Asta 55 - Arte Antica, Orientale, Moderna e Contemporanea
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Lot 1 Anonimo del XVII secolo, Paris / Venus / Pallas /Iuno / Mercurius. Callisto Ferranti, 1627-1647 ca.
Bulino. mm 148/150x218. Serie verosimilmente completa in cinque tavole omogenee raffiguranti i protagonisti del Giudizio di Paride. Tutti i fogli recano al margine inferiore versi su due righe e il numero progressivo a sinistra. In alto al centro il nome del personaggio ritratto. Sulla lastra in basso alla prima tavola con Paride, la responsabilità editoriale "Calistis Frantis formis". Il foglio con Pallade deriva in controparte da bulino di Jan Saenredam a sua volta tratto da originale di Goltzius. Ottime prove stampate con bel contrasto e segno pieno su carta vergellata con filigrana "fiore di giglio su tre monti" visibile ai fogli 1 e al 4. (5) Margini di 5/10 mm oltre la battuta del rame. Lieve traccia di alone all'estremità del margine destro, ingiallimento lungo i quattro lati al verso di due tavole. -
Lot 2 Anonimo del XVII secolo, San Giacomo Minore / San Pietro / San Mattia.
Acquaforte. mm 116X184. Foglio: mm 120x190. Mussini/De Rubeis, 43,54,58. In basso al centro sotto la figura di San Pietro compare l'indirizzo dell'editore "Gio: Iacomo Rossi formis Roma alla Pace". L'acquaforte riproduce in controparte la corrispondente incisione del Monogrammista FP e fa parte di una serie di sei - incise tre a tre su due lastre. Ottima prova su carta vergellata pesante priva di filigrana. (1) Piccoli margini oltre la battuta del rame. Al verso traccia di lievi spellature e due residui di Filmoplast. -
Lot 3 Anonimo del XVIII secolo, Carolus Goldoni J.V.D. Advocatus Venetus. 1750 ca.
Bulino. mm 165x115. Questo ritratto è stato utilizzato dall'editore veneziano Giuseppe Bettinelli quale antiporta del primo volume delle Commedie del Dottor Carlo Goldoni Avvocato Veneto fra gli Arcadi Polisseno Fegejo, stampato nel settembre 1750. Provenienza: Collezione Tammaro De Marinis. (1) Foglio rifilato all'impronta e applicato su vecchio cartone. In cornice antica intagliata e dorata. Con la cornice: cm 23x27. -
Lot 4 Heinrich Aldegrever, Tre putti alati che sollevano un orso su un vassoio. 1529.
Bulino. mm 65x40. New Hollstein, 231. Con il monogramma e la data in una tavoletta al centro. Buona prova su carta vergellata lievemente rigida. (1) Esemplare rifilato all'impronta, parzialmente visibile. Due minime mancanze agli angoli in alto e lievissima abrasione in basso al verso. -
Lot 5 Jost Amman [da], I dodici mesi con i segni dello Zodiaco. 1554-1641.
Bulino. mm 58/60x225/228. Hollstein, 182-193. New Hollstein (Jost Amman), 121-132. Traduzione di anonimo incisore olandese da una serie di Jost Amman. Le 12 tavole sono qui in formato rettangolare anziché su sezioni semicircolari come le originali, pensate probabilmente per decorazioni orafe. Hollstein cita anche un'altra serie in copia recante il monogramma "IA" in alto. Ottime impressioni su carta vergellata sottile priva di filigrana. I fogli sono montati due a due su supporti finestrati in carta vergellata sottile e all'angolo inferiore di ogni foglio compare al verso il marchio di collezione ad inchiostro rosso dell'architetto parigino Hippolyte Destailleur (Lugt, 740). Non si ha notizia di un esemplare completo della serie, solo alcune tavole sono conservate presso il Rijksmuseum (Gennaio inv. RP-P-2000-142, Aprile inv. Rp-P-2000-145, Ottobre inv. RP-P-2000-151, Dicembre inv. RP-P-2000-153). (6) Tutte le tavole rifilate alla linea d'inquadramento, visibile a tratti. Al verso vecchie riparazioni con inserti in carta, lievi spellature e altri minori difetti. -
Lot 6 Pietro Santi Bartoli, Scena di battaglia. Roma: Giacinto Paribeni, 1660 ca.
