IMPORTANTI OPERE D'ARTE
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Lot 0026 Scuola italiana della fine del XV secolo/ inizio del XVI secolo
San Francesco e San Paolo
tempera su tavola bifacciale fondo oro
cm 54x19 -
Lot 0027 Scuola senese del XVI secolo
Matrimonio mistico di Santa Caterina con San Giovannino e santi
olio su tavola
cm 89x89 -
Lot 0028 Scuola fiorentina del XVI secolo
Madonna con Bambino e San Giovannino
cm 87 5x69 5 -
Lot 0029 Bottega di Paolo Caliari detto il Veronese (1528-1588)
Ritratto di giovane donna con cagnolino
olio su tela
cm 99x79 5 -
Lot 0030 Scuola veneta del XVII secolo
Santo in adorazione del crocifisso affiancato da un cane
olio su tela
cm 100x86 -
Lot 0031 Scuola italiana del XVIII secolo
Paesaggio con personaggi
olio su tela
cm 137 5x219 -
Lot 0032 Scuola italiana del XVIII secolo
Paesaggio con corso d'acqua con personaggi e animali
olio su tela
cm 137 5x219 -
Lot 0033 Correggio seguace 'Matrimonio mistico di Santa Caterina' olio su tela
cm. 105 5x104 5 -
Lot 0034 Francesco da Sangallo (1484-1576) attribuito
Cristo crocifisso
scultura modellata in terracotta (difetti)
cm 71x49
Il fresco modellato di questa scultura rivela la maestria e le profonde conoscenze anatomiche dell'artista oltre che una sensibilità nel cogliere il doloroso atteggiamento emotivo che traspare dal volto del Cristo.
Le membra nervose e contratte con i fasci muscolari e le arterie in evidenza come d'altronde il costato. Il capo coronato di spine ed incorniciato da lunghe ciocche ricadenti sulle spalle abbandonato sulla spalla destra un lungo panneggio allacciato morbidamente a cingere i fianchi.
Membro di una famiglia di artisti che include importanti architetti e scultori Francesco da Sangallo potrebbe aver lavorato sia come architetto che come ingegnere militare ma è soprattutto noto per aver realizzato sculture. Fu allievo del padre Giuliano e assistente di Andrea Sansovino per le sculture della Santa Casa di Loreto.
Accompagnò il padre a Roma dove nel 1506 ebbe modo di assistere con il giovane Michelangelo alla scoperta del Laocoonte evento che egli descrisse in una sua lettera del 1567 nella quale descrisse quanto profondamente la visione di quel gruppo scultoreo l'avesse colpito. L'acceso realismo e l'intenso contenuto espressivo delle opere di questo artista rifletteranno l'eco della statuaria antica soprattutto in numerosi monumenti funebri. -
Lot 0035 Giovanni Merliano detto Giovanni da Nola (1488-1558) attribuito
Vergine in gloria
scultura in legno policromo e dorato
h cm 153
Giovanni da Nola con il giovane Geronimo Santacroce seppero dar vita nella città partenopea ad una scuola locale di scultura orientata verso la maniera toscana. Ciò era dovuto non solo alla presenza in città negli ultimi anni del Quattrocento di maestri del livello di Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano ma anche da quella breve ma intensa di due artisti spagnoli Bartolomeo Ordonez e Diego de Siloe seguaci ed interpreti dello stile del Sansovino.
Ritratta stante su soffici nembi dai quali emerge la chioma ricciuta di un cherubino paffuto la giovane Madonna orante porta le mani giunte al petto. Il volto ovale ma pieno dall'incarnato roseo ed incorniciato dalle lunghe ciocche brune sciolte sulle spalle è caratterizzato da labbra minute naso diritto e occhi estatici e pieni di una vibrante passionalità. La lunga veste dallo scollo arrotondato è stretta in vita da un nastro mentre il manto ricadente fino ai piedi con un fine modellato è riccamente decorato su fondo oro a volute fogliacee da rosoni concatenati.
La base ottagonale presenta un profilo modanato.
