Fine Paintings
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Lotto 1 Alessio De Marchis (Napoli 1684 - Perugia 1782), attr. a, Paesaggio con figure classiche alla fonte Olio su tela, con cornice dorata Dimensioni ext. 55x62, int. 31x40 cm. Alessio De Marchis (Napoli 1684 - Perugia 1782), attr. a, Paesaggio con figure classiche alla fonte Olio su tela, con cornice dorata Dimensioni ext. 55x62, int. 31x40 cm. Olio su tela, con cornice dorata Dimensioni ext. 55x62, int. 31x40 cm.
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Lotto 2 Pittore napoletano del XVII secolo, Paesaggio con viandanti Pittore napoletano del XVII secolo, Paesaggio con viandanti Olio su tela, con cornice dorata Olio su tela, dimensioni ext. 74x86, int. 63,5x76,5 cm.
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Lotto 3 Scuola italiana del XVIII secolo, Paesaggio lacustre L'opera, di ottima qualità pittorica, può essere riconducibile, per soggetto e raffinatezza, alla tradizione della pittura romana del XVIII secolo. L'anonimo pittore ha di certo guardato all'esperienza di Paolo Anesi nella resa della sensibilità atmosferica e nella tonalità delicata degli sfondi. Olio su tela, dimensioni ext. 91x78, int. 75,5x63 cm.
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Lotto 4 Pittore fiammingo dell'inizio del XVII secolo, San Pietro e Maria Maddalena nel deserto Pittore fiammingo dell'inizio del XVII secolo, San Pietro e Maria Maddalena nel deserto Coppia di dipinti su tela applicati su tavola, con cornici dorate Dipinti su tela applicati su tavola, dimensioni ext. 33,5x41, int. 20x28 cm. cad.
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Lotto 5 Pier Francesco Mola (Coldrerio 1612 – Roma 1666), ambito di, Paesaggio con due Santi in conversazione Questo pregevole paesaggio con due santi in conversazione, è attribuibile alla cerchia di Pier Francesco Mola; la stesura quasi di 'macchia' del colore e la resa quasi guercinesca delle figure rimandano all'esperienza del Ticinese, tanto attenta al dato naturalistico quanto di una espressività anticipatrice della pittura ottocentesca. Olio su tela, dimensioni ext. 29x38,5, int. 24,5x33 cm.
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Lotto 6 Jan Wick (Haarlem 1645 - Mortlake 1702), ambito di, Prima della battuta di caccia Jan Wick (Haarlem 1645 - Mortlake 1702), ambito di, Prima della battuta di caccia Olio su tavola, con cornice dorata Olio su tavola, dimensioni ext. 33x40,5, int. 19x26 cm.
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Lotto 7 Pittore napoletano del XVIII secolo, Paesaggio laziale L'ignoto pittore è stato ricondotto all'ambito romano del XVIII secolo. È possibile presumere, dato il taglio ravvicinato della composizione e la tavolozza che propende ai toni scuri, che possa trattarsi di un pittore che ha guardato all'esperienza del pittore napoletano Alessio De Marchis, attivo tra Roma e Urbino nella prima metà del Settecento. Olio su tela, dimensioni ext. 77x64, int. 64x50 cm.
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Lotto 8 Scuola francese XVIII secolo, veduta con viandanti Il dipinto raffigura un profondo paesaggio campestre con viandanti e animali, arioso nonostante la compattezza della composizione. Il pittore, seppur anonimo, può essere riconosciuto come un'artista francese che opera a Roma alla metà del XVIII secolo. Siamo ancora lontani dalla maturità stilistica francese come espressa ad esempio da Jean Sèbastien Lallemand, ma il pittore qui bene interpreta la ricchezza compositiva e la trattazione luministica del tema, ma risulta ancora molto legato alla tradizione settecentesca del paesaggio laziale. Olio su tela, dimensioni ext. 49x61, int. 36x48 cm.
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Lotto 9 Pittore bambocciante del tardo XVII secolo, Riposo di viandanti Pittore bambocciante del tardo XVII secolo, Riposo di viandanti Olio su tela, con cornice in legno con parti dorate Olio su tela, dimensioni ext. 64,5x80, int. 49,5x63,5 cm.
