Asta N. 72 - Arte Moderna e Contemporanea, Oggetti di Design
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Lot 145 Daniel Spoerri (1930) Finir enfin de classifier les peignes d'après le nombre de leurs dents (frei Firmato e datato Daniel Spoerri 1980 sul retro Assemblaggio di oggetti in teca di plexiglas cm 56,8x56,8x23,5 Eseguito a Moulin Porgard nel 1980 Luogo di esecuzione sul retro Fotografia dell'opera autenticata dall'artista
Si ringrazia Barbara Räderscheidt dello Kunststaulager Spoerri, Hadersdorf am Kamp, per aver confermato per e-mail l'autenticità dell' opera -
Lot 146 Gerardo Rueda (1926-1996) Pintura Roja Firmato e datato Rueda 63 in basso a sinistra Olio su tela cm 97x130 Eseguito nel 1963 Firmato sul retro Provenienza: Quadrante, studio d'arte contemporanea di Matilde Giorgini, Firenze (come da etichetta sul retro);
Galleria Il Centro, Napoli (come da etichetta sul retro); -
Lot 147 Pablo Picasso (1881-1973) Face n. 130 Piatto rotondo in ceramica dipinta con colori e smalti cm 25,5 (diametro) Eseguito nel 1963 Numerato 212/500 sul retro Iscrizione sul retro: n.130 Edition Picasso 212/500 Madoura
Bibliografia: Catalogue of the edited ceramic works 1947-1971, a cura di Alain Ramié, edito da Madoura, Parigi 1988, numero 479 -
Lot 148 Pablo Picasso (1881-1973) Tormented faun's face Piatto rotondo in ceramica dipinta in blu e bianco cm 42,5 (diametro) Eseguito nel 1956 Numerato 29/100 sul retro Timbro inciso sul retro: Madoura Plein Feu Empreinte Originale de Picasso
Bibliografia: Catalogue of the edited ceramic works 1947-1971, a cura di Alain Ramié, edito da Madoura, Parigi 1988, numero 319 -
Lot 149 Alberto Burri (1915-1995) Cretto Nero: E Firmata Burri in basso a destra Acquaforte, acquatinta su carta Fabriano Rosaspina cm 67x96 Eseguita nel 1961 Numerata 14/90 in basso a sinistra Edizione realizzata nel 1971 in 90 esemplari in numeri arabi e XV esemplari in numeri romani a cura della Stamperia 2RC, Roma
Provenienza: Galleria Il Centro, Napoli;
ivi acquisita dall'attuale proprietario -
Lot 151 Alberto Burri (1915-1995) Combustione Firmata Burri in basso a destra Acquaforte e acquatinta cm 70x50 (foglio) Eseguita nel 1963-64 Numerato XII/XVII in basso a sinistra Timbro sul retro: collezione grafica Carpeggiani, Verona
Edizione di 110 esemplari e 17 P.A. a cura della stamperia 2 RC, Roma
Provenienza: Galleria l'Isola, Roma (come da etichetta sul retro);
Galleria il Centro, Napoli (come da etichetta sul retro) -
Lot 152 Alberto Burri (1915-1995) Museo di Capodimonte Firmata Burri in basso a destra Acquaforte e serigrafia su cartoncino pressato cm 90x64 (foglio) Eseguita nel 1978 Numerata 31/100 in basso a sinistra Bibliografia: Collezione Burri, Fondazione Palazzo Albizzini, Città di Castello (PG) 1986, Catalogo, pagina 157, numero 170 (illustrato altro esemplare)
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Lot 153 Carla Accardi (1924-2014) Bianco su nero Firmata e datata C. Accardi 2012 sul retro Tempera su carta cm 24x33,2 Eseguita nel 2012 Titolo e dimensioni sul retro Opera registrata presso l'Archivio Accardi, a cura dello Studio Accardi, con il numero 59, come da certificato
Si ringrazia Pietro Lobascio dell’Archivio Accardi Sanfilippo, Roma, per aver confermato per e-mail l’autenticità dell'opera -
Lot 154 Carla Accardi (1924-2014) Rosso su blu Firmata e datata C. Accardi 2013 sul retro Tempera su carta cm 24x33 Eseguita nel 2013 Titolo e dimensioni sul retro Opera registrata presso l'Archivio Accardi, a cura dello Studio Accardi, con il numero 80, come da certificato
Si ringrazia Pietro Lobascio dell’Archivio Accardi Sanfilippo, Roma, per aver confermato per e-mail l’autenticità dell'opera -
Lot 155 Piero Dorazio (1927-2005) Senza titolo Firmato e datato Dorazio 1961 in basso a sinistra Acquerello su carta applicata su tela cm 51x36 Eseguito nel 1961 Fotografia dell'opera autenticata dall'artista il 20 aprile 1998 Provenienza: Marlborough Galleria d'Arte, Roma (come da etichetta sul retro);
Galleria Il Centro, Napoli;
Collezione privata, Napoli -
Lot 156 Achille Perilli (1927) Senza titolo Siglato e datato A.P. 50 in basso al centro Inchiostro e tempera su carta cm 63x48 Eseguito nel 1950 Provenienza: Fondazione Marconi, Milano;
