Lot 357 | Beppe Ciardi (1875 - 1932) Spiaggia marina, 1923-1925 circa

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Meraviglie Atto II. La Gioia a colori. II Sessione unica
Wednesday 15 May 2024 hours 15:30 (UTC +01:00)

Beppe Ciardi (1875 - 1932) Spiaggia marina, 1923-1925 circa

Beppe Ciardi (1875 - 1932)
Spiaggia marina, 1923-1925 circa
Olio su tela
60,5 x 104,5 cm
Firma: In basso a sinistra al recto "Beppe Ciardi"; sul retro, Beppe Ciardi
Altre iscrizioni: sul telaio, "Spiaggia marina” a pennello
Elementi distintivi: al verso del telaio, a gessetto bianco "8"; a gessetto azzurro "370"; a matita le dimensioni ("105x60") ed etichetta della esposizione "Dolomiti d'acqua, Belluno, Palazzo Crepadona" del 2016
Bibliografia: Giovanni Granzotto, a cura di, “Dolomiti d'acqua. Il viaggio della pittura dai monti verso Venezia e la laguna”, catalogo della mostra, Belluno, 2016, p. 35; Stefano Bosi, scheda in Enzo Savoia, Stefano Bosi, a cura di, “I Maestri del Colore. Arte a Venezia nell'800”, catalogo della mostra, Milano, 2017, pp. 14-17, 160; Stefano Zampieri, scheda in Luisa Turchi, Stefano Cecchetto, a cura di, “Venezia in chiaro. Dialoghi e silenzi nella pittura tra Ottocento e Novecento”, catalogo della mostra, Venezia, 2018, pp. 134, 224, n. 48; Antonio Parronchi, “Beppe Ciardi. Catalogo generale delle opere”, Torino, 2019, p. 243, n. 818
Esposizioni: Dolomiti d'acqua. Il viaggio della pittura dai monti verso Venezia e la laguna”, San Vito di Cadore, Scuole Elementari, 2016; “I Maestri del Colore. Arte a Venezia nell’800”, Milano, Galleria Bottegantica, 2017; “Venezia in chiaro. Dialoghi e silenzi nella pittura tra Ottocento e Novecento”, Venezia, Palazzo Querini, 2018
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% (ridotte riprese pittoriche)

Il tema della partenza e del rientro di marinai e pescatori ricorre negli anni Venti del Novecento nella produzione di Beppe Ciardi (Venezia 1875 – Quinto di Treviso 1932), che tornato a Venezia dopo la pausa della Grande Guerra, indugia su visioni dall’afflato lirico. Figlio del notissimo Guglielmo e fratello di Emma, l’artista dopo una prima formazione sotto la guida paterna per il paesaggio e di Ettore Tito per la figura, attraverso l’amicizia con Vittore Grubicy si era accostato alle innovazioni del luminismo divisionista. In sintonia con le ricerche segantiniane, la natura era divenuta protagonista delle sue opere. Il dipinto, intitolato sul telaio “Spiaggia marina”, fa parte di una serie di opere con pescatori e donne sulla spiaggia (Antonio Parronchi, “Beppe Ciardi. Catalogo generale”, cit., p. 243 nn. 817-821). In un reciproco rapporto in quest’opera lo stato d’animo di attesa delle donne e dei bambini e l’atmosfera tempestosa del paesaggio costituiscono una sorta di unità emotiva. Mentre ancora non compaiono le prime imbarcazioni all’orizzonte, il cielo si fa cupo, le nuvole si gonfiano di pioggia e il mare è scosso da raffiche di vento. Con la consueta perizia l’artista rende attraverso diversi toni di grigio l’incedere del temporale con il cielo scuro in primo piano e la pioggia che si scarica sulla linea dell’orizzonte. Le figure in attesa costituisco un gruppo compatto, appena ravvivato da pochi toni di rosso e azzurro, da cui si staccano i personaggi isolati sulla destra e quelli seduti sull’asse di legno, che chiude obliquamente lo spazio all’estrema sinistra. Segno del rientro sono alcune barche già tirate a riva, circondate da figure tanto piccole e tanto distanti da confondersi con la sabbia. Spettatore esterno e nel contempo partecipe della scena, l’artista sceglie un punto di vista leggermente rialzato che permette di inquadrare con taglio fotografico quanto più persone e quanto più scenario naturale possibile.

Teresa Sacchi Lodispoto