Asta N. 362 - Arredi, Dipinti Antichi e Argenti

Servizio di posate in argento per dodici persone composto da: ventiquattro forchette, ventiquattro coltelli e dodici cucchiai da tavola, dodici forchette, dodici cucchiai e dodici coltelli da frutta, dodici forchette e dodici coltelli da pesce, dodici cucchiai da dolce, ventiquattro cucchiaini da tè e caffè e venticinque posate da portata. In custodia (gr 10000 ca. escluse parti non in argento) (difetti) Silver flatware for twelve (defects)

Scultura in avorio a tutto tondo in stile romanico raffigurante Madonna con Bambino (h. cm 17) (mancanze) Romanesque-style ivory sculpture (losses)

Busto di Tolomeo Alessandro in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su base a plinto (h. cm 12) (lievi difetti) Dal bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1755. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Busto in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su base a plinto (h. cm 13) (difetti) Ritratto di donna che nell'acconciatura dei capelli ripropone le sembianze dell'Amazzone, il bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1754. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Busto in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su plinto (h. cm 19) (difetti) Supposto Archita o Pitagora, modello dal bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1753. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Ritratto maschile in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su base a plinto (h. cm 8) (lievi difetti) Probabilmente Tiberio - già ritenuto Emilio Lepido o Lucio Cornelio - dal bronzo rinvenuto a Ercolano. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Busto in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su base a plinto (h. cm 11) Ritratto di donna che nell'acconciatura dei capelli ripropone le sembianze dell'Amazzone, il bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1754. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Busto in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su plinto (h. cm 20) (difetti) Detto Tolomeo II, modello dal bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1754. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Busto di Tolomeo Alessandro in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su plinto (h. cm 19) (difetti) Modello dal bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1755. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Busto in "biscuit" raffigurante Omero su base a plinto in porcellana verniciata e filettata in oro, modellatore Filippo Tagliolini, Real Fabbrica Ferdinandea 1790-1800. Marca dell'ancora in rosso ferro alla base (h. cm 18) (difetti, su base di epoca posteriore) Modello dal marmo greco della collezione Farnese. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, 1790-1800 (defects, porcelain base of a later period)

Busto in "biscuit" raffigurante Ermarco, su base a plinto in porcellana verniciata e filettata in oro, modellatore Filippo Tagliolini, Real Fabbrica Ferdinandea 1790-1800. Marca dell'ancora in rosso ferro alla base (h. cm 18) (difetti) Modello dal bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1752. Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, 1790-1800 (defects, porcelain base of a later period)

Busto in "biscuit", modellatore Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX, su base a plinto (h. cm 11,5) (difetti)

Caio Cesare-Heracles, anche detto Testa Ideale, dal bronzo rinvenuto a Ercolano nel 1759.

Biscuit bust, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Figura di Bacco in "biscuit" Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX (h. cm 25) (difetti e mancanze) Biscuit Bacchus figura, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects and losses)

Figura di Minerva in "biscuit" Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII- inizio sec. XIX. Raffigurata seduta su poltrona decorata da festoni e figure di erme (h. cm 25) (difetti e mancanze) Biscuit Minerva figura, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects and losses)

Figura allegorica in "biscuit" Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX (h. cm 18) (mancanze e restauri)

Biscuit allegorical figura, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects and losses)

Due vasi biansati in "biscuit" Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX. Ciascuno con anse scanalate a ricciolo terminanti con maschere. Fascia superiore con girali decorati con scene mitologiche a rilievo, poggianti su plinti rettangolari (h. cm 27) (difetti) A pair of biscuit vases, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (defects)

Vaso in "biscuit" Filippo Tagliolini (1745-1809), Real Fabbrica Ferdinandea, Napoli, fine sec. XVIII-inizio sec. XIX. Corpo ovoidale decorato con scene mitologiche, baccellato sopra il piede. Su base rettangolare decorata a palmette (h. cm 17) (mancanze)

Biscuit vase, Real Fabbrica Ferdinandea, Naples, late 18th century-early 19th century (losses)

Gruppo da centro "Trionfo di Nettuno e Anfitrite", modello di Filippo Tagliolini in biscuit della Real Fabbrica Ferdinandea, 1785-1790 (h. cm 53 circa) Biscuit centerpiece of "Triumph of Neptune and Amphitrite" Filippo Tagliolini, Real Fabbrica Ferdinandea. Naples, 1785-1790

Ambito di Pietro Longhi, maestro veneto del secolo XVIII "Giovani contadini" coppia di olii su tela (cm 70x44) In cornici (cfr. "L'opera completa di Pietro Longhi" Classici dell'arte Rizzoli, Milano 1974, Tav. I e II) Pietro Longhi circle, "Young countrymen" pair of oil paintings on canvas, Milan 1974