Galleria La Scaletta, San Polo d'Enza
Esposizioni: Achille Perilli / Carte 1946-1957. Da forma 1 all'EsperienzaModerna, Galleria La Scaletta, San Polo D'Enza, Reggio Emilia, 2005, catalogo della mostra, pagina 39 (illustrato); Achille Perilli / Carte 1946-57. Da Forma 1 all'Esperienza Moderna,Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea, Milano, 2005; Achille Perilli, works on paper 1946-1957, Washington D.C., 23 maggio - 23 giugno 2006 Bibliografia: Catalogo Generale delle opere su carta di Achille Perilli, numero n. 15 del 1950 Si ringrazia Nadja Perilli, curatrice dell'Archivio Achille Perilli, Roma,per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera -
Lot 157 Bice Lazzari (1900-1981) Senza titolo Firmata e datata B. Lazzari 1957 in basso a destra sul fronte Tempera e collage su carta fronte/retro cm 62x42 Eseguita nel 1957 Data di esecuzione sul retro Provenienza: Galleria La Scaletta, San Polo d'Enza
Bibliografia: Viaggio nei cassetti. Tempere, olii, pastelli e fotografiedai cassetti di Bice Lazzari, a cura della Galleria La Scaletta, San Polo d'Enza, Reggio Emilia 2007, numero 47 (illustrata) Opera registrata presso l'Archivio Bice Lazzari, Roma, con il numero 57-76-1957 Si ringrazia l'Archivio Bice Lazzari, Roma, per aver confermato verbalmente l'autenticità dell'opera -
Lot 158 Mario Schifano (1934-1998) Quattro variazioni Firmato e datato Schifano 61 in basso a destra Smalto, grafite, pastello e collage su carta cm 70x100 Eseguito nel 1961 Provenienza: Galleria Il Centro, Napoli Esposizioni: C'era un volta a Roma. Gli anni Sessanta intorno a Piazza del Popolo, a cura di Laura Cherubini ed Eugenio Viola, Palazzo De Sanctis, Castelbasso, 13 luglio - 31 agosto 2014 Opera registrata presso l'Archivio Mario Schifano, Roma, con il numero 02717140801, come da certificato
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Lot 159 Giulio Turcato (1912-1995) Paesaggio lunare Firmato Turcato sul retro Olio e tecnica mista su gommapiuma cm 100x130 Eseguito nel novembre del 1971 Fotografia dell'opera autenticata dal Dr. Giovanni Granzotto (Telemarket spa)
Provenienza: Collezione dell'artista;
Collezione privata, Salerno
Esposizioni: Giulio Turcato, Galleria Martano/Due, Torino, novembre 1971, catalogo con prefazione di Giorgio de Marchis Bibliografia: Giulio Turcato, monografia in occasione della XVI Rassegna Nazionale d'Arte di Teramo, 1971, pagina 23 (illustrato con il lato più lungo in verticale); Artisti Italiani Contemporanei - 1950/1983, a cura di Achille Bonito Oliva, Casa Editrice Electa, Milano 1983, pagina 31, fotografia n. 19 (illustrato con il lato più lungo in verticale); Turcato, Monografia a cura di Giovanni Granzotto, Giorgio Corbelli Editore, Brescia 1999, pagina 40 (illustrato) Opera registrata presso l'Archivio Giulio Turcato, Roma, con il numero BM212526ML04RA Fondatore del gruppo Forma 1 insieme a Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo, attivo all’interno del Fronte Nuovo delle Arti, protagonista del gruppo degli Otto, Turcato è uno dei più significativi interpreti della corrente dell’astrattismo. Partito dalla lezione di Giacomo Balla l’artista mantovano di nascita, ma romano d’adozione, ha saputo imporre un proprio linguaggio ritmico e dinamico, facendo della forma-colore la ragione di una ricerca che va oltre l’informale. «Turcato è un esploratore straordinario che ha fatto della pittura il codice per interpretare il mondo in tutti i suoi aspetti dalla biologia all’astronomia sino all’entomologia. Tutto diventa occasione per nuove invenzioni di forme e colori che ridefiniscono l’immaginario», scrive Alberto Fiz. «Queste immagini, sensazioni, materiali, memorie, illusioni, allucinazioni, forme, itinerari, sono il mio bagaglio aperto alla dogana del prossimo millennio», ha scritto Turcato in un’affermazione che potrebbe essere letta come una dichiarazione di poetica da parte di un artista che ha svolto un compito essenziale nel liberare l’arte dalle convenzioni accademiche in un percorso originale e solitario. Alla fine degli anni ’50 e negli anni ’60 è lampante la sua esaltazione nel seguire le imprese