Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Tuesday 19 September 2023 hours 16:00 (UTC +01:00)
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  • Coppia di armigeri
    Lot 25

    Coppia di armigeri





    Bottega Padovana?


    Probabilmente XVII-XVIII secolo


    Bronzo patinato nero, consunzioni


    Tot. 19,5x5,5x4,5 cm


    Bronzi 15,5x6,5x4,5 cm





    I due armigeri ricordano nel movimento a spirale la figura, di memoria rinascimentale, del Marte variamente attribuito a Gerolamo Campagna o a Tiziano Aspetti. Vanno comunque ritenute fusioni meno antiche di quella, anche per via di una loro apprezzabile originalità che le sposta, però, avanti nel tempo. Si propone una datazione più verso il XVIII secolo.





    Bibliografia


    Sergej Androsov, Museo Statale dell'emittente, La Scultura Italiana dal XIV al XVI secolo, Skira, Ginevra-Milano, 2008, pp.150-151, 158-160.

  • Vescovo benedicente
    Lot 26

    Vescovo benedicente





    XVIII-XIX secolo


    Bronzo argentato


    Tot. 24,5x12x10 cm


    Bronzo 17x12x6





    Bella statuina raffigurante un vescovo benedicente di ostico riconoscimento non essendo presenti nella composizione simboli o altri elementi caratterizzanti. Potrebbe essere un Sant'Ambrogio senza lo staffile in mano.


    Preziose informazioni a riguardo potrebbero scaturire dallo studio del paramento indossato, di foggia molto antica.





    Si tratta comunque di una bella fusione probabilmente di epoca Neoclassica collocata su una base a mezza colonna bicolore.

  • Barthelemy Prieur (1535-1611) (scuola di) Cupido
    Lot 27

    Barthelemy Prieur (1535-1611) (scuola di)


    Cupido





    Probabilmente XVII secolo


    Bronzo con patina rossastra trasparente, tracce di patina artificiale nera


    Su mezza colonna dorata non coeva


    Tot. 20x8x7 cm


    Bronzo 11,5x8x9 cm





    Questa piccola e deliziosa invenzione appartiene al catalogo delle opere di Barthelemy Prieur, lo scultore di corte di Enrico IV e Maria de' Medici.





    Oltre alla statuaria monumentale Prieur produsse una serie di piccoli bronzi a tema femminile, velatamente erotico. Altri soggetti, fra i quali questo amorino, ebbero discreto successo e furono replicati dalla sua bottega o da altre fonderie non ben identificate.





    La nostra replica presenta bel modellato e patina compatibile con fusioni antiche di questa scuola, spesso di colore rossastro trasparente, con tracce di patinatura artificiale nera.





    Bibliografia


    Volker Krahn, Von Allen Seiten Schon, Volker Huber editore, Offenbach am Main, 1995, p.432.

  • Gianfrancesco Susini (Firenze 1585-1653) (scuola di) Zampognaro
    Lot 28

    Gianfrancesco Susini (Firenze 1585-1653) (scuola di)


    Zampognaro





    Bronzo patina trasparente marrone


    Tot. 21,5x7x7 cm


    Bronzo 15,5x6x4,5 cm





    Questo raro bronzo è stato attribuito dal Bode a Giambologna, ma il Dhanens ha rifiutato questa idea. Anche Charles Avery, della cui scheda fatta per la mostra di Giambologna mi sto avvalendo, conferma questa seconda ipotesi.





    Secondo Avery questo bronzetto si avvicina alle tematiche del Giambologna, ma potrebbe essere pi√π correttamente ascritto alla bottega di Gianfrancesco Susini, almeno per le conoscenze attuali.





    Si tratta comunque di una fusione molto rara e conosciura in tre esemplari, uno nel Museo Statale di Berlino, l'altro nel Williams College of Art, Massachusetts, ed un terzo nella Collezione di Michael Hall.





    Seguendo queste indicazioni si attribuisce anche la nostra fusione alla scuola di Gianfrancesco Susini.





    Bibliografia


    Charles Avery - Michael Hall, Giambologna, Somogy Editions d'arte, 1999, Parigi, scheda n.53.





    Charles Avery-Anthony Radcliffe, Giambologna Sculptor to the Medici, catalogo della mostra (Edimburgo, Londra e Vienna), 1978-79, scheda n.139.

  • Candeliere
    Lot 29

    Candeliere





    Arte veneta


    XVI-XVII secolo


    Bronzo con patina rossastra


    18,5x14x14 cm





    Bel candeliere istoriato a base circolare. Nella prima fascia decorativa tre mascheroni grotteschi diversi l'uno dall'altro uniti da festoni su un fondo a buccia d'arancia.





    Al di sopra si innesta il corpo centrale a balaustro con altrettanti mascheroni sovrastati da tre manici in aggetto a forma di arpia. Sul culmine la bobege bacellata con decorazioni fitomorfe.





    Candeliere che ripete tutti i classici motivi decorativi della bronzistica veneta rinascimentale.





    Splendida patina rossastra trasparente, probabilmente XVII secolo.





    Bibliografia


    Leo Planiscig, Piccoli Bronzi Italiani del Rinascimento, Fratelli Treves Editori, Milano MCMXXX, tav. XCIV, CXLVIII-CXLIX

  • Coppia di vasi
    Lot 30

    Coppia di vasi





    Francia


    Periodo neoclassico


    Fine XVIII-inizi XIX secolo


    Bronzo dorato e argentato


    Tot. 23,5x8x8 cm


    Bronzi 14x9,5x6,8 cm





    Bella coppia di vasetti ornamentali su plinti in marmo verde.


