Asta N. 395 - Libri e Manoscritti
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Lotto 2601 [ALBUM PITTORICO] -- Album pittorico contenente disegni di autori e soggetti diversi dei secoli XVIII-XX. Interessante raccolta eterogenea di disegni, prospetti, caricature, ritratti fotografici e stampe, alcuni dei quali acquarellati o a colori. Pochissime sono le opere firmate, fra cui ad esempio un "Ritratto di fanciullo" a firma F. Overbeck e una "Figura di uomo" firmato Carlo Ferrari. Album di formato oblungo (400 x 280mm). Circa 190 disegni, di dimensioni varie, eseguiti a penna, matita e pastello, nonché ritratti fotografici e stampe a colori. Legatura in piena tela ottocentesca, privo di dorso; sul piatto anteriore antica etichetta cartacea "Album ricordi". A pictorial album including many drawings, prospects, caricatures, portraits and prints some of which watercoloured or coloured in pencil. Only few works are signed like the "Portrait of a young child" by Overbeck and a "Man" by Carlo Ferrari. Approximately 190 drawings of various size.
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Lotto 2602 [ASBURGO, Carlo VI di (1685-1740)] -- Imponente bolla pergamenacea con firma autografa di Carlo VI d'Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Napoli. Data topica e cronica: Vienna, 22 novembre 1715. Nome del redattore della bolla: Petrus Josephus Dolberg. Incipit: "Carolus VI Divina Favente Clementia Electus". Bellissima bolla manoscritta su pergamena dell'imperatore Carlo VI, padre di Maria Teresa d'Austria, in cui conferma a Carlo Pacecco Carafa i titoli già assegnati nel 1420 al suo antenato Antonio Carafa dalla Regina di Napoli, Giovanna d'Angiò. Pergamena sbiancata (330 x 270mm), costituita da 46 fogli (comprese le guardie, coeve pergamenacee). Scrittura corsiva molto calligrafica e posata. Bellissimo fregio in inchiostro nero a motivi floreali che racchiude l'incipit "Carolus VI Divina Favente", sovrastato dallo stemma regio con due aquile coronate. Specchio di scrittura 230 x 185mm, rr. 21; tracce della rigatura in matita. La bolla è rilegata in tessuto di seta e fili d'oro, unita a uno stemma imperiale in ceralacca (diametro mm 140) conservato nell'originale scatola in legno (con un altro sigillo in ceralacca rimasto parzialmente conservato). Entro scatola originale in metallo. Stato di conservazione molto buono. Fine manuscript on parchment by the Emperor Charles VI confirming to Carlo Pacecco Carafa the titles already assigned in 1420 to his ancestor Antonio Carafa from Giovanna d'Angiò, Queen of Naples. 46pp. including the endpapers in contemporary vellum. Elaborate silk binding with the Emperor's arms in a wax seal, preserved in its original wooden box. In fine condition.
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Lotto 2603 [ATTO NOTARILE, Padova] -- Documento privato d'epoca medievale su pergamena, redatto il 7 dicembre 1295 da Francesco, notaio di Hostilia ad Arine (distretto di Padova). Da un originale vergato nel 1265 da Francesco Bonifacio de Crespo, notaio imperiale. Interessante atto notarile relativo alla presa di concessione di un terreno boschivo e paludoso da parte di Ser Zilio di Marino, in presenza di cinque testimoni. Fu redatto a Padova, libero comune di fazione guelfa dal 1256, anno in cui la città uscì dalla signoria ghibellina di Ezzelino da Romano, per intervento del Papa e della famiglia Estense. 8vo (160 x 165mm). Scrittura gotica notarile in inchiostro ocra su pergamena (lato carne); rr. 21 di scrittura (tracce di rigatura a secco). Bel signum tabellionis di mano del notaio nella sottoscrizione. Lieve difetto della pergamena sul margine destro. An interesting notary document on vellum written in Padova in 1256 and relating to the woodland of Ser Silio of Marino.
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Lotto 2604 [ATTO NOTARILE, Padova] -- Documento privato d'epoca medievale su pergamena, redatto il 24 aprile 1388 dal notaio Zilio, figlio di Facino Calvi di Montagnana nella contrada di S. Giovanni delle Navi, Padova. Bel documento di costituzione di debito da parte di Bartolomeo Telaroli e Zanino fu Bonaventura Linaioli. Nel 1388 Padova è sotto il potere della famiglia da Carrara (1318-1405), grazie alla quale la città conobbe il periodo di maggiore lustro in ambito economico e militare. 4to (283 x 190mm). Scrittura gotica notarile molto posata in inchiostro marrone su pergamena (lato carne); rr. 45 di scrittura (tracce di rigatura a secco). Iniziale ornata a inchiostro. Signum tabellionis di ricercata finezza nella sottoscrizione del notaio. Al verso una nota del notaio con i nomi degli autori dell'azione giuridica. Piccolo strappo della pergamena nel margine inferiore. An interesting document on vellum written in Padova in 1388 and relating to a debt of Bartolomeo Telaroli and Zanino (Bonaventura) Linaioli.