spaziali: nel 1957 Laika, bastardino russo, è il primo essere vivente ad essere lanciato nello spazio; nel 1961 Yuri Gagarin diviene il primo essere umano in orbita, e nel 1969 Armstrong sbarca sulla luna. Imprese che faranno dell’arte di Turcato strumento di sfogo nel sognare l’universo. Lui che farà della sua tela luogo di conquista interplanetaria, trasportando pezzi di altri pianeti all’interno della sua realtà usando strumenti inconsueti per la pittura e tuttavia efficacissimi per il suo scopo, come la gommapiuma e le sabbie, l’unione del catrame all’olio, le polveri d’argento. Nacquero così, dal suo sbirciare fuori dai finestrini durante i viaggi in aereo, da studi di astronomia, dai racconti e da immagini dei telegiornali, i Reticoli, gli Arcipelaghi e le suadenti Superfici lunari, probabilmente tra le opere più significative della produzione artistica di Turcato dagli anni ’60 ai nostri giorni. -
Lot 160 Jannis Kounellis (1936) Sono Io Firmato e datato Kounellis '92 in basso a destra Inchiostro su carta cm 23x32,5 Eseguito nel 1992 Titolo in alto a destra Provenienza: Galleria Salvatore Ala, Milano;
ivi acquisito dall'attuale proprietario -
Lot 161 Emilio Vedova (1919-2006) Senza titolo Firmato Vedova in basso al centro Collage e inchiostro su carta cm 32,5x45 Eseguito nel 1968 Opera archiviata presso la Fondazione Emilio ed Annabianca Vedova, Venezia, con il numero 393 il 20 settembre 2010, come da certificato
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Lot 162 Piero Ruggeri (1930-2009) I giunchi dello stagno del Lajun Firmato e datato Ruggeri Piero 1998 sul retro Olio su tela cm 75x120 Eseguito nel 1998 Titolo, tecnica e dimensioni sul retro Fotografia dell'opera autenticata dall'artista
Si ringraziano Chiara e Teresa Ruggeri, curatrici della Fondazione Piero Ruggeri, Avigliana, per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera -
Lot 163 Piero Ruggeri (1930-2009) Luci al tramonto Firmata Ruggeri in basso a destra Tempera e tecnica mista su carta cm 100x70 Eseguita negli anni '70 Provenienza: Galleria l'Alfiere, Grugliasco;
ivi acquisita dall'attuale proprietario
Si ringraziano Chiara e Teresa Ruggeri, curatrici della Fondazione Piero Ruggeri, Avigliana, per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera -
Lot 164 Mario Nigro (1917-1992) Senza titolo Firmato Nigro in basso a destra Olio su tela cm 70x60 Provenienza: Collezione Manzoni, Milano Bibliografia: Mario Nigro. Catalogo ragionato, a cura di Germano Celant, Skira, Milano 2009, pagina 382, numero 276
Opera registrata presso l'Archivio Mario Nigro, Milano, con il numero SDTST1, come da certificato Si ringrazia l'Archivio Mario Nigro, Milano, per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera e per l'aiuto nellacompilazione di questa scheda -
Lot 165 Mario Radice (1898-1987) Senza titolo Firmata Radice in basso a destra Tempera su carta cm 54x36 Eseguita nel 1975 Fotografia dell'opera autenticata dall'artista nel 1982 Provenienza: Collezione Dina Carola, Napoli
Esposizioni: Mario Radice - opere dal 1924 al 1984, Galleria Il Centro, Napoli, 1985 -
Lot 166 Victor Vasarely (1906-1997) Atome Firmato Vasarely sul retro Acrilico su tela cm 80x80 Eseguito nel 1977 Iscrizione sul retro: 2956 Titolo, dimensioni e data di esecuzione sul retro
Timbro sul retro: Vasarely Center / 1015 Madison Avenue / New York, N. Y. 10012 / 212 744-2332
L'opera sarà inclusa nel prossimo catalogo ragionato dei dipinti di Victor Vasarely, a cura di Pierre Vasarely, curatore della Fondation Pierre Vasarely Si ringrazia Pierre Vasarely, curatore della Fondation Pierre Vasarely, Aix-en-Provence,per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera Victor Vasarely, ungherese di nascita ma francese di adozione, è considerato unanimemente il padre dell’Op (Optical) Art, forma di arte astratta che genera illusioni ottiche per favorire la percezione del movimento ed una generale instabilità percettiva nello spettatore. L’opera qui presentata è un esempio perfetto delle rappresentazioni su tele del celebre “Manifesto Giallo”, redatto dall’artista in occasione della sua mostra del 1955 alla Galerie Denise René di Parigi “Le Mouvement”, nel quale sono