò e diresse per oltre trent'anni il New York Quarterly, la più importante rivista di poesia americana. Le interviste raccolte in The Poet's Craft presentavano opinioni di alcuni dei più grandi poeti sul tema dello stile, della tecnica e della prosodia. Ferlinghetti scrive: [...] I will be passey thru NYC on about oct 6 +I will call you unless schedule changes, although I am not at all interested in talking about Craft. Jrs Lawrence Ferlinghetti. L'immagine della cartolina riprende il titolo - Coney Island on the Mind – della più celebre raccolta di poesie del grande maestro della letteratura beat Lawrence Ferlinghetti, pubblicata nel 1958 e tradotta in tutto il mondo. A detta dei critici, si tratta di una delle raccolte poetiche più significative del Novecento.
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Lot 28 Della Rovere Francesco Maria II, 4 lettere con firme autografe. Datate 1606. Manoscritti a inchiostro bruno. Scritte 4 pagine. Bifoli. Sul verso della seconda carta è indicato il nome del destinatario. Sigilli in carta conservati. Dimensioni: 275x210 mm ca. (4)Lettere scritte a Ranuccio Santinelli presso la Corte Cattolica. Il Duca di Urbino chiede informazioni relativamente ad alcuni affari, augura buon viaggio di ritorno dalla Spagna e invia una lettera credenziale.
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Lot 29 Garibaldi Giuseppe, Lettera autografa firmata inviata al sig. Pozzi. Datata Fino (Mornasco) 16 dicembre 1859. Manoscritto a inchiostro nero, su carta azzurra. Una pagina scritta. Dimensioni 130x205 mm. SI AGGIUNGE: Rovelli Pietro. Lettera autografa firmata, inviata a Giuseppe Garibaldi (con annotazione autografa di Garibaldi). Datata Como 16 dicembre 1859. SI AGGIUNGE: Ritratto fotografico di Garibaldi (albumina ovale da litografia del 1849). Passe-partout timbrato Fotografia Bertinazzi Bologna, con firma - G. Garibaldi - (non autografa). Dimensioni ovale 100x125 mm, passe-partout 240x320 mm. (3)I E II DOCUMENTO: Le due lettere, originariamente unite con ceralacca (oggi staccata) sono state inviate al Sig. Pozzi. Nella lettera di Garibaldi si legge infatti: - A tergo della lettera del sig. Marchese Rovelli ho scritto alcune parole di raccomandazione che le potranno servire. La saluto di cuore. Suo G. Garibaldi. La lettera di Rovelli è una raccomandazione a Garibaldi in favore del sig. Matteo Pozzi, di Como, che si era introdotto valorosamente nell'accampamento austriaco del generale Urban alla Camerlata. Scrive Rovelli: [...] col mezzo suo potei poscia immediatamente notiziare lei, Illustre Generale, a Varese, dell'attacco che doveva seguire alle ore tre del susseguente mattino [...] Aff.mo Rovelli Pietro ex capitano. Al verso, l'annotazione autografa (firmata) di Garibaldi: Fino, 16 dicembre 1859 Io raccomando in conseguenza de' servigi prestati [...] Nazionale il sig. Matteo Pozzi. G. Garibaldi. Il luogo (Fino Mornasco), la data, 16 dicembre 1859, e il nome di Pietro Rovelli sono legati alla curiosissima storia del matrimonio lampo di Garibaldi, grande tombeur de femmes. Nel gennaio del 1860 Garibaldi, che ha già 52 anni, sposa a Fino Mornasco la diciottenne Giuseppina Raimondi. Non sa che l'avvenente fanciulla ha già alcuni amanti, tra i quali l'ufficiale Luigi Caroli e lo stesso Pietro Rovelli, che, alla fine della cerimonia nuziale consegna al generale una lettera anonima in cui svela la tresca della neo-sposina con l'ufficiale Luigi Caroli (omettendo la propria). Giuseppina Rovelli viene ripudiata seduta stante e Caroli finisce in disgrazia. Pochi mesi dopo avrà inizio la spedizione dei Mille.