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Lotto 2605 [BARATE, ATTO NOTARILE] -- Due documenti su pergamena, entrambi redatti il 27 marzo 1540 dal notaio Bartolomeo di Bonate. Due instrumenta bonorum relativi ai beni del territorio di Barate. A piè di pagina il signum di Bartolomeus Panigarola Gubernator Officii Statutorum. In modo specifico, il primo è un instrumentum di Ludovico de Monte Breso, figlio di un tal Pietro, e residente nella parrocchia di S. Ambrogio in Solayrolo (nei pressi di Porta Ticinese a Milano), indirizzato a Francesco Tronamala (vicarius officium promissionum); il secondo rappresenta la replica del vicarius al suddetto Ludovico de Monte Breso. Pergamena (c. 1recto costituita da 4 fogli di pergamena uniti al verso con lo spago, scrittura su lato carne; 1510 x 330mm). Scrittura mercantesca nitida e chiara; al verso regesto moderno. Rigatura a inchiostro e matita. Two manuscript documents written on 27 March 1540 by the notary Bartolomeo of Bonate and relating to the land in Barate.
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Lotto 2606 BLAEU, William (1571-1638). Moluccae insulae celeberrimae. Amsterdam: [s.n. 1630]. Bella mappa colorata a mano all'epoca delle isole Molucche in Indonesia. (foglio: 495 x 603mm; mappa: 375 x 485mm). Colorata a mano all'epoca (lieve macchia di umidità al margine inferiore sinistro). A fine hancoloured map of the Maluku Islands.
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Lotto 2607 [BOCCA] -- Albero genealogico della Famiglia Bocca di Pisa. Toscana: 1616 (?). Commissionato dal nobile Giuseppe Bocca. Bellissimo albero genealogico vergato all'inizio del XVII secolo su pergamena, inerente la nobile Famiglia Bocca di Pisa. Disegnato e colorato a mano con arte e particolari, è racchiuso entro cornice riccamente ornata a motivi floreali e vegetali; l'albero affonda le radici nello stemma (ormai decolorato) della casata raffigurato nel lato inferiore della cornice. Ai piedi dell'albero un'iscrizione a tratti difficilmente leggibile reca il nome del committente e la data cronica dell'opera: "BOCCHA / Opus laboriosum Josephus Boccha Antonini filius periecit et in hanc chartam redigendum C. (?) ad perpetuam agnationis suae memoriam A.D. 1616 (?)". Pergamena (785 x 610mm). Una nota a piè di pagina riporta il nome del compilatore dell'intera genealogia: "Matt(heus) Patroclius descripsit". In cornice (940 x 750mm). Pergamena interessata da gore di umidità e strappi. A beautiful genealogical tree on vellum of the Bocca family from Pisa.
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Lotto 2608 BOCCACCIO, Giovanni (1313-1375). Le donne famose (De mulieribus claris). Firenze: 1 settembre 1456.
Bellissimo esemplare manoscritto tardo-medievale dell'opera di Boccaccio De mulieribus claris, tradotta in volgare toscano dal Maestro Donato Albanzani da Casentino (ca. 1336 - fine secolo XIV), per Niccolò d'Este forse nel 1397 in occasione delle nozze fra il marchese e la figlia di Francesco II di Carrara, signore di Padova (l'editio princeps: Volgarizzamento di Maestro Donato da Casentino dell’opera di messer Boccaccio De claris mulieribus, rinvenuto in un codice del XIV secolo dell’Archivio cassinese, Milano: G. Silvestri, 1841). Egli volgarizzò altre opere, come il De viris illustribus di Petrarca. Il copista, Francesco di Pagolo Piccardi verso la metà del XV secolo copiò per Poggio Bracciolini alcune opere del Petrarca, poiché era apprezzata in modo particolare la sua scrittura nitida, formatasi nell'ambito della mercantesca romana (lavorò presso la Compagnia dei Monaldi a Roma). La prima testimonianza del lavoro di trascrizione del Piccardi è una copia del Ninfale Fiesolano di Boccaccio terminato nel 1454. Il colophon alla c. 133recto riporta molte preziose informazioni, fra cui la data: "[...] trasllatato inn idioma volgare per maestro Donato di Casentino al mangnifico marchese Niccolò da Esti prencipe e signore di Ferrara / Questo libro è schritto per me Francesco di Pagolo Piccardi a pitizione d'Agniolo Tucci cartolaio adì primo di settembre 1456. Iddio lodato". Il lotto è venduto con regolare attestato di libera circolazione.