    Coppe bacellate reggenti una fascia allegorica argentata con trionfi di putti. Bellissimi manici ricurvi recanti foglie d'edera.





    La fascia centrale riproduce motivi decorativi recanti giochi di putti alati in un corteo alla maniera dello scultore barocco Francoise Duquesnoj.





    Ottimo il cesello dei vari particolari decorativi, che alternano motivi fitomorfi a disegni geometrici

  • Calamaio retto da leoni stilofori
    Lot 31

    Calamaio retto da leoni stilofori





    XVI-XVII secolo?


    Bronzo patinato con tracce di doratura, onice


    22x15x15 cm





    Questo interessante oggetto potrebbe essere un calamaio, a meno che non si tratti di uno strumento liturgico, ad esempio un porta incenso.





    La coppa, a tronco di piramide esagonale, è rivestita con lastre di onice trattenute da cerniere in ottone. Tre leoni stilofori sostengono la coppa tenendo fra gli artigli altrettanti rapaci, forse aquile. Sulla cuspide un'aquila stilizzata che funge da presa. Il tutto su uno zoccolo circolare a tronco di cono sempre in onice.





    Questo piccolo monumento da tavolo è connotato da una matericità e da una lavorazione artigianale che lo fanno sembrare molto antico. Si ricorre spesso alla denominazione Revival quando certi oggetti si ispirano ad epoche remote, ma non lo sono. In questo caso non riscontro nulla che rimandi inequivocabilmente ad un modo di lavorare ottocentesco.





    Per noi l'oggetto è antico, ma lo proponiamo con il beneficio del dubbio perché, al di là delle considerazioni stilistiche individuali, andrebbe studiato scientificamente per stabilirne epoca e provenienza ( almeno l'esame della lega).





    Da studiare, da sviluppare, per collezionisti.

  • da Stefano Maderno (Palestrina, 1576-Roma, 1636) Ercole e Anteo
    Lot 32

    da Stefano Maderno (Palestrina, 1576-Roma, 1636)


    Ercole e Anteo





    Bronzo patina rossa trasparente su tracce di patina nera


    Tot. 22x10x7,5 cm


    Bronzo 12,5x6,5x5 cm





    Questo interessante bronzetto deriva da una celebre composizione di Stefano Maderno il cui bozzetto in terracotta è conservato alla galleria Franchetti alla Ca' d'Oro, Venezia. Esiste un altro bozzetto al Victoria and Albert Museum, Londra, leggermente diverso, ed uno al Royal Scottish Museum, Edimburgo.





    Da questo bozzetto sono state realizzate copie in bronzo, ora in vari musei e collezioni private, considerate alternativamente autografe o derivazioni dal modello. Molto bello il bronzo del Museo del Castello Sforzesco, Milano. Questa fusione è dentica alla terracotta in quanto presenta la pelle del leone che scende fra le gambe di Ercole sino a terra.





    Altre versioni non presentano la pelliccia del leone, in quanto non necessaria per la stabilità della composizione bronzea, al contrario che nelle versioni in terracotta.





    La nostra piccola fusione appartiene a questa seconda categoria e i due eroi si presentano avvinghiati e realisticamente nudi.

  • Francesco Fanelli (Firenze, 1577- Parigi? 1663) (scuola di) Cavallo rampante
    Lot 33

    Francesco Fanelli (Firenze, 1577- Parigi? 1663) (scuola di)


    Cavallo rampante





    XVII-XVIII secolo


    Bronzo con patina bruno dorata trasparente su tracce di patina scura, alcune zone verdognole


    Tot. 30,5x18x8,5 cm


    Bronzo 17,5x18x6,5 cm





    Questo bel cavallino impennato deriva dai modelli dello scultore Francesco Fanelli. Nato a Firenze lavorò a Genova ed in seguito a Londra dove le sue opere furono molto apprezzate da Carlo I. Morì forse a Parigi.





    Bella fusione con patina trasparente, il corpo è ben lavorato e lucido. Il muso e la criniera nervosi e ben modellati.





    Probabilmente il piccolo basamento in bronzo su cui poggia è posteriore, aggiunto quando il bronzo è stato montato sul bel piedistallo in marmo verde, per dargli stabilità. Patina simile comunque, non stona nell'insieme.

  • Anfora sorretta da nereidi
    Lot 34

    Anfora sorretta da nereidi





    Arte veneta


    XVI-XVII secolo


    Bronzo con patina rossiccia trasparente su tracce nere


    Tot. 31,5x13,5x13,5 cm


    Bronzo 27x10x8 cm





    Il corpo centrale di questa bellissima composizione comprende un vaso ad anfora sorretto da tre nereidi separate da valve di conchiglia e bouquet di foglie e frutta.





    La raffinata decorazione ad altorilievo del vaso presenta ghirlande sorrette da anelli. Fra un festone e l'altro, sorrette da nastri annodati ad anelli, scendono due tabelle mistilinee recanti due monogrammi. Sulla prima (C.O.S.), sulla seconda (.D.O.).





    Sulla parte superiore del vaso piccoli mascheroni grotteschi. Annodate con nastri scendono due teste di leone. I fondi a buccia d'arancia.