Acquaforte. mm 277x465. Massari (Giulio Romano), 277. Sulla lastra in basso da sinistra a destra le indicazioni di responsabilità: "Julius Romanus Invent.'', a seguire la firma "Petrus Sanctes Bartolus Sculp." e infine il nome dell'editore "Iacintus Paribenius Pistorien formis Romae.". Si presume che l'incisione sia ispirata a Giulio Romano, ma non esiste alcun collegamento diretto. È simile nello stile agli affreschi della Sala di Troia in Palazzo Ducale a Mantova. Impressione ben contrastata su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "corona a cinque punte sormontata da stella" (simile a Heawood, 263). (1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento con sottile margine. Piega verticale al centro e lieve traccia di altre pieghe verticali in parallelo. Lievi segni d'uso. -
Lot 7 Barthel Beham, Raptus Helenae. 1520-1540 ca.
Bulino. mm 24x115. New Hollstein, 18. Titolo sulla lastra in alto disposto su due cartigli da sinistra a destra. Ottima impressione su sottile carta vergellata priva di filigrana. Al verso in basso marchio della collezione Friedrich Quiring (Lugt,1041c).
(1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento con sottilissimo margine. Inserito per due punti in alto entro montaggio in cartoncino moderno. -
Lot 8 Hans Sebald Beham, La penitenza di San Giovanni Crisostomo. 1540 ca.
Bulino. mm 54x72. New Hollstein, 71. Incisione tratta nello stesso verso da invenzione di Barthel Beham. Con la scritta "S. IOHANES CRISOST°MUS" e il monogramma sulla lastra in alto a sinistra. Bellissima prova nell'VIII e definitivo stato con il monogramma e dopo l'aggiunta dei raggi nelle nuvole, stampata con segno pieno e bel contrasto su carta vergellata sottile priva di filigrana. All'angolo in basso al verso marchio di collezione del pittore Johann Wilhelm Nahl (Cassel 1803-1880), (Lugt, 1954). (1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento, interamente visibile, e applicato per due punti in alto entro montaggio in cartoncino moderno. -
Lot 9 Fabio Berardi, Riposo durante la fuga in Egitto. Venezia: appo Wagner, 1760 ca.
Acquaforte e bulino. mm 580x352. Foglio: mm 695x500. In controparte dal dipinto di Giovan Battista Tiepolo databile al 1720 ca. oggi al San Diego Museum of Art (inv. 1942:127). Al margine inferiore da sinistra "Gio. Batta Tiepolo Pinx", all'estremità destra "Berardi Scul app. Wagner Venezia C.P.E.S". Al centro il verso dal Vangelo di Matteo (capitolo 2) "Et erat ibi usque ad obitum Herodis". In basso a sinistra "No.30.4". Splendida prova di questo foglio non comune su carta vergellata veneta con filigrana "tre mezzelune". (1) Foglio integro con ampi margini come in origine. Al margine inferiore alcune lievi macchie brune, una più marcata al margine destro in basso. -
Lot 10 Pietro Bettelini Francesco Rainaldi, Tre tavole dedicate a celebrità della musica e del canto. Società Rainaldi, 1790 ca.
Acquaforte e bulino. mm 553/558x364/367. Foglio: mm 645x472. Le tre incisioni fanno parte di una serie di almeno quattro tavole del tutto simili per impianto iconografico e scelta dei soggetti realizzate negli stessi anni (1790 ca.) dalla Società Rainaldi, tre su disegno di Luigi Scotti, una su disegno di Antonio Fedi. Una delle incisioni dello Scotti ritrae un Parnaso di compositori celebri (compaiono Palestrina, Marcello, P. Vallotti, Bach, Cimarosa, S. Martino, Händel), l'altra professori celebri del suono, principalmente violinisti, ventitre medaglioni con, dall'alto a destra, Gemignani, Tartini, Nardini, Viotti, Veracini. Quella del Fedi dedicata al Gherardi raffigura invece noti cantanti di ambo i sessi ( i celebri "castrati" e soprani, Farinello, La Bulgari, il Babbini, La Gabrielli), appare casuale la logica nella scelta dei personaggi e gli accostamenti nei medaglioni. Buone prove di queste rare tavole. (3) Tutti gli esemplari con margini come in origine. Diffuso ingiallimento, più evidente su due tavole. Bruniture alle estremità dei margini e traccia di aloni al margine in basso. Alcuni brevi strappi riparati al verso. Minori difetti. -
Lot 11 Frederick Bloemaert, I cinque sensi. Amsterdam: Nicolaes I Visscher, 1632-1670 ca.