A beautiful medieval manuscript of Boccaccio’s "De mulieribus claris" translated into the Italian vernacular by the master Donato Albanzani da Casentino for Niccolò d’Este. The manuscript was possibly composed during the wedding of 1397 Niccolò d'Este and the daughter of Francesco II of Carrara.
Donato Albanzani translated other works into the Italian vernacular, such as the "De viris illustribus" by Petrarch. The copyist, Francesco di Pagolo Piccardi, also copied some works by Petrarch for Poggio Bracciolini; the first testimony of his work is a copy of the "Ninfale Fiesolano" by Boccaccio finished in 1454.
The colophon containts some very precious information among which the date: "[...] trasllatato inn idioma volgare per maestro Donato di Casentino al mangnifico marchese Niccolò da Esti prencipe e signore di Ferrara / Questo libro è schritto per me Francesco di Pagolo Piccardi a pitizione d'Agniolo Tucci cartolaio adì primo di settembre 1456. Iddio lodato". On the frontispiece there is a beautiful intial “D” decorated with a large frieze in white, blue, green and pink. The arms contained in the bottom part are probably slightly later and are most likely of the Prini family.
There are also some interesting manuscripts annotations of which some are in the hand of Picardi himself and others are slightly later. The lot has been granted an export license. -
Lotto 2609 [BUZZACCARINI, Famiglia] -- Processus pro Iustificatione antiquae nobilitatis Familiae Buzzaccarini de Sismundis de Pisis in Thuscia. Pisa-Lucca, 1747. Frutto dell'unione di diversi scritti di natura notarile (redatti in lingua latina e italiana), che permettono di ricostruire i circa due secoli di storia della nobile famiglia Buzzaccarini, le cui origini pisane risalgono al secolo XIII. Arricchiscono il codice quattro bellissimi stemmi in acquarello (secolo XVIII) della città di Pisa, di Lucca e della famiglia Buzzaccarini (cc. 2recto-verso, 3recto, 80recto). Alla c. 17recto grande albero genealogico della famiglia ricavato da documenti di archivio dell'epoca, disegnato a mano in acquarello. Manoscritto cartaceo (cc. 99; 312 x 225mm). Numerose grafie di natura notarile ascrivibili al secolo XVIII. Inchiostro nero e marrone scuro. Preziosa legatura settecentesca di provenienza toscana in piena pelle di colore bordeaux, impreziosita da ricche decorazioni in oro ai piatti e al dorso inserite entro cornici impresse in oro. Piatto anteriore distaccato. A manuscript containing various notarial documents of the 18th-century. With 4 painted arms of the cities of Pisa, Lucca and the Buzzaccarini family.
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Lotto 2610 [CONCILIO DI TRENTO] -- Manoscritto. Acta Concilii Tridentini. Secoli XVII (stima desunta su base paleografica). Esemplare manoscritto contenente gli Atti del Concilio di Trento (1545-1563), nato dall'accorpamento di diverse unità codicologiche, non disposte seguendo l'ordine cronologico degli scritti canonici. Manoscritto su carta vergellata e filigranata (cc. 418; 275 x 205mm [ma dimensioni lievemente variabili]). Quasi dieci mani diverse concorrono a redigere il volume, tutte riconducibili al secolo XVII, caratterizzate da alto livello di corsività e inclinazione dell'asse a destra. Segnatura e rigatura assenti. Inchiostro marrone scuro di tonalità differenti. Disposizione del testo a piena pagina. Fioriture, bruniture e aloni determinati dall'acidità dell'inchiostro. Legatura in piena pergamena di riuso. Titolo manoscritto al dorso; bindelle coeve su entrambe le coperte. Taglio con barbe. Provenienza: Luisa Sormani Busca Arconati Visconti (1855-1928; ex libris). A 17th-century manuscript containing the acts of the "Concilio di Trento". Around 10 different hands compiled the manuscript (some spotting and browning).
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Lotto 2611 [CORALE] -- Foglio pergamenaceo da antifonario; con testo in latino tratto dal canto gregoriano del Mattutino di Pasqua (fine della Benedictio 5 e inizio della Benedictio 6). Probabile origine: Italia centro-settentrionale, secolo XV (?). Maestosa pagina manoscritta in pergamena, con bellissima iniziale ornata a colore e neumi su tetragramma rosso. Pergamena (484 x 345mm). Scrittura gotica rotonda, notazioni musicali quadrate su tetragramma in inchiostro rosso. Al verso iniziale "A" ornata a motivi floreali in colore blu, rosa, verde e applicazioni in oro. Al recto iniziale "O" filigranata in azzurro. Tracce della originaria numerazione delle pagine al recto (LI in inchiostro ocra), della rigatura a matita e della foratura al margine. A manuscript leaf on vellum from an antiphonary. Text in Latin from the Gregorian Easter chant. Probably from center-northern Italy, XV century? With a beatiful initial "A" in blu, pink, green and gold on verso. Initial "O" on recto in light blue.
