ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA + FOCUS CONSONANZE E DISSONANZE
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Lotto 1 Alphonse Mucha | 1860 - 1934
STUDIO PER “HISTOIRE D’ESPAGNE”,
1891 - 1895 CIRCA
tempera e matita su carta applicata su cartoncino,
cm 32x24,4. Firmato in basso a destra: Mucha
Provenienza
Trieste, Collezione privata;
Collezione privata.
Si ringrazia la Mucha Foundation per aver confermato l’autenticità dell’opera con comunicazione del 16 gennaio 2024.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 2 Emile Gallé | 1846 - 1904
Tavolino a due ripiani decorato a marqueterie in legni vari, con scena di paesaggio sul piano superiore e floreale su quello inferiore, 1900 circa; firmato sul piano a marqueterie: Gallé
dimensioni: cm 67x75,5x42.
Provenienza
Trieste, Collezione privata.
Per confronto con modelli simili di tavolini a due ripiani vedi: A. Duncan, G. de Bartha, Gallé Furniture, Antique Collectors’ Club, Woodbridge 2012, pp. 147-154.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 3 Emile Gallé | 1846 - 1904
Tavolino da tè con piano reclinabile; il piano decorato a marqueterie in legni vari con raffigurazioni di cardi e Croce di Lorena, su piedi a forma di lira e supporto centrale rotabile, 1900 circa, siglato EG e Croce di Lorena; dimensioni: cm 72x76x51,5.
Provenienza
Trieste, Collezione privata.
Bibliografia
A. Duncan, G. de Bartha, Gallé Furniture, Antique Collectors’ Club, Woodbridge 2012, p. 161 (ill. altro esemplare).
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 4 Louis Majorelle | 1859 - 1926
Vetrina in noce modellata e intagliata, nella parte superiore un ripiano aperto sormontato da un’antina intarsiata con un paesaggio lacustre, affiancata su entrambi i lati da due piccole nicchie, sostenute da tre colonne modanate e intagliate, le due laterali ritorte, quella centrale decorata con un motivo floreale in rilievo. La parte inferiore si apre su un’ampia anta intarsiata con iris selvatici, la fascia modellata con motivi floreali in rilievo poggia su quattro piedi con bulbi scanalati.
Firmato a marqueterie: L Majorelle
dimensioni cm 56,5x148,5x34.
Provenienza
Trieste, Collezione privata.
Bibliografia
AA. VV., Nineteenth Century Furniture. Innovation, Revival and Reform, Art & Antiques Book, New York 1982, p. 73 (ill. altro esemplare).
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 5 Piero Marussig | 1879 - 1937
IL DOLORE, 1898
olio su cartone, cm 55x38. Firmato in basso a destra: P. Marussig
Provenienza
Milano, Collezione privata.
Bibliografia
N. Colombo, C. Gian Ferrari, E. Pontiggia, Piero Marussig (1879 - 1937). Catalogo Generale, Silvana Editore, Cinisello Balsamo 2006, n. 4, p. 96 (ill.); A. Tiddia, Piero Marussig, Fondazione CRTrieste, Trieste 2015, p. 25 (ill.), n. 6, p. 203 (ill.).