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Lot 30 Hahn Reynaldo Reynaldo, 2 lettere (1 autografa, l'altra dattiloscritta con firma autografa). Anni '30 del XX secolo. Manoscritti a inchiostro blu. Testi in francese. Una lettera su carta intestata Hotel Masséna Nice. Buste conservate. Dimensioni varie. (2)Lettera inviate allo scrittore Fernand Laplaud, presso la Villa Pierre Loti. Nella lettera autografa Hahn si scusa di non aver nulla di particolare da inviare a Laplaud per contribuire all'omaggio dedicato a Pierre Loti da pubblicare sulla rivista Mercure de France. Si sofferma sulle caratteristiche della poesia di Pierre Loti con comenti molto lusinghieri. Questa lettera venne poi pubblicata sul numero speciale del Mercure de France dedicato a Loti. Hahn, compositore ecclettico, pianista, direttore d'orchestra e critico venezuelano, naturalizzato francese, allievo di Massenet, è noto anche per essere stato l'amante di Marcel Proust e con lui mantenne un intenso rapporto fino alla morte dello scrittore (i due sono sepolti vicino nel cimitero di Pére Lachaise a Parigi). Di Hahn Proust scrisse: Questo geniale strumento musicale chiamato Reynaldo Hahn commuove tutti i cuori e fa piangere tutti gli occhi, nel brivido di ammirazione che suscita e propaga, facendoci tremare.
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Lot 31 Levi Primo, Lettera autografa firmata, inviata a Nadia Giatti. Datata Torino, 2 gennaio 1954. Manoscritto a inchiostro nero. Una carta oblunga, intestata Primo Levi - Dott. in chimica – Torino – C.so Re Umberto 75. Busta viaggiata conservata: anche l'indirizzo originale è autografo (aggiunto da altra mano: Albergo Italia - Matera). Dimensioni 205x140 mm. (1)Primo Levi scrive: Gentile Sig.na Giatti, altre lettere avevo ricevuto per lo più di solidarietà da parte di compagni di sventura, o da amici o conoscenti lontani: ma poche come la Sua. Poche cioè in cui l'accento cadesse al luogo giusto: non si deve dimenticare, nessuno ha il diritto di dimenticare, di non sapere. Come Lei, pure essendo io incredulo, penso che le cose viste da me (e da Lei) siano una cosa sacra [...] ancora oggi, sovente sento dentro di me il bisogno di parlare di questo, di fare gli altri partecipi, di adoprarmi affinché questa esperienza riceva nella storia degli uomini il posto che le compete [...] poiché da ogni avvenimento umano può discendere un frutto: se non altro, il frutto della conoscenza, quello del bene e del male [...] Primo Levi. Questa lettera, commovente e bellissima, è stata inviata a Nadia Giatti presso l'U.N.R.R.A. - CASAS (acronimi dell'United Nations Relief and Rehabilitation Administration - organizzazione assistenziale americana - e del Centro Autonomo di Soccorso Ai Senzatetto), enti di cui la Giatti era capogruppo e Adriano Olivetti instancabile promotore; a loro si deve anche la riqualificazione dei Sassi di Matera.
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Lot 32 Masnata Pietro, Dedica su libro Tavole parolibere. Prefazione di F. T. Marinetti dell'Accademia d'Italia Roma, Edizioni Futuriste di Poesia 1932. Dedica a inchiostro nero al frontespizio. Esemplare n. 358. Stampato presso lo Stabilimento Tipografico Ditta Cav. Pietro Salvini, Stradella. Tracce di umido al margine superiore e restauri. Copertina illustrata con una tavola parolibera e 20 tavole parolibere. Prima edizione. Dimensioni: 340x240 mm. (1)La dedica è all'intellettuale milanese Alberta Andreoli: "Alla vivace e sensibile / intelligenza di / Alberta Andreoli / devotamente / Pino Masnata / 25 otto. 1950".
