Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe

Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe

giovedì 30 novembre 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)
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Lotti dal 13 al 24 di 83
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Rilievo in avorio raffigurante la Crocifissione di Cristo Borgogna, XVII secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 15,7 x 10,6 x 1,3 cm. Peso: 450 gr.
    Lotto 13


    Rilievo in avorio raffigurante la Crocifissione di Cristo Borgogna, XVII secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 15,7 x 10,6 x 1,3 cm. Peso: 450 gr.
    In avorio di elefante (Loxodonta africana Blumenbach, 1797 o Elephas maximus Linnaeus, 1758) finemente scolpito a raffigurante la Crocifissione di Cristo. La composizione è tipica del periodo tardo gotico di area francese dove erano prevalenti le rappresentazioni della filosofia umanista dell’epoca.
    Il Cristo è posizionato su una croce completamente liscia, con la testa leggermente ripiegata verso la spalla destra, rivolta verso il basso e le parti intime sono coperte da un perizoma corto sostenuto da un drappo laterale. Il cartiglio con il Titulus Crucis INRI (Iesus Nazarenus Rex Iudeorum, che si traduce letteralmente in “Gesù nazareno, re dei giudei”)  in rilievo ha la forma rettangolare ed è posizionato orizzontalmente nella parte superiore della composizione.
    Ai lati del Salvatore sono presenti sono presenti l’angelo consolatore nella sera dell’agonia: «Gli apparve (nel Getsemani) un angelo del cielo a confortarlo» (Luca 22,43) e l’angelo che indica il destino dell’uomo oltre la morte: «Alla risurrezione... si sarà come angeli nel cielo» (Matteo 22,30).

    Stato di conservazione: **** buono.

  • Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - ) 
Gruppo in osso scolpito raffigurante Sacra Famiglia Trapani, metà del XVIII secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 18,5 x 11 x 2,8 cm.
    Lotto 14

    Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - )
    Gruppo in osso scolpito raffigurante Sacra Famiglia Trapani, metà del XVIII secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 18,5 x 11 x 2,8 cm.
    I personaggi della sacra rappresentazione, scolpiti a micro-intaglio a tutto tondo in osso e raffiguranti una Sacra Famiglia sono inseriti in una teca rettangolare in osso. Le figure stanti della Vergine Maria, di Giuseppe e di Gesù Cristo sono posti frontalmente, sullo sfondo la città vecchia di Gerusalemme.
    La scena culmina in alto con la colomba, che rappresenta lo Spirito Santo ed è uno dei simboli più diffusi nella cristianità, posta tra due putti alati tra le nuvole.
    Il momento di massimo splendore dell'arte delle maestranze trapanesi fu nei secoli XVII e XVIII quando  dalla produzione in serie di palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da una ricca scenografia architettonica. La consuetudine siciliana di celebrare il Natale con il presepe, portò i maestri trapanesi a realizzare sia singoli pastori, sia composizioni presepiali di varie dimensioni, con inserti coralli, tanto che già da un documento del 1571, il Conto di Cassa del Tesoro Generale del Regno di Sicilia, veniva citata una Natività in corallo; i manufatti trapanesi erano molto apprezzati da collezionisti italiani ed esteri tanto che le più illustri famiglie come ne possedevano pregevoli esemplari. Al Museo Pepoli di Trapani e al Museo San Martino di Napoli, sono conservati esemplari in corallo, entrambi eseguiti in rame dorato, argento, corallo e smalti.
    Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio o l’osso e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire. Sarà quindi l’avorio che sostituirà gradatamente il corallo nelle rappresentazioni presepiali, corallo ridotto a pochi elementi come nel presepe in miniatura della collezione Burgio di Palermo, inserito in una cornice d’argento a ghirlanda di gradatamente fiori e foglie, attribuito alla bottega dei fratelli Alberto e Andrea Tipa.

    Stato di conservazione: **** buono, usure e minori fessure sui lati della cornice.



  • Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - ) 
Gruppo in osso scolpito raffigurante San Biagio Trapani, metà del XVIII secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 18,3 x 11,1 x 2,8 cm.
    Lotto 15

    Andrea e Alberto Tipa (bottega di) (1725-1766 e 1732-1783 - )
    Gruppo in osso scolpito raffigurante San Biagio Trapani, metà del XVIII secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 18,3 x 11,1 x 2,8 cm.
    I personaggi della sacra rappresentazione, scolpiti a micro-intaglio a tutto tondo in osso e raffiguranti San Biagio con una devota ed un bambino sono inseriti in una teca rettangolare in osso. L'opera è impaginata in una tradizionale quinta architettonica; la figura stante di San Biagio in abito vescovile, con pastorale e mitra, che benedice una donna inginocchiata ai suoi piedi con un bambino tra le braccia è posta al centro della rappresentazione, mentre alla sua destra è collocato un altare con un Cristo crocifisso e un testo sacro.
    A Salemi, città arabo-medievale in provincia di Trapani, san Biagio è compatrono assieme a san Nicola della città dal 1542.
    Il momento di massimo splendore dell'arte delle maestranze trapanesi fu  nei secoli XVII e XVIII quando  dalla produzione in serie di  palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da  una ricca scenografia architettonica. La consuetudine siciliana di celebrare il Natale con il presepe, portò i maestri trapanesi a realizzare sia singoli pastori, sia composizioni presepiali di varie dimensioni, con inserti coralli, tanto che già da un documento del 1571, il Conto di Cassa del Tesoro Generale del Regno di Sicilia, veniva citata una Natività in corallo; i manufatti trapanesi erano molto apprezzati da collezionisti italiani ed esteri tanto che le più illustri famiglie come ne possedevano pregevoli esemplari. Al Museo Pepoli di Trapani e al Museo San Martino di Napoli, sono conservati esemplari in corallo, entrambi eseguiti in rame dorato, argento, corallo e smalti.
    Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio o l’osso e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire. Sarà quindi l’avorio che sostituirà gradatamente il corallo nelle rappresentazioni presepiali, corallo ridotto a pochi elementi come nel presepe in miniatura della collezione Burgio di Palermo, inserito in una cornice d’argento a ghirlanda di gradatamente fiori e foglie, attribuito alla bottega dei fratelli Alberto e Andrea Tipa.

    Stato di conservazione: **** buono, usure e minori fessure sui lati della cornice.

  • Andrea Tipa (bottega di) (Trapani, 1725 - 1766) 
Presepe italiano in avorio, osso e tartaruga Trapani, XVIII secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 30 x 42,5 cm x 17 cm.
    Lotto 16

    Andrea Tipa (bottega di) (Trapani, 1725 - 1766)
    Presepe italiano in avorio, osso e tartaruga Trapani, XVIII secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 30 x 42,5 cm x 17 cm.
    Il presepe è inserito in una teca in legno ebanizzato e tartaruga.
    I personaggi della sacra rappresentazione sono scolpiti per lo più in osso e avorio di elefante (Loxodonta Africana) e rappresentano una Natività con l'adorazione dei pastori; l'opera, impaginata in una tradizionale quinta architettonica con scenari cadenti, è costituita da 11 figure diverse ritratte nei tipici atteggiamenti: Vergine Maria; Giuseppe; Gesù; suonatore di flauto; pastore inginocchiato; pastore con bastone; pastore con cornamusa; tre pecorelle.
    La scena culmina in alto con la figura del Dio Padre tra le nuvole con il globo in mano.
    Il momento di massimo splendore dell'arte delle maestranze trapanesi fu nei secoli XVII e XVIII quando dalla produzione in serie di  palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da una ricca scenografia architettonica. La consuetudine siciliana di celebrare il Natale con il presepe, portò i maestri trapanesi a realizzare sia singoli pastori, sia composizioni presepiali di varie dimensioni, con inserti coralli, tanto che già da un documento del 1571, il Conto di Cassa del Tesoro Generale del Regno di Sicilia, veniva citata una Natività in corallo; i manufatti trapanesi erano molto apprezzati da collezionisti italiani ed esteri tanto che le più illustri famiglie come ne possedevano pregevoli esemplari. Al Museo Pepoli di Trapani e al Museo San Martino di Napoli, sono conservati esemplari in corallo, entrambi eseguiti in rame dorato, argento, corallo e smalti.
    Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio o l’osso e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire. Sarà quindi l’avorio che sostituirà gradatamente il corallo nelle rappresentazioni presepiali, corallo ridotto a pochi elementi come nel presepe in miniatura della collezione Burgio di Palermo, inserito in una cornice d’argento a ghirlanda di gradatamente fiori e foglie, attribuito alla bottega dei fratelli Alberto e Andrea Tipa.