Pochissime sono le opere datate a questo anno (1898) e in quasi tutte c’è un richiamo all’artista tedesco che in quel periodo era un assoluto punto di riferimento non solo per il giovane triestino ma anche per gran parte degli artisti più maturi. Franz von Stuck, infatti, aveva dato vita alla Secessione di Monaco rifiutando ogni convenzionalismo accademico e ideando una figurazione in chiave simbolista, religiosa e mitologica, immergendo ogni visione in un’atmosfera languida e tenebrosa, dannatamente reale. Il richiamo a Böcklin è innegabile e così pervasivo che von Stuck decise di costruire anche la propria casa - studio, Villa Stuck, seguendo uno dei lavori del maestro svizzero, Villa am meer, Arnold Böcklin, 1878 (Kunstmuseum Winterthur). Oggi nella villa è conservata l’opera che più è in diretta correlazione con il lavoro di Marussig presentato, ovvero la Caccia Fantastica del 1890: è molto probabile, infatti, che il giovane triestino avesse avuto l’occasione di ammirare alcuni degli studi preparatori del dipinto (cfr. Franz von Stuck, Studio per Caccia fantastica, 1890 Monaco, Staatlichen Graphischen Sammlungen) soprattutto per quanto riguarda la posa del fauno colpito alla schiena dalla freccia. Testa, schiena e mani sono mosse da una scossa di dolore talmente peculiare che è facilmente leggibile nell’opera del Nostro.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 6 Domenico Fiasella e aiuti | 1589 - 1669
REBECCA ED ELIZIER AL POZZO
olio su tela, cm 155,5x124.
Provenienza
Milano, Collezione privata.
Opera accompagnata da una comunicazione scritta di Anna Orlando datata: marzo 2024.
Il dipinto, inedito, va riferito al pittore ligure Domenico Fiasella, noto come “il Sarzana” per la sua cittadina di nascita (Sarzana, La Spezia 1589 - Genova 1669). Domenico era figlio di un orafo e argentiere, Giovanni Fiasella. Questi lo mandò a studiare a Genova, dove rimase per alcuni mesi nella bottega del toscano Aurelio Lomi (1599-1600 circa), fratello maggiore di Orazio Gentileschi (che prese il cognome materno). Sempre a Genova, Domenico si spostò poi nella casa del grande maestro Giovanni Battista Paggi, dove rimase “alcuni anni” (Soprani), dal 1600 al 1606 circa. Nel 1607 il giovane talento ha l’opportunità di trasferirsi a Roma, e non vi è dubbio che quell’esperienza gli valse tutta la notorietà dei successivi anni genovesi, in considerazione dei notevoli aggiornamenti culturali che la Città Eterna poteva offrire e che rinnovarono la sua arte. Fu a Roma, infatti, negli anni in cui Caravaggio era ancora in vita (muore nel 1610), e poté frequentare e stringere amicizia con molti grandi pittori (tra i quali Orazio e Artemisia Gentileschi) ed essere accolto in ambienti estremamente altolocati, come la casa del banchiere genovese di stanza a Roma Vincenzo Giustiniani, che fu committente sia suo che dello stesso Caravaggio. Nel 1616/1617 il Fiasella fece ritorno a Genova, dove risiedette e lavorò, tranne qualche spostamento, per tutto il resto della sua lunga vita (morì a 80 anni). Raro autore di opere ad affresco (il ciclo più noto è quello in Palazzo Lomellini-Patrone con le Storie di Ester del 1620-1625 circa), fu artista di successo per grandi commesse pubbliche soprattutto religiose, e dunque di pale d’altare o per arredo a cappelle di chiese e conventi. Fu di fatto uno degli artisti più prolifici anche per la committenza privata, per la quale eseguì non solo tele di grande formato per l’arredo dei saloni delle dimore aristocratiche, ma anche quadri da stanza di dimensioni relativamente ridotte. Il successo lo portò a condurre una delle botteghe più importanti in città ed ebbe numerosi collaboratori, anche per far fronte alle molte richieste. Il tratto essenziale del Fiasella e l’impostazione della sua bottega, che non smise di piacere con lo scorrere dei decenni nonostante le mutazioni di un gusto che si andava via via aggiornando, fu la capacità di raccontare con estrema naturalezza tanto la storia biblica, che la favola mitologica, tanto l’episodio storico che letterario. L’attinenza al testo e il linguaggio piano caratterizzano le sue composizioni, come questa, tratta dal libro della Genesi (24). (...) Non è questo l’unico esemplare noto in cui il Fiasella inscena il fortunato e gradevolissimo soggetto dell’incontro tra Rebecca ed Eleazzaro al pozzo. Quello più noto, perché pubblicato da Piero Donati fin dal 1974 (Domenico Fiasella il “Sarzana”, Genova 1974, fig. 46), è una tela assai più grande (cm 220 x 166,5) conservata in collezione privata. Mi è nota una seconda versione, sempre a sviluppo orizzontale ma di dimensioni minori (cm 120x150), passata recentemente sul mercato antiquario (Cambi, novembre 2023), nella quale è ben intuibile l’intervento degli aiuti nelle figure secondarie.