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Lotto 2612 [CORALE] -- Due fogli pergamenacei provenienti dal medesimo corale; testo latino tratto dai Salmi 27 e 38. Probabile origine: Italia centro-settentrionale, secolo XV (?). Maestose pagine manoscritte in pergamena, con due bellissime iniziali riccamente ornate e capilettera colorati. Pergamena (530 x 360mm). Scrittura gotica rotonda. Due iniziali "O" ornate a motivi floreali e racemi in colore blu, rosa, verde e applicazioni in oro; iniziale "S" azzurra filigranata in colore rosso; capilettera in scrittura distintiva in inchiostro rosso. Tracce di rigatura in matita. Su uno dei due fogli strappo nella pergamena a margine e tracce di cera. Two manuscript leaves on vellum from the same choral. Text in Latin from Psalms 27 and 38. Probably from center-northern Italy, XV century? Two beatiful initials "O" in blu, pink, green and gold and initial "S" in red.
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Lotto 2613 [DOCUMENTO PRIVATO, Ferrara] -- Lettera di natura commerciale d'epoca rinascimentale su carta, datata 11 settembre 1459, Ferrara. Inviata dal mercante Baldassarre di Giovanni Macchiavelli, agente commerciale dei Baldesi, ai fratelli Giovanni e Angelo Baldesi, mercanti di origine fiorentina ma attivi a Venezia. Interessante testimonianza relativa alla corporazione mercantile dei Baldesi all'epoca del Duca Borso d'Este a Ferrara (1450-1471): una simpatica istantanea dei traffici commerciali e finanziari sulla tratta Venezia-Ferrara di un membro della suddetta corporazione. 8vo (210 x 210mm). Scrittura mercantesca in inchiostro marrone su carta filigranata (cerchio sormontato da corona, vagamente simile a Briquet 4708 [1413] e 4712 [1427]); rr. 26 di scrittura. Presente l'originaria ostia cartacea e il sigillo con la gilda mercantile dei Baldesi. Sull'esterno, sotto l'indirizzo la stessa gilda vergata a mano e a margine l'indicazione della provenienza, della data di partenza e di arrivo (vergato da un'altra mano). Visibili anche i fori che servivano per il filo di chiusura. An interesting Renaissance document on paper dated 11 September 1459 and written in Ferrara. The document was sent from the merchant Baldassarre di Giovanni Macchiavelli, commercial agent of the Baldesi brothers, to the brothers Giovanni and Angelo Baldesi, merchants orginary from Florence but active in Venice.
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Lotto 2614 [DOGE DI VENEZIA] -- Circolare ducale su pergamena emessa dal Doge di Venezia Francesco Erizzo, datata 5 giugno 1641, Venezia. Interessante esemplare di circolare emessa dalla Repubblica di Venezia durante gli sconvolgimenti della guerra dei Trent'anni (1618-1648) e l'espansione turca nel Vicino Oriente. Il doge ordina ai suoi ufficiali l'immissione di Girolamo Vendramin, latore della lettera, nel possesso dei beni a lui assegnati da una sentenza del tribunale veneziano e provenienti dall'eredità di Girolamo Locatelli. Formato oblungo (98 x 225mm). Minuscola documentaria del XVII secolo in inchiostro ocra, su pergamena (lato carne); rr. 12 di scrittura. Signum tabellionis (?) sulla plica della pergamena raffigurante una cartella contenente "P+P". Presente il sigillo plumbeo del doge legato alla lettera tramite filo di canapa. An interesting document on vellum issued by the Republic of Venice during the Thirty Years War. The Doge orders his officials to give permission to Girolamo Vendramin to take possession of his good.
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Lotto 2615 [FARNESE, Vittoria] -- Lettera su carta datata 10 febbraio 1559, Pesaro. Inviata dalla duchessa di Urbino Vittoria Farnese (luogo di partenza: Pesaro) al fratello, il Cardinale Alessandro Farnese (luogo di arrivo: Roma? Parma?). Ottimo esemplare della corrispondenza epistolare della famiglia Farnese del XVI secolo. La Duchessa di Urbino raccomanda al fratello il buon esito del processo di riconoscimento del beneficio da parte di Spoleto in favore di Berardo Costacciaro. Raro esempio di lettera inviata da una donna; in questo caso, per redigerla la Duchessa è ricorsa ai servigi di un segretario. Bifoglio (290 x 210mm). Scrittura cancelleresca di XVI secolo in inchiostro marrone su carta filigranata (giglio entro cerchio, simile a Briquet 7100 [1515]); rr. 10 di scrittura. Presente la nota di indirizzo del destinatario e il sigillo di cera sotto carta, rotondo (d 17mm). Firma autografa della Duchessa "Humiliss[im]a sorella la Duc[hes]sa d'Urbino". A good example of the correspondence of the Farnese family in the 16th-century. Sent by the Duchess of Urbino, Vittoria Farnese, it is a rare example of a letter sent by a woman in the 16th-century.