    Stato di conservazione: **** buono, usure, mancanze e sostituzioni.

  •  
Presepe italiano in corallo, argento e tartaruga Trapani,  XVII-XVIII secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 34 x 32 x 17,5 cm.
    Lotto 17


    Presepe italiano in corallo, argento e tartaruga Trapani, XVII-XVIII secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 34 x 32 x 17,5 cm.
    Il presepe è inserito in una teca in legno ebanizzato e tartaruga, poggiante su pedini a trottola in ottone.
    I personaggi della sacra rappresentazione, raffigurante la fuga in Egitto, sono ritratti nei tipici atteggiamenti e sono interamente scolpiti in corallo rosso mediterraneo (Corallum rubrum, Linneo 1758), presente anche in grezzi rametti, sfere, foglie e in lunghe gocce.
    L'opera è impaginata in una tradizionale quinta architettonica dipinta su tavola raffigurante un paesaggio alberato con un ponte e un casolare.
    Il momento di massimo splendore dell'arte delle maestranze trapanesi fu nei secoli XVII e XVIII quando dalla produzione in serie di palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da una ricca scenografia architettonica. La consuetudine siciliana di celebrare il Natale con il presepe, portò i maestri trapanesi a realizzare sia singoli pastori, sia composizioni presepiali di varie dimensioni, con inserti coralli, tanto che già da un documento del 1571, il Conto di Cassa del Tesoro Generale del Regno di Sicilia, veniva citata una Natività in corallo; i manufatti trapanesi erano molto apprezzati da collezionisti italiani ed esteri tanto che le più illustri famiglie come ne possedevano pregevoli esemplari. Al Museo Pepoli di Trapani e al Museo San Martino di Napoli, sono conservati esemplari in corallo, entrambi eseguiti in rame dorato, argento, corallo e smalti.
    Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio o l’osso e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire. Sarà quindi l’avorio che sostituirà gradatamente il corallo nelle rappresentazioni presepiali, corallo ridotto a pochi elementi come nel presepe in miniatura della collezione Burgio di Palermo, inserito in una cornice d’argento a ghirlanda di gradatamentefiori e foglie, attribuito alla bottega dei fratelli Alberto e Andrea Tipa.

    Stato di conservazione: **** buono, usure, mancanze e sostituzioni.

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Teca in tartaruga con capezzale in corallo Trapani, fine XVII - inizio XVIII secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 63,5 x 55,5 x 17,5 cm
    Lotto 18


    Teca in tartaruga con capezzale in corallo Trapani, fine XVII - inizio XVIII secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 63,5 x 55,5 x 17,5 cm
    Racchiuso in una teca di forma rettangolare (probabilmente più tarda), interamente lastronata in tartaruga (Cheloniidae spp.) con applicazioni in lamina d'argento raffiguranti putti alati, troviamo un capezzale di forma ottagonale oblunga.
    La ricca composizione è posta su una lamina di rame dorato punzonato e viene incentrata intorno alla figura devozionale dell'Immacolata posta sulla mezzaluna e raffigurata con le mani congiunte sul petto.
    La pregevole opera è caratterizzata da una ricca decorazione divisa in diverse sezioni a motivi fitomorfi di foglie acantiformi e fiori di madreperla che si alternano a fiori e steli. La resa cromatica del capezzale è altresì aumentata da riquadri in granelli di corallo che delimitano i vari registri.
    Questo interessante capezzale è tipico di quella che fu la produzione trapanese dalla fine del XVII e l'inizio del XVIII quando dalla produzione in serie di palline, olivette, piccole bugne e virgolette dei secoli XIV, XV e XVI si giunge ad opere di più elevato pregio artistico come sculture e composizioni, spesso caratterizzate da una ricca scenografia architettonica. Quando sul finire del secolo XVIII il corallo inizia a diventare più raro, gli scultori trapanesi ripiegano su altri materiali come l’avorio, l’osso e la madreperla e si cominciano ad avvertire i sintomi del declino del rosso materiale che va sempre più riducendosi, fino a quasi scomparire.

