ASTA DI ANTIQUARIATO, PITTURA DEL SEC.XIX E ARTE ORIENTALE Asta di Antiquariato, Pittura del sec.XIX e Arte Orientale
Monday 28 September 2020 hours 15:00 (UTC +01:00)
CARLONE GIOVANNI BATTISTA
CARLONE GIOVANNI BATTISTA (1603-1684)
La caduta di Simon Mago
Olio su tela cm 160 x 125
Non vi era traccia nelle carte d'archivio né nella storiografia che riguarda il ciclo di affreschi con scene della vita di San Pietro condotti da Giovanni Battista Carlone sulla volta della chiesa di San Siro a Genova di altri modelletti oltre ai tre noti conservati presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria. Quelli raffiguranti La Vocazione di Pietro La caduta di Simon Mago e La Crocifissione di Pietro hanno tutti misure leggermente inferiori rispetto a questo (rispettivamente cm 140x127; 148x126; 145x122) e sono ancora conservati nella dimora che appartenne al committente di quel ciclo di affreschi Agostino Pallavicino ove peraltro si trova anche il bozzetto con La gloria di san Siro relativo alla volta del presbiterio. Le notizie su quella committenza (cfr. da ultimo G. Zanelli in L'età di Rubens. Dimore committenti e collezionisti genovesi catalogo della mostra di Genova Milano 2004 pp. 518-520) sono circostanziate al punto da poter datare con buona precisione al 1658 i modelletti ossia le tele che il pittore dovette presentare al patrizio genovese perché approvasse il progetto prima della effettiva realizzazione ad affresco. Un documento del 1660 attesta che il Carlone ricevette il pagamento per gli affreschi e per tre quadri verisimilmente le tre tele del museo genovese.
Poiché l'analisi dell'eccezionale qualità d'esecuzione di questo dipinto impone di confermare la piena autografia al Carlone resta da capire la ragione di una seconda redazione del quadro con minime varianti che si limitano a un poco più di respiro per la composizione lungo i margini sinistro e in basso; le colonne lisce invece che scanalate; qualche variazione cromatica. Una differenza più interessante riguarda invece l'indicazione del formato ottagonale che avrebbe dovuto corrispondere al riquadro affrescato che si scorge nella tela del museo ed è qui assente. L'ipotesi per un diverso formato é tracciata sulla tela raffigurante La Crocifissione di Pietro e ciò conferma la funzione di bozzetti per quelle tele. Questa solo di poco più alta pare invece pensata come quadro a sé estremamente accurato nella definizione delle figure squillante nella cromia e attento nella definizione di luci e ombre ed era molto probabilmente richiesto al pittore come ulteriore richiamo all'importante impresa sovvenzionata dalla famiglia per la basilica dei Teatini da conservarsi forse in un'altra dimora.
Anna Orlando
BIBLIOGRAFIA:
A. Orlando Dipinti genovesi dal Cinquecento al Settecento. Ritrovamenti dal collezionismo privato Torino 2010 p. 70;
M. Bartoletti in A Superb Baroque. Art in Genova 1600-1750 a cura di J. Bober P. Boccardo F. Boggero Oxford 2020 p. 286.