Asta N. 839 - Arte Moderna e Contemporanea
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Lot 1 Giorgio Morandi
1890 Bologna-1964 Bologna
Paesaggio del Poggio, 1927
acquaforte
Largh. 51,5 - Alt. 38 Cm
dimensioni lastra: 23,4 x 29 cm, es. 20/50
firmato e datato in basso a destra, numerato in basso a sinistra,
Collezione privata, Milano, Lamberto Vitali
L'opera grafica di Giorgio Morandi, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1964, n. 33
Morandi incisioni. Catalogo Generale a cura di Michele Cordaro, Edizioni Electa, Milano, 1991, n. 1927 4, p. 37 -
Lot 2 Giorgio Morandi
1890 Bologna-1964 Bologna
Paesaggio con il grande pioppo, 1927
acquaforte
Largh. 35,5 - Alt. 48,5 Cm
dimensioni lastra: 32,3 x 23,3 cm, es. 10/50
firmato e datato in basso a destra, numerato in basso a sinistra
Collezione privata, Milano
Lamberto Vitali, L'opera grafica di Giorgio Morandi, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1964, n. 34
Michele Cordaro, Morandi incisioni. Catalogo Generale, Edizioni Electa, Milano, 1991, n. 1927 5, p. 38 -
Lot 3 Giorgio Morandi
1890 Bologna-1964 Bologna
Gelsomini in un vaso a strisce, 1931-32
acquaforte
Largh. 35,8 - Alt. 45 Cm
dimensioni lastra: 31,5 x 24,8 cm
firmato in basso a destra, numerazione non visibile su una tiratura di 50 esemplari
Etichetta al retro della mostra Giorgio Morandi. Oggetti e stati d'animo, Brescia, Palazzo Martinengo, Etichetta ala retro della mostra Giorgio Morandi, Palazzo Salmatoris, Cherasco (Cn)
Collezione privata, Milano
Lamberto Vitali, L'opera grafica di Giorgio Morandi, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1964, n. 97
Morandi incisioni. Catalogo Generale a cura di Michele Cordaro, Edizioni Electa, Milano, 1991, n. 1932 8 (opera datata 1932), p. 112
Giorgio Morandi. Oggetti e stati d'animo, a cura di Marilena Pasquali, Brescia, Palazzo Martinengo, 7 dicembre 1996
Giorgio Morandi, Palazzo Salmatoris, Cherasco (Cn), 12 ottobre - 15 dicembre 2002 -
Lot 4 Giorgio Morandi
1890 Bologna-1964 Bologna
Natura Morta con panneggio a sinistra, 1927
acquaforte
Largh. 50,5 - Alt. 34,7 Cm
dimensioni lastra: 24,3 x 35,5 cm, es. 26/50
firmato e datato in basso a destra, numerato in basso a sinistra
Collezione privata, Milano
Lamberto Vitali, L'opera grafica di Giorgio Morandi, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1964, n. 31
Morandi incisioni. Catalogo Generale a cura di Michele Cordaro, Edizioni Electa, Milano, 1991, n. 1927 2, p. 35 -
Lot 5 Maurice Utrillo
1883 Parigi-1955 Dax (FR)
Pont de l'Avenue de Saint-Ouen, 1918
acquerello su cartone
Largh. 27 - Alt. 22 Cm
firmato in basso a sinistra
Opera registrata con il n. 4573 e accompagnata da certificato di autenticità rilasciato a cura di Jean Fabris in data 23 gennaio 2001
Collezione privata, Novara -
Lot 6 Marino Marini
1901 Pistoia-1980 Viareggio
Paesaggio, 1933
acquarello e tempera su carta
Largh. 31,8 - Alt. 24,9 Cm
firmato e datato in basso a destra
Opera registrata presso l'Archivio delle opere di Marino Marini, nella sezione "Disegni e tempere", con il n. 916 in data 28 febbraio 2023 e accompagnata da certificato di autenticità
Collezione privata, Milano
Arte moderna in Italia 1915 - 1935, Palazzo Strozzi, Firenze, novembre 1966 - febbraio 1967 -
Lot 7 Mario Sironi
1885 Sassari-1961 Milano
Paesaggio con montagne e albero (L'albero nella valle), 1928 circa
olio su tavola
Largh. 49,9 - Alt. 40 Cm
Etichetta al retro della Galleria Milano, Milano
Etichetta al retro della mostra "Mario Sironi", Palazzo Reale, Milano, febbraio - marzo 1973
Opera archiviata dall’Associazione per il Patrocinio e la Promozione della Figura e dell’Opera di Mario Sironi, Milano, con il numero 106/23 RA