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Lot 33 Medici Cosimo I (de), Lettera con firma autografa - El duca di Florentia - inviata a Roso da Vicchio, capitano della banda del Mugello. Firenze, 17 febbraio 1547. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritta 1 pagina. Su carta con filigrana. Al verso il nome del destinatario. Tracce di sigillo. Dimensioni: 293x217 mm. SI AGGIUNGONO: Medici Giovanni (de). 2 lettere, una autografa, l'altra con firma autografa. Datate 1617-1618. (3)I DOCUMENTO: Nella lettera, inviata a Roso Da Vicchio fedele ufficiale delle truppe dei Medici – prima di Giovanni dalle Bande Nere e poi di Cosimo I, si legge: «[...] Vi presenterà questa nostra il Colonnello Amerigo Antinori il quale viene per ordine nostro à fare alcuni servitij a un Sig.re che da luj vi sarà nominato. Non mancherete di provederlo di quanto haverà bisogno e vi ricercherà per questo conto acciò il prefato Sig.re resti di noi satisfato et compiaciuto come desideriamoo che sia. Et che di bocca del prefato Colonnello sarete di tutto premamente avvisato non vi diremo altro in questa [....].» Cosimo fu Duca di Firenze dal 1537 fino alla morte, avvenuta nel 1574. II DOCUMENTO: Don Giovanni de' Medici, figlio naturale di Cosimo I, venne legittimato per volontà paterna. La lettera autografa di Giovanni de' Medici è afferente alla Guerra di Gradisca e l'altra al pagamento di un debito.
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Lot 34 Medici Cosimo II (de), Lettera con firma autografa inviata a Giulio da Montauto. Datata 18 luglio 1610. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritta 1 pagina. Al verso della seconda carta il nome del destinatario. Sigillo in carta conservato. Dimensioni: 268x197 mm. SI AGGIUNGE: Id.: Bolla di nuova collazione a favore di Ercole di Pompeo Del Pane di Faenza (con sigillo plumbeo conservato). Datata 23 giugno 1609. SI AGGIUNGE: Cristina di Lorena. Lettera con firma autografa inviata al fratello Enrico II duca di Lorena. Sigillo in carta conservato. Datata 5 giugno 1618. (3)I DOCUMENTO: La lettera con intestazione – Don Cosimo Gran Duca di Toscana – è inviata a Giulio Barbolani (Giulio da Montauto), Cavaliere dell'Ordine di S. Stefano e ufficiale della flotta del Granduca di Toscana. La lettera è relativa alla spedizione di sette galee e sette compagnie d'infanteria contro i Turchi; Cosimo II comunica a Montauto di averlo nominato comandante di una galea e di una compagnia e gli chiede di recarsi a Livorno portando con sé quindici o venti buoni soldati armati. La spedizione era sotto il comando dell'ammiraglio Inghirami. III DOCUMENTO: Cristina di Lorena, madre di Cosimo II, scrive a fratello (testo in francese) ringraziandolo per aver voluto intercedere presso il re di Francia, Luigi XIII, a favore dell'ambasciatore fiorentino Matteo Bartolini Baldelli, in quel periodo sotto sorveglianza perché dalla parte di Maria de' Medici, esautorata dal figlio, Luigi XIII.
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Lot 35 Medici Cosimo III (de), 3 lettere con firme autografe e 1 lettera patente con firma autografa. Datate 1679-1718. Manoscritti a inchiostro bruno. 4 pagine scritte in totale. Sigilli in carta conservati. Dimensioni varie. (4)La raccolta comprende: lettera datata 28 aprile 1679 inviata al viceré di Napoli a proposito del passaggio di una galea toscana - lettera datata 6 settembre 1695 inviata al cardinale Colloredo (con firma e annotazione autografa di Cosimo III) relativa ad un noviziato nel convento di S. Croce – Lettera datata 31 maggio 1707 inviata a al marchese conte di Gallarate nella quale si complimenta per il suo matrimonio con Camilla Avogadria Mezzabarba - Lettera patente in favore di Ferdinando Velluti permutato da Portoferraio a Livorno (21 settembre 1718).
