Web Auction 98 - An Eclectic Collection: Oddities, Curiosities &Wonders
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Lot 97 LAMPADA ROMANA
Impero Romano, I-II secolo d.C.
Argilla, 7 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 98 SONAGLIO PRECOLOMBIANO
Sonaglio precolombiano a forma di pene
Costa Rica 500 – 1.000 d.C.
Argilla, 9.5 cm -
Lot 99 PESCE PALLA
Firenze, Italia
metà del XIX secolo
20 x 20 x 15 cm -
Lot 100 LAPISLAZZULO
Afghanistan Nord Orientale
7 cm -
Lot 101 TESTA DI MEDUSA ROMANA
Impero Romano, I-VI secolo d.C.
Bronzo, 4.2 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 102 MINERALE FOSSILE
7 x 5.5 cm -
Lot 103 UNGUENTARIUM
Impero Romano, I – III secolo d.C.
11 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 104 STRUMENTO SCIENTIFICO SATURNO
Italia
Fine del XIX secolo
h 67 cm
Modello dimostrativo del pianeta Saturno unico a mondo. Marchingegno per la simulazione degli anelli orbitanti attorno al corpo celeste. Provenienza: collezione privata. Referenze: Musée des Arts et des Métiers di Parigi. Unico al mondo, questo modello dimostrativo del pianeta Saturno e dei suoi anelli è stato realizzato in Italia alla fine dell’Ottocento. Nel volume “Le sens de la visite” del 1997, ad opera di Jean-Claude Carrière e Michel Séméniako, si parla un raro strumento scientifico ideato dall’ingegnere e costruttore Weyhler alla fine del XIX secolo nell’ambito di una ricerca sul magnetismo terrestre e su vari fenomeni naturali. Attualmente custodito presso il Musée des Arts et des Métiers di Parigi, questo esemplare è il solo avente degli elementi in comune con il meccanismo astronomico qui presentato. Una targa in ottone con la scritta “Modello dimostrativo di Saturno e dei suoi anelli” spiega l’origine e la funzione del nostro marchingegno meccanico di ottima e solida manifattura. Azionando una manovella, si creava un vortice d’aria in grado di far ondeggiare una sottile striscia di carta, rappresentante gli anelli del gigante gassoso. Precorrendo le più recenti scoperte astronomiche, il costruttore di questo incredibile strumento scientifico aveva intuito e compreso molto bene la fisica del corpo celeste: su Saturno soffiano infatti i venti più veloci dell’intero Sistema Solare, in grado di raggiungere anche i 1.800 km orari, velocità pari ad una volta e mezzo quella del suono. Noto presso le antiche civiltà molti secoli prima dell’invenzione del telescopio, Saturno è uno dei cinque pianeti del nostro Sistema Solare visibili a occhio nudo. La caratteristica distintiva di questo gigante gassoso è rappresentata dal suo affascinante sistema di anelli, composti da polvere, ghiaccio e altre piccole rocce che vi orbitano attorno, formando un disco piatto. Di origine sconosciuta, gli anelli planetari di Saturno furono scoperti dal matematico olandese Christiaan Huygens nel 1655. Tuttavia, il primo astronomo ad osservarne la forma peculiare fu Galileo nel 1610, scoprendone quattro satelliti. Ma a causa della scarsa potenza del suo telescopio, lo scienziato italiano non riuscì a distinguere la struttura del pianeta con chiarezza, definendolo come tricorporeo e descrivendone gli anelli come vere e proprie «orecchie». Il nome Saturno deriva da quello dell’arcaica divinità romana dell’agricoltura, figura corrispondente a quella di Kronos, Titano del Tempo della mitologia greca preolimpica. Conosciuto anche come «il signore degli anelli», Saturno è stato spesso citato da alcuni dei più importanti autori di opere letterarie di tutti i tempi: Dante Alighieri nel XXI canto del Paradiso della Divina Commedia, Voltaire nel Micromega (1752) e Jules Verne ne Le avventure di Ettore Servadac (1877). Nel XX secolo, quando la scienza moderna confermò che Saturno è un pianeta senza superficie solida e con un’atmosfera ostile alla vita, l’attenzione degli autori di opere fantascientifiche letterarie e cinematografiche si spostò sulle sue lune, che divennero così lo scenario della narrazione. In Lucky Starr and the Rings of Saturn (1958), Isaac Asimov cita ampiamente gli anelli di Saturno, ambientando però il seguito del racconto sui satelliti Mimas e Titano, così come nel romanzo 2001: A Space Odyssey (1968), dell’inglese Arthur C. Clarke, la narrazione termina sulla luna Giapeto, a differenza dell’omonima pellicola di Stanley Kubrick del 1968 e del sequel del libro ambientati nel sistema di Giove. Infine, tra le produzioni cinematografiche più recenti, non si può non nominare il capolavoro di Christopher Nolan, Interstellar del 2014 in cui i protagonisti raggiungono un cunicolo spazio-temporale nei pressi di Saturno. -
Lot 105 VASO ETRUSCO
13 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 106 GORGONIA ARANCIONE
Isole Maluku, Indonesia
70 cm -
Lot 107 STATUETTA GRECA DI AFRODITE
Antica Grecia III secolo d.C.