Bulino. mm 105/107x155/157. Le Blanc, 211-215. Hollstein, 244-248. Roethlisberger, 375-379. Da invenzioni di Abraham Bloemaert (Gorinchem, 1566 - Utrecht, 1651). Serie completa e omogenea in cinque tavole, con il titolo al margine in basso al centro e numerazione progressiva all'angolo a destra; alla prima tavola presenti le indicazioni di responsabilità. Ottime impressioni nel II stato di 2 dopo la comparsa dei nomi, del titolo e della numerazione. (5) Tutte le tavole si presentano con sottile margine oltre la linea d'inquadramento e applicate dal collezionista su vecchi supporti in cartoncino decorati con filetto in oro. -
Lot 12 Leopoldo Marco Antonio Caldani Floriano Caldani, Cinquantasette tavole da Icones anatomicae quotquot sunt celebriores ex optimis neotericorum operibus summa diligentia depromptae et collectae... Venetiis: ex calcographia Josephi Picotti, 1801-1813.
In-folio massimo (mm 760x490) senza più legatura. Frontespizio e 57 tavole, una grande veduta con scena di dissezione di un corpo e 28 tavole numerate da I-XXVIII in copia doppia con parti dello scheletro e delle ossa. Le incisioni a bulino vennero realizzate da Giovanni Battista Torcellan, Gaetano Bosa, Felice Zuliani, Francesco Ambrosi. (58) Fogli integri con margini come in origine, lievemente ondulati in verticale nella parte centrale. Alcune tavole presentano fioriture, vecchia polvere localizzata alle estremità, brevi strappi. Presenti il piatto anteriore e residuo del posteriore, rovinati. -
Lot 13 Jacques Callot, Il martirio di San Sebastiano. 1631-1633 [tiratura XVIII secolo].
Acquaforte. mm 164x332. Foglio: mm 175x342. Lieure, 670. Sulla lastra in basso a sinistra "Callot In et fec."e l'excudit di Israel Silvestre con il privilegio. Ottima impressione nel II stato di 2 dopo la comparsa dell'excudit di Silvestre, in tiratura tarda su carta vergellata spessa priva di filigrana. (1) Margini di 5/8 mm oltre la battuta del rame. Conservazione molto buona. -
Lot 14 Jacques Callot, Vue du Pont-Neuf. 1630 [tiratura fine XVIII secolo].
Acquaforte. mm 164x336. Foglio: mm 168x342. Lieure, 668. Firmata "Callot fec." sulla lastra in basso a sinistra. Ottima impressione nel IV stato di 5 su carta vergellata spessa con filigrana "colombaia". (1) Esemplare con sottili margini oltre la battuta del rame. Vecchi restauri agli angoli. -
Lot 15 Agostino Carracci, La Madonna protettrice di due confratelli. Venezia: Horatio Bertelli for., 1582.
Acquaforte. mm 299x216. Foglio: mm 305x223. DeGrazia, 106. Bellissima impressione nel III e definitivo stato, dopo la comparsa della lettera al margine inferiore, su carta vergellata con filigrana "corona sormontata da mezzaluna". (1) Esemplare con piccoli margini oltre l'impronta del rame e applicato al lato sinistro su vecchio supporto in carta vergellata pesante. Minimo strappo in basso a sinistra. -
Lot 16 Giovanni Cattini, Joh. Baptista Piazzetta Pictor, natus Venetiis. Venezia: Giovanni Battista Pasquali, 1743.
Acquaforte. mm 442x335. Foglio: mm 655x455. Succi (da carlevarijs ai Tiepolo), pp. 130-132. Chiari Moretto Wiel (1996), 41. Da un autoritratto dello stesso Piazzetta. La lastra fungeva da frontespizio della serie Johannis Baptistae Piazzetta icones ad vivum expressae, et in quindecim tabellis a Joanne Cattini collectae ac aere incisae, composta da quattordici tavole di teste, numerate dalla I alla XIV, e pubblicata per la prima volta da Giovanni Battista Pasquali nel 1743. Bellissima impressione su carta vergellata veneta con filigrana "balestra". (1) Foglio integro con ampi margini come in origine. Residuo di brachetta di legatura lungo il lato sinistro e di frammenti di nastro cartaceo in alto al verso. Lievissima traccia di piega orizzontale al centro. Alone all'estremità destra del margine inferiore. -
Lot 17 Nicolò Cavalli, Suonatore di zampogna. 1760 ca.