(testo tratto dalla comunicazione scritta di Anna Orlando, cit.).
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 7 Scuola Lombarda del XVIII secolo
SACRA FAMIGLIA
olio su tela, cm 50x40.
Provenienza
Milano, Collezione privata.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 8 Carlo Wostry | 1865 - 1934
RITRATTO FEMMINILE
olio su cartone telato, cm 63,5x51,7.
Firmato in basso a destra: Wostry
Provenienza
Trieste, Galleria Tommaso Marcato (timbro al verso);
Bergamo, Collezione privata.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 9 Andrea Appiani Junior | 1817 - 1865
RITRATTO DI GIOVANE, 1854
olio su tela, cm 81,5x62.
Firmato e datato in basso a sinistra: A. Appiani 1854
Provenienza
Vercelli, Meeting Art, asta del 8/11/2003, lot. 329;
Milano, Collezione privata.
Si ringrazia il Professor Fernando Mazzocca per l’assistenza alla schedatura dell’opera.
A partire dalla metà dell’Ottocento, le donne cominciarono a ricoprire un ruolo sociale più autonomo avendo finalmente un più ampio accesso al mondo del lavoro (si pensi alle aree industrializzate delle città dove si affermò il ruolo dell’operaia) e allo studio. Il tessuto sociale italiano era, comunque, in gran parte formato da contadini che lavoravano le terre e la vocazione dei territori era per lo più agricola: il nucleo familiare tipico era quello contadino dove tutti si adoperavano alla cura degli animali e alla lavorazione del raccolto. Anche l’abito contadino acquista dignità pittorica e viene realizzato in modo magistrale: soprattutto durante il Risorgimento gli abiti tradizionali si caricano di un forte messaggio patriottico e ideale come ne “La Ciociara” di Francesco Hayez realizzata nel 1842 (cfr. F. Mazzocca, Milano 1994, n. 260). L’opera presentata in catalogo, realizzata da Andrea Appiani junior, è una chiara citazione di quella del maestro veneziano, di cui infatti fu allievo: posta in una posa più “classica”, la giovane donna indossa tutti gli elementi dell’abito tradizionale ciociaro tra cui spiccano i coralli e l’ampia mantilla o tovaglia “ammantata” posta sul capo. Proprio questa pesante stoffa di cotone candido diventa pretesto per studiare l’incedere della luce sulla trama ruvida del tessuto, come una volta si faceva sulle sete indossate dalle principesse.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 10 Franz Leo Ruben | 1842 - 1920
VENEZIA, CAMPIELLO MOSCA, 1880
olio su tela, cm 88x143.
Firmato e datato in basso a destra:
Franz Ruben 1880 Vened
Provenienza
Bergamo, Collezione privata.
