Asta 82 - Arte asiatica e bonsai
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Lot 169 VASO A BALAUSTRO IN PORCELLANA
Cina, XX secolo
22,5 cm altezza
Provenienza: collezione Lucia Fiori. -
Lot 170 CIOTOLA IN PORCELLANA 'IMARI' CON MONTATURA IN BRONZO
la ciotola Giappone, periodo Edo, inizio del XVIII secolo; la montatura Europa, XIX secolo
Concepito in origine come calamaio (manca il contenitore interno in metallo per l'inchiostro), l'oggetto si compone di ciotola a sezione circolare con parete modellata a sbalzi decorata sull'esterno in policromia con motivi floreali e geometrici, sulla quale si sistema tra piede e coperchio una ricca montatura in bronzo con finale a fiore, piccolo foro al centro della base della ciotola, “8138” graffito all'interno del coperchio in bronzo.
12,5 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 171 GRANDE CIOTOLA IN PORCELLANA ‘IMARI’ CON MONTATURA IN BRONZO DORATO
Cina, inizio del XVIII secolo; Francia (?), XVIII-XIX secolo
Ciotola a sezione circolare dipinta nei colori tradizionali dell’Imari con fiori, rocce taihu, alberi di salice e bande geometriche, la complessa montatura a decoro vegetale rilevato in stile Luigi XV si svolge tra base e piede, a costruire gli ampi manici e a sottolineare l’orlo della bocca.
22 cm altezza
Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi. -
Lot 172 UNA ESTREMAMENTE RARA ED IMPORTANTE COPPA IN PORCELLANA CON MONTATURA IN ARGENTO DORATO
la coppa Cina, periodo Jiajing (1522-1566), la montatura probabilmente inglese 1580-1585 circa
Decorata sull’esterno con quattro grandi medaglioni circolari in rosso sul bianco del corpo invetriato, la coppa in porcellana è sostenuta da uno stelo slanciato che si erge da piede circolare bombato ed è assicurata da quattro fasce verticali lavorate ‘a giorno’, l’orlo sottolineato da una fascia dentellata, l’intera montatura arricchita di dettagli incisi e cesellati, il piede con maschere alternate a frutti, la sezione mediana dello stelo con tre maschere leonine con anello mobile tra le fauci e tre conchiglie, le quattro fasce verticali con finali a mascheroni.
13,3 x 9,3 cm
Provenienza: per tradizione, Elisa Baciocchi (1777-1820), Granduchessa di Toscana e sorella di Napoleone Bonaparte; acquistata da Francesco Lugrammi, alto ufficiale del Regno d’Italia, e da lui a suo figlio Giulio Lugrammi (1876-1958), Comandante Generale del Porto di Marsiglia e senatore del Regno d’Italia che partecipò nel 1919 alla Conferenza di Pace di Parigi, quindi a suo figlio (1906-1991) e infine al nipote.
Questa coppa è un capolavoro, da molti punti di vista.
La sua principale importanza, però, risiede probabilmente nella storia che racconta. Una storia molto lunga, durata più di quattro secoli. Una storia che ha coinvolto alti personaggi vissuti in almeno due continenti, Asia ed Europa. Dall’imperatore cinese Jiajing (regno 1522-1566), durante il cui regno fu eseguita, a probabilmente Elisabetta Regina d’Inghilterra (1533-1588), da Elisa Baciocchi Granduchessa di Toscana e sorella di Napoleone, alla famiglia Lugrammi, che ha conservato orgogliosamente questo pezzo per circa due secoli.
Insieme a questi nomi molto influenti nella storia mondiale, essa racconta anche di un momento cruciale nell’affascinante storia dell’incontro tra due culture molto distanti, Cina ed Europa.
Dal XIV secolo la porcellana è stata sicuramente il materiale più prezioso che poteva arrivare in Europa dalla Cina. Dall’epoca di Marco Polo in poi, il vasellame cinese è diventato il bene più desiderato da tutti i principi europei. Prima dell’inizio del commercio diretto tra l’Asia e i portoghesi verso l’inizio del XVI secolo, il numero di porcellane cinesi che raggiungeva l’Europa era esiguo. Anche se non riuscivano a capire la reale composizione di quel materiale, i più influenti membri dell’élite europea comprendevano le straordinarie qualità della porcellana cinese, il suo corpo sottile e bianco, la sua impermeabilità e la vividezza della sua decorazione dipinta o modellata, completamente diversa da tutto ciò che avevano visto fino ad allora.
