Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo
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Lot 121 Giovan Battista Crema (Ferrara 1883-Roma 1964) - Scena allegorica, circa 1945-50
cm 9 x13,8
grafite e acquerello su cartoncino
firmato in alto a destra: GB Crema
BIBLIOGRAFIA
M. Carrera, Giovanni Battista Crema. Divisionismo, simbolo e realtà (1883-1964), Roma 2020, pp. 133 (ill.) e 186, n. 152.
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Lot 122 Giovan Battista Crema (Ferrara 1883-Roma 1964) - Alberi ed agavi, circa 1930
cm 21 x 31
acquerello e grafite su cartoncino
firmato in basso a destra: GBCrema
BIBLIOGRAFIA
M. Carrera, Giovanni Battista Crema. Divisionismo, simbolo e realtà (1883-1964), Roma 2020, pp. 79 (ill.) e 181, n. 74.
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Lot 123 Scuola italiana fine del XIX secolo - Naiade
cm 31 x 75,5
olio su tela -
Lot 124 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Rocce nel bosco
cm 23 x 34
olio su tela riportata su masonite
firmato in basso a destra: F. Petiti -
Lot 125 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Sentiero fra gli alberi
cm 25,3 x 34,5
olio su tela riportata su cartone
firmato in basso a destra: F. Petiti -
Lot 126 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Alberi nel bosco
cm 21 x 26
olio su cartone
firmato in basso a destra: F Petiti -
Lot 127 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Albero nel sole
cm 19 x 23
olio su tela riportata su cartone
firmato in basso a sinistra: F. Petiti -
Lot 128 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Veduta di Terracina con il Monte Circeo
cm 17 x 33,8
olio su tela riportata su cartone
firmato in basso a destra: F Petiti e numero di riferimento in basso a sinistra (2.)
Sul retro, sul cartone di supporto: antica etichetta manoscritta con titolo dell'opera di mano dell'artista; due vecchie etichette manoscritte con numeri di riferimento (55 e 66); frammento di timbro della Dogana di Roma.
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Lot 129 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Coppia di disegni di paesaggio
a) Buoi al pascolo nei pressi di Roma
carboncino su cartoncino, cm 13 x 20,5
firmato a china in basso a sinistra: F. Petiti
b) Alberi
china su cartoncino, cm 28 x 38,5 (il foglio)
firmato in basso a destra: F. Petiti
Sul retro, antico cartellino con numero di riferimento (217).
a) Buoi al pascolo nei pressi di Roma
carboncino su cartoncino, cm 13 x 20,5
firmato a china in basso a sinistra: F. Petiti
b) Alberi
china su cartoncino, cm 28 x 38,5 (il foglio)
firmato in basso a destra: F. Petiti
Sul retro, antico cartellino con numero di riferimento (217).
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Lot 130 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Pioppi lungo il fiume
cm 22 x 33,3
olio su legno
firmato in basso a destra: F. Petiti
Sul retro, altro dipinto di mano dell'artista con paesaggio marino e nave.
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Lot 131 Nicolas De Corsi (Odessa 1882-Napoli 1956) - Passeggio a Napoli
cm 20 x 24,3
olio su legno
firmato in basso a sinistra: -DE CORSI-
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Lot 132 Pietro Fragiacomo (Trieste 1856-Venezia 1922) - Venezia, Bacino di San Marco
cm 11 x 18,6
olio su tavola in cornice coeva in oro zecchino
firmato in basso a sinistra: P. Fragiacomo
Sul retro, incollata alla tavola, vecchia dichiarazione d'autenticità battuta a macchina.
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Lot 133 Giuseppe Tonnini (Loreto 1875-Roma 1954) - Bozzetto per il monumento di San Francesco in Piazza San Giovanni
cm 50,5 x 27,7 x 14,5
scultura in bronzo
firmata sulla base a destra: G. Tonnini e iscritta a destra: BOZZETTO DELLA STATUA / DI S. FRANCESCO / NEL MONUMENTO DEL / PIAZZALE LATERANENSE / SCULTORE - TONNINI
Sul retro, sulla base, iscrizione della FOND: ART. LAGANA' / NAPOLI
Bibliografia di riferimento: Mostre e concorsi, in “Per l’arte sacra”, luglio-agosto1926, n. 4, p. 190; C. Mezzana, Il monumento a San Francesco dinanzi al Laterano, in “Arte sacra”, luglio-agosto 1927, n. 7-8,pp. 221-223; F. Giorgi Rossi, Monumenti e lapidi, in A. Cambedda, L. Cardilli Alloisi (a cura di), La capitale a Roma: città e arredo urbano 1870-1945, Roma 1991, p. 192; N. Cardano, Per una storia dei monumenti celebrativi a Roma dalla prima guerra mondiale agli anni '30, in Idem, pp. 221-222; J. S. Grioni, Il monumento romano a San Francesco d’Assisi: pregevole opera di Giuseppe Tonnini, in “Lazio ieri e oggi”, 2004, p. 291; N. Cardano, Esquilino e Castro Pretorio: patrimonio storico-artistico e architettonico del Comune di Roma (Quaderni dei Monumenti), Roma 2004, p. 85; E. Federico, Il monumento a San Francesco d’Assisi, in AA.VV., Mura di Roma. Memorie e visioni della città, Roma 2018, p. 127; S. Santolini, Tra paesaggio e architettura. Il progetto per i giardini di via Carlo Felice, in A. Cremona, C. Crescentini, S. Santolini (a cura di), Raffaele de Vico. Architetto e paesaggista. Un «consulente artistico» per Roma, Roma 2020, pp.217-224: 219-221, fig. 7.