    Questo inusuale bronzetto presenta finiture veramente di altissima qualità. Zone molto levigate e ceselli dei particolari molto curati. Patina trasparente rossiccia molto gradevole. Fondi a buccia d'arancia come nella migliore tradizione veneta.





    Nella fantasiosa composizione nulla è lasciato al caso e i vari elementi sono perfettamente equilibrati.





    Per trovare qualcosa di simile penso alla parte centrale dei due alari da camino del Victoria and Albert Museum, Londra, attribuiti da Charles Avery a Giuseppe de Levis (firme dal 1577 sl 1605).





    Il fusto centrale è appunto composto da un vaso decorato a festoni con varie figure femminili a mezzobusto che lo sorreggono. In particolare il giro delle arpie a seno nudo con cappelli frigi, tipico del de Levis, è molto simile al nostro.





    Presentando due monogrammi nelle tabelle, possiamo supporre che il nostro oggetto sia frutto di una unione coniugale, ma ovviamente non ne abbiamo le prove.





    Un piccolo mistero da risolvere.





    Bibliografia


    Charles Avery, Joseph De Levis & Company, Philip Wilson Publishers, London-New York, 2016, fig. 94 e col.22-23.

  • Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna, 1465 c.a.-1543) (bottega di) Satiressa con figlio
    Lot 35

    Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna, 1465 c.a.-1543) (bottega di)


    Satiressa con figlio





    XVI-XVII secolo


    Bronzo con patina trasparente rossastra su resti di patina nera


    20,5x16x13,5 cm





    Questo bellissimo bronzetto raffigurante una satiressa con il proprio figlio era in origine attribuita ad Andrea Briosco detto il Riccio (Trento, 1470- Padova, 1532).





    Nelle catalologazioni inizio secolo del Bode molte opere satiresche erano attribuite al caposcuola, mentre attualmente vengono ricondotte alla bottega di Severo Calzetta da Ravenna.





    Questa composizione in particolare ebbe un discreto successo e ne sopravvivono alcune versioni. Fra le pi√π note ricordiamo quella del Bargello (Firenze), quella del Bode Museum (Berlino) e quella I Palazzo Venezia (Roma). Patrick de Winter nel suo studio sull'autore elencano tutte le versioni conosciute del soggetto.





    Si tratta di un portacandele spesso affiancato da una conchiglia che funge da calamaio. In altre versioni i due personaggi sono affiancati da un satiro o da animaletti ( per esempio, la versione del castello Sforzesco a Milano un cane).





    Il nostro bronzetto è molto bello e non si allontana dalla qualità media delle fusioni museali. Presenta una patina rossa trasparente veramente strepitosa. Rimangono tracce di una patinatura nera consumatasi nel tempo.





    Oggetto da grande collezionismo in perfette condizioni.





    Consigliato vivamente.





    Bibliografia


    Volker Krahn, Bronzetti Veneziani, SMB Dumont, Germany, 2003, pp.82-85.


    Pietro Cannata, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Sculture in Bronzo, Gangemi Editore, Roma, 2011, pp.64-65.

  • Barthelemy Prieur (Berzieux, 1536 -Parigi, 1611) (bottega di) Nereide a cavalcioni di un delfino
    Lot 36

    Barthelemy Prieur (Berzieux, 1536 -Parigi, 1611) (bottega di)


    Nereide a cavalcioni di un delfino





    XVII secolo


    Bronzo patina trasparente rossiccia dorata con tracce di patina scura


    17x15x6 cm





    Questa bellissima lampada ad olio raffigura una nereide a cavalcioni di un delfino appesa ad un anello. Dal muso del delfino fuoriusciva lo stoppino, le due pinne della sirena sono intrecciate alla coda del delfino.





    Di questa composizione si hanno notizie sin dell'inventario fatto dalla moglie dopo la morte di Prieur. Il tipo di donna segue i canoni tipici dei bronzetti dell'autore.





    L'esemplare di Brunswick (Herzog Anton Ulrich-Museum) è considerato autografo per la freschezza del modellato. Prieur seguita spesso tutte le fasi della fusione e quindi parlare di autografia può avere un fondamento.





    La nostra lampada è veramente molto simile a quella, se confrontiamo modellato e tipo di patina trasparente rossastra. Si attribuisce, con prudenza, alla bottega del grande scultore.





    Un oggetto da collezionisti il cui studio dovrebbe essere portato avanti. I bronzetti di Prieur hanno spesso valutazioni "top lot" sul mercato internazionale.





    Bibliografia


    Voler Khran, Von Allen Seiten Schon, Volker Huber Editore, Offenbach, 1995, scheda n.137.

  • Francesco Fanelli (Firenze, 1577-Parigi?, 1663) (scuola di) Amorino che cavalca un delfino
    Lot 37

    Francesco Fanelli (Firenze, 1577-Parigi?, 1663) (scuola di)


    Amorino che cavalca un delfino





    Probabilmente XVII secolo


    Bronzo patina naturale trasparente marrone su patina artificiale nera


    Tot. 14,5x14,5x10 cm


    Bronzo 11x10,5x8,5 cm





    Bronzetto dal soggetto incantevole, raffigura un Cupido che cavalca un delfino brandendo una piccola clava nella mano destra. Con la sinistra tiene spalancate le fauci del mammifero che, esibendo la dentatura, assomiglia pi√π ad un feroce "mostro" acquatico che alle docili creature nei nostri pensieri.





    Splendida la patina trasparente color marrone con tracce di una patinatura artificiale nera.