Bulino. mm 455x353 Foglio: mm 570x445. Da un dipinto di Antonio Marinetti detto il Chiozzotto (Chioggia, 1719- Venezia,1796). Al margine inferiore la dedica al senatore Marino Diedo con in basso a destra la firma "Nicolaus Cavalli del. et sculp. Venetiis". Ottima prova su carta vergellata veneta con filigrana "lettere AS sormontate da decoro" e contromarca "lettera A". Al margine sinistro verso il basso marchio a secco della collezione bavarese Fugger-Glött (Lugt, 2690). (1) Foglio integro con ampi margini come in origine. Traccia di lievi aloni localizzati all'estremità inferiore e a quella superiore. Al verso nastro cartaceo lungo i quattro lati del foglio e in corrispondenza della battuta del rame. -
Lot 18 Nicolò Cavalli, Giovinetta che tiene un topo legato per la coda in una gabbia sorretta da un'anziana. 1760 ca.
Bulino. mm 450x348. Foglio: mm 565x445. Da un dipinto di Antonio Marinetti detto il Chiozzotto (Chioggia, 1719- Venezia,1796). Al margine inferiore la dedica a Paolo Renier (Venezia, 1710 – 1789) politico e diplomatico e penultimo doge della Repubblica di Venezia, ancora in basso a destra la firma "Nicolaus Cavalli del. et sculp. Venetiis". Ottima prova su carta vergellata veneta con filigrana "lettere AS sormontate da decoro" e contromarca "lettera A". (1) Foglio integro con ampi margini come in origine. Al verso nastro cartaceo lungo i quattro lati del foglio e in corrispondenza della battuta del rame. -
Lot 19 Nicolò Cavalli, Il maestro di geometria. 1760 ca.
Bulino. mm 445x346. Foglio: mm 550x448. Da un dipinto di Antonio Marinetti detto il Chiozzotto (Chioggia, 1719- Venezia,1796). Al margine inferiore la dedica a Pietro Alvise Contarini procuratore di San Marco, ancora in basso a destra la firma "Nicolaus Cavalli del. et sculp. Venetiis". Ottima prova su carta vergellata veneta con filigrana "lettere LA". Al verso a inchiostro blu marchio di collezione del mercante d'arte Alessandro Castagnari (Lugt, 86). (1) Foglio integro con ampi margini come in origine. Traccia di piega orizzontale al centro. Minima spellatura laterale in alto al verso. -
Lot 20 Nicolò Cavalli, Ragazzino che fa le bolle di sapone. 1760 ca.
Bulino. mm 452x350. Foglio: mm 548x435. Da un dipinto di Antonio Marinetti detto il Chiozzotto (Chioggia, 1719- Venezia,1796). Al margine inferiore la dedica a Gerolamo Grimani, ancora in basso a destra la firma "Nicolaus Cavalli del. et sculp. Venetiis". Ottima prova su carta vergellata veneta con filigrana "tre mezzelune" e contromarca "IV". (1) Foglio integro con ampi margini come in origine inserito per tre punti a sinistra in montaggio di cartoncino moderno. Lievissima traccia di piega orizzontale al centro. -
Lot 21 Adriaen Collaert Hans Bol, Tredici tavole da Paesaggi con scene del Vecchio e Nuovo Testamento e scene di caccia. Antwerp: Eduard van Hoeswinckel, 1584 ca.
Bulino. mm 142x212. Foglio: mm 172x238. New Hollstein, 448-472. Al margine inferiore "Iohan. bol inve." ed "Eduard ab hoes-winkcel Exc.". Tredici tavole da Paesaggi con scene del Vecchio e Nuovo Testamento e scene di caccia, serie in ventiquattro incisioni entro elaborate cornici decorative con animali e fiori, da soggetti di Hans Bol. Belle prove nel II stato di 2, dopo la comparsa del numero in basso a destra, su carta vergellata sottile con filigrane varie. (13) Dodici tavole con margini come in origine, una rifilata all'impronta. Segni d'uso, qualche lieve difetto. -
Lot 22 Giovanni David Giovanni Maria De Pian, Volumetto con ventisette nielli dalla collezione del conte Giacomo Durazzo. 1796-1800.
