Dipinti dal XVI al XX Secolo
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Lot 49
Antonio Tibaldi
(Roma 1635 – dopo il 1675)
STRUMENTI E SPARTITO MUSICALE, OROLOGIO E DOLCIUMI SU UN TAPPETO TURCO, CON UN CAGNOLINO
olio su tela, cm 70,5x91
Seguace di Francesco Noletti, il Maltese, almeno per quanto riguarda il repertorio iconografico e l’ambientazione delle sue complesse nature morte, Antonio Tibaldi è noto per una serie di tele firmate passate sul mercato antiquariale a partire dal 1990, e per altre ad esse accostate per motivi stilistici e compositivi. Il suo catalogo, fino a questo momento piuttosto esiguo ma composto di opere fortemente caratterizzate e quindi facilmente riconoscibili, è stato riunito a Ulisse e Gianluca Bocchi ( Pittori di natura morta a Roma. Artisti italiani 1630-1750 . Viadana 2005, pp. 473-490).
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Lot 50 Scuola Italia centrale , fine sec. XVI
IMMACOLATA CONCEZIONE TRA ANGELI E CHERUBINI
olio su tela, cm 199x154 senza cornice
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Lot 51 Scuola lombard o - veneta , sec. XVI
MADDALENA
olio su tel a , cm 94x8 7 entro antica cornice dorata scolpita a motivo di volute
Già riferito a Gerolamo Muziano da Fernanda Wittgens negli anni trenta del Novecento
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Lot 52 Cerchia di Paolo Monaldi , sec. XVIII
CARRO DI BUOI E CONTADINI
olio su tela, cm 53X43,5
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Lot 53 Scuola romana, sec. XVII
PAESAGGIO CON ROVINE ARCHITETTONICHE
o lio su tela, cm 6 6 x47,5
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Lot 54
Scuola di Luca Giordano
PAESAGGIO CON LA FUGA IN EGITTO
olio su tela, cm 107,5x87
La scena figurata in primo piano si richiama con immediata evidenza a un’invenzione di Luca Giordano composta, come la nostra, da piccole figure e più volte ripetuta dall’artista napoletano al tempo del suo soggiorno fiorentino. Precisi confronti possono istituirsi con la scena che orna l’interno del coperchio del cosiddetto cembalo Ottoboni (Briosco, Milano, Villa Giulini), in controparte rispetto alla nostra e necessariamente di formato diverso, oltre che dipinta su tavola. Varianti del medesimo soggetto sono poi conservate a Palazzo Pitti, dalla raccolta di Vittoria della Rovere, e nello University Art Museum di Bloomington, Indiana.
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Lot 55 Sc uola bolognese, sec. XVII
SAN FRANCESCO CONSOLATO DALLA MUSICA DELL'ANGELO
olio su lavagna, cm 45.5x37
Al verso iscrizione a bistro: "Di Francesco Vanni da Siena"
L'opera riprende dall'invenzione di Francesco Vanni, incisa da Agostino Carracci.
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Lot 56 Scuola veneta, fine sec. XVII
SCENA STORICA
olio su tela, cm 37,5x62,5
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Lot 57 Pittore romano, sec. XVII
VITTORIA DI ERACLIO SU COSROE
olio su tela, cm 1 44,5x292
al recto reca iscrizione in basso a sinistra solo in parte leggibile relativa al soggetto raffigurato
Provenienza
nobile famiglia genovese
Importante anche nelle dimensioni, tali da suggerirne la provenienza da un palazzo aristocratico, l’inedito dipinto qui presentato si iscrive a pieno titolo nel clima di generale recupero dell’Antico, e insieme del classicismo raffaellesco, fiorito a Roma tra quarto e quinto decennio del Seicento e declinato con accenti diversi dai protagonisti della committenza barberiniana.
Evidente, seppure non testuale, il riferimento a rilievi antichi nelle armature e nelle insegne imperiali, come pure in alcune figure di cavalieri e, più in generale, nell’impaginazione della scena su più registri, nel solco di una tradizione inaugurata dalla Sala di Costantino in Vaticano e recentemente aggiornata dal Cavalier d’Arpino negli affreschi capitolini.
Nel corso degli anni Quaranta, probabile epoca di esecuzione nel nostro dipinto, fu interpretata in modi diversi dagli artisti della cerchia barberiniana, molti dei quali formatisi nella formidabile palestra del Museo Cartaceo di Cassiano dal Pozzo: nascono da quei modelli opere di intonazione diversa come la travolgente Vittoria di Alessandro su Dario dipinta da Pietro da Cortona per i Sacchetti e ora ai Musei Capitolini; una versione più accademica dello stesso soggetto eseguita da Guglielmo Cortese (Versailles, Musée du Chateau) o ancora la Battaglia tra Enea e Turno di Giacinto Gimignani (Roma, Fondazione Garofalo), e le storie di Costantino dipinte a fresco nel Battistero Lateranense dallo stesso Gimignani e da Andrea Camassei, sotto la direzione di Andrea Sacchi. E’ forse proprio Camassei, presente su quelle pareti con la Battaglia di Ponte Milvio e il Trionfo di Costantino , il riferimento più pertinente per inquadrare il nostro dipinto, in ogni caso riferibile a un pittore “di storia” e non a un puro battaglista.
