Asta di Antiquariato e Pittura sec. XIX
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Lot 217 DOMENICO FIASELLA (1589-1669)
Rebecca ed Eleazzaro al pozzo
Olio su tela, cm 235 x 173
Il dipinto raffigura il brano biblico dell'incontro tra Eleazzaro, servo di Abramo, e Rebecca, la vergine che sarebbe divenuta sposa di Isacco (Genesi, 24).
Dello stesso soggetto è nota almeno un'altra tela del Fiasella, che va riconosciuto come autore di questo importante inedito. La versione di collezione privata genovese resa nota da Piero Donati si sviluppa in senso orizzontale (fig. 1 P. Donati, Domenico Fiasella "Il Sarzana", Genova 1974, tav. ). L'impaginazione verticale della tela non impedisce al Sarzana, di dar prova delle sue capacità di abile narratore.
I due protagonisti sono sul primo piano e la scena si svolge, come sul palcoscenico di un teatro, alla presenza di alcune comparse su un piano mediano, alle spalle delle quali si trova un fondale di natura.
Nonostante la vernice ingiallita e la sporcizia accumulatasi da decenni su questo dipinto inedito non si fatica a coglierne la qualità dell'esecuzione pittorica, specie nella bellissima figura di Rebecca, "sorella" a tante che ritroviamo nelle numerose tele istoriate del Sarzana.
In questo momento, verosimilmente nel quarto decennio del secolo, egli è particolarmente vicino allo stile di Giovanni Andrea De Ferrari, con il quale condivide non solo il pacato naturalismo, ma anche la dolcezza delle figure femminili. In questo momento entrambi i pittori si mostrano altresì sensibili alla seduzione dei tessuti e degli effetti cromatici e luministici che consentono sete, velluti e rasi, come si vede anche negli abiti di Rebecca, che si muove con grazia, quasi con un passo di danza, e porge con garbo il bacile con l'acqua per dissetare l'uomo che l'avrebbe condotta al suo futuro sposo.
Anna Orlando
Fig. 1. D. Fiasella, il Sarzana, Rebecca ed Eleazzaro al pozzo, Genova, collezione privata -
Lot 218 Mascherone neoclassico in marmo statuario, Genova inizi sec. XIX
cm.30 x h.50 -
Lot 219 Sedia in noce con cartella intagliate e sedile in legno, Lombardia sec.XVII
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Lot 220 Due divani e quattro poltrone in noce, gambe a bottiglia raccordate da traverse, Piemonte sec.XVII (dorate nel sec.XIX, rotture e mancanze)
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Lot 221 Scuola genovese sec.XVII "Rebecca al pozzo " olio
cm. 127x110 -
Lot 222 Credenza a due sportelli e due cassetti riccamente intagliata con mascheroni e lesene, sec. XIX
cm. 158x68xh.126 -
Lot 223 Scuola veneta sec.XVIII "Il miracolo degli schiavi" olio
cm. 28,5x40,5 -
Lot 224 Coppia di panche ad un posto in legno finemente intagliato e dorato, Roma sec.XIX (difetti e mancanze)
cm. 65x50xh.50 -
Lot 225 Scuola parmigiana sec.XVIII "Madonna con Bambino"olio, bella cornice barocca in legno intagliato e dorato
cm. 50x34 -
Lot 226 Console Luigi XIV, piede centrale in legno intagliato e dorato con al centro testa femminile e foglie, piano in legno laccato a finto marmo, Roma prima metà sec. XVIII
cm. 105x81xh.100 -
Lot 227 Grande credenza in noce intagliato a due sportelli e due cassetti, alzata a due ripiani, tre lesene frontali e laterali con due piccoli cassetti (elementi antichi)
cm. 160x65xh.139 -
Lot 228 Cristo in Croce, antica scultura in legno intagliato, dorato e laccato in policromia, Spagna sec.XIV
cm. 94x150 -
Lot 229 Scuola veneta sec.XVII "Annunciazione" olio su tavola di forma cuspidata
cm. 110x60 -
Lot 230 Panca da ingresso in noce con cimasa intagliata con stemma centrale (elementi antichi)
cm. 190x42xh.115 -