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Lotto 2616 [FILIPPO II di Spagna (1527-1598)] -- Due documenti in lingua spagnola dell'epoca di Filippo II di Spagna. Spagna-Italia, fine secolo XVI. I documenti testimoniano i rapporti intercorsi fra lo Stato di Milano e il Regno di Spagna. Entrambi sono controfirmati da Don Luis De Salazar, inoltre: il primo è stato redatto nel 1595, firmato El Rey; il secondo nel 1598, firmato El principe. Entrambi recano a piè di pagina la "Licencia": nel primo documento quella del Presidente del Senato di Milano Giacomo Riccardi originario di Lodi, nel secondo del milanese Giovanni Battista Riccardi. Manoscritti su carta vergellata e filigranata (cc. 4; 302 x 210mm). Due diverse scritture calligrafiche di notevole nitidezza. Inchiostro marrone. Un documento è intaccato da macchie di umidità nella c. 2verso. Lievi bruniture sul supporto. Two documents on paper in Spanish. The documents are a testimony of the relations between the State of Milan and the Reign of Spain. Both are countersigned by Don Luis de Salazar: the first, written in 1595, is signed "El Rey"; the second, written in 1598, is signed "El principe".
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Lotto 2617 FERRARA, Ottavio (secolo XVII). Compendio y Philosophia y Destreza de las armas reducido a su simplicidad di rigido a Don Juan Ferdinando Baron de Quienburg… Saragozza, 1625. Manuale introduttivo alla scherma, scritto dal maestro Ottavio Ferrara, attivo a Madrid nel secondo quarto del XVII secolo. Dalla dedica dell’opera al frontespizio è possibile supporre che il maestro abbia frequentato la corte di Giovanni Ferdinando, Conte di Grünburg, e del Re di Spagna Filippo IV. L’esemplare è composto da 36 bellissime raffigurazioni a piena pagina realizzate a china e acquerello, con dimostrazioni pratiche delle svariate mosse; ciascuna di esse è corredata di ricca spiegazione a fronte. L’unico altro esemplare rintracciato è una copia del XX secolo, conservata presso la Collezione Corble della Katholieke Universiteit Leuven in Belgio. Manoscritto su carta (cc. 44, di cui 4 di guardia; 210 x 285mm). Scrittura corsiva dal ductus posato appartenente al panorama grafico del XVII secolo (testo principale: cc. 1-38recto); testo aggiuntivo (cc. 38verso-39verso), note marginali e correzioni nel testo in inchiostro nero di mano coeva o di poco posteriore. Inchiostro ocra scuro. Paginazione coeva in numeri arabi (1-38). Il testo è disposto a piena pagina racchiuso entro cornice semplice. Fioriture e bruniture; margini lievemente erosi alle cc. 14-19. Legatura moderna in piena pergamena, con autore impresso in oro al dorso. A fencing treatise by Ottavio Ferrara, active in Madrid in the second quarter of the 17th-century. From the dedication on the title we can assume Ferrara was at the Court of Giovanni Fernando, Count of Grünburg, and at that of the King of Spain Philip IV. 36 very fine full-page ink and watercolour drawings illustrating fencing moves and with a description of each facing the drawing. Only one other 20th-century copy is known and preserved in the collection of Corble at the Katholiek Universiteit Leuven in Belgium. Manuscript on paper. 44 pp. of which 4 are endpapers (some spotting and browning). Modern vellum with the author's name in gilt on spine.