La porcellana cinese era semplicemente preziosa, ed era degna di essere arricchita con montature, spesso realizzate dai migliori artisti specializzati nella lavorazione dei metalli. La rarità della porcellana cinese e la preziosità delle montature erano qualità che si combinavano per creare oggetti di estrema raffinatezza che potessero essere esposti nelle più importanti Camere delle Meraviglie (Wunderkammern), quelle stanze dove i principi europei conservavano i loro tesori più preziosi.
Gran parte della porcellana cinese ancora esistente arrivata nei secoli XIV e XV presenta una montatura metallica, o ne era in origine provvista, come ad esempio il famoso vaso cosiddetto “Gaignières-Fonthill” (Dublino, National Museum), donato nel 1381 da Luigi I di Ungheria a Carlo III Re di Napoli (A. Lane, The Gaignières-Fonthill Vase. A Chinese Porcelain of about 1300, in “The Burlington Magazine”, CIII, 1961, 697, pp. 124,-132, tavv. 2-11), o la coppa con invetriatura céladon ora nello Hessisches Landesmuseum di Kassel, acquistata dal Conte Philipp von Katzenelnbogen verso il 1433-34 e certamente montata prima del 1453 (Porzellan aus China und Japan. Die Porzellagalerie der Langgrafen von Hessen-Kassel, Kassel 1990, pp. 10-11, 216-218).
L’uso di arricchire la porcellana cinese di montature metalliche continuò anche nei secoli successivi, anche se l’aumento di porcellane importate dalla Cina crebbe drasticamente con l’avvento delle varie Compagnie delle Indie Orientali europee nel XVI-XVII secolo, raggiungendo un apice nella Francia del XVIII secolo. Lo stile di queste montature ovviamente si adeguava ai cambiamenti di gusto.
La montatura in argento dorato che arricchisce la presente coppa mostra caratteristiche stilistiche che richiamano immediatamente i canoni del tardo Rinascimento e del Manierismo, per la presenza di motivi decorativi quali le grottesche connesse da maschere leonine, le conchiglie e le maschere baccanali.
Un gusto che può essere messo in relazione con il periodo del regno di Elisabetta, regina di Inghilterra e Irlanda dal 1558 al 1603. E’ noto per evidenza documentaria che la regina ricevette come doni negli anni ’80 del Cinquecento un certo numero di coppe montate in porcellana (A. Jefferies Collins, a cura di, Jewels and Plate of Queen Elizabeth I, Londra 1955, p. 592, n. 1582), e tra questa la coppa ora nel Metropolitan Museum of Art di New York ((inv. n. 68.141.125a/b, dono di Irwin Untermyer, 1968), la cui montatura è presumibilmente opera di uno dei suoi orefici prediletti, Affabel Partridge. La montatura della coppa nel Metropolitan Museum non può essere comparata alla montatura del pezzo qui discusso, poiché quest’ultima è più complessa nella sua concezione generale e chiaramente più ricca nei suoi dettagli decorativi. Tuttavia, le sue caratteristiche stilistiche sono quelle tipiche degli artisti attivi in Europa verso la fine del XVI secolo, anche in Inghilterra alla corte della regina Elisabetta, e ci sono alcune possibilità che anch’essa sia un lavoro del già citato Affabel Partridge.
La più antica e nota porcellana cinese montata in Inghilterra è la “Coppa Lennard”, cosiddetta perché fu posseduta da Samuel Lennard (1553-1618), signore di un maniero a Wickham Court, West Wickham (British Museum, Percival David Collection: vedi S. Pierson, Percival David Foundation of Chinese Art. A Guide to the Collection, Londra 2003, p. 71, n. 58). La porcellana è del periodo Jiajing, la bella montatura ha un punzone londinese che la data intorno al 1560-1570. Da un punto di vista stilistico, nonostante molte differenze, questa coppa condivide all’incirca la stessa cronologia con quella qui discussa.