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Lotto 10 Pittore fiammingo della seconda metà del XVII secolo, Accampamento militare Pittore fiammingo della seconda metà del XVII secolo, Accampamento militare Dipinto su tavola, con cornice nera e oro Dipinto su tavola, dimensioni ext. 53x65, int. 38x50 cm.
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Lotto 11 Salvator Rosa (Napoli, 1614 – Roma, 1673), Battaglia Verrebbe spontaneo desumere, conoscendo la biografia dell’artista, che questo scontro tra spadaccini a cavallo appartenga al periodo della prima formazione dell’artista, visto lo studio che il pittore fece delle battaglie di Aniello Falcone. Osservando meglio la composizione però si intuisce facilmente come il tratto sicuro ma veloce, breve e il paesaggio scarno, quasi spoglio e polveroso, fanno riferimento ad una fase della sua produzione più tarda. È possibile che la realizzazione di questa tela si possa fissare tra il termine del soggiorno fiorentino e il ritorno a Roma, avvenuto nel 1650. Del periodo fiorentino è, ad esempio, il celebre quadro “Streghe e incantesimi” del 1646, oggi alla National Gallery di Londra, in cui ritroviamo la medesima attitudine rispetto allo spazio naturale: viene messo quasi completamente da parte dal pittore che, memore della lezione dei suoi maestri napoletani, è qui molto più interessato all’accadimento, all’evento, e a come questo viene reso in pittura. Olio su tela, cm 44x54
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Lotto 12 Jan Miel (Beveren-Waas, 1599 – Torino, 1663), Coppia di viandanti a riposo Il dipinto esprime i caratteri tipici della bambocciata fiamminga, secondo la più tipica produzione del pittore. Jan Miel è documentato a Roma dal 1636, e da subito subisce l'influenza della rivoluzione testimoniata da Pieter van Laer, che fu un vivace interprete della vita quotidiana della Roma della metà del Seicento. Questa coppia di dipinti ci permette di apprezzare la cura con cui l'artista descrive i diversi protagonisti, le loro gestualità e indumenti, nonché la lettura del soggetto secondo un sincero naturalismo autentico e non aneddotico. Olio su tela, dimensioni ext. 25x33, int. 19x27 cm.
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Lotto 13 Pittore francese del XVII secolo, Paesaggio con pastore e armenti Un'etichetta sul retro del dipinto riporta l'iscrizione 'Cornet Maximilian peintre né à Carvin XVII siècle'. Non è stato possibile identificare il pittore, ma l'utilizzo di una tavolozza dai toni molto scuri, l'atmosfera satura alleggerita dalla luce emessa dagli armenti e dalle contadine a riposo ci rimandano all'esperienza napoletana di pittori del Seicento che traggono ispirazione dal paesaggismo romano della metà del Seicento. Olio su tela, dimensioni ext. 78x90,5, int. 62x74 cm.
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Lotto 14 Bartolomeo Torreggiani (Napoli, ? - Roma, 1675?), Paesaggio con figure Ben poco è giunto fino a noi della biografia e delle opere del Torreggiani, che le fonti vogliono allievo di Salvator Rosa, grazie al quale assume l’appellativo “del Rosa”. Lo conosciamo oggi come pittore forse originario di Napoli e dedito alla pittura di paesaggio; ma le opere giunte fino a noi non sono sufficienti a delineare un corpus completo della sua produzione. Pertanto è piuttosto difficile datare questo piccolo, ma affascinante dipinto: in un paesaggio fluviale, alcuni personaggi appena abbozzati sono immersi in una natura piuttosto selvaggia, resa da pennellate veloci, affatto attente al realismo della raffigurazione e al dettaglio. Il cromatismo è intenso, ma non scuro, quasi a dimostrare uno stato d’inquietudine dell’artista nel momento della realizzazione dell’opera. Olio su tela, cm est. 57x68, int. 55x46