    Un modello identico conservato nei Musei Civici di Padova viene attribuito ai modi di Niccolò Roccatagliata e quindi questa alternativa va tenuta in considerazione, anche se sempre piu spesso bronzetti simili sono assegnati alla bottega del Fanelli.





    Una coppia di bronzetti identica al nostro Cupido è passata in Asta Cambi nel 2019 con identica attribuzione.





    Bibliografia


    Davide Banzato e Francesca Pellegrini, Musei Civici di Padova, Bronzi e Placchette, Editoriale Programma, Padova, 1989, p.110-111.

  • Cavaliere crociato
    Lot 38

    Cavaliere crociato





    Arte germanica


    Periodo medievale?


    Bronzo con patina trasparente rossiccia, tracce di patina nera


    22,5x15x6 cm





    Il modello di questo cavaliere crociato appartiene alla cultura germanica medievale. Ripete alcuni acquamanili e candelieri databili al XIII secolo. Per confronto vedere quelli meravigliosi pubblicati da Mark Gregory d'Apuzzo nel catalogo del Museo Medievale di Bologna.





    Il nostro cavaliere non è un utensile.


    Nel catalogo del Museo Amedeo Lia (La Spezia), Charles Avery pubblica un cavaliere simile al nostro, forse un giocattolo per giochi di torneo.





    Datare solo da un punto di vista stilistico questo genere di fusioni è molto difficile, almeno non rientra nelle nostre competenze. Ritengo però che gli oggetti medievali sopravvissuti dovrebbero essere studiati da una angolazione scientifica, usufruendo delle moderne tecniche di diagnostica scientifica.





    Lo stile del nostro bronzo ripete modelli medievali. La patina, la consunzione e le zampe piegate del cavallo, riscontrabili in altri oggetti pubblicati, lo danno sembrare genuinamente antico.





    Si propone comunque, insieme ad alcuni altri oggetti presenti in questo volume, in modo dubitato e con un prezzo accattivante per chi volesse proseguire lo studio.





    Bibliografia


    Mark Gregory d'Apuzzo, La Collezione dei Bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna, Libro Co, San Casciano Val di Pesa, pp.31-43.





    Charles Avery, La Spezia-Museo Civico Amedeo Lia-Sculture, Bronzetti, Placchette, Medaglie, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 1998, pp.69-72.





    Peter Bloch, Bronzen Von der Antike Bis Zur Gegenwart, catalogo della mostra, Dietrich Reiner Verlag Edizione, Berlin, 1983, cat.n.42, 44, 45.

  • Due candelieri in veste di crociati
    Lot 39

    Due candelieri in veste di crociati





    Germania


    XIX secolo


    Bronzo patinato


    18,5x13,5x9 cm





    Questi due candelieri sono chiaramente di origine tedesca e rimandano a produzioni tardo medievali o rinascimentali di quelle zone.





    Si veda per tutti il candeliere a due fiamme conservato nel Museo Nazionale di Monaco. Fusione del tardo XIV secolo, presenta un omino in vesti medievali che tiene sulle braccia tese due bobege portacandela.





    Molti oggetti in bronzo tedeschi furono replicati nel XIX secolo, sull'onda dello stile Revival. In realtà esiste una certa "inerzia iconografica" in molta produzione nordica legata al medioevo, non solo nel XIX secolo, quindi.





    La nostra coppia di candelieri se non è dell'epoca che rappresenta, in realta vuole sembrarlo. Il tipo di lavorazione semplificata e materica che li contraddistingue non li fa sembrare immediatamente del XIX secolo, ma ci lascia qualche dubbio.





    Tutto da vedere.





    Bibliografia


    S.Wechssler-Kummel, Chandeliers Lampes Et Appliques De Style, Office du Livre, Frigourg, 1963, schede n. 90-91.

  • Tiziano Aspetti (Padova, 1559 - Pisa, 1606) (bottega) Marte
    Lot 40

    Tiziano Aspetti (Padova, 1559 - Pisa, 1606) (bottega)


    Marte





    XVI-XVII secolo


    Bronzo patinato nero


    Tot. 39,5x15x10,5 cm


    Bronzo 26,5x15x8 cm





    Questo modello di Marte è un prodotto tipico delle fonderie venete rinascimentali. Spesso usato come puntale di alari monumentali, magari in coppia con Minerva, oppure come come decorazione da studiolo, viene universalmente attribuito alla fonderia di Tiziano Aspetti o a quella di Girolamo Campagna ( Verona, 1552- Venezia, 1625).





    Va ricordato che l'Aspetti non lasciò una vera e propria bottega a perpetrare i suoi modelli, quindi parlare di "scuola di..." non è perfettamente corretto. Le catalogazioni inizio secolo del Bode e del Planiscig attribuivano tutte queste statuette al maestro, la critica attuale le fa uscire dalla bottega o da anonime fonderie coeve che imitavano il soggetto.





    Uno dei pochi Marte Autografo, per altro nudo e in equilibrio su un meraviglioso piedistallo, sia quello della Frick Collection, Washington ( Debra Pinctus, 2001).





    La nostra statuetta rientra fra le prove meglio riuscite del soggetto ed è paragonabile a quella del Museo Bottacin (Banzato, Pellegrini, 1989, cat. n. 171-175), Padova, a quella dell'Hermitage (Androsov, 2008, cat.n.183).