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Lot 58 Simone Pignoni
(Firenze 1611-1698)
ALLEGORIA DELLA PUREZZA (SANTA REPARATA)
olio su tela, cm 72,5x58
Bibliografia
G.Cantelli, Repertorio della pittura fiorentina del Seicento, Firenze 1983, p. 122, fig. 639
Il dipinto propone con alcune varianti la medesima figura femminile che ritroviamo in altre opere di Simone Pignoni come la Santa Caterina d’Alessandria nell’Arcivescovado di Rouen, nella Elisabetta d’Ungheria riferibile alla bottega e nella Santa Caterina della Cassa di Risparmio di Pistoia. Ritorna infine con numerose varianti nell’ Allegoria della Temperanza venduta in questa sede nell’autunno del 2013 a conferma della fortuna di una formula compositiva che consentiva all’artista fiorentino di proporre il suo ideale di bellezza muliebre nei più diversi soggetti sacri o profani. La nostra allegoria, identificabile come Santa Reparata per la presenza della palma del martirio, si iscrive nel gusto dei pittori fiorentini per i materiali più sontuosi, di cui seppero restituire l’aspetto con raffinata maestria.
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Lot 59 Bottega di Bartolomeo Cavarozzi, sec. XVII
SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA
olio su tela, cm 71x52
margini ridotti
L’inedito dipinto qui presentato ripete parzialmente la figura di Santa Caterina dal capolavoro di Bartolomeo Cavarozzi conservato al Museo del Prado, ove la giovane donna è raffigurata in ginocchio davanti al Bambino e alla Vergine incoronata da angeli: una variazione sul tema delle nozze mistiche della santa. Il dipinto del Prado è riferito al periodo spagnolo dell’artista alla corte di Filippo III tra 1617 e 1619 e forse tra 1620 e 1621: un’ipotesi suggerita anche dalla presenza di numerose repliche, autografe o di bottega, in collezioni spagnole pubbliche e private. Di antica provenienza spagnola sarebbe anche la versione oggi nella raccolta di Dexia-Crediop, generalmente considerata di sicura autografia come la replica parziale a Houston, Sarah Campbell Blaffer Foundation, limitata al solo gruppo della Vergine incoronata dagli angeli. Come il nostro dipinto, quest’ultima costituisce probabilmente, una “memoria” parziale della pala madrilena.
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Lot 60 Scuola bolognese , sec. XVII -XVIII
SATIRO E NINFA
olio su tela, cm 63,5x47 , senza cornice
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Lot 61 Sc uola Italia centrale, sec. XVII
SCENA ALLEGORICA CON TRE FIGURE
olio su tela, cm 72 , 5 x 87
iscritto in alto a sinistra "..TSI HELENA / NON PLURIS QUAM SIMIAM"
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Lot 62 Scuola veneto-ferrarese, fine sec. XVI
PROFILO DI GUERRERO
olio su tela, cm 52,5x41
ridotto ai margini
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Lot 63 Scuola fiorentina , sec. XVIII
AUTORITRATTO
olio su tela, cm 7 2 x5 7
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Lot 64 Francesco Lavagna
(Napoli 1684-1724)
FIORI ALL'APERTO
olio su tela, cm 101x12 8
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Lot 65 Scuola di Jan Frans Van Blo e men
PAESAGGIO CON ROVINE E FIGURE
olio su tela, cm 48x11 6
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Lot 66 Scuola di Cl a ude Joseph Vernet
VEDUTA COSTIERA CON SCENA DI NAUFRAGIO
olio su tela, cm 4 7,5 x114 ,5
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Lot 67 Attribuito a Giovanni Battista Cimaroli
(Salò 1687 - Venezia 1771)
PAESAGGIO CON VIANDATE SUL PONTE
olio su tela, cm 72x117
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Lot 68 Attribuito a Giovanni Battista Cimaroli
(Salò 1687 - Venezia 1771)
PAESAGGIO FLUVIALE CON FIGURE
olio su tela, cm 72x116,5
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Lot 69 Scuola lombarda , fine sec. XVI-inizi XVII
RITRATTO DI GENTILDONNA E GENTILUOMO
coppia di dipinti ad olio su tavola , cm 39x27 ciascuno (2) montati entro unica cornice
al recto le seguenti iscrizioni: "DALEGRE DE TASSIS AETATIS SUAEXXXVIII" "IO CAPATA AETATIS SVAE LV"
al verso timbri a ceralacca, numeri d'inventario a bistro e etichetta con riferimenti a Tiziano Vecellio
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Lot 70 Scuola di Anton van Dyck, sec. XVII
RITRATTO DI GENTILUOMO IN ARMATURA
olio su tela, cm 76,5x63
al recto, sulla destra, iscritto: "Bona Conscientia Bonus Angelus"
sul retro della tela di rintelo vecchia etichetta ed iscrizione "Sir George Rooke"
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Lot 71 Da Jacob More
AUTORITRATTO
olio su tela, cm 86x56 ,5
Dall'originale di Jacob More, Galleria degli Uffizi, Firenze
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Lot 72 Attribuito a Orazio Grevenbroeck
(Olanda 1670-1743)
VEDUTA DI PORTO CON VELIERI E FIGURE
olio su tela, cm 49,5 x10 4