Bibliografia di riferimento: M. Rotili L'arte del cinquecento nel regno di Napoli Napoli 1972. pp. 98-105 figg. 58-67 -
Lot 0036 Scultore attivo a Venezia tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo
Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo
coppia di sculture modellate in terracotta (difetti)
h cm 77 5
Modellati con dovizia di particolari ed estrema attenzione fisionomica i due personaggi vengono ritratti stanti ed abbigliati con una corta veste.
Giuseppe d'Arimatea che ottenne da Pilato il permesso di togliere il corpo di Gesù dalla croce con l'attributo dei chiodi in mano una lunga barba ondulata una fusciacca stretta in vita e larghe brache trattenute da lacci alla caviglia. Lo sguardo accigliato rivolto verso il basso. Muscoli e vene evidenti accentuano la possanza delle braccia.
Nicodemo che con martello e tenaglie toglie il chiodo dalla mano sinistra del Cristo defunto porta una corta barba ricciuta. Il volto è severo e una fascia è posta in diagonale sul petto. Entrambi poggiano su un terreno roccioso.
Il volto dei due personaggi incorniciato dalla barba fluente che si fonde col panneggio della veste esemplifica perfettamente la ricerca di introspezione da parte dell'artista. Le due sculture sono probabilmente state eseguite a Venezia tra l'ultimo quarto del XVI e il primo ventennio del XVII secolo e riconducibili alla cerchia di Danese Cattaneo e Francesco Segala entrambi affini stilisticamente ad Alessandro Vittoria che come il maestro si distinguono per le spiccate capacità ritrattistiche e la profonda indagine psicologica del soggetto. -
Lot 0037 Scultore attivo in Friuli nel XIV secolo
Vergine Annunciata
scultura in pietra con tracce di policromia
h cm 103
Elegantissima nelle movenze del panneggio che ricade in fitte piegoline fino a terra trattenute da una cinta alla vita come una kore greca la Vergine Annunciata indossa anche un mantello che le scende morbidamente dalle spalle. Il bel volto ovale dai lineamenti perfetti e regolari è incorniciato da ciocche ondulate che ne accentuano l'espressione solenne. -
Lot 0038 Scultore del XVI secolo
Venere Callipigia
scultura in marmo (difetti)
h cm 64
Con fare lezioso la dea della bellezza è ripresa nell'atto di sollevare il suo peplo morbidamente panneggiato. Con il capo ruotato verso destra volge lo sguardo dietro le spalle per osservare i fianchi e le natiche nel cosiddetto rituale dell'anasyrma. -
Lot 0039 Scultore attivo nell'arco alpino all'inizio del XVI secolo
San Giovanni
scultura in legno policromo
h cm 82
Con un intaglio duro e nervoso caratteristico degli artisti del legno attivi nell'area dell'arco alpino il san Giovanni si presenta abbigliato con una veste ed un lungo manto allacciato sui petto ricadente in pieghe di linea spezzata. Le mani giunte in atteggiamento orante il volto estatico dalla mascella prominente e caratterizzato da lineamenti severi è incorniciato da ciocche brune ed inanellate. -
Lot 0040 Giovanni Minelli de' Bardi (1440-1529) attribuito
San Giacomo
scultura modellata in terracotta con lievi tracce di preparazione alla policromia
h cm 132
Il santo stante e vestito all'antica è caratterizzato da un volto modellato con una profonda indagine psicologica ed un marcato naturalismo in particolare gli occhi con le palpebre pesanti le ciocche scomposte della folta chioma ricciuta e la veste che sotto il manto dalle pieghe di linea spezzata ricade a terra in un movimento verticale.