contenute le sue teorie riguardanti il movimento, la figurazione, la riproduzione in serie di forme geometriche e l’utilizzo dei colori complementari. La serie Atome incarna perfettamente l’innovativo linguaggio stilistico e la ricerca più avanguardista di Vasarely che, dalla fine degli anni ‘60 a tutti gli anni ‘70, ha influenzato profondamente la cultura pop, l’architettura, l’informatica ed il design fino ai giorni nostri. Proprio negli anni ‘70 , il periodo di maggior successo e diffusione per l’arte Optical, ed ovviamente anche per il suo fondatore e maggior esponente, viene realizzata l’opera qui proposta. Vasarely scrive riguardo la sua arte: «Le mie unità plastiche: i cerchi multicolori, i quadrati, sono la controparte delle stelle, degli atomi, delle cellule e delle molecole, ma anche dei granelli di sabbia, dei ciottoli, dei fiori e delle foglie…» con un chiaro collegamento alla poetica della serie Atome ed all’opera qui pubblicata, ove superficie piana della tela diventa una serie infinita di possibilità cinetiche, lo spettatore ne subisce tutto il fascino e la forza, il dipinto supera i confini della tela entrando nell’ambiente circostante, ingannando l’occhio di chi l’osserva e suggerendogli un idea di movimento e dinamismo. -
Lot 167 Hans Hartung (1904-1989) PM1961-45 Firmato e datato Hartung 61 in basso a destra Pastelli a cera su carta cm 39x27 Eseguito nel 1961 Iscrizione sul retro: PM 1961-45 Provenienza: Galerie de France, Paris;
Galleria Il Centro, Napoli
Esposizioni: Hartung e Corpora, Galleria Il Centro, Napoli, 1962
Opera registrata presso l'Archivio a cura della Fondation Hans Hartung et Anna-Eva Bergman Si ringrazia Jean luc Uro dell'Archivio curato dalla Fondation Hans Hartung et Anna-Eva Bergman per aver confermato per e-maill'autenticità dell'opera e per l'aiuto nella compilazione di questa scheda -
Lot 168 Tancredi Parmeggiani (1927-1964) Senza titolo Firmata Tancredi in basso a destra Tecnica mista su carta intelata cm 73x90 Eseguita nel 1953 Provenienza: Galleria del Cavallino, Venezia; Galleria Morone, Milano; Collezione privata, Milano; Collezione privata, Napoli Esposizioni: Tancredi, Galleria La Cornice, Bari, 1968; Tancredi - Mostra retrospettiva, Civica Rotonda della Besana, Milano, 1973, catalogo della mostra, tavola 51 (illustrata); Tancredi nel periodo feltrino, Belluno. Tancredi a Venezia, Galleria del Cavallino, Venezia, 1982, catalogo della mostra, numero 5,pagina 9 (illustrata); Tancredi. Il mio vocabolario è l'universo, PAC - Padiglione ArteContemporanea, Milano, 13 settembre - 18 ottobre 1984, catalogo della mostra, pagina 43 (illustrata); Tancredi, Galleria D'arte Arrigo Boito, Belluno, 1985; Tancredi, Studio Steffanoni, Milano, 21 novembre 1989 - 28 gennaio 1990,catalogo della mostra, numro 3, figura 3 (illustrata) Bibliografia: Tancredi: i dipinti e gli scritti, a cura di Marisa Dalai Emiliani, Umberto Allemandi Editore, Torino 1995, volume I, pagina 225, numero 334; volume II, numero 334 (illustrata) «In futuro ci si renderà conto della grande importanza germinale di questo pittore» disse profeticamente di lui Peggy Guggenheim negli anni in cui lo frequentava e supportava. Proprio negli anni ‘50, quando la frequentazione con Peggy Guggenheim e con l’artista ed amico Emilio Vedova diventava ancor più stretta, Tancredi ottiene la sua consacrazione. Risalgono infatti a quegli anni alcune importanti mostre, tra cui: nel 1953 – anno di esecuzione dell’opera qui presentata – una personale alla Galleria del Cavallino a Venezia, la collettiva “Sei artisti spaziali”, prima a Lugano poi a Vicenza, ed infine la mostra a Ca’ Giustinian in occasione della quale aderirà al manifesto “Lo spazialismo e la pittura italiana nel XX secolo”. L’opera rispecchia a pieno la poetica di Tancredi: le pennellate nascono da gesti impetuosi ed improvvisi, sfiorano e fanno proprie le vicende artistiche dell’astrattismo kandinskijano, dell’action painting americana, dell’arte informale e con un chiaro riferimento al “Manifesto spazialista” ideato da Lucio Fontana al l’artista aderisce nel 1952, nello stesso anno in cui viene insignito del primo premio di pittura alla Biennale d’Arte di Venezia.
