Dipinti dal XVI al XX Secolo
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Lot 1 Pittore emilian o , sec. XVI
MADONNA CON BAMBINO IN TRONO FRA SAN FRANCESCO, SAN BERNARDINO, SANTA CHIARA E SANTO GUERRIERO
olio su tavola , cm 63x60
sul retro etichetta ad inchiostro : "Milano lì 22 Maggio 1883/ Questo dipinto mi fu venduto dal Sig Professore Luigi Malvezzi (.....) e dallo stesso autotenticatomi fatto dal Moretto di Brescia (.....) questa vendita mi fu fatta nella sua galleria in casa Boromeo vecchia. / La detta tavola fu ristaurata dal professor (.....) Capitano di Piazza abitante al 75 Venezia. Luigi Bianconi (?); -
Lot 2 Pittore lombardo-ligure, inizi sec. XVI
SAN ROCCO (?)
t empera su tavola fondo oro, cm 42,5X18,5
probabilmente parte di un trittico per devozione privata
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Lot 3 Scuola fiorentina, inizi sec. XVII
ECCE HOMO
olio su tela, cm 50x 39
Provenienza
collezione privata, Lucca
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Lot 4 Sc uola Italia meridionale, sec. XVIII
VERGINE IMMACOLATA
olio su tela, cm 63x48,5 entro cornice dorata a vista ovale
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Lot 5 Scuola austriaca , fine sec. XVII
MADONNA CON BAMBINO E ANGELI IN UN PAESAGGIO
olio su tela, cm 157x114
Già riferito a Stephan I. Kessler (Vienna 1622-Bressanone 1700) come da iscrizione nell'etichetta apposta sulla cornice
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Lot 6 Pittore fiorentino , sec. XVII
ANGELO ANNUNCIANTE E VERGINE ANNUNCIATA
coppia di dipinti ad olio su tela ovali, cm 32x26,5 ciascuno, in un'unica cornice intagliata e dorata cm 39,5x65
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Lot 7 Scuola piemontese, sec. XVIII
FIORI E FRUTTA CON VOLATILI
coppia di dipinti ad olio su tela ovale, cm 43 x 33 ,5 ciascuno (2)
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Lot 8 Scuola veneziana, sec. XVIII
RITRATTO DI GENTILDONNA
olio su tela, cm 75x65
Il dipinto presenta affinità stilistiche con i ritratti di Alessandro Longhi
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Lot 9 Scuola veronese, sec. XVII
CRISTO CROCIFISSO FRA I DOLENTI
olio su ardesia, cm 58,5x46,5
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Lot 10 Pittore olandese , sec. XVIII
RITRATTO DI UOMO CON ARMATURA LEGGERA E FOULARD
olio su tela , cm 61,5x48,5
sul retro della tela originale etichetta della collezione Gamucci Cancellieri
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Lot 11 Pittore manierista emiliano, seconda metà sec. XVI
CRISTO TRA GIUSTIZIA E CARITÀ
olio su rame, cm 48x39,5
sul retro antica iscrizione : “M.A.B. 15...6”
Il dipinto su rame che qui proponiamo, raffigurante Cristo fra le personificazioni della Giustizia e della Carità celeste, deriva dall’opera eseguita da Lelio Orsi nel 1587 a Modena nella Galleria Estense. Il soggetto, piuttosto raro, ritrae in forte scorcio la figura di Cristo disteso su una lastra di pietra; a destra la bella rappresentazione della Giustina identificabile dagli attribuiti disposti ai suoi piedi. Dall’altro lato la Carità solleva delicatamente la sua veste e mostra il simbolo cristologico del Pellicano che nutre la sua prole.