Bibliografia di confronto: G. Gentilini Un busto all'antica del Riccio e alcuni appunti sulla scuitura in terracotta a Padova tra
Quattrocento e Cinquecento in 'Nuovi studi' I 1996 pp. 29-46
G. Gentilini Giovanni Minelli de' Bardi in G. Romano (a cura di) Dal Trecento al Seicento. Le arti a paragone cat. mostra Torino ott.-nov. 1991 pp. 61-77 (per la statua di S. Giovanni Battista già presso la Galleria Antichi Maestri Pittori di Torino)
Cat. Esposizione Antiquaria della Permanente di Milano Milano 2000 p. 62 (per l'altorilievo con Cristo alla colonna a figura intera presentato dalla Galleria Daninos di Firenze)
Dal Medioevo a Canova. Sculture del Musei Civici di Padova dal Trecento all'Ottocento cat. mostra Padova apr.-lug. 2000 pp. 118-122 (per le tre statue a grandezza naturale del Museo Civico degli Eremitani di Padova raffiguranti Cristo San Pletro e San Giovanni Evangelista). -
Lot 0041 Ambito di Francesco di Simone Ferrucci (1437-1493)
Vergine in trono con il Bambino tra San Pietro e San Paolo
formella in terracotta modellata a bassorilievo
cm 54x44
Come già nella formella marmorea della Cattedrale di Arezzo eseguita da Francesco di Simone Ferrucci anche qui il nostro scultore utilizza l'espediente stilistico della nicchia trilobata per incorniciare i personaggi. In questo caso una Vergine assisa col Bambino su cui scende la colomba dello Spirito Santo circondata da angeli. Il timpano architettonico che la sormonta è retto da colonne corinzie scanalate.
Ai lati vegliano stanti S. Pietro e S. Paolo con i consueti attributi delle chiavi e della spada. Il forte classicismo di gusto tardo antico che pervade questo rilievo lascia intuire una profonda conoscenza delle antichità romane ed una conseguente sua possibile provenienza capitolina andando a cercare tra quegli scultori attivi in ambito papale intorno alla fine del XV secolo. -
Lot 0042 Seguace di Giovan Battista Foggini (1652-1725)
Busto di Ferdinando II de' Medici Gran Duca di Toscana (1610-1670)
scultura in bronzo
h cm 75
Questo bronzo eseguito probabilmente a Firenze come elemento decorativo per un palazzo mediceo è una replica di epoca successiva dell'originale del Foggini che non perde però l'intensità e il vigore tardo barocco derivanti dall'influenza berniniana. Ferdinando II è ritratto in età adulta. L'artista ha saputo catturare la sua natura acuta ed intelligenza vivace negli occhi grandi e sgranati la fronte spaziosa il naso pronunciato le labbra carnose i baffetti ondulati la calvizie compensata dalle lunghe chiome lasciate sciolte sulle spalle. Ritratto da condottiero con la corazza riccamente decorata egli porta anche un manto ampiamente drappeggiato. -
Lot 0043 Gio Ponti (1891-1979) - Richard Ginori Doccia
L'abbondanza
vaso piumato in porcellana blu decorato in oro a punta d'agata con figura allegorica dell'Abbondanza (1929).
Sotto la base firmato in oro Gio Ponti.
Sotto la base in verde Richard Ginori 29 = 9 in oro Richard Ginori Pittoria di Doccia.
cm h 29 5 -
Lot 0044 Helen Koenig Scavini (1886-1974) - Lenci Torino
Nudino su ippopotamo
terracotta modellata e smaltata in policromia.
Sotto la bocca dell'ippopotamo: Lenci Made In Italy e simbolo del decoratore Guido Cappatti.
cm h 30 5 -
Lot 0045 Seguace di Michelangelo Naccherino (1550-1622)
Diana cacciatrice
formella scolpita ad altorilievo in marmo
cm 20x43
La dea della caccia è stesa in posa lasciva sulla nuda terra con un peplo leggero ne ricopre le membra lasciando scoperte le spalle e il bel profilo incorniciato da ciocche elegantemente acconciate sulla nuca. Un braccio sollevato a mostrare l'arco mentre la faretra con le frecce poggia a terra. Alle sue spalle una lepre frutto della caccia mentre di fronte a lei un levriero dalle fattezze nervose le si avvicina. All'estrema sinistra un albero frondoso. -
Lot 0046 Coppia cachepot in porcellana a fondo giallo con decoro a motivi floreali Cina marchio Dayazhai
h cm 19
diametro cm 26 8 -
Lot 0047 Coppia di vasi quadrangolari in porcellana a fondo nero con decoro floreale Cina Famiglia nera.
cm h 78 2 -
Lot 0048 Cina vaso in porecellana bianca e blu decorato con motivi floreali ed uccelli.
cm h 82 5 -
Lot 0049 Cina cachepot in porcellana bianca dipinta con motivi floreali e vegetali.
Base in legno
h cm 32 (base esclusa)
diametro cm 37 3