Già collezione dell'artista Adriano Spilimbergo
Collezione privata, Milano
Mario Sironi, in Pittori e Scultori italiani contemporanei, monografie a cura di Giampiero Giani, presentazione di Luciano Anceschi, vol. V, Edizioni della Conchiglia, Milano 1944, pp. non numerate, tav. 60, ripr. in b/n, Sigfrido Bartolini, Mario Sironi. L’opera incisa con appendice e iconografia, 154 illustrazioni in nero e a colori, introduzione di Alfonso Gatto, Prandi, Reggio Emilia 1976, p. 33, ill. non numerate, ripr. in b/n in Sironi incisore, Fortunato Bellonzi, Sironi, Electa, Milano 1985, p. 126, n. 125, ripr. in b/n, Mario Sironi, Catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale, febbraio - marzo 1973, a cura di R. De Grada, E. Gian Ferrari, A. Pica, M. Valsecchi, Electa Editrice, Milano 1973, p. 90, tav. 107, ripr. in b/n, Mario Sironi, Palazzo Reale, Milano, febbraio - marzo 1973 (etichetta al retro) -
Lot 8 Felice Carena
1879 Cumiana-1966 Venezia
Nudo di schiena, 1930
olio su tela
Largh. 38 - Alt. 100,5 Cm
firmato in basso a destra, L. Cavallo
Felice Carena, Edizioni Galleria Il Castello, Milano, 1969 -
Lot 9 Gregorio Sciltian
1900 Nakhichevan-na-Donu (RU)-1985 Roma
Nudo nel paesaggio, 1926
olio su tela
Largh. 29,5 - Alt. 65,5 Cm
Etichetta al retro della mostra De Chirico 900. Bellezza e realtà, Arona, Collezione privata, Milano
De Chirico 900. Bellezza e realtà, Catalogo della mostra, Villa Ponti (Fondazione Art Museo), Arona (NO), 2009-2010, p. 52
De Chirico 900. Bellezza e realtà, Villa Ponti (Fondazione Art Museo), 2009-2010, Arona (NO) -
Lot 10 Oscar Ghiglia
1876 Livorno-1945 Firenze
Benedetto al pianoforte, 1935
Largh. 36 - Alt. 52 Cm
firmato in alto a sinistra
Bottega d'Arte, Montecatini Terme
Collezione privata, Novara
L. Loyd (Benedetto al piano), s.p., 1948, Annuario Bolaffi, G. L. Marini (Bambino al pianoforte), 1974, p.195
R. Monti, G. Matteucci, M.P., Winspeare (Erasmo al pianoforte, circa 1920), p. 78, tav. 51
Catalogo generale dei dipinti a cura di L. Ghiglia e S. Zampieri, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2022, n. 687, p. 405 (riprodotto a colori)
Galleria Firenze, Firenze, 1948, n. 52
Villa Mimbelli, Livorno, 1996, n. 51
Il dipinto ritrae il figlio Benedetto intento a esercitarsi per la licenza di quinto anno al pianoforte, sostenuta nel 1935 al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze., Realizzata in due sedute successive, l'opera ha avuto una gestazione difficoltosa: Benedetto riferiva come durante la seconda seduta il padre, spazientito, si dichiarasse incapace di riannodare le fila del discorso e completare il lavoro. La ragione dell'impasse fu infine individuata: la pagina dello spartito era cambiata, e il numero dei pentagrammi sul foglio musicale non corrispondeva a quello del giorno precedente. L'aneddoto, oltre che una testimonianza delle notevoli capacità di osservazione del pittore, conferma una volta di più la necessità di organizzare ogni opera come una partitura mentale esattissima, sorretta da equilibri formali sottili e ineludibili. (Testo tratto da: Catalogo generale dei dipinti a cura di L. Ghiglia e S. Zampieri, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2022, p. 405) -
Lot 11 Medardo Rosso
1858 Torino-1928 Milano
Testa di bimbo, 1887-1889
scultura in bronzo montata su frammento architettonico in marmo
Alt. 46 Cm,
firma incisa alla base del bronzo
Opera accompagnata da autentica su fotografia a cura della Prof. ssa Paola Mola in data 23 ottobre 2017, Collezione privata, Milano
Mostra di Medardo Rosso, Edizioni Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano, 1979, p. 212 (ill.)