Rara zuppiera in porcellana. Con coperchio, presa a tutto tondo. Doccia, 1745-1750 (l. cm 31,5) (difetti di cottura, lievissime mancanze) Porcelain tureen (baking defects, very small missing parts)

Mobile a due corpi in noce e radica, filettato a motivi geometrici in legni vari, parte superiore a due ante a specchi con cappello sagomato, parte inferiore a due cassetti e anta ribaltabile celante vani e cassettini. Piedi torniti. Piemonte, sec. XVIII (cm 92x202x50)(difetti e restauri) 18th-century Piedmontese double walnut and briar-root cabinet (defects and restorations)

Maestro napoletano del secolo XVII "Astronomo" siglato sul calamaio a destra "SR" (sigla ritoccata) olio su tela (cm 95x78) In cornice 17th-century Neapolitan master "Astronomer", oil on canvas. Framed

"Educazione della Vergine" olio su tela (cm 46x22) In cornice Giovanni Battista Pittoni (Venice 1687 - Venice 1767) "The Virgin’s education" oil on canvas. Framed Questo bozzetto eseguito con la tecnica à grisaille, spesso adottata da Pittoni in dipinti di piccolo formato, va considerato lo studio preparatorio per la pala di uguale soggetto eseguita dall’artista per l’altare laterale sinistro della cappella di corte nel Castello di Schönbrunn a Vienna, ristrutturata per iniziativa dell’imperatrice Maria Teresa nell’ambito dei lavori di ampliamento del castello, affidati all’architetto Nikolaus Pacassi. La nuova cappella, già dedicata a S. Maria Maddalena, ebbe una nuova dedicazione allo sposalizio di Maria e fu consacrata il 20 aprile 1745 (E. Iby A. Koller, Schönbrunn, Vienna 2007, pp. 88-89). La Zava Boccazzi, nella monografia dedicata a Giambattista Pittoni, data la tela (e quella realizzata dallo stesso artista per l’altare destro, raffigurante San Giovanni Nepomuceno in gloria) al 1734-35, ma sembra più probabile una datazione verso il 1745, in prossimità della conclusione dei lavori, epoca alla quale data anche la pala dell’altare maggiore, eseguita da Paul Troger. Il presente bozzetto costituisce una ‘prima idea’ per la grande pala viennese, come confermano le differenze compositive tra i due dipinti, che lasciano presupporre l’esistenza di studi successivi e di un modelletto più simile alla realizzazione definitiva. Si nota, in particolare, che in questa precedente versione il pittore non aveva considerato la struttura centinata della tela; le due teste di cherubino, sul lato sinistro, non compaiono nella pala; l’angelo regge una sola bandiera, invece di due, e la postura della mano sinistra è un po’ diversa; infine il piano di calpestio del secondo gradino è stato notevolmente ampliato nella redazione definitiva, per dare maggiore profondità alla scena. Bibliografia di riferimento: F. Zava Boccazzi, Pittoni, Milano 1979, pp. 180-181, cat. 244-245, fig. 331. Dott. Elvio Mich

Maestro romano del secolo XVIII, "Mausoleo eretto nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma". Tempera su carta (cm 57x35) In cornice 18th-century Roman master "Mausoleum built in the Church of Santa Maria del Popolo in Rome". Tempera on paper. Framed L'opera in esame è da ascriversi alla produzione romana del XVIII secolo: dall'eredità della Roma antica con i suoi monumenti, l’artista riproduce in maniera dettagliata il monumento funebre dedicato a Maria Flaminia Odescalchi, moglie di Ferdinando Chigi, nella Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. La tomba, opera di Paolo Posi, scenografo dal gusto roboante, è stata ideata come un tripudio di decorazioni affastellate, tipica di un gusto tardo barocco, che celebra l’unione delle due famiglie: il leone alla base, simbolo degli Odescalchi, poggiato sui monti, simbolo dei Chigi. Gli elementi estetici ed architettonici, se pur descritti in maniera reale e dettagliata, passano attraverso l’immaginazione dell’artista che potenzia e rende ancor più evidente la bellezza dei colori e delle forme trasformando un documento storico-artistico in un souvenir per gli intellettuali del Grand Tour. La parte centrale del disegno denota un segno spigliato che evidenzia il soggetto dell’opera centrato da una rigorosa applicazione prospettica, tesa ad esaltare un gusto sempre più razionale che si andava diffondendo in Europa verso la metà del secolo, infatti figure ed elementi architettonici si incrociano legandosi in un movimento di forme e di colori evidenziato dalla monocromia dell’elemento prospettico ed architettonico. Stendhal scrisse in Promenades dans Rome "L'exécrable gout du XVIIIe siècle éclate dans le tombeau de la Princesse Odescalchi-Chigi" (Décembre 13, 1827).