Marmo
3.8 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 108 MANO EGIZIA DI SARCOFAGO
700 – 30 a.C.
Legno
11 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 109 BRACCIALETTO ROMANO
Impero Romano I-II secolo d.C.
Vetro -
Lot 110 STATUETTA GRECA DI TESTA FEMMINILE
Antica Grecia III secolo a.C. - III secolo d.C.
terracotta, 5 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 111 QUARZO ROSA
27 x 20 cm -
Lot 112 VASO CERIMONIALE MAYA
Ulua Valley, Honduras
800-1.000 a.D.
18 x 26 cm, Ø 20 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione
Provenienza: Reinhard Kristermann Collection, New York. Referenze: Pennsylvania Museum (Philadelphia), Museum of Fine Arts (Houston), Cleveland Museum (Ohio), Museo Nacional de Antropologia (Mexico City). Mortaio cerimoniale in marmo, finemente impreziosito da incisioni simili a volute e da figure rappresentanti due giaguari. Utilizzato dai più importanti sacerdoti della società maya durante i riti religiosi (notoriamente svoltisi alla sommità degli imponenti templi). Il vaso proposto, rappresenta uno splendido esempio di un corpus noto di circa 200 esemplari, (di cui circa 180 attualmente in esposizione nei più importanti musei). L’incisione principale, racchiusa da 2 anelli contrapposti rappresentanti le squame di serpente, è composta da motivi geometrici e circonda le due rappresentazioni del dio Kukulkan, inoltre alcuni segni d’uso presenti all’interno del vaso sono testimoni di come venne utilizzato dai sacerdoti durante i cerimoniali. Il giaguaro è intagliato simbolicamente sulle maniglie, in modo che il sacerdote potesse essere in diretto contatto con l’animale totem e protettore, mentre le due rappresentazioni del dio Kukulkan (nelle quali è chiaramente riconoscibile la lingua biforcuta, palese riferimento alla natura del dio serpente piumato) vennero poste in modo che una volga lo sguardo verso il sorgere del sole, mentre l’altra avrebbe guardato il sacerdote intento nella celebrazione del rito. Questa particolare collocazione è sintomo delle principali qualità della divinità civilizzatrice, associata a cicli di tempo, luce, rinnovamento e risurrezione. Il numero di vasi di cui è nota l’esistenza (circa 200) e l’arco di tempo di 200 anni durante i quali sarebbero stati prodotti, suggeriscono una micro tradizione specializzata, situata nella parte bassa della valle Ulua in un periodo di tre o quattro generazioni. È stato inoltre stimato che un maestro scultore, affiancato da 3 o 4 apprendisti, sarebbe stato in grado di produrre non più di 50-60 vasi durante tutta la sua attività. Pur vantando una notevole indipendenza governativa e intellettuale, le popolazioni dell’Ulua Valley avevano intensi contatti con i loro vicini Maya. -
Lot 113 COMPOSIZIONE GORGONIA E RICCIO
50 x 44 cm -
Lot 114 COPROLITE
Madagascar
Eocene 56 - 33.9 milioni di anni
9.5 cm -
Lot 115 STATUETTA GRECA TESTA FEMMINILE
Antica Grecia III secolo a.C. - III secolo d.C.
terracotta, 6 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 116 RICCI DI MARE
24 cm -
Lot 117 STATUETTA TESTA GROTTESCA
Antica Grecia III secolo a.C. - III secolo d.C.
terracotta, 5 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 118 BRACCIALETTO ROMANO
Impero Romano I- III secolo d.C.
Vetro, 9 cm
Lotto corredato di attestato di libera circolazione -
Lot 119 GORGONIA BIANCA
Isole Maluku, Indonesia
80 x 80 cm -
Lot 120 CYRTOSPRIFER RUDKINENSIS
Voronezh (Russia)
Devoniano Medio e Superiore 391-359 milioni di anni
2.6 cm