    Varianti e modelli simili in altri musei


    quali il Medievale di Bologna e Palazzo di Venezia a Roma.





    Bibliografia:


    Mark gregory D’Apuzzo, La collezione dei bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna, Libro Co, San Casciano Val di Pesa ( Firenze), pp.216-220.


    Sergej Androsov, Museo Statale dell’Ermitage, La scultura Italiana dal XIV al XVI, Skira editore, Milano , 2008,pp. 360-361.


    Pietro Cannata , Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Sculture in Bronzo, Gangemi Editore spa, Roma 2011, ,pp. 11-112.


    Donatello e il suo Tempo , AAVV, a cura di Davide Banzato, Skira editore, Milano 2001, pp. 360-361.


    Small bronzes in the Renaissance, AAVV. Edited by Debra Pinctus, National Gallery of Art, Washington, Yale University Press, London , 2001, pp. 143-157.

  • Candeliere
    Lot 41

    Candeliere





    Nord Europa


    XII-XIII secolo?


    Bronzo con patina dorata trasparente su tracce di patina nera


    17,5x11x6,5 cm





    Questo incredibile candeliere raffigura un guerriero armato con il corpo di uccello e la coda di sirena. Una sorta di arpia con la pinna.





    Questo genere di oggetti vennero in uso fra il XII e il XIII secolo. Mostri di ogni genere cominciarono ad animare oggetti d'uso comune o liturgico (vedi gli acquamanili).





    Il nostro candeliere può essere confrontato stilisticamente con quello del Victoria and Albert Museum, Londra (Medieval and Renaissance, room 8, accession number M.50-1955), che rappresenta appunto una creatura mezzo uomo e mezzo uccello con la coda di pesce.





    La scheda dice Provenienza Lorenese XII secolo.





    Ovviamente è molto difficile in questa sede garantire per il nostro candeliere tale epoca di produzione, in assenza di esami scientifici ormai indispensabili per datare manufatti di tale epoca e rarità. L'approccio stilistico per quanto competente secondo noi non basta.





    Lo stile e la patina del nostro bronzo sono apparentemente ineccepibili, e per questo lo proponiamo ad eventuali collezionisti in grado di svilupparne l'attribuzione.





    Oggetti del genere passano raramente sul mercato e, se veramente d'epoca, raggiungono quotazioni molto interessanti.

  • Leone
    Lot 42

    Leone





    Scuola veneta


    Probabilmente XVII secolo


    Bronzo, patina trasparente dorata


    Mutilo della coda


    9,5x13x6 cm





    Bel leone realizzato in modo naturalistico molto particolareggiato.


    Curiosa la posizione, sembra che manchi qualcosa su cui poggiano le zampe posteriori.





    Esiste un picchiotto realizzato da Vincenzo e Gian Gerolamo Grandi (XVI secolo, Castello del Buonconsiglio, Trento) che raffigura un leone, cavalcato da un amorino, nella stessa posizione del nostro.





    Si potrebbe ipotizzare che il nostro leone facesse parte di un picciotto mutilo delle parti che lo fissavano al portone.





    Affascinante, ma da dimostrare.





    Bibliografia


    Manfred Leithe-Jasper e Francesca de Grammatica, Bagliori D'Antico, Bronzetti al Castello del Buonconsiglio, Publistampa Arti Grafiche, Pergine Valsugana, 2013, pp.94-97.

  • Mortaio
    Lot 43

    Mortaio





    XVIII-XIX secolo


    Bronzo patinato 10x12,5x12,5 cm


    Pestello 20,5 cm





    Mortaio munito del suo pestello originale. Molto curiosa la decorazione della fascia che raffigura un drago (uno per parte) intervallato da sacche contenenti gli strumenti della fonderia.





    Tutto legato al fuoco, iconografia pertinente, ma inusuale.

  • San Giorgio e il drago
    Lot 44

    San Giorgio e il drago





    Arte germanica


    XVI-XVII secolo?


    Bronzo patinato marrone


    26x12x8,5 cm





    Questo San Giorgio e il drago è chiaramente di origine nordica, molto probabilmente tedesca. Soggetto molto amato e ripetuto in vari materiali.





    Lo stile rimanda a produzioni antiche vicine al Rinascimento. Le sculture tedesche dell'epoca hanno spesso tratti che potremmo definire favolistici, la qualcosa non aiuta a stabilire facilmente l'epoca di realizzazione.





    Anche per questo bronzo tedesco, come per altri in questa asta, consiglierei esami scientifici che aiutino a stabilire l'epoca. Infatti, da un esame visivo sui materiali e le patine, il nostro San Giorgio appare conforme a produzione pre- ottocentesche.





    Da studiare.





    Bibliografia


    Volker Krahn, Von Allen Seiten Schon, Volker Huber edition, Offenbach am Main, 1996, pp.236-7.

  • Sofocle e Demostene
    Lot 45

    Sofocle e Demostene





    Periodo Neoclassico


    Primi 800


    Bronzo patinato marrone


    Bronzo 12,5x5,5x4





    Riproduzioni in bronzo di due statue classiche conservate a Roma nei Musei Lateranensi e nel Museo Vaticano. Rientrano nel gusto Grand Tour per la riproduzione delle sculture classiche.

  • Coppa istoriata
    Lot 46

    Coppa istoriata





    Probabilmente XVII secolo


    Bronzo patinato marrone su base in diaspro


    Tot. 17x13x7 cm


    Bronzo 10,5x13x7 cm





    Curiosa coppa bacellata di forma ovoidale poggiante su plinto ottagonale montato su una base posteriore in diaspro rosso.