Ancora a riguardo della montatura, ci sembra utile il confronto anche con le due “Coppe Von Manderscheidt”, una venduta a Londra da Sotheby’s (5 febbraio 1970, lots 169, 170), l’altra nelle raccolte del Victoria & Albert Museum (R. Kerr, Chinese Porcelain in Early European Collections, in Encounters. The Meeting of Asia and Europe 1500-1800, catalogo della mostra a cura di A. Jackson e A. Jaffer, Londra 2004, pp. 44-51: p. 48, pl. 4.4). Un’iscrizione su una delle due coppe registra che i due pezzi furono montati nel 1583 in memoria del Conte Hermann von Manderscheidt per volere di suo fratello il Conte Eberhart che molto probabilmente le aveva acquistate un anno prima viaggiando verso Gerusalemme, forse in Turchia. Anche queste due coppe in porcellana sono del periodo Jiajing come quella qui discussa, ma lo stile della loro decorazione non può essere comparato, sebbene vi siano affinità nel tipo di montatura, decorata con gruppi di frutta e maschere.
E’ significativo nel contesto in cui ci siamo inoltrati anche l’analisi delle relazioni diplomatiche tra l’Inghilterra e l’Impero Ottomano durante il regno della Regina Elisabetta. I due paesi firmarono infatti nel 1580 un trattato con il quale stabilivano migliori legami commerciali, grazie all’attività di William Harborne (-1618) che era stato nominato ambasciatore nel 1586. A quel tempo i sultani turchi avevano già ammassato una grande quantità di porcellane cinesi, la base della straordinaria collezione ora nel Topkapi Saray Museum di Istanbul. La presenza di una coppa molto simile a quella qui discussa in quella raccolta (R. Krahl, Chinese Ceramics in the Topkapi Saray Museum, 2 volls, London 1986: II, p. 824, n. 1658) potrebbe costituire un indizio della provenienza della nostra coppa in porcellana, anche se al momento non esistono prove documentarie che possano confermarlo.
La coppa del Topkapi Saray Museum è datata al periodo Jiajing, sebbene non abbia marchio. La sua principale caratteristica decorativa è la presenza dei medaglioni circolari rossi sull’esterno della parete. Questo motivo è tipico di un gruppo di ciotole prodotte a Jingdezhen verso la metà del XVI secolo, molto apprezzato in Giappone dove prende il nome di akadama (letteralmente “decoro a macchie rosse”). In qualche caso, ciotole di questo tipo presentano una decorazione supplementare a oro, e questa è la ragione perché esse sono note con la definizione giapponese di kinrande. Ciotole in stile kinrande erano anche tra quelle porcellane cinesi del periodo Jiajing che raggiungevano l’Europa verso la metà del XVI secolo, come ad esempio i due esemplari provenienti dal Castello di Ambras (W. Seipel, Exotica. Portugals Entdeckungen im Spiegel fürsstlicher Kunst- und Wunderkammern der Renaissance, catalogo della mostra, Vienna 2000, n. 209).
* Questo lotto è corredato di attestato di libera circolazione. -
Lot 173 SCULTURA DI GUANYIN IN PORCELLANA 'BLANC DE CHINE'
Cina, probabilmente periodo Kangxi
La divinità raffigurata stante su un cumulo di onde, i piedi posati su una grossa aragosta, il volto ovale incastonato dai cappelli raccolti in due trecce sui lati, sul petto un vistoso pendente, il corpo in un'elegante torsione, il lungo e ampio abito mosso in svolazzi, nella mano sinistra quello che sembra essere un rotolo di scrittura.
24,5 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana.
Le raffigurazioni della Guanyin insieme a creature marine sono state messe in relazione prevalentemente con Guo Hai, un'emanazione di questo bodhisattva che è considerata protettore dei pescatori; un'altra interpretazione è che questa figura rappresenti Tian Hou (nota anche come Ma Zu), l'Imperatrice Celeste, molto venerata soprattutto nel sud della Cina, che fu soggetto molto diffuso delle fornaci di Dehua fin dal XVII secolo.
Una simile scultura - con marchio Zhang Shoushan – si trova nell'Asian Civilisations Museum di Singapore (J. Ayers – R. Kerr, Blanc de Chine. Porcelain from Dehua, Singapore 2002, n. 12: gli autori la datano alternativamente all'inizio del XVII secolo o molto dopo); un'altra statuetta comparabile, senza marchio, si trova nel British Museum di Londra (inv. 1930-0719.43) datata al periodo Kangxi. -
Lot 174 QUATTRO PIATTI 'IMARI' CON DECORO 'PRONK'
Cina, dinastia Qing, 1740 circa
Sul fondo di tutti una scena con una dama nei pressi di uno stagno mentre si avvicina a un gruppo di uccelli, alle sue spalle un inserviente con un parasole, sulla tesa un fondo a cellette sul quale si dispongono otto cartigli, quattro con figure e quattro con uccelli, sul retro otto insetti delineati in blu.
