Lot 359 | Guglielmo Ciardi (1842 - 1917) Ottobre, 1907 circa

Bonino - Via Filippo Civinini 21-37, 00197 Roma
Meraviglie Atto II. La Gioia a colori. II Sessione unica
Wednesday 15 May 2024 hours 15:30 (UTC +01:00)

Guglielmo Ciardi (1842 - 1917) Ottobre, 1907 circa

Guglielmo Ciardi (1842 - 1917)
Ottobre, 1907 circa
Olio su tela
80,5 x 129 cm
Firma: in basso a sinistra, "G. Ciardi"
Elementi distintivi: etichetta con numero di inventario "1889" (?) sul telaio
Provenienza: collezione privata, Venezia
Bibliografia: “Catalogo della IV Esposizione di Arte Italiana”, Bergamo, 1907, pp. 27, 54, n. 12; Nico Stringa, “Guglielmo Ciardi. Catalogo generale dei dipinti, Crocetta del Montello, 2007, p. 328, n. 494
Esposizioni: IV Esposizione di Arte Italiana”, Buenos Aires, 1907
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 85% (cadute di colore e riprese pittoriche)

Pittore sempre aggiornato e attento alle sollecitazioni che gli giungono dagli artisti internazionali presenti alle Biennali di Venezia, Guglielmo Ciardi alla fine dell’Ottocento sperimenta in parallelo con il figlio Beppe una pennellata più larga sulla scorta delle sperimentazioni divisioniste e nuove gamme cromatiche di matrice impressionista. Si tratta, tuttavia, di innovazioni accolte esclusivamente dal punto di vista tecnico e formale, come strumenti attraverso cui continuare a descrivere con occhio distaccato l’ambiente naturale, come nel caso dei paesaggi e vedute fluviali del ciclo del Sile, in cui le rare figure umane costituiscono un elemento marginale. In una serie di opere dai caratteri impressionistici la vegetazione si riflette in specchi d’acqua in stagioni diverse (“Riflessi immobili – Preludio d’autunno”, collezione privata; “Ottobre d’oro”, Palermo, Galleria d’Arte Moderna).
Appartiene alla serie delle vedute ottobrine l’opera in esame, una veduta fluviale orchestrata sui toni del verde. Asse portante del dipinto è il sentiero campestre che bipartisce lo spazio. La sinistra è occupata dallo specchio d’acqua su cui si riflettono cielo e alberi dalle foglie ingiallite; la destra dalla vegetazione le cui ombre colorate si allungano sul prato. Il cielo chiaro, che tende quasi al bianco, annuncia la fine della stagione calda e prelude all’arrivo dei primi freddi. Unica presenza, in uno spazio privo di alcuna figura umana, è il gruppo di oche che stazionano tra acqua e terra.

Teresa Sacchi Lodispoto