    In ogni spicchio della bacellatura viene raffigurata una delle Virt√π in altorilievo. Notare la bellezza di ogni singola figura ritratta con i suoi segni distintivi in gusto tardo rinascimentale.


    Fede con la croce


    Speranza con l'ancora


    Carità con i due fanciulli


    Temperanza che versa l'acqua


    Prudenza con il viso bifronte e lo specchio


    Giustizia con bilancia e spada


    Fortezza con la colonna


    Saggezza con la civetta.





    Oggetto decorativo a cui è difficile dare un' epoca precisa. La matericità della fusione e lo stile di gusto tardo rinascimentale ci fanno pretendere per una fusione antica. Sarebbe interessante effettuare qualche esame scientifico quale l'esame della lega.





    Da approfondire.

  • Maestro dell"Omino dalle oche‚Äù (‚ÄùMeister Der Gansemannchens‚Äù) (ambito...
    Lot 47

    Maestro dell"Omino dalle oche” (”Meister Der Gansemannchens”) (ambito di)


    Viandanti





    Norimberga, probabilmente XVII secolo


    Bronzo con patina naturale bruna su tracce di patina nera


    Viandante sin. tot. 25,5x12x13 cm


    Bronzo 21,5x10x11 cm


    Viandante dx. tot. 26,5x12x13 cm


    Bronzo 22x7,5x9 cm





    Questa coppia di bronzetti raffigura due viandanti in abiti rinascimentali recanti sulle spalle gerle per il trasporto delle merci. Su una gerla è inciso "a Rom(a)" e sull'altra " a Brest"





    Possiamo confrontarla con quella analoga custodita nella Wallace collection (Londra) e quella del Museo del Palazzo di Venezia (Roma).





    Nella schedatura della Wallace i due uomini vengono indicati come venditori ambulanti (pedlar) e catalogati come francesi fine XVII - inizio XVIII.





    Quelli del Palazzo di Venezia, invece, vengono attribuiti dal Santangelo all'ignoto maestro che realizzò verso il 1550 la fontana della piazza di Norimberga, il "Meister der Gansemannchens" ( il maestro dell'omino dalle oche). In cima alla fontana spicca la caratteristica figura di un uomo con due oche sotto le braccia, da questo il nome dell'anonimo maestro tedesco.





    Nella catalogazione di Pietro Cannata vengono spostati al XIX secolo.





    Altra coppia uguale è passata sul mercato londinese come italo-fiamminga (Sotheby's, 9 giugno 1987, n.112).





    Da notare che nella coppia della Wallace su una gerla sta scritto "A Roma" e sull'altra "A Venice". Sulla coppia passata da Sotheby's, invece, "A Roma" e "A Brest", come sulla nostra.





    Si tratta in ogni caso di fusioni simili, ma non identiche. La coppia di statuine qui presentate risultano pi√π rifinite e caratterizzate, ad esempio nei volti e nelle mani, realizzate in modo pi√π realistico rispetto a quelle della Wallace e di Palazzo Venezia.





    In particolare il viandante con la calzamaglia presenta un corpetto con maniche a sbuffo ed una curiosa conchiglia a forma di fiore sorretta da cordoni che segnano le natiche dell'uomo. Impossibile non notarla per l'originalità.





    Fusioni di controversa attribuzione, ma di grande qualità e interesse, per cui si propone una datazione seicentesca in ambito Norimberghese.





    Bibliografia


    A.Santangelo, Museo di Palazzo Venezia, La Collezione Auriti, Istituto Grafico Tiberino, Roma, 1964, pp.29-30.





    Pietro Cannata, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, sculture in bronzo, Gangemi Editore, Roma, 2011, pp.176-177.





    Mann, James G., Wallace Collection Catalogues. Sculpture, London: The Wallace Collection 1981.

  • Barthelemy Prieur (Berzieux, 1536- Parigi 1611) Venerina che si leva una spina da piede
    Lot 48

    Barthelemy Prieur (Berzieux, 1536- Parigi 1611)


    Venerina che si leva una spina da piede


    Bronzo, patina rossastra traslucida, tracce di patinatura pi√π scura


    Bella montatura neoclassica in marmi misti e bronzo dorato


    Tot. 28,5x10x10 cm


    Bronzo 19,7x9x6 cm


     


    Il bronzetto è accompagnato da expertise del Dottor Charles Avery.


     


    Esame della lega metallica eseguito presso i laboratori dell'Università di Ingegneria, Milano.


     


    Il lotto è corredato da attestato di libera circolazione indicante il nome dell'autore e l’adeguata valutazione di € 100.000


     


    Noto per il suo ruolo di scultore di corte di Enrico IV e Maria de Medici, Barthelemy Prieur viaggiò anche in Italia dove lavorò per i Savoia.


    Alle realizzazioni monumentali per la famiglia reale francese accostò la produzione di incantevoli figure femminili in bronzo: donnine nude che si lavano, asciugano o pettinano destinate a un raffinato collezionismo da studiolo di gusto vagamente voyeuristico.


    L’elevata qualità della materia e la sensuale eleganza delle fusioni di piccolo formato di questa celebre fonderia appaiono in perfetta sintonia con la necessità di appagamento estetico che connota il collezionismo dei bronzetti.