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Lotto 2618 GUIDOTTI, Paolo -detto anche Cavalier Borghese- (1560-1629). Lettera autografa e cinque progetti di ampliamento della Chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano. Pisa, 30 luglio 1616. Testimonianza unica del pittore, scultore e architetto Paolo Guidotti, che negli anni 1615-1616 è attivo a Pisa su incarico dei Granduchi di Toscana. Nella lettera indirizzata a Cosimo II De' Medici il Cavaliere annuncia il suo progetto di accrescimento della pianta della Chiesa di S. Stefano, richiesto dal Granduca stesso: "Per eseguir quanto da V.A. et Madama Ser.ma mi fu imposto..."; il progetto (vergato di suo pugno) si sviluppa su due carte in folio (440 x 295mm) fittamente scritte a mano. Guidotti propone la totale ristrutturazione della parte terminale della chiesa tramite ad esempio l'aggiunta di una crociera avente al centro una cupola con due transetti absidati; sono proposte anche modifiche di carattere artistico e formale. La relazione è corredata da sei tavole manoscritte, con i disegni acquarellati della pianta della chiesa conventuale così come si presentava all'inizio del Seicento su progetto del Vasari (tavola 1) e con le diverse possibili soluzioni da apportare (tavole 2, 3, 4, 5 e 6). Tali proposte progettuali non vennero però accolte e la chiesa mantenne l'aspetto originario progettato dal Vasari fino al 1682, quando venne ampliata sulla base di un progetto di Pier Francesco Silvani (1620-1685). Raccolta manoscritta (cc. 9; dimensioni variabili). Scrittura autentica del Cavaliere, caratterizzata da posatezza e spiccata raffinatezza formale, con svolazzi e contrasti chiaroscurali. Si aggiunge Pitture della Chiesa Conventuale dell'insigne militare ordine di Santo Stefano P. e M., disegnate e incise da Gaetano Ciuti con illustrazioni del Cavalier Cappellano G.S.B. Pisa: Presso Niccolò Capurro, 1828. Folio (470 x 325mm). Legatura coeva in mezza pergamena e piatti marmorizzati. Autograph letters and 5 architecture projects for the extension of the Church of the Knights of Saint Stephen. With 6 manuscripts tables with watercolour drawings of the original church designed in the 17th-century by Vasari and with the possible solutions for the extension.
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Lotto 2619 [GUARNERA, Antonio. Copista] -- BARTOLOMEO DI SAN CONCORDIO (1260-1347). Summa de casibus conscientiae. Toscana: 1338-1346.
Bellissimo manoscritto tardo-medievale vergato in lingua latina, recante la data di inizio della redazione (c. 1recto: 1338) e quella di fine (c. 202verso: 1346). Nel colophon (c. 203recto) è esplicitato il nome del copista, Antonius Guarnera: "Qui scripsit scribat semper cum domino vivat / vivat in celis (sic) Antonius Guarnera morte felix".
Il codice rappresenta uno dei più antichi esemplari del Summa de casibus, vergato con l'autore ancora vivente. L'opera, nota anche come Pisanella e Maestruzzo, è stata terminata da Bartolomeo proprio nel 1338, anno in cui Antonio Guarnera inizia la redazione del codice. Sono presenti annotazioni marginali di mani coeve e maniculae. L'apparato decorativo è sobrio: lettera incipitaria in inchiostro rosso filigranata in rosa e capilettera in scrittura distintiva vergati alternativamente in inchiostro blu e rosso.
Manoscritto cartaceo (cc. 203; 290 x 200mm). Redatto interamente dal copista Antonio Guarnera in una bella corsiva gotica. Inchiostro ocra scuro. Segnatura antica fino alla c. 83 e richiami coevi (dalla c. 84 segnatura a matita moderna). Rigatura a matita. Testo disposto su due colonne. Codice in buono stato di conservazione: qualche traccia di tarlo e sporadiche gore di umidità.
Legatura recente in mezza pelle e piatti in legno (di colore verde), taglio dorato. Provenienza: "Se Lei Sapesse" (ex libris di Fiammetta Olschki e di Mario Witt). Il lotto è venduto con regolare attestato di libera circolazione.
Beautiful Medieval manuscript in Latin with the date in which it was first started (1338) and in which it was finished (1346). With the name of the copyist at the colophon: Antonio Guarniera.
One of the earliest copies of the "Summa de casibus" written when the author was still alive. The work is also known as Pisanella or Maestruzzo and it was actually finished in 1338 when Guarniera started writing this manuscript.
At the colophon is the name of the copyist: Antonius Guarnera: "Qui scripsit scribat semper cum domino vivat / vivat in celis (sic) Antonius Guarnera morte felix".