Mostra di Medardo Rosso, Palazzo della Permanente, Milano, gennaio - marzo 1979, I soggetti infantili sono tra i più amati da Medardo. Testa di bimbo è un’opera unica nel suo genere., L’esecuzione si colloca poco prima del suo trasferimento a Parigi tra il 1887 e il 1889, quando l’artista soggiornava a Milano in un clima ancora tardo scapigliato. Si tratta di un bronzo concavo al retro, scolpito solo di fronte: il volto del bimbo emerge da una materia dura ma plasmata, lucidata, ammorbidita, come animata da sapiente maestria, particolarità questa che lo colloca nello spazio con piglio dirompente. , Con questa visione frontale dell’opera, Medardo trasforma la sua classica tangibilità a tutto tondo. La materialità si dissolve e l’osservatore diventa creatore dell’immagine che osserva: spostando il punto di vista, i giochi di luce e le ombre ne cambiano la percezione. Per completare il bronzo un frammento di architettura in marmo sagomato fa da base di sostegno, formando un unico corpo col ritratto, come fosse parte integrante e necessaria. , Medardo è ribelle, anticonformista, allergico a regole e canoni imposti., Il clima milanese gli sta stretto ma anche Parigi e gli stilemi francesi di allora non gli corrispondono. Rosso è lontano anche dagli impressionisti francesi, più interessati al fenomeno ottico e alla scomposizione del colore, ma sperimenta e precorre nuovi linguaggi espressivi. , Con la sua opera può essere considerato il precursore di un mondo la cui tangibilità è al tempo stesso illusoria e sfuggente. Sfuggente nei suoi significati più profondi, nelle sue vere ragioni d’essere, la cui unica vera certezza è la sua impermanenza., , Michela Scotti -
Lot 12 August Macke
1887 Meschede (DE)-1914 Champagne (FR)
Hirschjagd (Caccia al cervo), 1911
inchiostro e pennello su carta
Largh. 32,5 - Alt. 27 Cm
firmato, datato e intitolato al retro, timbro dell'artista al retro
The artist's Estate (n. 783), Wolfgang Ketterer, Monaco, 6 giugno 1972, lotto 1017
Collezione privata, Torino
Collezione privata, Milano
U. Heiderich, Auguste Macke, Zeichnungen, Werkverzeichnis, Stuttgart, 1993, n. 783, p. 337 (ill.)
Hutton-Hutschnecker Gallery, Wassily Kandinsky, Franz Marc, August Macke, Drawings and Watercolors, New York, 1969, n. 112, p. 86
Galerle Vömel, Handzeichnungen, Aquarelle und Pastelle von August Macke, Dusseldorf, 1970, n. 32 (ill.)
Hutton-Hutschnecker Gallery, Wassily Kandinsky, Franz Marc, August Macke, Drawings and Watercolors, New York, 1969
Galerle Vömel, Handzeichnungen, Aquarelle und Pastelle von August Macke, Dusseldorf, 1970 -
Lot 13 August Macke
1887 Meschede (DE)-1914 Champagne (FR),
Ernte (Mietitura), 1911
carboncino su carta
Largh. 47,5 - Alt. 61,5 Cm
Etichetta al retro della Galleria Michael Haas, Berlino, Etichetta al retro della mostra Fantastico Novecento ad Arona, Da Picasso a Kandinsky, 2003, Arona, Alfred Hess, Erfurt, Dott. Walther Kaesbach, Mönchengladbach, Städtisches Museum, Mönchengladbach, donazione, 9 dicembre 1922.