in-4° (mm 370x263). Volumetto con legatura in mezza pergamena e carta marmorizzata, alla carta di sguardia posteriore etichetta di Armando Dallai Libraio antiquario a Genova. Due carte bianche e cinque cartoncini azzurri, uno di frontespizio con grandi lettere incise, ritagliate e applicate a formare la parola "NI / ELLI" e cornice pure incisa, ritagliata e applicata; seguono altri quattro cartoncini con applicate piccole incisioni riproducenti i nielli della collezione del conte Giacomo Durazzo, per un totale di 27. Sotto alcune compare cartellino con il titolo ritagliato e applicato. Copie moderne, circa 1796/1800, nello stesso verso, da nielli appartenuti alla collezione Durazzo, commissionate dallo stesso conte Giacomo a Venezia (come riportato anche da Luigi Malaspina nel suo catalogo del 1824, dove li menziona rapidamente) ai fini di una pubblicazione curata dopo la sua morte dal nipote Girolamo Luigi. Le copie divennero rapidamente a loro volta una serie assai diffusa e collezionata dagli amatori: nel 1811 le troviamo repertoriate da Bartsch nel XIII volume de Le peintre graveur. Il Malaspina possedette questa serie conservata montata su cartoncini azzurri, con sottile cornice a motivi geometrici. Sotto ciascuna piccola incisione figurava un cartellino anch'esso incollato sul cartoncino azzurro di supporto. Per maggiori dettagli si rimanda alla bibliografia a seguire. Bibliografia: Bartsch, XIII, 1,2,3,5,6,7,8,9,10,11,12,15,16,17,18,19,21,22,23 (2 esemplari, I e II stato),24,25,28,29,30,31,32. Luigi Malaspina di Sannazzaro, Catalogo di una Raccolta di Stampe Antiche compilato dallo stesso possessore March. Malaspina Di Sannazaro, Milano dai Tipi di Gio. Bernardoni, 1824. / Roberto Santamaria, "Amantissimo di stampe e instancabile a farne raccolta":nuovi elementi per la collezione di Giacomo Durazzo, in Luca Leoncini (a cura di), Giacomo Durazzo teatro musicale e collezionismo tra Genova, Parigi, Vienna e Venezia, catalogo della mostra, Genova 30 giugno-7 ottobre, 2012. (1) Ottima conservazione. -
Lot 23 Jan Theodor De Bry, Eleazar e Rebecca. 1600 ca.
Bulino. mm 70x370. wurzbach, 2. Hollstein, 2. Da soggetto di Baldassarre Peruzzi. Nonostante il titolo riportato da Hollstein (e Wurzbach), il soggetto è il matrimonio di Isacco e Rebecca come si legge in Genesi, 24 e menzionato nella stampa in basso a destra. L'Eleazar in questione (ce ne sono diversi nella Bibbia) era il servitore più anziano di Abramo al quale affidò il compito di trovare la moglie giusta per Isacco. Bellissima prova nell'unico stato su carta vergellata sottile. (1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento visibile interamente su tre lati. -
Lot 24 Johann Theodor De Bry Johann Israel De Bry, Trentadue tavole da Emblemata saecularia, mira et iucunda varietate saeculi huius mores ita exprimentia,... Francoforte, anno M.D.XCVI [1596].
Bulino. mm 94/107x85/97. Foglio: mm 200x150. Hollstein, 240-287. Frontespizio e trentuno tavole dalla prima edizione del secondo libro di emblemi dei fratelli de Bry (il primo Emblemata nobilitati fu pubblicato a Francoforte nel 1592), autori dei due esempi più rappresentativi di questa forma di figurazione emblematica diffusa in Germania nella seconda metà del XVI secolo. Il numero delle tavole, 98 o 100 incise da Johann Theodor da invenzioni di Pieter Brueghel il vecchio, Hyeronimus Bosch, Hans Bol, Martin de Vos e altri, si divide in 50 tavole numerate di emblemi e 48 (o 50) tavole non numerate con stemmi vuoti. Il volume degli Emblemata saecularia, riccamente illustrato con incisioni dei figli di Johann Theodor, venne ristampato con tavole aggiuntive nel 1611. Bellissime prove su carta vergellata sottile con filigrana "aquila a una testa con numero 4 lettera C e trifoglio" parzialmente visibile su gran parte dei fogli. (32) Tutti i fogli con ampi margini come in origine. Tre tavole con un breve strappo in alto al margine destro. Alcune macchie brune. Segni di legatura a sinistra.