Un altro pittore estremamente interessato alla resa degli abiti tradizionali della sua epoca fu Franz Leo Ruben. Originario di Praga, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Vienna, aveva visitato Roma per poi stabilirsi fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale a Venezia. Guardando alcune delle sue opere realizzate a Venezia, di cui quella presentata è un mirabile esempio, si nota subito come l’attenzione sia posta sulla varietà dei tessuti indossati. In particolar modo saltano all’occhio gli scialli: questo capo, presente nella tradizione veneta da molti secoli, ebbe un importante revival a fine Settecento, quando Napoleone ne portò uno di ritorno dalla campagna d’Egitto in dono a Giuseppina. Lo scialle era simbolo di Venezia quanto il leone di San Marco: era diffuso in tutti i ceti sociali e veniva indossato sia sopra il capo che sulle spalle, per proteggersi dal vento e dall’umidità della città lagunare. Il più diffuso era quello completamente nero (si vedano le due figure sulla sinistra) ma erano di gran moda anche quelli ricamati sul bordo inferiore, vicino le frange, le quali a loro volta erano più corte nella versione di uso quotidiano e più lunghe in quella tradizionale. Tale elemento decorativo è protagonista anche di un simpatico aneddoto che ha a che fare con il termine “attaccare bottone”: pare che le giovani veneziane, civettando con il ragazzo a cui erano interessate, si gettavano lo scialle sulle spalle, lasciando impigliare volutamente le frange sui bottoni degli indumenti del potenziale “moroso” per creare un malizioso pretesto.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 11 Alberto Martini | 1876 - 1954
CUFFIETTA, 1926 CIRCA
pastelli su cartone, cm 78,5x78. Firmato in basso a destra: Alberto Martini
Provenienza
Milano, Collezione Maria Petringa;
Oderzo, Collezione Arturo Benvenuti (e da qui per discendenza ereditaria).
Esposizioni
Venezia, XVa Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, 1 aprile - 31 ottobre 1926 (etichetta al verso).
Bibliografia
AA. VV., XVa Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, catalogo della mostra, Premiate Officine Grafiche Carlo Ferrari, Venezia 1926, sala 38, n. 18, p. 135 (cit.).
L’opera proviene dalla collezione di Arturo Benvenuti (Oderzo 1923 - 2020), poeta, pittore, fotografo, e intellettuale che per primo celebrò la figura di Alberto Martini, suo conterraneo. A lui si deve la nascita a Oderzo della Pinacoteca dedicata al grande artista, inaugurata nel 1970, che ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza, rappresenta il luogo principale per poter ammirare gran parte della sua opera. L’ideazione della Pinacoteca civica prese il via dalla donazione, da parte di Maria Petringa (vedova di Martini) al Comune di Oderzo dell’Autoritratto del marito (eseguito nel 1911), in occasione della sua mostra antologica del settembre 1967. Tale manifestazione fu promossa e organizzata dallo stesso Benvenuti, che la concepì quale primo vero tributo post mortem all’artista, sublimato dall’intervento nel catalogo della mostra di Giuseppe Marchiori. Dopo questo primo lascito si aggiunsero di lì a poco altre ottanta opere (donate sempre dalla vedova), che resero possibile, nel 1970, la costituzione della Pinacoteca (che cambiò sede da quella iniziale di Cà Diedo a quella della Biblioteca civica nel 1974, fino a quella attuale, presso Palazzo Foscolo, dal 1995). Oggi la Pinacoteca conta ben 700 opere e un grande archivio, frutto di ulteriori e generosi lasciti in primis da parte della stessa Petringa, e poi dagli eredi Martini (Anderloni e Tischer). L’opera presentata fu donata ad Arturo Benvenuti dagli eredi Martini, per volontà della vedova dell’artista, dopo la sua scomparsa. Essa la ritrae presumibilmente nel 1926, anno in cui l’opera fu esposta alla XV Biennale di Venezia, assieme ad altre due opere, “L’album di Daumier” (n. 17, illustrato a p. 106 del relativo catalogo) e “La bella Isotta” (n. 19). Le tre opere vennero esposte nella sala n. 38, che ospitava, assieme alla sala n. 39, opere di autori italiani (denominate per questo “Sale italiane” nel catalogo), tra cui Francesco Menzio e Matteo Olivero, quasi a testimonianza di un mondo sospeso tra i ricordi ottocenteschi e la nuova figurazione raffinata e sottile del secolo breve.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 12 Alberto Martini | 1876 - 1954
IL PIANTO DEGLI ANGELI
pellicola positiva a colori, cm 28x20,2.