     


    Provenienza


    Barone Hippolyte Boissel de Monville(1794-1873), collezionista e agente per i Rothschild.


    L’illustre provenienza è attestata dalla stampigliatura BM (Baron de Monville) incussa nel tronco.


     


    Bibliografia


    Anthony Radcliffe-Nicholas Penny,


    Renaissance Bronze, 1500-1650, The Robert H.Smith Collection, Philip Wilson Publishers, London, 2004, scheda 38, pp 220-21


     


    Note di mercato


    L’opera viene proposta con una valutazione - certamente adeguata alla storia di mercato della produzione della Fonderia Prieur di analoga qualità e tipologia - ma che può stimolare l'interesse per la gara.


    I passaggi sul mercato internazionale premiano le sculturine della Fonderia Prieur che, se ritenute di prima mano e non tarde repliche, raggiungono sempre quotazioni rilevanti.


     


    Si citi a titolo di esempio:


     


    Mercurio che suona il flauto, Christie's, 28/01/2015, stima 600.000,00-1000.000,00 euro.


    Prezzo realizzato 605.000,00 euro.


     


    Madre inginocchiata con il figlio, Sotheby's, giugno 2018, stima 50.000,00-70.000,00 euro.


    Prezzo realizzato 187.000,00 euro.


     


    Donna seduta al bagno, Sotheby's, 04/06/2022, stima 120.000,00-180.000,00.


    Prezzo realizzato 138.600,00 euro.


     


    Donna seduta che si pettina i capelli, Christie' s, gennaio 2023, stima 400.000,00-500.000,00 USD.


    Prezzo realizzato 403.000,00 USD.


     


    Al di sotto di questi top lots, molti i passaggi di bronzetti - ritenuti di scuola o non valorizzati da provenienze illustri - che si attestano sempre su buoni risultati.


     

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Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Quando

Martedì 9 Settembre 2023 ore 16:00 CEST

Dove

Bertolami Fine Arts srl

Piazza Lovatelli, 1

00186 Roma

Italia

Esposizione

Lotti visibili su richiesta presso

Il Labirinto Antichità 

Via Maggiore, 3

26010 Casale Cremasco Vidolasco

(Cremona)


Per fissare un  appuntamento:

Antonello Andreacchio

+39 338 7817911

Offerte pre-asta

Le offerte pre-asta potranno essere effettuate nelle modalità descritte nelle informazioni sull’asta sino alle 13:00 CEST di giovedì 13 luglio 2023.

Diritti D'asta: 27%

Live Bidding BFA: 1,5%

Modalità di ritiro dei lotti aggiudicati

Le modalità di consegna dei lotti aggiudicati vanno concordate con la responsabile dell'ufficio logistica, Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com

Sessions

  • 19 September 2023 hours 16:00 Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800 (1 - 80)

More information

INFORMAZIONI SULL’ASTA 269

1. Modalità di partecipazione

L’asta sarà battuta il 13 luglio 2023 a partire dalle ore 16,00 CEST presso la sede di Bertolami Fine Arts S.r.l. in Piazza Lovatelli, 1 – Roma 

Sono previste le seguenti modalità di partecipazione: di persona presso i locali in cui l’asta sarà battuta, telefonica, online previa registrazione sul nostro sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner (vedi elenco sotto riportato), tramite offerta scritta fatta pervenire entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio 2023.

a. Partecipazione in sala

I clienti non conosciuti e che non si fossero già registrati dovranno essere provvisti di un valido documento di identità.

b. Partecipazione telefonica

É possibile fare le proprie offerte durante l’asta tramite telefono guidati da un nostro operatore. Per accedere a questa modalità di partecipazione sarà necessario prenotarsi entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio specificando i lotti per i quali si intende entrare in gara e un recapito telefonico. I clienti così prenotati saranno chiamati al numero di telefono da loro indicato alcuni lotti prima di quelli per cui avranno manifestato interesse

La prenotazione per la partecipazione telefonica ha il valore di un’offerta scritta alla base d’asta indicata in catalogo. 

Per prenotare la partecipazione telefonica compilare l’apposito modulo di offerta 

(Per info: +39 32609795 info@bertolamifineart.com - amministrazione@bertolamifineart.com)

c. Partecipazione online attraverso il nostro sito o i portali partner

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta registrandosi sul nostro sito www.bertolamifineart.com oppure sui seguenti portali partner: 

Arsvalue (www.arsvalue.com)

Bidspirit (www.bidspirit.com)

Drouot (www.drouot.com)

OneBid (www.onebid.pl)

Invaluable (www.invaluable.com)

Live Auctioneers (www.liveauctioneers.com) 

The Saleroom (www.the-saleroom.com)


d. Partecipazione tramite offerta scritta

È infine possibile formulare le proprie offerte per iscritto compilando l’apposito modulo di offerta per procura o anche tramite testo libero. Le offerte scritte dovranno essere ricevute da Bertolami Fine Arts entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio  2023 e potranno essere trasmesse tramite e-mail (amministrazione@bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com), per posta o consegnate presso i nostri uffici di Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma. L’offerta scritta ha il valore di autorizzazione al banditore ad effettuare offerte per conto del firmatario. 