Confiscato al suddetto come «entartet» dal Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda, Berlino, 27 dicembre 1937 (EK inv. n. 1339), Emanuel e Sofie Fohn, Rome & Munich, in exchange for 18th and 19th century art from the above, 14 giugno 1939, asta, Stuttgarter Kunstkabinett, Stoccarda, 20-21 maggio 1958, lotto 681, Wilhelm Grosshennig, Dusseldorf, dal quale acquistato all'asta di cui sopra, vendita, Stuttgarter Kunstkabinett, Stoccarda, 29-30 maggio 1959, lotto 538, (probabilmente) Hainer Hill, Berlino, Galleria Michael Haas, Berlino, Vendita anonima, Villa Grisebach, Berlino, 5 giugno 1998, lotto 17, Collezione privata, Milano, V. Scheer, ed., Kandern, die Brezel- und Topferstadt mit Umgebund, Kandern, 1981, p. 88 (ill.), G. Leinz, Ein wiederentdeckter August Macke, in Weltkunst, vol. 55, n. 6, Monaco, 1985, p. 773, U. Heiderich, August Macke Zeichnungen, Werkverzeichnis, Stuttgart, 1993, n. 864, p. 354 (ill. p. 355), Arona, Museo d'Arte Contemporanea, Fantastico Novecento ad Arona, Da Picasso a Kandinsky, luglio - novembre 2003, p. 108 (ill.), August Macke, Gedächtnis-Ausstellung, Kunstverein, Francoforte, maggio-giugno 1920, questa mostra si è poi spostata a Wiesbaden, Neues Museum, luglio-ottobre 1920, Munster, Museo statale della Westfalia per l'arte e la storia della cultura, August Macke, Acquerelli e disegni, dicembre 1976 - febbraio 1977, n. 62, p. 108 (ill.), questa mostra è stata successivamente trasferita a Bonn, Städtisches Kunstmuseum, febbraio-marzo 1977, e a Krefeld, Kaiser-Wilhelm-Museum, aprile - giugno 1977, Fantastico Novecento ad Arona, Da Picasso a Kandinsky, Arona, Museo d'arte contemporanea, luglio - novembre 2003, Auguste Macke ha solo 19 anni quando inizia a viaggiare tra Germania, Francia e Italia per conoscere artisti e differenti stili pittorici, lasciandosene assorbire per plasmarli e modificarli in base alle sue convinzioni ed esigenze espressive, rendendoli caratterizzanti del suo modo unico di disegnare e di dipingere. , In Germania, nel 1910, conosce un artista con il quale instaurera' un legame strettissimo di amicizia e confronto: l'espressionista Franz Marc. -
Lot 14 Fortunato Depero
1892 Fondo (TN)-1960 Rovereto (TN)
Pagliaccetti, 1918
olio su tela
Largh. 65 - Alt. 61 Cm
Sul retro, scritta autografa: “DEPERO / PAGLIACCETTI 1918 / L. 500”
Opera registrata presso l'Archivio Unico per il Catalogo delle Opere Futuriste di Fortunato Depero, Rovereto con il n. FD-0640-DIP e accompagnato da certificato di autenticità, Collezione privata, Milano, Nel 1917 Depero è a Capri, ospite del poeta svizzero Gilbert Clavel. Grazie al clima di Capri, ma soprattutto ai suoi tramonti – durante i quali si possono osservare tutte le possibili gradazioni dal giallo al viola – e alla luce diffusa del cielo e riflessa dal mare, Depero scopre tonalità nuove, prima sconosciute. È così che prende forma un nuovo, e per certi versi inedito, approccio cromatico alla realtà, che si traduce in una tavolozza più decisa e allargata nello spettro cromatico. Nel corso del soggiorno Depero e Clavel concepiscono i "Balli plastici", nei quali i ballerini sono sostituiti da marionette di legno che ballano su musiche d'avanguardia, e che andarono in scena nella primavera del 1918 al Teatro dei Piccoli di Roma. Il riferimento più immediato, specie per il personaggio centrale, sembra essere il dipinto-cartello pubblicitario che pubblicizzava lo spettacolo e che Depero ha realizzato in poche copie. In realtà, però, l'ambiente caprese in guisa di scenografia, ci fa pensare che questo dipinto anticipi e preannunci lo spettacolo proprio in quanto momento di pre-visione del suo progetto scenografico., Dal testo di Maurizio Scudiero nella relativa archiviazione -
Lot 15 Tullio D’Albisola
1899 Albisola Superiore-1971 Albisola Superiore
L'Anguria lirica, 1934
legatura costituita da un cilindro metallico con fogli stampati su latta litografata, copertina disegnata da Bruno Munari, Edizioni Futuriste di “Poesia”, Roma, Tiratura di 101 esemplari, lito-latta
Largh. 17 - Alt. 19,7 Cm
Libreria antiquaria Pontremoli, Milano