    Stato di conservazione: **** buono, restauri, mancanze e sostituzioni (chiodi applicazione in argento nuovi)




  •  
Presepe italiano in corallo Trapani, inizio XX secolo
 Altezza x larghezza x profondità: 19,5 x 26 x 22 cm. Peso 2105 gr.
    Lotto 19


    Presepe italiano in corallo Trapani, inizio XX secolo
    Altezza x larghezza x profondità: 19,5 x 26 x 22 cm. Peso 2105 gr.
    Il presepe poggia su una base ovale in legno in cui sono collocati i personaggi della sacra rappresentazione interamente scolpiti in corallo rosso mediterraneo (Corallum rubrum, Linneo 1758), presente anche in numerosi rametti utilizzati per decorare la superficie e creare un'ambientazione.
    La scena presenta la sacra famiglia stante su delle basi in legno; è possibile riconoscere San Giuseppe a sinistra che tiene nella mano destra un ramo di corallo come bastone mentre con la sinistra sembra indicare Gesù bambino, posto al centro, più in alto rispetto alle altre due figure e con le braccia aperte, mentre anche la Vergine Maria, posta a destra, sembra indicarlo con la sua mano destra.

    Stato di conservazione: **** buono.

  •  
Scultura italiana in corallo Trapani, inizio XX secolo
 Altezza totale: 18 cm, altezza scultura: 10,5 cm, diametro base 8,5 cm. Peso 204 gr.
    Lotto 20


    Scultura italiana in corallo Trapani, inizio XX secolo
    Altezza totale: 18 cm, altezza scultura: 10,5 cm, diametro base 8,5 cm. Peso 204 gr.
    In corallo cerasuolo (Corallium Elatius) scolpito a raffigurare una figura femminile con violino ed un cane.
    Basamento ligneo in legno dorato di epoca precedente.

    Stato di conservazione: ***** eccellente.

  •  
Scultura italiana in corallo Trapani, inizio XX secolo
 Altezza totale: 17,5 cm, altezza scultura: 10,5 cm, diametro base: 8,5 cm. Peso: 202 gr.
    Lotto 21


    Scultura italiana in corallo Trapani, inizio XX secolo
    Altezza totale: 17,5 cm, altezza scultura: 10,5 cm, diametro base: 8,5 cm. Peso: 202 gr.
    In corallo cerasuolo (Corallium elatius) scolpito a raffigurare una Venere posta sopra le onde.
    Basamento ligneo in legno dorato di epoca precedente.

    Stato di conservazione: **** eccellente.


  • Carlo Parlati (Torre del Greco, 1934 - Torre del Greco, 2003) 
Coppia di sculture in corallo, oro 18k e malachite Anni '80
 Altezza: 17 cm. Base: 4 x 4 cm. Peso 324 gr.  - Altezza: 16 cm. Base: 4 x 4 cm. Peso: 318 gr.
    Lotto 22

    Carlo Parlati (Torre del Greco, 1934 - Torre del Greco, 2003)
    Coppia di sculture in corallo, oro 18k e malachite Anni '80
    Altezza: 17 cm. Base: 4 x 4 cm. Peso 324 gr. - Altezza: 16 cm. Base: 4 x 4 cm. Peso: 318 gr.
    Corallo Cerasuolo scolpito (Corallium Elatius) e oro 18k raffiguranti Giuditta e Oloferne, poggianti su base in malachite. Punzonate "750 due volte".
    Firmate "Parlati", Carlo Parlati(Torre del Greco, 7 gennaio 1934 – Torre del Greco, 16 novembre 2003).

    Stato di conservazione: ***** eccellente.

  • Attilio Grandis  
Coppia di importanti candelabri in argento Roma, inizio XX secolo
 Altezza x Larghezza x Profondità: 68,2 x 46 x 46 cm. Peso complessivo 15 kg.
    Lotto 23

    Attilio Grandis
    Coppia di importanti candelabri in argento Roma, inizio XX secolo
    Altezza x Larghezza x Profondità: 68,2 x 46 x 46 cm. Peso complessivo 15 kg.
    Base circolare gradinata decorata a volute fogliate e conchiglie, fusto tripartito con cascate di dobloni e conchiglie, dal quale dipartono sei bracci fogliati a doppia voluta; bobeche decorate similarmente alla base con piattellli salvacera.
    Punzonati "A.Grandis - Roma" - "AG" entro contorno a losanga - "833".
    Attilio Grandis fu un orafo romano che usava produrre argenterie per la casa reale.
    Stato di conservazione: **** buono.