23,3 cm diametro ognuno
Provenienza: collezione privata italiana.
La decorazione su questi piatti – nota come la Dame au parasol - è stata ideata dal pittore olandese Cornelis Pronk (1691-1759) intorno al 1734 su esplicita richiesta della Compagnia delle Indie Orientali olandese. Il disegno originale si trova attualmente nel Rijksmuseum di Amsterdam (C.J.A. Jörg, Pronk Porselein. Porcelain after Designs by Cornelis Pronk, Groningen 1980, tav. 31). L'artista olandese trasse ispirazione per questa scena da porcellane cinesi del periodo Kangxi, liberamente modificando il modello originale per renderlo più vicino al gusto europeo. I ceramisti cinesi realizzarono diverse versioni di questo decoro, in 'bianco e blu', 'Imari' e 'Famiglia Rosa'. Contemporaneamente, un analoga decorazione fu sperimentata anche nelle fornaci giapponesi di Arita. -
Lot 175 PIATTO IN PORCELLANA CON DECORO 'FAMIGLIA ROSA'
Cina, dinastia Qing, metà del XVIII secolo
Sul fondo una decorazione con un drago in volo, una pagoda, una roccia taihu e un ramo fiorito, sulla tesa una ghirlanda di foglie stilizzate.
23,2 cm diametro
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 176 COPPIA DI PICCOLE ZUPPIERE CON COPERCHIO IN PORCELLANA 'FAMIGLIA ROSA'
Cina, dinastia Qing, metà del XVIII secolo
A sezione quadrilobata, hanno coperchio con finale a forma di melagrana, la decorazione policroma sull'esterno consiste di bouquet di chiara ispirazione europea.
11 x 14 x 12,5 cm ognuna
Provenienza: ambasciatore Gerardo Carante. -
Lot 177 ZUPPIERA CON COPERCHIO IN PORCELLANA 'BIANCO E BLU'
Cina, dinastia Qing, inizio del XIX secolo
A sezione rettangolare con angoli tagliati, ha coperchio sormontato da presa a voluta e prese a forma di testa di coniglio, la decorazione consiste di scorci di paesaggio lacustre con montagne, padiglioni, alberi e giunche.
23 x 30 x 21,5 cm
Provenienza: ambasciatore Gerardo Carante. -
Lot 178 ZUCCHERIERA CON COPERCHIO IN PORCELLANA 'FAMIGLIA ROSA'
Cina, dinastia Qing, fine del XVIII secolo
A sezione circolare, sul corpo ha manici intrecciati, il coperchio è sormontato da presa a forma di frutto, sull'esterno un'elegante decorazione di fiori 'all'europea'.
13 cm altezza
Provenienza: ambasciatore Gerardo Carante -
Lot 179 TEIERA CON COPERCHIO IN PORCELLANA 'FAMIGLIA VERDE'
Cina, dinastia Qing
A sezione circolare, ha presa a orecchio e lungo beccuccio ritorto, la decorazione consiste di animali fantastici e fiori nel paesaggio.
11,5 x 16 cm
Provenienza: collezione privata europea. -
Lot 180 COPPIA DI PIATTINI E TAZZE IN VETRO
Cina, XX secolo
i piattini 12,5 cm diametro, le tazze 6,3 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 181 TEIERA IN VETRO
Cina, XX secolo
Di forma globulare con incisioni che simulano una foglia di loto, sostenuta da tre gambe a forma di ranocchio, un ranocchio anche come presa del coperchio dove si dispongono semi del loto, marchio impresso al centro della base e all'interno del coperchio.
10,5 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 182 CINQUE SNUFF BOTTLES IN PIETRA
Cina, XX secolo
7 cm la più alta
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 183 CINQUE SNUFF BOTTLES
Cina, XX secolo
7 cm la più alta
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 184 TRE SCATOLINE IN OSSO
Cina, XX secolo
Fodera interna in tessuto, sul coperchio di tutte mezzobusto di donna europea in accentuato rilievo.