With some early marginal annotations. Modern half calf, gilt edges. Provenance: "Se Lei Sapesse", Fiammetta Olschki and Mario Witt (book plate). The lot has been granted an export license. -
Lotto 2620 [LIBRO D'ORE, Uso di Roma] -- Horae Beatae Mariae Virginis. Bruges? (possibile luogo di copia sulla base della decorazione): 1460-80 ca. Preziosissimo libro d'ore fiammingo databile al terzo quarto del XV secolo, di fattura pregiata e ricco di eleganti miniature riconducibili allo stile di Willem Vrelant, pittore e miniaturista attivo a Bruges fino al 1481 ca. Corredato di 13 miniature (di cui 12 "a finestra") in semi-grisaille entro cornice che itera il motivo dell'acanto fiorito sui colori dominanti del blu, verde e oro. Le scene raffigurate sono: 1) La Crocifissione (c. 14verso); 2) La discesa dello Spirito Santo (c. 18verso); 3) La Vergine in trono col Bambino (c. 22verso); 4) L'Annunciazione (c. 28verso); 5) La Natività (c. 46verso); 6) L'Annuncio ai Pastori (c. 50verso); 7) L'Adorazione dei Magi (c. 53verso); 8) La Circoncisione (c. 56verso); 9) La Strage degli Innocenti (c. 60verso); 10) La Fuga in Egitto (c. 66verso); 11) Davide in preghiera davanti all'Eterno (c. 83verso); 12) L'Officio per i defunti (c. 101verso); 13) S. Girolamo in preghiera dinanzi al Crocefisso (c. 125verso). A ornare il codice anche 12 cornici e un fregio con iniziali ornate a motivi floreali su fondo dorato; capilettera medi e piccoli in inchiostro colorato, spesso anche filigranati in blu o in rosso. Rubriche in rosso. L'apparato decorativo permette numerosi confronti stilistici e iconografici con altri libri d'ore: esempi sono riscontrabili nei manoscritti Trivulziani 470 e 474 (realizzati probabilmente nella bottega di Gand tra il 1440 e il 1460) conservati presso l'Archivio Storico e Biblioteca Trivulziana di Milano; e nel manoscritto Cassaf. 3.11 della Biblioteca Angelo Mai di Bergamo. Il codice contiene nell'ordine: 1) Calendario; 2) Officio della Santa Croce; 3) Officio dello Spirito Santo; 4) Messa della Beata Vergine Maria; 5) Ore della Vergine (con il ciclo di sette scene dalle storie dell'infanzia di Gesù); 6) Davide penitente (salmo penitenziale); 7) Officio dei defunti; 8) Salterio di S. Gerolamo. Il libro d'ore risulta essere completo di tutte le miniature delle Ore della Vergine e delle sezioni principali (tuttavia la collazione del manoscritto sulla base della fascicolatura non è stata eseguita a causa della legatura troppo stretta). Manoscritto su pergamena (cc. 148, di cui 6 bianche [rispettata la legge di Gregory]; 84 x 55mm). Due eleganti minuscole gotiche: l'una redige il calendario (cc. 1recto-12verso), mentre l'altra l'intero codice (cc. 15recto-143recto). Inchiostro marrone scuro. Segnatura totalmente assente. Rigatura a matita o inchiostro rosso; rr. 17 di scrittura. Disposizione del testo a piena pagina. Legatura di vitello di epoca recente (XIX secolo), taglio dorato e cesellato. Provenienza: Anna Pillori (nota di possesso all'ultimo foglio). A beautiful Flemish book of hours, c.1460-1480, with miniatures in the style of Willem Vrelant, active in Bruges until c.1481. With 13 miniatures (12 full-page) and 13 decorative borders, decorative initials with floral designs on gold backgrounds. It contains the Calendar, the Office of the Cross, the Office of the Holy Spirit, the Mass of the Virgin, the Hours of the Virgin, David in penance, the Office of the Dead and the Psalter of Saint Girolamo. Apparently complete, and certainly with no miniatures missing in the hours of the Virgin or at the beginning of the major texts. The manuscript can be compared to those at the Trivulziana Library (n. 470 and 474) realized probably in a workshop in Gand between 1440 and 1460. It appears to have been made for someone in the diocese or city of Utrecht, due to three saints emphasised in red in the calendar: Pontianus (January) - relics at Utrecht; Odulph (June) - venerated at Utrecht; Willibrorde (November) - bishop of Utrecht. It would seem like a Dutch customer bought the book in Bruges and had then a calendar tailor-made in his home town. 19th-century binding. Provenance: Anna Pillori (ownership inscription).
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Lotto 2621 MAZZARINO, Giulio Raimondo - Jules Raymond Mazarin -(1602-1661). Lettera autografa indirizzata a Monsieur Talon del Royensen Conseil e Intendant de l'Armée. Compiègne, giugno 1656. Interessante lettera autografa del Cardinale redatta nel periodo della Battaglia di Valenciennes, iniziata nel 18 maggio del 1656 e terminata con una sconfitta francese il 16 luglio dello stesso anno; protagonista è il Visconte di Turenne, menzionato da Mazzarino (r. 6) in relazione a preparativi bellici. Manoscritto su carta vergellata e non filigranata (cc. 2; 223 x 163mm). Redatto interamente dal Cardinale in una calligrafia posata e inclinata a destra, in inchiostro ocra. Indirizzo al verso in altra mano. Due sigilli ben conservati in ceralacca rossa con fili di seta. Restaurato al margine. Corredato di certificato di autenticità del dott. Giancarlo Moroni, membro del Collegio Lombardo Periti Esperti Consulenti. A letter in French addressed to Monsieur Talon during the battle of Valenciennes. Together with a certificate of authentication.
