Arte figurativa tra XIX e XX secolo Sessione 2
Thursday 2 March 2023 hours 15:30 (UTC +01:00)
Francesco Hayez (Venezia 1791-Milano 1882) - Odalisca, 1880
Francesco Hayez (Venezia 1791-Milano 1882) - Odalisca, 1880
cm 55 x 39,3
olio su tela
traccia di firma e data 1880 sulla costa in alto a destra
Sul retro, sulla cornice, etichetta di esposizione della Civica Galleria d'Arte Moderna, Milano.
PROVENIENZA
Collezione privata, Milano.
BIBLIOGRAFIA
L'opera è accompagnata da certificato d'autenticità di Fernando Mazzocca, rilasciato in data 20 giugno 2010.
NOTE SPECIALISTICHE
Il dipinto, inedito, è documentato da Giulio Carotti nell’Elenco delle opere di Hayez pubblicato in appendice alle Memorie dell’artista, segnalandolo al 1880 come “Odalisca (testa; studio), del Presid. Clerici di Lecco” (F. Hayez. Le mie memorie, con appendice a cura di G. Carotti, Milano 1890. p. 283; notizia ripresa in L’opera completa di Francesco Hayez, a cura di S. Coradeschi, Milano 1871, p. 109 n. 387 e da F. Mazzocca, Francesco Hayez, Catalogo ragionato, Milano 1994 p. 374 n. 428, ma in entrambi senza l’indicazione della tecnica e delle dimensioni).
La singolarità dell’opera sta nel fatto che rappresenta l’ultima versione di un tema caro al pittore, quello dell’ Odalisca, rappresentata a mezza figura e con un turbante. La prima è quella del 1839 conservata alla Pinacoteca di Brera a Milano, la seconda è del 1860 (in collezione privata), mentre esistono diverse soluzioni altrimenti ambientate, come la grande l’Odalisca alla finestra di un Harem del 1838, la grande Odalisca sdraiata del 1839, l’Odalisca presso ad uno schiavo del 1864, l’Odalisca che legge e l’Odalisca nel sonno, entrambe del 1867.
Come negli altri casi, la figura risulta anche questa volta ripresa dal vero, basata sulla modella messa in posa. Mentre il termine “studio”, cui veniva indicata nell’ Elenco, sottolinea una caratteristica comune ai dipinti di Hayez degli anni Ottanta, che si presentano spesso come dei non finiti. Qui l’artista, in un'opera che doveva avere un carattere privato e che veniva destinata all’amico Giuseppe Clerici, dimostra ancora tutta la sua abilità nello scorcio proprio nel bellissimo dettaglio della mano, come le sue risorse di colorista nella splendida tonalità del verde utilizzato per il turbante.
Milano 20 giugno 2010
Prof. Fernando Mazzocca