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Lotto 15 Etienne Allegrain (Parigi, 1644 - Parigi, 1736), Paesaggio laziale Sono poche le notizie di cui disponiamo rispetto alla vita e alle opere di Etienne Allegrain; lo conosciamo come un abile paesaggista, molto legato alla tradizione francese di questo genere. Osservando la sua opera infatti, è subito chiaro che la principale fonte di ispirazione del pittore è Nicolas Poussin, dal quale impara la commistione tra il paesaggio come luogo rappresentante la complessità dell’esperienza umana e l’inserimento -anche in lontananza- di rovine, scorci desunti dall’antichità. La raffigurazione di paesaggi così autentici e in cui la presenza dell’uomo nella scena è del tutto trascurabile, fa davvero comprendere la necessità che l’artista seicentesco sentiva nel rendere la natura assoluta protagonista del quadro, capace di esprimere -al pari della pittura di storia- la pienezza dei sentimenti umani. Non sappiamo se il pittore sia mai stato in Italia, benché meno a Roma, ma l’inserimento di elementi architettonici all’interno di un contesto tanto incontaminato quali la colonna istoriata e un edificio a pianta circolare piuttosto simile al Pantheon, tolgono ogni dubbio circa la lezione appresa dal Poussin. Olio su tela, cm est. 72x59, int. 62.5x48.5
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Lotto 16 Scuola lombarda dell'inizio del XVIII secolo, Natura morta con conigli Il dipinto si presenta come una ricca composizione di fiori, frutti e due conigli. L'emergere dei fiori dal fondale scuro e la resa vivace e quasi a 'macchia' dei petali, ci permette di identificare questo artista come influenzato dalla produzione di Margherita Caffi e degli allievi della sua scuola di fioranti. Olio su tela, dimensioni ext. 123,5x161,5 int. 107x143 cm.
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Lotto 17 Gabriel De La Corte (Madrid, 1648 – Madrid, 1694) Natura morta con uva, pesche, fichi e garofani Gabriel De La Corte è un affascinante pittore della fine del Seicento di cui si sa poco e nulla. Le poche fonti a lui contemporanee che accennano alla sua vita ci informano che fu figlio del pittore spagnolo Francisco de la Corte, che era a sua volta fratello di Juan de la Corte, uno dei rari allievi noti di Velazquez. Stando alle fonti Gabriel, nonostante fosse figlio d’arte, non ebbe alcun maestro, in quanto suo padre morì che egli aveva appena dodici anni.Da autodidatta si dedicò esclusivamente alle nature morte di fiori e frutti, che eseguì sempre con grande perizia; nonostante la sua abilità, però, non riuscì mai ad avere molto successo, né incarichi importanti. È questo di certo uno dei motivi per i quali abbiamo scarse informazioni circa la sua attività. Di certo era un pittore leggermente “in anticipo” sui tempi: sfortunatamente il genere della natura morta con fiori e frutti avrà un notevole successo collezionistico soprattutto nel XVIII secolo.Il suo stile è riconoscibile grazie alla grande varietà di elementi messi in scena e al gusto per lo sfondo scuro, che quasi inghiottisce i fiori e i frutti in primo piano. In questo caso la composizione è carica di elementi: al sintetico paesaggio con cascata sullo sfondo a destra, si contrappone l’insieme dei grappoli d’uva posti sulla sinistra, resi con assoluta lucentezza e vitalità.Bibl.: A. Palomino de Castro y Velasco, El Parnaso Español Pintoresco Laureado, 1724, in 1936 C. Bernejo. Olio su tela, cm 100.5x121.5
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Lotto 18 Pittore fiammingo del XVIII secolo, Paesaggio con figure e caseggiato Questo dipinto è attribuibile ad un ignoto pittore fiammingo del Settecento, e raffigura una sorta di 'Allegoria della vita di campagna': i personaggi e gli armenti sono in una serena contemplazione del paesaggio circostante, nonostante il cielo si presenti scuro e denso di nubi. La grande qualità della stesura pittorica e la profonda resa del paesaggio sono segno della vicinanze del pittore ai migliori influssi dell'arte di genere della seconda metà del Settecento. Olio su tela, dimensioni ext. 80x121 int. 70x110 cm.