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Lot 12 Nicola Peccheneda
(Polla 1725-1804)
LE NOZZE DI CANA
LA PISCINA PROBATICA
coppia di dipinti ad olio su tela riportati su faesite, cm 35x75 ciascuno (2)
il primo dipinto è firmato e datato sulla balaustra “NIC PE FATTO P. 1772”
Dopo un breve periodo di formazione a Napoli presso la bottega di Francesco De Mura, Peccheneda, che fu attivo anche in Basilicata, ritornò ben presto nella sua città natale; la lettera "P." iscritta al recto del dipinto raffigurante Le nozze di Cana indica la città di Polla dove lavorerà attivamente negli anni della maturità.
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Lot 13 Cerchia di Pieter Mulier detto Cavalier Tempesta, secc. XVII-XVIII
PAESAGGIO CAMPESTRE CON PASTORI E ARMENTI
o lio su tela, cm 48,5x66,5
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Lot 14 Alberto Carlieri
(1672-post 1720)
PAESAGGI CON ARCHITETTURE CLASSICHE E FIGURE
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 73,5x97,5 ciascuno (2)
Attribuzione confermata da David R. Marshall ai proprietari
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Lot 15 Scuola bolognese , sec. XVII
MADDALENA IN PREGHIERA
olio su tela, cm 1 18 x 93
sul retro del telaio due bolli in ceralacca
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Lot 16 Giovan Francesco Guerrieri
(Fossombrone 1589 - Pesaro 1657)
MADONNA CON BAMBINO TRA SAN GIUSEPPE E SANT'ANNA
olio su tela, cm 175x245
Provenienza
da un nobile palazzo di Reggio Emilia
Attribuito ad Antiveduto Grammatica nella raccolta di origine, il dipinto è riconducibile a Giovan Francesco Guerrieri. Si tratta di una replica variata della composizione restituita al pittore su suggerimento di Filippo Todini ( Meraviglie del Barocco nelle Marche 1. San Severino e l’alto maceratese . A cura di V. Sgarbi e S. Papetti, Sanseverino 2010, p. 190, n. 29). Il dipinto citato diverge dal nostro nella gamma cromatica e soprattutto per la presenza di una cesta di panni in primo piano, qui sostituita dal gatto acciambellato nel sonno. La stesura pittorica della nostra tela, sensibilmente più morbida e attenta agli impasti dei pittori bolognesi suggerisce di ritardarne la esecuzione fino al terzo decennio del Seicento.
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Lot 17 Scuola franco-fiamminga, sec. XVIII
PESCHE, FICHI ED ALTRA FRUTTA IN UN PAESAGGIO
olio su tela, cm 71,5x97
sul retro della tela di rintelo iscritto: "R.N: MB:"
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Lot 18 Scuola italiana, sec c . XVIII - XIX
NATURA MORTA CON VOLATILI
olio su tela, cm 25 ,5 x3 5,5
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Lot 19 Cerchia di Giovan Domenico Valentino, sec. XVII
INTERNO DI CUCINA
olio su tela, cm 48,5x65
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Lot 20
Scuola napoletana, sec. XVIII
PAESAGGIO COSTIERO CON CAPRICCIO ARCHITETTONICO E EPISODIO DEL NUOVO TESTAMENTO
olio su tela, cm 73,5x99,5
I motivi architettonici legati ai modelli di Leonardo Coccorante e i piccoli personaggi che in primo piano mettono in scena la consegna delle chiavi a Pietro richiamano i modi di Nicola Viso, attivo a Napoli nel XVIII secolo e noto per alcune opere firmate analoghe a quella qui offerta.