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Lot 36 Medici Francesco I (de), Lettera con firma autografa inviata al governatore di Siena. Datata 14 marzo 1569. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritta 1 pagina. Al verso della seconda carta il nome del destinatario. Sigillo in carta conservato. Dimensioni: 285x210 mm. SI AGGIUNGONO: Ferdinando I de Medici. 4 lettere (3 con firme autografe, 1 autografa). Datate 1590-1591. (5)I DOCUMENTO: Lettera con intestazione – Don Fran[ces]co Medici Principe / di Firenze, di Siena. La missiva è inviata al conte Federico Barbolani da Montauto: «[...] s'è ritirato in quel di Montauto un Tonino di Lorenzo [...] descritto nella milizia Ducale per havere ferito à morte il Cav. Di Caprise et perché questo è caso di lesa Maestà, lo vogliamo in ogni modo nelle mani [...].». Francesco, foglio di Cosimo I, morì avvelenato nel 1587. Gli successe il fratello Ferdinando. II DOCUMENTO: Le lettere sono inviate da Ferdinando I de Medici, figlio di Cosimo I e fratello di Francecso, a Gregorio Petrocchini, futuro cardinale di Montelbaro. Nelle lettere Ferdinando scrive della nascita del suo primogenito, il futuro Cosimo II, dell'invio a Roma del fratello Giovanni e si congratula per aver ottenuto la berretta rossa di cardinale – l'ornamento del colore conforme al resto del collegio.
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Lot 37 Medici Gian Gastone (de), 2 lettere, una autografa e l'altra con firma autografa. Datate 1699 e l’altra non datata. Manoscritti a inchiostro bruno. Scritte 2 pagine. Dimensioni varie. SI AGGIUNGE: Id: Lettera patente con firma a timbro. Datata 29 agosto 1733. (3)I DOCUMENTO: Gian Gastone de' Medici è stato l'ultimo Granduca di Toscana della dinastia Medici. Regnò dal 1723 al 1737. Lettere di auguri e ringraziamento scritte da Praga e Reichstat. Nella lettera inviata da Reichstat il 3 gennaio s.a. si legge di «[...] robbe stagnate [...] per amor del diaccio ma non m'importa niente non ci avendo niente di premura avendo ancor vino qui [...].».
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Lot 38 Medici Pietro (de), Lettera con firma autografa inviata a Benedetto Guerrini. Datata 7 ottobre 1634, Livorno. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifoli, scritta 1 pagina. Al verso della seconda carta il nome del destinatario. Sigillo in carta conservato. Dimensioni: 300x210 mm. SI AGGIUNGONO: Leonora Álvarez de Toledo y Colonna. 4 lettere (1 autografa e 3 con firme autografe) a vari destinatari. Datate 1573-1575. (5)I DOCUMENTO: Figlio illegittimo di Pietro de' Medici (1554-1604) da una relazione con Antonia Carvajal, nacque nel 1592 e venne ammesso nell'Ordine di Malta. Pietro jr. seguì la carriera militare, e tra il 1629 e il 1635 fu Governatore di Livorno dove riuscì a gestire al meglio l'emergenza sanitaria causata dalla peste del 1630. Nella lettera chiede che gli venga inviato «[...] un poco di olio da stomacho et controveleno et altri [...] posso fare di manco di non pregare V.S. si suplicare S.A.S. in mio nome di farmene honorare di Fonderia d'una scatoletta che metterò questa tra l'altre [...]». II DOCUMENTO: Le lettere, inviate a cardinali, sono di Leonora Álvarez de Toledo y Colonna, moglie di Pietro de Medici (1554-1604), padre di Pietro Governatore di Livorno. La donna venne uccisa strangolata dal marito nella villa di Cafaggiolo nel 1576.