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Lotto 19 Scuola romana della fine del XVI secolo, San Paolo di Tebe Il santo Paolo, venerato come il primo eremita, era un ricco egiziano che fu costretto alla fuga nel deserto della Tebaide perché durante la persecuzione di Decio e Valeriano, i suoi parenti lo denunciarono come cristiano per incamerarne i possedimenti. Egli trascorse tutta la vita nel deserto e trovò rifugio in una grotta, mentre all’esterno un albero di palma gli forniva datteri con cui sfamarsi e foglie con cui intessere un semplice abito; dall’età di quarantatré anni un corvo gli portava ogni giorno un pezzo di pane. Ed ecco che osservando l’immagine è indubbia l’iconografia del santo, riconoscibile dalla presenza del corvo, del pane, della palma e dell’abito intessuto di foglie rigide, all’interno di uno scarno paesaggio. L’anonimo pittore, è probabilmente appartenente alla scuola romana della fine del XVI secolo, dato l’interesse dimostrato in larga parte nella resa del paesaggio, reso con grande grazia e con pennellate delicate, fluide. Olio su tavola, cm est.55x73, int. 36x54.5
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Lotto 20 Pittore siciliano del XVII secolo, Santa Rosalia eremita con due angeli Questo gradevole dipinto del XVII secolo illustra l'eremitaggio di Santa Rosalia all'interno della grotta sita in Santo Stefano Quisquina mentre si dedica alla preghiera e alla contemplazione circondata da due angeli. Olio su pietra, dimensioni ext. 31x38, int. 19,5x26 cm.
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Lotto 21 Pittore fiammingo del XVII secolo, Coppia di storie di Elia Pittore fiammingo del XVII secolo, Coppia di storie di Elia Elia riceve pane e acqua dall'angelo ed Elia incontra la vedova di Sarepta, olio su rame, con cornici dorate Olio su rame, dimensioni ext. 17x34,5, int. 10,5x28 cm. cad.
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Lotto 22 Jacopo Da Ponte, detto Bassano (Bassano del Grappa 1515 - 1592), ambito di, Flagellazione di Cristo Jacopo Da Ponte, detto Bassano (Bassano del Grappa 1515 - 1592), ambito di, Flagellazione di Cristo Dipinto su pietra, con cornice in legno 26x23,5 cm. Dipinto su pietra, dimensioni ext. 40x37,5, int.
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Lotto 23 Pittore veneziano della fine del XVI secolo, Cristo deriso Questo pregevole dipinto è attribuibile ad un ignoto pittore veneto della fine del XVI secolo. Il Cristo è raffigurato seguendo la tradizione iconografica del secolo, circondato dai suoi aguzzini e con il mantello rosso sulle spalle. Più particolare è la scelta di rappresentare Gesù in piedi, quasi a modello dell'Ecce Homo; la cultura figurativa dell'epoca poneva il protagonista seduto o adagiato alla colonna della flagellazione. Olio su rame, dimensioni ext. 46x39, int. 36x30 cm.
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Lotto 24 Domenico Beccafumi, ambito di (Monteaperti, 1486 - Siena, 1551), Sacra Famiglia “Era un uomo capricciosissimo, e gli riusciva ogni cosa”: è così che il Vasari ci parla del Beccafumi. Erede della grande tradizione pittorica senese fu però anche un instancabile sperimentatore, creatore di composizioni che fondono con libertà e sensibilità i presupposti classicisti con le direttive del primo Manierismo. Quest’olio su tela guarda molto alla produzione del Beccafumi maturo, quello più senese: questo anonimo pittore guarda forse alle opere del Mecherino del secondo ventennio del Cinquecento, quando il pittore torna da Roma a Siena dopo aver conosciuto il Raffaello delle Stanze Vaticane e nella sua città natale coltiva buoni rapporti con gli altri pittori suoi contemporanei, in particolare con il conterraneo Sodoma. L’ignoto pittore qui acuisce il contrasto luministico caratteristico del maestro, rendendo molto forte l’emergere dei volti candidi dei protagonisti dalle tenebre; la pennellata è di grande qualità, raffinata e morbida, quasi in contrasto con l’inventiva quasi “eccentrica” del Beccafumi maturo. La composizione è molto equilibrata e, nonostante il primissimo piano dedicato interamente alla Sacra Famiglia, il pittore riesce a rendere abilmente uno scuro ma profondo paesaggio, scarno ma essenziale per dare ad un’opera di questa intensità il respiro che ci permette di godere appieno della sua osservazione. Olio su tavola, cm est. 93x75, int. 70x55