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Lot 21 Gaspar de Witte
(Anversa 1624 – 1681)
PAESAGGIO BOSCOSO CON DANZA DI CONTADINI
olio su tela, cm 134x172,5
firmato “CASPAR/DE/WITTE F.” in basso a sinistra, su una pietra
Dopo una prima educazione nella bottega del padre, Pieter III, pittore di paesaggi e di scene di interno, Gaspar de Witte partì per l’Italia, meta del viaggio di formazione consueto ai pittori oltremontani, raggiungendo Roma intorno alla metà degli anni Quaranta. Documentato nel 1646 nella associazione che a Roma riuniva i pittori fiamminghi, i Bentvueghels, e in Francia nel 1648, tornò ad Anversa alla morte del padre e nel 1650 si iscrisse alla corporazione dei pittori della città natale. A partire da quell’anno e fino alla morte avvenuta nel 1681 De Witte applicò il suo versatile talento ai generi più richiesti dalla borghesia cittadina per la decorazione di residenze private, dipingendo interni di gallerie con figure allegoriche, e grandi paesaggi campestri animati da scene di vita quotidiana e ornati talvolta da elaborate fontane classicheggianti. Quasi sempre firmati e spesso accompagnati dalla data, i suoi dipinti costituiscono un esempio tipico della moderna pittura di paesaggio fiorita nelle Fiandre alla metà del secolo e fino al Settecento grazie a personaggi come Jacques d’Arthois e Cornelis Huysmans, che di De Witte fu appunto allievo. Autore delle sue figurine fu occasionalmente Anton Goubau, suo concittadino e come lui presente a Roma alla metà degli anni Quaranta. Si deve anche al ricordo della pittura dei cosiddetti bamboccianti, a cui Goubau si era accostato negli anni romani, oltre che all’esempio di David Teniers, la creazione di scene che, come quella qui offerta, propongono un’immagine lievemente edulcorata della vita campestre, in curioso anticipo sulla visione arcadica che Anesi e Monaldi ne offriranno nel Settecento.
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Lot 22 Seguace di Joachim Patinir, sec. XVI
LA FUGA IN EGITTO
olio su tavola parchettata , cm 63x103 entro cornice antica nera e oro
La tavola qui presentata, per cui la proprietà possedeva un riferimento di attribuzione a Michael Coxie (Mechelen 1499-1592), può essere per ragioni stilistiche e qualitative più correttamente collocabile tra i seguaci di Joachim Patinir (Anversa 1485 circa-1524).
Il soggetto della Fuga in Egitto , rappresentato nel nostro dipinto, fu affrontato da Patinir nel dipinto del Museo Nacional de Bellas Artes di Buenos Aires che mostra, se confrontato con la nostra tavola, una simile composizione in cui la Vergine e il Bambino sono rappresentati al centro, seduti sul terreno al di sopra di un'altura che si apre su un'ampia apertura di paesaggio con villaggio e montagne sullo sfondo. Nel dipinto di Patinir San Giuseppe, rappresentato come un viandante, raccoglie dell'acqua da un corso d'acqua poco lontano mentre nel nostro dipinto viene rappresentato nel momento successivo, ovvero mentre porge l'acqua alla Vergine.
Tali corrispondenze con il dipinto di Patinir mostra come questo soggetto ebbe una certa fortuna tra i pittori fiamminghi, offrendo inoltre la possibilità di coniugare insieme al soggetto sacro la rappresentazione di scorci di paesaggio e brani di natura.
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Lot 23 Scuola spagnola, fine sec. XVI
CRISTO CROCIFISO TRA LA VERGINE E SAN GIOVANNI EVANGELISTA
rilievo in legno policromo e dorato entro cornice parte integrante dell’opera, cm 119x78
La scultura, facente probabilmente parte di un ciclo di opere raffiguranti le scene della via crucis, presenta un decorativismo e una ricchezza dell’oro sul fondo che riconducono all'ambiente artistico spagnolo. Tuttavia, la morbidezza dei tratti fisioniomici e la sensibilità esecutiva dei volti del San Giovanni e della Vergine ci portano ad ipotizzare che l'artista sia entrato in contatto con maestranze italiane oppure ne abbia risentito fortemente l'influsso.
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Lot 24 Attribuito ad Antonio Maria Vassallo
( Genova, 1620 circa – Milano, 1664/1672 )
NATURA MORTA CON ANIMALI DA CORTILE E PAIOLO IN RAME
olio su tela, cm 88X98