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Lot 39 Montesquiou Robert (de), Dedica autografa ad Albert Robin su libro Rote Perlen, Leipzig, Im Xenien Verlag, 1912. Manoscritto a inchiostro nero. Dedica al foglio di guardia. Legatura in mezza pergamena. Dimensioni: 190x125 mm. (1)Edizione tedesca della raccolta di poesie dedicata a Franzoska Steinitz. Con un ritratto del conte Robert de Montesquiou. Dedica autografa: «Au Professeur / Albert Robin, / sous l'invocation de / ces deus textes mélancoliques: / Il est venu dans son proper heritage, et les sien ne l'ont pas recu... et nul n'est prophète dans son pays. Robert de Montesquiou 1912.». Albert Robin (1847-1928), medico, ebbe tra i suoi pazienti Stephan Mallarmé e Marcel Proust. Appassionato di letteratura e di arte, Robin collezionò quadri di autori impressionisti, tra cui Edouard Manet (oggi conservati al Guggenheim, al Musée d'Orsay e al Museo di Belle Arte di Digione).
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Lot 40 Montesquiou Robert (de), Dedica autografa ad Adolphe Brisson su libro Les Paons, Paris, Bibliothéque-Charpentier E. Fasquelle Editeur, 1901. Manoscritto a inchiostro nero. Dedica all'occhiello. Legatura in mezza pelle rossa con titolo in oro al dorso. Brossura originale conservata illustrata da Lalique. Dimensioni: 180x120 mm. (1)Dedica al critico drammatico e giornalista parigino Adolphe Brisson: A Monsieur / Adolphe Brisson / Distingué / Lommage / Robert de Montesquiou.
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Lot 41 Moretti Marino, 3 cartoline postali e 1 lettera, autografe e firmate, inviate da Cesenatico all'editore Vincenzo Colonnello, Milano. Datate 1970-71. Manoscritti a inchiostro nero. Scritte 7 pagine. Le cartoline sono fittamente compilate al recto e al verso, la lettera solo al recto. Sbavature di inchiostro su una cartolina. Dimensioni varie. (4)Nei testi si trovano riferimenti ai Sonetti a Santa Chiara di Bruno da Osimo, al povero Pastonchi (Francesco Pastonchi, morto nel '53), al mosaico di San Clemente a Roma, all'amico Siciliani, a la poesia di Bruges, il beghinaggio, i giorni di Milano e di Venezia, alla città di Baveno, dove il poeta scrive che passò l'ultimo giorno di guerra, e al suo bel tempo milanese subito dopo l'altra guerra. Un affettuoso ricordo è dedicato ad Attilio Momigliano: «[...] Quanto a Momigliano, non so dirle quanto io lo abbia amato e ammirato, sempre nel mio bel tempo fiorentino [...] Credo anch'io che la sua Storia della letteratura italiana sia esemplare. Ora maestri come Momigliano non ce ne sono più [...].».
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Lot 42 Mussolini Benito, 3 biglietti da visita. Non datati. SI AGGIUNGONO: Biglietti da visita di Margherita Sarfatti, Costanzo Ciano, Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Achille Starace, Pietro Badoglio, Arnaldo Mussolini. Alcuni con annotazioni autografe. Dimensioni varie. (10)
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Lot 43 Oldoini Veraris Virginia, Biglietto da visita con annotazione autografa. Non datato. Manoscritto a matita grigia, intestazione a stampa Virginie Verasais Comtesse de Castiglione. Dimensioni mm 105x70. (1)La nota autografa recita: prie M. Carutti de vouloir bien lui envoyer une petite copie de la note des 1er Secrétaires et de recevoir ses compliments. Il destinatario è Domenico Carutti di Cantogno, amico del conte di Cavour che, come noto, era cugino di Virginia. La bellissima contessa fu amante, tra gli altri, di Napoleone III, e svolse missioni di spionaggio in Francia per conto dei piemontesi. L'annotazione manoscritta, dai toni molto riservati, potrebbe riferirsi proprio a questa attività: informazioni sulle attività francesi fatte recapitare allo stesso Cavour, dal quale la contessa solleciterebbe i complimenti per la missione svolta.