 

2. Esposizione 

Lotti visibili su richiesta presso

Il Labirinto Antichità 

Via Maggiore, 3

26010 Casale Cremasco Vidolasco

(Cremona)

Per fissare un  appuntamento:

Antonello Andreacchio

+39 338 7817911 

 

3. Offerte pre asta

Dalla data di pubblicazione del catalogo online sino alle ore 13,00 CEST di giovedì 13 luglio 2023 sarà possibile: 

- cominciare ad effettuare offerte sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner come elencati al punto c del paragrafo 1

- inviare le offerte scritte di cui al punto d del paragrafo 1

 

Nel caso di:

-unica offerta pre asta su un lotto

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato alla base d’asta anche ove l’unica offerta pervenuta fosse di importo superiore (l’importo dell’offerta pre asta indica infatti l’offerta massima che l’offerente è disposto ad effettuare) 

Esempio: base d’asta € 1.000 – Unica offerta pre-asta € 1.500 – Aggiudicazione a € 1.000

-offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto 

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta con data anteriore 

-offerte pre asta multiple di importi diversi su un medesimo lotto

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta più alta a un prezzo di aggiudicazione calcolato aggiungendo all’importo dell’offerta immediatamente inferiore un incremento prestabilito nella tabella pubblicata in calce (Tabella A)

Esempio: offerta cliente A €1.270, offerta cliente B € 1800. Vince il cliente B non al prezzo di aggiudicazione di € 1.800 ma di € 1.370. Viene cioè applicato all’importo dell’offerta immediatamente inferiore l’incremento automatico di € 100 previsto dalla tabella quando le offerte sono comprese nello scaglione € 1.000-1.999. 

 

4. Modalità di pagamento

Gli acquirenti dei lotti vincenti potranno scegliere tra le seguenti modalità di pagamento:

assegno bancario o circolare non trasferibile intestato a Bertolami Fine Arts s.r.l. 

           (nel caso di pagamenti effettuati tramite assegni esteri aggiungere € 10 all’importo della

            fattura);

carta di credito (Visa, MasterCard e American Express);

Paypal;

Bonifico bancario a favore di Bertolami Fine Arts S.r.l. presso: 

BPER Banca - Agenzia 28 - IBAN: IT18R0538705006000035185964 - SWIFT/BIC BPMOIT22XX

oppure

BANCO DESIO - IBAN: IT58J0344003209000000192600 - SWIFT/BIC BPSPIT31XXX

(nel caso di pagamenti effettuati tramite bonifico extra-europeo aggiungere €10 all’importo della fattura)

 

Nota bene:

le fatture pagate tramite assegno, contanti o bonifico bancario sono esenti dal pagamento delle tasse amministrative del 3,5%

 

5. Diritti d’asta

L’acquirente corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta pari al 27% del prezzo di aggiudicazione di ciascun lotto. 

Sui lotti acquistati tramite partecipazione on line sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner si applicherà un’ulteriore commissione così quantificata:

www.bertolamifineart.com +1,5% del prezzo di aggiudicazione

Bidspirit +1,5 % del prezzo di aggiudicazione

Drouot +3% del prezzo di aggiudicazione

Invaluable +5% del prezzo di aggiudicazione

Liveauctioneers +5% del prezzo di aggiudicazione

OneBid +1,5% del prezzo di aggiudicazione

The Saleroom +3% del prezzo di aggiudicazione

 

6. Costi ulteriori

I costi di spedizione, eventuali costi doganali, nonché i costi relativi alle pratiche da istruire per il rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di qualsiasi autorizzazione ministeriale preventiva richiesta per l’esportazione dei lotti aggiudicati sono a carico del compratore. 

Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i beni dovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente. 

 

7. Rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di altra autorizzazione ministeriale necessaria per l’esportazione dei beni aggiudicati 

La consegna dei lotti al di fuori dei confini italiani potrebbe essere soggetta alle norme stabilite dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs. 42/2004 e ss.mm.ii.) in materia di esportazione dei beni di interesse culturale. Pertanto, nel caso in cui il bene acquistato presentasse caratteristiche tali da richiedere per la sua uscita definitiva dal territorio della Repubblica Italiana una qualsiasi forma di autorizzazione ministeriale, i tempi di rilascio di tale autorizzazione saranno regolati dall’Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte del Ministero della Cultura. 

Tali tempi di rilascio vanno mediamente calcolati nell’ordine di 60/90 giorni dal giorno dell’apertura della pratica per un Attestato di Libera Circolazione (art.68 del Codice dei Beni Culturali) e di 30 giorni per un’Autocertificazione. La casa d’aste declina ogni responsabilità per eventuali ritardi nella chiusura della pratica, ritardi addebitabili soltanto alle autorità ministeriali competenti. La pratica viene aperta solo all’avvenuto pagamento del bene e dietro esplicita autorizzazione dell’acquirente.

 

 

8. Condizioni di vendita

Le condizioni di vendita che regolano il rapporto tra Bertolami Fine Art e la gentile clientela che prenderà parte alle aste sono pubblicate in ogni catalogo. Poiché esse si intendono automaticamente accettate dal momento della partecipazione all’asta, si prega di leggerle con attenzione 

In caso di discordanza tra la versione delle condizioni di vendita pubblicata su catalogo cartaceo e quella pubblicata su catalogo online, prevale la versione online.  

 

9. Pubblicazione dei risultati d’asta

L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, a soli fini informativi, entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

 

10.  Modalità di ritiro dei lotti aggiudicati

Le modalità di consegna dei lotti aggiudicati vanno concordate con la responsabile dell'ufficio logistica, Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com.

L'eventuale ritiro in sede è possibile solo su appuntamento.

Bidding increments

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