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Lot 169 Emilio Scanavino (1922-1986) Senza titolo Polittico composto da n. 5 olii su tela cm 300x300 (opera completa) – cm 100x150 (pannello alto sinistro e pannello alto destro) – cm 50x300 (pannello centrale) – cm 150x150 Eseguito nel 1959 (pannello basso sinistro e pannello basso destro) Provenienza: Fiorella Pugelli, Milano; Galleria Valente, Finale Ligure; Collezione privata, Finale Ligure; Collezione privata, Napoli Esposizioni: Arte Fiera, Bologna, 1992; Finale Ligure, 1993; Scanavino. Impronte della memoria, Chiostri di Santa Caterina, Oratorio De' Disciplinanti, Finalborgo, 16 settembre - 5 novembre 1994, catalogo della mostra, copertina (illustrato) e numero 15 (illustrato); 1950-2000 Arte genovese e ligure dalle collezioni del Museo, Museo di Villa Croce, Genova, 23 gennaio - 22 aprile 2001, catalogo della mostra, pagina 153 (illustrato) Bibliografia: Emilio Scanavino. Catalogo generale, a cura di Giorgina Scanavino e Carlo Pirovano, edizione Electa - Mondadori, Milano 2000, pagina 152, numero 48 (illustrato) Emilio Scanavino, tra i protagonisti italiani della scena artistica internazionale dal secondo dopoguerra, è uno dei più significativi esponenti della stagione informale italiana. L'artista genovese esprime la propria arte attraverso una simbologia ricca d'immagini criptiche che non vogliono mai essere svelate completamente. In seguito al fondamentale soggiorno parigino del 1947 che determinò una rilettura personale degli echi del postcubismo, il linguaggio di Scanavino trasmutò da una progressiva stilizzazione delle forme ad una totale dissolvenza. Dalla definitiva consacrazione dell'artista negli anni '50, di cui l'opera presentata è tra i lavori più belli ed importanti, comincia ad affiorare quello che poi diventerà il suo segno caratteristico, vale a dire il nodo stilizzato che incarna la genesi di quella trasposizione pittorica dell'interiorità con tutti i suoi tormenti che diverrà il segno inconfondibile dell'arte del Maestro. Gli elementi principali della simbologia tipica di Scanavino sono il cerchio, il quadrato, l'uovo, il pane e la scala, rappresentati con il caratteristico segno incisivo ed essenziale dell'artista.Associato al linguaggio prettamente informale c'è il colore che riveste un'importanza intrinseca, in cui ogni immagine è un istante del divenire, legata al ciclo vitale: il bianco - che serve al nero per formare il grigio - è un nulla in cui tutto accade e può accadere, il nero è l'annichilimento del tutto, il rosso è incandescenza. Il polittico qui presentato è tra i lavori più rappresentativi della poetica di Emilio Scanavino: le simbologie geometriche si mutano in grumi segnici e filamenti gestuali avvolgendosi in nodi, da cui l'artista riesce a far emergere la sua visione del mondo e della vita. «D'altro canto non ho nessuna teoria da esporre, se non la mia condizione di uomo di fronte alla vita» (Scanavino/Crispolti. Carteggio 1957-1970, a cura di Rachele Ferrario, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2006)