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Lot 44 Pietro Leopoldo I di Toscana Pietro Leopoldo, Lettera patente con firma autografa di Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana. Datata 8 aprile 1779. Manoscritto pergamenaceo a inchiostro bruno con firme autografe del granduca Pietro Leopoldo, del suo Consigliere Intimo di Stato e di Guerra e di un segretario. Al verso, registrazione effettuata a Livorno. In testa al documento, a stampa, stemma del Granducato di toscana sotto gli Asburgo. In calce, traccia di sigillo in ceralacca (mancante). Dimensioni: 500x630 mm. (1)Concessione al Padrone Luciano Graziani, livornese, di poter inalberare la bandiera del granducato sulla sua Tartana «[...] della portata di Tonnellate settanta cinque e con un sufficiente, e proporzionato Equipaggio, che deve, per due terzi, essere formato di nostri sudditi [...].». La tartana del tirreno, diversa da quella dell'adriatico (citata da Goldoni), era una snella imbarcazione da trasporto, dotata di vela quadra, bompresso e fiocco. La bandiera navale, sotto Pietro Leopoldo, presentava lo stemma del Granducato, su due strisce rosse e una bianca: nella tartana, era di grandi dimensioni e veniva issata a poppa, su un alto pennone sorretto da sartie.
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Lot 45 Trilussa [pseud. Carlo Alberto Salustri], Disegno autografato e dedica su libro Campionario delle favole. Roma, Colombo editore 1943. Manoscritti a inchiostro bruno. Libro con legatura in mezzo marocchino verde con punte e piatti decorati. Titolo in oro al dorso. Il disegno, non datato, è firmato Tri. Cornice disegno: 200x210 mm. Disegno: 95x100 mm. (2)Dedica: All'amico Bruno D'Agostini / con simpatia cordialissima / Trilussa. Il volume è pubblicato nella collana Classici dell'umorismo.
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Lot 46 Truman Capote Truman Capote, Fotocartolina con annotazione e firma autografa. Datata 14 aprile 1951, Taormina. Manoscritto a inchiostro blu. Al verso il timbro Galifi Crupi – Fotog. Taormina. Dimensioni: 90x140 mm. (1)Truman Capote si trasferì a Taormina, cittadina di cui si innamora, nell'aprile del 1950. Prese dimora a Fontana Vecchia, a quel tempo nelle campagne sopra Taormina. In questa fotocartolina non viaggiata Capote scrive: For Klaus Gebhard / Truman Capote / Taormina / April 14, 1951 / c/o Random House / 451 Madison Ave. / New York [...].
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Lot 47 Ungaretti Giuseppe, Dedica autografa su libro Vita d’un uomo. IV. 40 sonetti di Shakespeare. Milano, Mondadori 1956. Manoscritto a inchiostro verde. Dedica all'occhiello. Brossura originale con velina protettiva. (1)Dedica autografa scritta da Capri: «per Annie Cottrau / con l'augurio / di molti anni / felici / Giuseppe Ungaretti / Capri, il 26/2/1966».
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Lot 48 3 atti notarili pergamenacei relativi alla zona del Moncenisio. Datati 1266-1285. Manoscritti pergamenacei a inchiostro bruno. 3 fogli scritti al recto. Testi in latino. Scritture cancelleresche. Con signa tabellionum dei notai Bernardo de Alavardo e Pietro [?]. Dimensioni varie (la più grande 310x260 mm). (3)I documenti sono relativi a terre nella zona del Moncenisio (parte italiana e francese, Lanslebourg-Mont-Cenis). Si tratta di una donazione di pezze di terra nel territorio di Lans Villar (oggi Lans le Villard); un atto in cui chi teneva in enfiteusi perpetua i beni della casa religiosa di Moncenisio (territori da Bussoleno a Borgone) li da in censo per la durata di dodici anni; un atto nel quale Guigone, il prevosto dell'ospedale di Moncenisio, libera da ogni obbligazione due cittadini. L'Ospizio del Moncenisio è stato, fin dal Medioevo, una tappa per pellegrini della Via Francigena. La sua presenza è documentata dal IX secolo.