Collezione privata -
Lot 16 Tullio D’Albisola
1899 Albisola Superiore-1971 Albisola Superiore
Sfinge quindicenne, 1930 circa
scultura in bronzo
Largh. 20 - Prof. 50 - Alt. 16 Cm
firmata sotto la base
Collezione privata -
Lot 18 Enrico Prampolini
1894 Modena-1956 Roma
Sintesi arabescale di un paese, 1922
olio su tela
Largh. 60 - Alt. 80 Cm
firmato in basso a destra
Etichetta al retro della Galleria Pesaro, Milano
Etichetta al retro manoscritta autografa di Prampolini: “SINTESI ARABESCALE DI UN PAESE” / PROP. P[ITTORE] MARUSSIG / Enrico Prampolini, Opera accompagnata da autentica su fotografia rilasciata dal Professor Massimo Prampolini, Enrico Prampolini, Roma – Capri, Galleria Pesaro, Milano, Pittore Guido Marussig, Milano (dal 1950), Collezione privata, Valdagno, Collezione privata, Milano, Nuovi archivi del Futurismo a cura di Enrico Crispolti, Deluca Editori d'arte, Roma, 2010, p. 208, n. 6, Esposizione futurista di Enrico Prampolini, Venezia Lido, Padiglione Grandi Alberghi, maggio – giugno 1923 [Grande personale con 51 dipinti e un totale di 123 opere, con Scenografia e Coreografia, Arte Decorativa, Marionette e Burattini], , Il dipinto fa parte della importante serie di paesaggi astratti, geometrizzati e colorati, ispirati al paesaggio e all’architettura di Capri, Anacapri e della Costiera Amalfitana, dipinti da Prampolini nel 1921 e 1922, ed esposti in varie mostre tra il 1921 e il 1925 (Praga 1921, Salerno 1922, Roma 1922, Venezia 1923, Torino 1925, Roma 1925). Nella mostra personale tenuta da Prampolini a Parigi nel giugno 1929 figuravano sette opere di tema caprese indicate come eseguite nel 1924. Dopo questa data, e sporadicamente fino al 1946-47, sono documentate altre opere, soprattutto studi e schizzi realizzati durante i vari soggiorni dell’artista fino al primo dopoguerra. Ma solo il primo gruppo del 1921-22 ha le caratteristiche di originalità, di coerenza stilistica e di felicità esecutiva che ne fanno quasi un unicum nella produzione di Prampolini per la sapiente fusione tra atmosfera ambientale, plasticità architettonica e colore locale. Di questa produzione, che stando ai cataloghi dell’epoca doveva annoverare circa 35 dipinti, è rimasta purtroppo una documentazione molto scarsa: poco più di una decina di opere in tutto, a olio o a tempera, alcune delle quali di collocazione ignota. , L’etichetta della Galleria Pesaro, attiva fino alla fine del 1937, indica che il dipinto fu esposto o trattato dalla galleria, ma non sappiamo in quale occasione (sicuramente non nelle mostra collettive futuriste nelle quali sono esposte opere di Prampolini posteriori)., Da Prampolini il quadro passò, probabilmente in dono, al pittore e scenografo Guido Marussig (1885-1972, fratello minore di Piero) nel 1950 quando Marussig, allora Professore a Brera, e Prampolini si ritrovarono assieme nel comitato selettore e organizzativo della grande mostra di scenografia italiana itinerante all’estero: “Cinque secoli di scenografia italiana” (Catalogo Bestetti, Milano 1950). I rapporti tra Guido Marussig e Prampolini, ambedue influenti scenografi, sono anche documentati da una corrispondenza del 1950-51 conservata nell’archivio dell’artista donato allo Stato Italiano. Ritiratosi in tarda vecchiata a Gorizia, Marussig cedette il quadro al collezionista vicentino Aldo Venezia., Paolo Baldacci -
Lot 19 Giacomo Balla
1871 Torino-1958 Roma
Linee forze di paesaggio estivo, 1920
tempera e collage di carte velina su tela applicata su cartone telato
Largh. 45 - Alt. 35 Cm
firmato e datato in basso a sinistra
Etichetta al retro della Bottega d'Arte del Sindacato Fascista Belle Arti con sede in Roma, Piazza Colonna 366
Opera accompagnata da certificato di autenticità a cura di Elena Gigli rilasciato in data 22 novembre 2022, Collezione privata, Milano, Opere Futuriste, a cura di L. Velani, Edizioni Galleria Carlo Virgilio, Roma, 1994, n. 2
Opere Futuriste, a cura di L. Velani, Galleria Carlo Virgilio, Roma, dicembre 1994 -
Lot 20 Gino Severini
1883 Cortona (AR)-1966 Parigi
Dynamisme d'objets, 1950
olio su tela
Largh. 55 - Alt. 38 Cm