Firmata in lastra in basso a destra: Alberto Martini
Provenienza
Oderzo, Collezione Arturo Benvenuti (e da qui per discendenza ereditaria).
L’opera costituisce una delle selezioni utilizzate per la stampa del volume: La vita di Cristo, di Alberto Martini, Edizioni Cenobio, Milano 1946. Il disegno è custodito presso la Pinacoteca Civica Alberto Martini a Oderzo (n. inv. 391).
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 13 Alberto Martini | 1876 - 1954
QUEL CHE D’OGNI COLPA
VINCE LA BILANCIA, 1936
acquaforte su carta, battuta cm 19,9x15, foglio cm 35x25.
Firmata in basso a destra: Martini
Provenienza
Milano, Collezione Maria Petringa;
Oderzo, Collezione Arturo Benvenuti (e da qui per discendenza ereditaria).
Bibliografia
F. Meloni, L’opera grafica di Alberto Martini, SugarCo Edizioni, Milano 1975, n. 137, p. 106 (ill. altro esemplare), p. 166 (cit.).
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 14 Alberto Martini | 1876 - 1954
ILLUSTRAZIONE SCENOGRAFICA PER
“LA MORT DE TITANGILES” DI MAURICE MAETERLINCK
prova di stampa su carta colorata a mano, cm 22x26,2.
Firmata e datata in lastra in basso verso destra: Alberto Martini luglio 1923
Provenienza
Oderzo, Collezione Arturo Benvenuti (e da qui per discendenza ereditaria).
L’opera costituisce una delle prime prove di stampa per il volume: Il Tetiteatro. “Il Teatro d’arte sull’acqua” di Alberto Martini con un testo di Emanuele di Castelbarco, Bottega di Poesia, Milano 1924.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 15 Aligi Sassu | 1912 - 2000
SENZA TITOLO, 1950 - 1955
piatto in ceramica policroma, cm 40,7x32.
Firmato in basso verso destra: Sassu
Firmato al verso: Sassu
Al verso marchio dipinto della Manifattura Pozzo Garitta.
Provenienza
Milano, Collezione Salvatore Manzoni.
L’opera è databile alla prima metà degli anni Cinquanta, periodo in cui è avvenuta la collaborazione tra Aligi Sassu e la manifattura albisolese di Pozzo Garitta, come segnalato dalla Fondazione Helenita e Aligi Sassu, che ringraziamo per l’assistenza alla schedatura dell’oggetto. Si conosce un altro piatto simile, presente nell’Archivio della Fondazione, firmato e datato 1953.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 16 Salvatore Fiume | 1915 - 1997
SOMALA
ceramica dipinta, ed. P.A., altezza cm 44, eseguita da Giuseppe Rossicone Ceramiche Artistiche, Milano (etichetta alla base).
Firmato e numerato: Fiume P.A.
Provenienza
Cesano Boscone, Collezione Arch. Ambrogio Sacchi.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 17 Renato Guttuso | 1911 - 1987
MODELLE, 1959 - 1962
olio su tela, cm 60,5x50,5.
Firmato in basso al centro verso destra: Guttuso
Firmato e datato al verso: Guttuso 62
Provenienza
Milano, Galleria d’Arte Sianesi (timbri al verso);
Modena, Galleria Mutina (timbro al verso);
Milano, Collezione Cesare Tosi;
Venezia, Galleria del Cavallino (etichetta e timbro al verso);
Milano, Collezione privata.
Bibliografia
E. Crispolti (a cura di), Catalogo ragionato generale dei dipinti di Renato Guttuso, Vol. II, Giorgio Mondadori & Associati, Milano 1983, n. 59/66 (ill.).
Opera registrata presso gli Archivi Guttuso, Roma, e accompagnata da relativa autentica su fotografia datata: Roma 5 febbraio 2024.
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Lotto 18 Piero Lucano | 1878 - 1972
RITRATTO DI DONATELLA
ANTONICELLI, 1960 - 1965 CIRCA
olio su tavola, cm 50x40,7.