L’interesse storico-artistico di questa scultura in bronzo di Giuseppe Tonnini, scultore marchigiano attivo a Roma, è da connettere alla storia della Capitale e dei suoi monumenti in un periodo di particolare fermento urbanistico del Novecento. Si tratta di una delle rare fusioni note del bozzetto del celebre monumento a San Francesco d’Assisi, ubicato nel piazzale antistante alla Basilica di San Giovanni in Laterano e a poche centinaia di metri da quella di Santa Croce in Gerusalemme, nei pressi dell’area verde progettata dall’architetto Raffaele De Vico. Il monumento al santo umbro fu eretto su impulso del “Comitato internazionale perle onoranze a San Francesco d’Assisi nel VII Centenario della sua morte”, fondato nel dicembre del 1921 dallo storico Francesco Pennacchi. Obiettivo del Comitato, presieduto dal Vicario generale Basilio Pompilj, era quello di diffondere il più possibile il messaggio francescano, non solo attraverso la realizzazione di opere d’arte e l’attività editoriale (come, ad esempio, il periodico “Frate Francesco”), ma anche con l’organizzazione di pellegrinaggi verso i luoghi francescani da ogni parte d’Europa.
Per accettare il progetto del monumento e seguirne i lavori fu nominata un’apposita “Commissione Storia ed Arte”, che poteva contare sulla collaborazione di importanti personalità della politica artistica capitolina quali Pio Piacentini, Antonio Muñoz, Manfredo Manfredi e i marchigiani Alessandro Bacchiani e Adolfo De Carolis. Quest’ultimo in particolare era in stretto contatto con Tonnini, come ben documenta la corrispondenza del “Fondo De Carolis” negli archivi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Alcune delle lettere lì conservate risultano particolarmente preziose per ricostruire il processo creativo che portò l’artista a realizzare più bozzetti prima di giungere al risultato finale. Già il 12 dicembre del 1924, Tonnini scriveva al coetaneo pittore chiedendogli di indire una riunione della commissione «[…] avendo io, passando sopra ai desideri dei Committenti fatto un nuovo bozzetto di intonazione moderna direi quasi pittorica, che incontra le simpatie di chi l’ha visto, per cui Manfredi, Barluzzi ecc. […] mi perdonerai pensando al desiderio mio di fare un lavoro che possa avere le maggiori approvazioni e dare minori dolori possibili»[1]. Tale bozzetto fu però scartato: l’artista si mise quindi al lavoro per realizzarne la terza e ultima versione– da cui fu tratta la fusione in esame – per l’approvazione definitiva, che giunse nel novembre del 1925. «Carissimo De Carolis» – scrisse nuovamente all’amico– «il mio bozzettone del Monumento a San Francesco è stato pienamente approvato dalla Commissione artistica di cui tu sei tanto parte; solo Zanelli non avendo potuto venire, ma avendo veduto il bozzetto qualche giorno prima, fece avere a Barluzzi la lettera di cui ti accludo una copia, lettera come vedi molto lusinghiera per me»[2].
Ottenuto il consenso di Papa Pio XI, il cantiere fu quindi avviato con l’obiettivo di inaugurare il monumento entro l’anno delle celebrazioni. Furono però alcune polemiche a rallentare i lavori, come già era accaduto prima di allora per altri monumenti romani(si pensi, ad esempio, alla Fontana delle Naiadi di Mario Rutelli in Piazza della Repubblica): a causa del protrarsi di una «discussione sulla foggia dell’abito con cui il Tonnini ha rivestito il Santo, che è quella classica assai diversa dalla tonaca dei conventuali»[3], l’opera fu svelata al pubblico soltanto il 26 maggio del 1927 (figg. 1-2).