2 x 7,5 x 5 cm ognuna
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 185 'PALLA DELLE SORPRESE' IN AVORIO INTAGLIATO CON SUO PIEDISTALLO
Cina, dinastia Qing, XIX secolo
La scultura consiste di una base a sezione circolare lavorata sull'esterno 'a giorno' e sul lato superiore con tralci fogliati a rilievo, al suo centro una figura femminile a tutto tondo al di sotto di rami fioriti, il fusto modanato che la sormonta è interrotto più in basso da piccola 'palla delle sorprese', quindi più in alto da cilindro lavorato 'a giorno, e infine da grande sfera con un elaborato e fine lavoro di draghi tra le nuvole.
42 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana.
Una menzione su questo genere di lavorazione dell'avorio si ritrova nel Ge gu yao lun (“Le caratteristiche essenziali delle antichità”) del 1388. Tuttavia, esemplari che si possono datare a quell'epoca non sono noti, mentre sfere concentriche in avorio di questo tipo erano sicuramente nel repertorio degli artisti tedeschi attivi nel XVI-XVII secolo. Gran parte di questi lavori cinesi si data invece al XIX secolo, ed è molto probabile che essi fossero realizzati a Canton, dove provocavano la generale ammirazione degli acquirenti europei.
* Il presente lotto è corredato di Certificato di Antichità Ce.S.Ar. (pre-1947). -
Lot 186 SCULTURA DI SAGGIO IN AVORIO
Cina, inizio del XX secolo
27 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana.
* Il presente lotto è corredato di Certificato di Antichità Ce.S.Ar. (pre-1947). -
Lot 187 SCULTURA DI LETTERATO IN AVORIO
Cina, dinastia Qing, XIX secolo
L'uomo raffigurato stante su basamento a forma di roccia sulla quale spunta un arbusto, vestito di lungo e ampio abito tradizionale, tiene tra le mani una tavoletta e un righello, la testa leggermente inclinata a sinistra, copricapo e lungo pizzetto.
19 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana.
* Il presente lotto è corredato di Certificato di Antichità Ce.S.Ar. (pre-1947). -
Lot 188 SCULTURA DI FIGURA FEMMINILE IN AVORIO
Cina, inizio del XX secolo
La dama raffigurata in posa dinamica, di danza, nella mano sinistra un ventaglio di penne, in quella destra un fiore, l'ampio abito con i lembi inferiori a svolazzo, i capelli raccolti in un'elaborata acconciatura e inchiostrati per la resa dei dettagli.
24 cm altezza
Provenienza: collezione privata italiana.
* Il presente lotto è corredato di Certificato di Antichità Ce.S.Ar. (pre-1947). -
Lot 189 DUE SCULTURE DI FIGURE FEMMINILI IN ARMATURA IN AVORIO
Cina, inizio del XX secolo
Ognuna con sua base di legno.
32 cm la piccola; 56,5 cm la più alta
Provenienza: collezione privata italiana.
* Il presente lotto è corredato di Certificato di Antichità Ce.S.Ar. (pre-1947). -
Lot 190 VENTI DIPINTI CON SCENE DI VITA QUOTIDIANA E TORTURE
Cina, dinastia Qing, XIX secolo
Inchiostro e colori su carta, diciotto raccolti per coppia in cornice, due in cornice singola.
17,3 x 24,8 cm ognuno
Provenienza: collezione privata italiana.
Sul retro di uno è presente la seguente iscrizione vergata in calligrafia antica: “Queste pitture mi furono regalate dall'Ill.mo e Rev.ssimo Mons. Raffaele Merry del V (…) di Nicea e Presidente della Pont. Accademia dei Nobili Ecclesiastici nell'aprile 1901: le cornice da mio fratello Conte Francesco. Le pitture furono eseguite in Cina e portate in Roma dal p. Giovanni Bracco del Sem. di S.Calocero in Milano miss. in Cina. In memoria riconoscente G.B. Cav. Nasati Rocca”. -
Lot 191 PANNELLO IN SETA CON DRAGO A RICAMO
Cina, XX secolo
Cornice in legno.
97 x 95 cm
Provenienza: collezione privata italiana. -
Lot 192 RITRATTO DI FUNZIONARIO
Cina, dinastia Qing, XIX secolo
Rotolo verticale dipinto a inchiostro e colori su carta, 135 x 82 cm
Provenienza: collezione privata italiana.