Firmato in alto a destra: Lucano
Firmato e numerato al verso: 1155 P. Lucano Trieste
Provenienza
Trieste, famiglia Antonicelli;
Trieste, Collezione privata.
Bibliografia
B. M. Favetta, Piero Lucano 1878 - 1972, Edizioni Lint, Trieste 1982, n. 1555, p. 125 (cit.).
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 19 Giuseppe Migneco | 1903 - 1997
VENDITRICE DI CASTAGNE
olio su tela, cm 40x32.
Firmato in basso a destra: Migneco
Provenienza
Milano, Galleria d’Arte Il Castello;
Milano, Collezione privata.
Opera accompagnata da dichiarazione di provenienza su foto della Galleria Il Castello datata: 18 nov 1968
Si ringrazia l’Archivio Giuseppe Migneco per l’assistenza alla schedatura dell’opera.
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Lotto 20 Francesco Messina | 1900 - 1995
RITRATTO DI PAOLA CORREGGIARI, 1967-68
scultura in bronzo, cm 50x41x24.
Firmata alla base del braccio sinistro: Messina
Provenienza
Cesano Boscone, Collezione Arch. Ambrogio Sacchi.
Bibliografia
N. Loi (a cura di), Francesco Messina. Mostra celebrativa per il 90 anni, Umberto Allemandi & C., Torino 1991, n. LX (ill. l’esemplare in terracotta policroma);
P. Toubert, N. Loi, L. Zichichi (a cura di), Francesco Messina: 100 anni sculture e disegni 1924 - 1993, Milano 2000, tav. 79 (ill. altro esemplare); M.T. Orengo e F. Ragazzi (a cura di), Francesco Messina: sculture, disegni e poesie 1916-1993, Mazzotta, Milano 2002, n. 156, p. 230 (ill. altro esemplare), p. 364 (cit.).
Dell’opera presentata sono noti pochi esemplari non numerati eseguiti con diverse finiture e patine, come segnalato dalla Fondazione Francesco Messina, che qui ringraziamo per l’assistenza alla schedatura dell’opera.
Opera archiviata presso la Fondazione Francesco Messina, Milano.
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Lotto 21 Dario Fo | 1926 - 2016
SENZA TITOLO, 2005
tecnica mista su carta, cm 70x50.
Firmato e datato in basso a destra: Dario Fo 2005
Provenienza
Milano, Collezione privata.
Opera registrata presso l’Archivio Franca Rame e Dario Fo, Milano.
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Lotto 22 Giuseppe Ajmone | 1923 - 2005
SENZA TITOLO
grafite su carta applicata su masonite, cm 50x34,7.
Firmato in basso a destra: G. Ajmone
Provenienza
Milano, Collezione privata.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"
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Lotto 23 Bruno Cassinari | 1912 - 1992
VOLTO
tecnica mista su carta applicata su tela, cm 69,8x49,5.
Firmato in basso a destra: Cassinari
Provenienza
Cesano Boscone, Collezione Arch. Ambrogio Sacchi.
Opera accompagnata da autentica su fotografia del Comitato per il Catalogo Generale dell’Opera di Bruno Cassinari datata: Milano, 18 aprile 2019, con il N°3373/C895.
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Lotto 24 Jorge Jiménez Deredia | 1954
VERSO IL FUTURO, 1996
fusione in bronzo a cera persa, esemplare 3/8,
altezza cm 55.
Firmato e numerato alla base: Jiménez Deredia 3/8
Provenienza
Montecatini Terme, Galleria Turelli;
Cesano Boscone, Collezione Arch. Ambrogio Sacchi.
Esposizioni
Montecatini Terme, Galleria Turelli, Jiménez Deredia, Personale di sculture, dal 1 maggio al 31 ottobre 1997.
Opera accompagnata da certificato di autenticità firmato dall’artista.
Lotto facente parte del focus "Consonanze e Dissonanze"