Lot 231 Coppia di mezzi tavoli a fratina in noce, Lombardia sec. XVII (riuniti a formare un tavolo con piano in ardesia)
cm. 120x59xh.71 ogni mezzo tavolo
cm. 130x120xh.71 con piano -
Lot 232 Coppia di alari in bronzo dorato
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Lot 233 Stipo in legno ebanizzato con tre sportelli ad edicola, sul fronte numerosi cassetti dipinti con giochi di putti in stile rubensiano, colonnine a trotiglione con capitelli e putti in bronzo,qualche applicazione di pietre dure, Genova sec. XVII (poggia su una base con colonne tortili di epoca posteriore)
stipo cm. 130x40xh.86
base cm. 137x46xh.80 -
Lot 234 "Battaglie" coppia di olii, inizi sec.XVIII
cm. 48x31 -
Lot 235 Scuola inglese sec.XVIII "Riratto di gentiluomo con cane"
cm. 162x120 -
Lot 236 Baule lastronato in radica con ricca decorazione in rame sbalzato, sec.XVIII
cm. 73x47xh.38 -
Lot 237 Coppia di grandi lampadari in bronzo dorato e cristalli molati a 36 luci disposte in tre ordini, Genova sec.XVIII
diam. cm. 160xh.200 -
Lot 238 PERUZZINI ANTONIO FRANCESCO (1643-1724)
Paesaggio alberato con eremiti
Paesaggio alberato con pescatori di anguille
cm 98 x 73 (ciascuno)
In questo inedito pendant il paesaggio è dominato dall'elemento della natura che sovrasta i personaggi dipinti sul primo piano. La luminosità e la profondità sono garantite dall'ampia porzione di cielo e delle montagne sullo sfondo, tracciate in una delicata variazione di azzurri.
Si tratta di composizioni che, con continue variazioni sul tema e infinite declinazioni, Antonio Franesco Peruzzini esegue riscuotendo grande successo, soprattutto in virtù della grande valenza decorativa e della piacevolezza della stesura a piena pasta.
Al Peruzzini, ben noto paesaggista attivo anche come collaboratore del genovese Alessandro Magnasco, va riferita questa coppia di tele che in passato fu invece ritenuta del Lissandrino. A quest'ultimo le riferì Antonio Morassi, buon conoscitore della pittura genovese e veneziana, ma attivo come storico dell'arte negli anni della seconda Guerra Mondiale e subito successivo, quando ancora la figura del Peruzzini non era stata svelata da successivo indagini critiche, che hanno chiarito le dinamiche complesse dei rapporti di collaborazione tra pittori, o addirittura della sfaccettata produzione di tele in stile "Magnasco" a opera di seguaci e copisti. Più recenti studi hanno invece messo in luce la fisionomia stilistica del paesaggista di Ancona.
Il successo della collaborazione tra Magnasco e Peruzzini fu enorme presso i collezionisti contemporanei in tutta la Penisola, non solo a Milano e a Firenze, dove i due si trovano a vivere contemporaneamente per diversi anni. Tra le opere più note eseguite a due mani si ricordano le due grandi tele della Pinacoteca di Brera. Sono attestate opere di collaborazione a partire dagli anni Novanta, sebbene il rapporto non fosse esclusivo: il Peruzzini lavorò anche con altri figuristi (tra cui Sebastiano e Marco Ricci), così come il Magnasco dipinse con altri artisti (come Clemente Spera per i fondali architettonici e di rovine).
Nel nostro caso, tuttavia, non si tratta di opere di collaborazione tra il figurista e lo specialista di paesaggio, giacché la visione diretta e ravvicinate dei dipinti consente di rilevare che non vi è alcuna differenza di stesura tra figure e sfondo.
Il Peruzzini infatti in molti casi è autore unico delle composizioni ed esegue le figure avvicinandosi allo stile brioso e caratterizzato dalla pennellata veloce e nervosa del Magnasco.
Anna Orlando -
Lot 239 "Interno di cucina" olio, sec.XVII
cm.92x118 -
Lot 240 Panca a tre posti in legno finemente intagliato e dorato, Roma sec.XIX (difetti e mancanze)
cm. 190x50xh.50