Fuso presso le Officine Laganà di Napoli, il gruppo scultoreo è costituito da sei figure in totale: alle spalle del Santo, infatti, l’artista rappresenta cinque frati, ognuno immortalato in un atteggiamento differente. Sulla scalinata del basamento in tufo si leggono un’epigrafe dedicatoria, sul lato frontale, e i versi dell’XI canto del Paradiso in cui Dante celebra San Francesco, sul lato sinistro e su quello posteriore. La disposizione delle figure e la loro mimica conferiscono una certa inflessione teatrale al monumento, salutato dalla critica dell’epoca con entusiasmo[4].La scultura rese celebre persino il modello di cui Tonnini si servì per rappresentare il Santo: Francesco Toppi (fig. 3), uno dei più richiesti modelli di Anticoli Corrado, borgo noto per la collaborazione tra gli abitanti e le centinaia di artisti che vi soggiornarono tra Ottocento e Novecento.
L’accento “pittorico” del secondo bozzetto di cui l’artista parlò nella lettera del 1924 a De Carolis cede qui il passo a forme armoniose e a una salda volumetria, accostandosi così alle tendenze della scultura a lui contemporanea. Tali caratteristiche, apprezzabili anche nel bozzetto in esame, rivelano infatti qualche tangenza con il gusto déco, che nella scultura italiana degli anni Venti si esprimeva soprattutto attraverso la ricerca dell’equilibrio tra il dato naturale e l’accentuazione dei valori geometrici. Nel rappresentare il Santo in un momento estatico, Tonnini insiste quindi sul rigore simmetrico della composizione, conferendo un moto di slancio al gesto delle braccia levate al cielo con i palmi rivolti verso la Basilica di San Giovanni.
Manuel Carrera
Maggio 2023
[1] Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Fondi storici, Fondo Adolfo De Carolis, serie 1 (Corrispondenza), unità archivistica 611 (Tonnini Giuseppe).
[2] Idem. Questa la lettera di Zanelli allegata: «Roma, 29 Ottobre 1925 / Gent.mo Barluzzi, per l’adunanza di domani non mi è possibile intervenire per impegni precedentemente presi. Però, avendo giorni or sono visitato Tonnini ebbi occasione di di vedere ed ammirare la sua composizione per il Monumento a S. Francesco e posso assicurarLa della mia completa approvazione. La prego a volermi scusare presso S. E. il Presidente e gradire i miei distinti saluti / f:to Angelo Zanelli».
[3] Mostre e concorsi, in “Per l’arte sacra”, luglio-agosto 1926, n. 4, p. 190.
[4] Si veda, in particolare, C. Mezzana, Il monumento a San Francesco dinanzi al Laterano, in “Arte sacra”, luglio-agosto 1927, n. 7-8, pp. 221-223
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Lot 134 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Festa in piazza, 1942
cm cm 73,5 x 94,3
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a sinistra: A. Sdruscia / -42-
Achille Sdruscia intorno al 1945 fu ospitato a casa dell’antiquario Filippo Ridolfi, bisnonno dell’attuale proprietario, che gli garantì non solo un alloggio ma anche tutto il necessario per una vita normale, così da impedire che l’artista venisse perseguitato dalle forze naziste e deportato.
Sdruscia consegnò successivamente al Ridolfi tutti i bozzetti e le opere realizzate in quel lasso di tempo in cambio della generosa, e non priva di rischi, ospitalità.
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Lot 135 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Il violoncellista, 1943
cm 50 x 40,3
olio su tela, senza cornice
firmato e datato in basso a sinistra: ASdruscia- / -943-
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Lot 136 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Le amiche
cm 36,5 x 56,5
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a destra: A. Sdruscia -
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Lot 137 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Ritratto del caricaturista Romeo Marchetti
cm 101 x 76
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a sinistra: ASdruscia
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Lot 138 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - I tetti di Roma al tramonto
cm 35 x 47
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a destra: ASdruscia
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Lot 139 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Roma, i tetti del rione Campitelli
cm 36,5 x46,8
olio su tela
firmato in basso a destra: ASdruscia
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Lot 140 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Al caffè in piazza
cm 40 x 49,5
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a destra: ASdruscia-
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Lot 141 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Villa romana
cm 49,5 x 69,7
olio su tela
firmato in basso a destra: A. Sdruscia
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Lot 142 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Roma, Piazza Navona
cm 64,5 x 85
olio su tela
firmato in basso a sinistra: A. Sdruscia
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Lot 143 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Natura morta con anguria e lucertola, 1951
cm 75,3 x 101
olio su tela, senza cornice
firmato e datato in basso a destra: A. Sdruscia / -951-
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Lot 144 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - "Il cocomeraro"
cm 30,2 x 50
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a sinistra: ASdruscia -
Sul retro, titolo di mano dell'artista.
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