firmato in basso a destra, intitolato al retro
Collezione privata, Novara
Gino Severini. Catalogo ragionato a cura di Daniela Fonti, Mondadori Editore, Milano, 1988, n. 857, p. 534 (pubblicato con titolo e tecnica errati) -
Lot 21 Stanislao Lepri
1905 Roma-1980 Parigi
Banchetto, 1945
olio su tavola
Largh. 40 - Alt. 39,5 Cm
firmato e datato in basso a destra, firmato, datato e intitolato al retro
Collezione privata, Roma -
Lot 22 Fausto Pirandello
1899 Roma-1975 Roma
Figura con camicia blu, 1950 circa
olio su cartone
Largh. 70,2 - Alt. 49,2 Cm
firmato in basso a sinistra
Opera registrata presso l'Associazione Fausto Pirandello in data 23 aprile 2021 e accompagnata da certificato di autenticità -
Lot 23 Filippo De Pisis
1896 Ferrara-1956 Milano
Vaso in fiori in un interno, inizi anni '40
olio su tela
Largh. 57 - Alt. 75 Cm
firmato in alto a destra
Opera registrata presso l'Associazione per il Patrocinio dell'opera di Filippo De Pisis, Milano con il n. 03839 e accompagnata da certificato di autenticità
Collezione privata, Como -
Lot 24 Giorgio De Chirico
1888 Volo (GR)-1978 Roma
Cavallo impennato
olio su tavola
Largh. 29 - Alt. 19 Cm
firmato in basso a destra
Collezione privata, Milano
Catalogo generale Giorgio De Chirico. Opere dal 1951 al 1972 a cura di Claudio Bruni Sakraischik, Vol. IV, Tomo 3, Electa Editrice, Milano, 1974, n. 492 -
Lot 25 Giacomo Balla
1871 Torino-1958 Roma
Visione settecentesca - Campagna romana, 1949
olio su tela
Largh. 100 - Alt. 81 Cm
firmato e datato in basso a sinistra, firmato, datato, intitolato e dedicato "al caro amico Jannelli" al retro
Opera accompagnata da certificato di autenticità a cura di Elena Gigli (2023/1105) rilasciato in data 20 maggio 2023
Già Collezione Jannelli
Collezione privata, Messina
Già a inizio secolo, quando arriva a Roma, è forte in Giacomo Balla l’interesse per la natura: Mi alimento della purezza buonissima della natura. Animali, piante, mari, monti, cielo, terra, stagioni, paesi, climi freddi e calori, giorni allegri e tristi ecc. tutto insomma diventa arte – NUOVA – immutabile, si legge sempre in un taccuino di inizio Novecento. L’olio, datato e intitolato sul retro Visione Settecentesca, Campagna romana 1949, viene regalato al caro unico Pannelli nel 1954. Il caro amico è l’ambasciatore Pasquale Jannelli (Castroreale 1889— Roma 1965), ritratto da Balla in abito da Ambasciatore nel 1935 e fratello di Guglielmo Jannelli (1895-1950), anche lui ritratto da Balla nel 1937. Internato nei campi di concentramento dal 1943 al 1945, come Ambasciatore copre diversi incarichi in giro per il mondo e nel 1953 diventa Grande Ufficiale del1’Ordine al Merito della Repubblica. Scrive Sapori: “Dei ritratti virili il più recente credo sia quello del diplomatico Jannelli. Il tipo bruno e forte pianta e si spicca con la forza corroborante della giovinezza. Invece di esserne danneggiato, si giova della ricca assisa dall’alto colletto rosso solferino, delle decorazioni squillanti, della feluca orlata di piume di struzzo, poggiata tra le mani insieme ai guanti candidi. allo spadino con l’elsa d’ora cesellato e di madreperla. Il fondo del dipinto reca una carta geografica della Sicilia nativa e una fotografia del Duce. Anche qui si avverte la voluttà dell’artista che soppesa e controlla ogni pennellata, per ottenere una fluidità che piomba, l’asprigno di certi particolari. qualcosa di cristallino e arioso a un tempo, come si trova ne’ suoi paesaggi, ricchi d’aerea prospettiva e animati di sostanziosa ampiezza” (in “Il resto del Camino”, Bologna 1 marzo 1938). La stretta amicizia della famiglia Balla con i fratelli Jannelli viene ricordata più di una volta anche da Elica Balla nel 1984 e nel 1986: nel 1914, Balla scrive a Guglielmo in Sicilia ringraziandolo degli “aranci sono stati eccccccelllllllenti, grazie” e lo saluta “Avanti dunque elettricamente tuo Balla”. Nella lettera del giugno 1943. l’Aff. Guglielmo richiamato alle armi a Messina, scrive: "Il ritratto di Pasqualino messo in salvo e trasportato dal Comm. Fiore a Castroreale”., (dal testo di archiviazione della Dott. Elena Gigli)