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Lotto 2622 [MONTEVERDI, Claudio (1567-1643)]. Copia di una lettera del compositore italiano, indirizzata ad Alessandro Striggio datata Venezia, 17 marzo 1620.
Copia di una lettera di Monteverdi, figura cruciale nel passaggio dalla musica rinascimentale a quella barocca, che collaborò con Alessandro Striggio, librettista dell'Orfeo, una delle opere teatrali più fortunate del Monteverdi. In questa lettera il compositore avvisa Striggi di aver provveduto a inviare il testo dell'Arianna, come da lui stesso richiesto, e di essere in procinto di programmare una visita a Mantova.
Lettera su carta (c. 1; 213 x 178 mm). Lettera vergata in una calligrafia elegante e posata. Inchiostro ocra. Stato di conservazione molto buono.
Copy of a letter by Monteverdi addressed to Alessandro Stiggio and dated Venice, 17 March, 1620. -
Lotto 2623 [ORDINE di SANTA BARBARA] -- Manoscritto. L'origine et fondatione delle Monache capuccine di Santa Barbara di Milano; Breve Racconto d'alcune Cose d'Edificatione della Veneranda Madre Suor Lucia Piantanida di santa memoria; Gratie concesse da Nostro Signore ad alcune per mezzo della Venerabil Madre Suor Lucia Piantanida. Milano, secoli XVII-XVIII. Interessante esemplare costituito da tre opere differenti, relative alle vicende del monastero delle suore cappuccine di S. Barbara, sorto ufficialmente nel 1585 e soppresso nel 1782. Le ultime due opere trattano in modo più specifico la vita e i fatti dell'abbadessa del Convento di S. Barbara, suor Lucia Piantanida. Pur costituendo un unico manoscritto, ciascuna opera costituisce un'unità codicologica a sé stante. Manoscritto su carta non filigranata (cc. 281; 220 x 200mm). Redatto da una sola mano dal ductus molto posato e dal modulo grande e arioso. Cartulazione su ogni pagina (la numerazione riprende all'inizio di ciascuna delle tre opere). Rigatura a secco; rr. 24 di scrittura. Inchiostro marrone scuro. Disposizione del testo a piena pagina. Fioriture e brunite nel testo. Sul contropiatto anteriore è incollata un'antica incisione raffigurante S. Francesco, su quello posteriore S. Clara. Legatura in piena pelle con impressioni a secco, cantonali e borchie in metallo alla maniera medievale. Due bindelle e relativi fermagli sulla coperta, taglio rosso. Pelle lievemente vissuta sul dorso. An interesting manuscript about the foundation and origins of the Convent of Santa Barbara in Milan. 3 parts in one volume. The monastry was founded in 1585 and suppresed in 1782.
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Lotto 2624 [ORDINE di SANTO STEFANO] Ordine, per vestimento di Monache [dell'Ordine di S. Stefano]. Segue: Forma della Professione delle Monache Corali della Religione di S. Giovanni Battista. Segue: Descrittione delle cose solo attinenti all'Ill. Sig. Gran Priore nella funzione di velare le Vergini. Segue: Benedizione delle novelle (inc.: Auxiliante Domino et Salvatore nostro Jesu Christi). Pisa: secolo XVII. Interessante manoscritto composito, relativo al rituale di vestizione delle Suore Benedettine dell'Ordine di S. Stefano. Le vicende del codice (di cui si ha traccia nel contropiatto anteriore) ricollegano il manoscritto al Convento Benedettino di S. Matteo in Pisa. Splendido stemma a tutta pagina dell'Ordine di S. Stefano eseguito all'acquarello in rosso e nero (c. 2recto); segue il titolo (c. 3recto) in rosso entro cornice; sempre nella I unità codicologica tre carte con testo e musica gregoriana. Cartigli manoscritti acquarellati alle cc. 3recto, 11verso, 19verso; bellissimo capolettera istoriato in inchiostro rosso alla c. 18recto. Manoscritto cartaceo (cc. 34; 285 x 202mm), composto di quattro unità codicologiche (I: cc. 1-13; II: cc. 14-17; III: cc. 18-21; IV: 22-26; cc.27-34: bianche). Cinque copisti anonimi si alternano nella redazione del codice: mani denotate da diversi livelli di calligrafia e posatezza, riconducibili al secolo XVII. Legatura ottocentesca in piena pelle; dorso con nervatura visibile. Legatura lievemente allentata. An interesting manuscript about the Benedictine sisters of the Order of Saint Stephen. The manuscript is connected with the Benedictine Convent of Saint Matthew in Pisa.