  • Vincenzo II Belli (? - 1859) 
Coppia di grandi lanterne in argento Roma, inizio XIX secolo
 Altezza x larghezza x lunghezza: 85 x 15,5 x 15,5 cm. Peso complessivo: 2350 gr circa.
    Lotto 24

    Vincenzo II Belli (? - 1859)
    Coppia di grandi lanterne in argento Roma, inizio XIX secolo
    Altezza x larghezza x lunghezza: 85 x 15,5 x 15,5 cm. Peso complessivo: 2350 gr circa.
    In argento fuso, sbalzato e cesellato, il corpo decorato con festoni floreali cimati da putti alati; terminali a ghianda.
    Punzonate con i marchi camerali con tiara e chiavi decussate in uso a Roma dal 1815 al 1870 per l'argento al titolo a 10 once e 16 denari (889/1000) e con il marchio dell'argentiere Vincenzo II Belli (1828-1859) nipote di Gioacchino Belli (1787-1822) rappresentato dalle iniziali "G II B" entro losanga verticale.

    Stato di conservazione: **** buono, minori segni dovuti al'uso nel tempo.


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Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe

Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe

PALAZZO CAETANI LOVATELLI, PIAZZA LOVATELLI N. 1, ROMA - PALAZZO CAETANI LOVATELLI, PIAZZA LOVATELLI N. 1, ROMA, GIO 30 NOVEMBRE 2023

Per informazioni:

f.moroni@bertolamifineart.com 

m.stella@bertolamifineart.com

ORARI ASTA


Sessioni

  • 30 novembre 2023 ore 15:00 Coralli, Avori e Argenti: capolavori da importanti collezioni italiane - Icone Russe (1 - 83)

Esposizione

ESPOSIZIONE

I lotti saranno esposti il 26 e 27 novembre, a Roma, presso Palazzo Caetani Lovatelli, Piazza Lovatelli n. 1.

10:30 - 13:30 | 15:30 - 18:30 CEST

Pagamenti e Spedizioni

Ritiro dei lotti

I lotti aggiudicati potranno essere ritirati solo su appuntamento entro e non oltre 30 giorni dalla data dell’asta comunicando tramite email ad Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com

Prima del ritiro dei lotti si prega di verificare con Bertolami Fine Art la collocazione dei beni.

L’eventuale consegna del lotto all’acquirente stesso o a soggetto terzo (munito di delega scritta e firmata) avverrà solo ad incasso registrato dell’importo totale dovuto alla Bertolami Fine Art.

Spedizione dei lotti

Se i costi di spedizione, comprensivi di imballaggio e assicurazione, non sono presenti nel documento allegato, sarà possibile organizzare l’imballaggio e la spedizione, compresa assicurazione, tramite il nostro corriere convenzionato MailBoxes 264, sempre a condizione che l’acquirente abbia interamente pagato l’importo totale dovuto.


Per informazioni e preventivi contattare:

Email: shipments@bertolamifineart.com

Telefono 0039 0647824139


Si ricorda che i nostri corrieri sono società indipendenti dalla Bertolami Fine Art srl.

In alternativa, è possibile organizzare la spedizione tramite un vostro corriere di fiducia. In questo caso vi chiediamo di compilare in ogni sua parte ed inviare la lettera di manleva firmata (scarica qui il modulo). Sarà cura del vostro corriere provvedere all’imballaggio a regola d’arte.

Nota importante

Bertolami Fine Art vi ricorda che per l’esportazione di opere d’arte al di fuori del territorio italiano la legge italiana prevede la richiesta di una licenza di esportazione. Il tempo di attesa per il rilascio di tale documentazione è di circa 60/90 giorni dalla presentazione dell’opera e dei relativi documenti alla Soprintendenza Belle Arti. Il mancato o il ritardo del rilascio della licenza non costituisce una causa di risoluzione o annullamento della vendita, né giustifica il ritardo del pagamento da parte dell’acquirente.

Condizioni di vendita

Scarica il documento di Condizioni di Vendita

Commissioni

28% per la parte di prezzo sino a € 10.000;

26% per la parte di prezzo da € 10.001 a € 400.000;

24% per la parte di prezzo da € 400.001 in su.

Rilanci

  • da 0 a 100 rilancio di 5
  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 5000 rilancio di 200
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000