ASTA 244 - GIOIELLI, ARGENTI, OROLOGI, AVORI E CABINET DE CURIOSITÉS
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Lot 49 Anello in oro a maglia grumetta con diamante - firmato POMELLATO
oro giallo ed oro bianco 18k, incastonato con diamante rotondo taglio brillante 1,50 ct circa, G-H. VS2. maglie dell'anello decorate con 26 piccoli diamanti taglio brillante 0,26 ct circa, G-H, VS.
Misura IT 25 - US 11.
Peso 14 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 50 Struttura in plexiglass, firmata FRANCO CANNILLA (1911- 1984)
Artista nato a Caltagirone il 13 febbraio 1911, è morto a Roma alla fine del 1984. Inizialmente si approccia alla scuola locale di ceramica, il suo linguaggio si accosta ad una progressiva astrazione della forma plastica, concretizzata negli anni Cinquanta in una ricerca di armonia proporzionale attraverso l’uso del modulo, per la realizzazione di oggetti d’arte concreta in rapporto anche ai nuovi materiali industriali. Dalle prime sculture, in cui movimenti e gesti violenti rasentano in qualche caso l'astrazione, giunse a composizioni rigorosamente astratte, nelle quali si evidenzia rapporto con la tecnologia moderna. Di fatti, all'inizio degli anni Sessanta si orienta verso soluzioni di carattere costruttivista, di sollecitazione percettiva, vicine alla ricerca cinetica. Modifica l'uso dei materiali ed adotta anche quelli di produzione industriale come acciaio, plexiglas, ecc. Nel 1961 Giovanni Carandente lo introdusse nel catalogo personale della Galleria del Cavallino di Venezia. E con questo lavoro cinetico-costruttivista installa una sala personale alla XXXIII Biennale del 1966 a Venezia, con un testo di Giuseppe Gatt in catalogo. Nel 1968 ottiene il primo premio della VI Biennale Romana. Negli anni Settanta Lavora intensamente anche nel campo della fotografia astratta.
Nell’opera realizzata da Franco Cannilla è testimonianza dell’adesione dell’artista alla tendenza Gestaltica o Neocostruttivista. Tale definizione, rigorosamente teorizzata da Giulio Carlo Argan (XIII Congresso Internazionale di Rimini), venne divulgata in alcuni articoli su “Il Messaggero” nell’agosto 1963 e, in qualche maniera, distinta dalle tendenze ottico-cinetiche internazionali esordienti nel 1959/60.
Questa tipologia di opera di Cannilla, non si presta al consumo psichico né psicologico: si danno intatti e intangibili alla percezione e nell’istante stesso in cui “l’occhio li recepisce, la percezione cessa di essere trauma sensoriale e sale a livello di atto intellettivo. Questi oggetti sono misuratori di spazio e selettori di luce.”
Diagonale x lato: 143 x 100,5 cm
Stato di conservazione: ***** eccellente.
Accompagnato da autentica di Giorgio Tempesti -
Lot 51 Demi parure bracciale ed orecchini in oro giallo e diamanti – anni ’60, firmati FRANCO CANNILLA (1911- 1984)
realizzati a cera persa in oro giallo 18k e diamanti taglio brillante per complessivi 4.90 ct.
Firmati “CANNILLA” e punzonati “750” e “22 Roma”.
La produzione orafa dell’artista è inseribile nell’ambito del filone di ricerca del gioiello d’artista sviluppato in Italia soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, grazie ad alcuni gioiellieri tra cui Mario Masenza (Roma, 1913-1985) e i fratelli Danilo (Roma, 1934-1995) e Massimo Fumanti (Roma, 1936) a Roma e Giancarlo Montebello (Milano,1941) a Milano.
Nella Roma del secondo dopoguerra, Masenza aprì le porte della sua gioielleria in via del Corso agli artisti dell’epoca, i quali potevano tradurre la loro poetica in declinazioni formali di raro prestigio esecutivo. Mazenza, concepisce l'idea completamente inedita per il panorama italiano di far incontrare il mondo del gioiello con quello dell'arte, coinvolgendo così artisti contemporanei; in particolare si servì del laboratorio orafo di Dederico Gherardi per realizzare i gioielli di scultori come Franco Cannilla.
Artista nato a Caltagirone il 13 febbraio 1911, è morto a Roma alla fine del 1984, frequenta la locale scuola di ceramica; il suo linguaggio si accosta ad una progressiva astrazione della forma plastica, concretizzata negli anni Cinquanta in una ricerca di armonia proporzionale attraverso l’uso del modulo, per la realizzazione di oggetti d’arte concreta in rapporto anche ai nuovi materiali industriali.
La produzione orafa di Cannilla inizia alla fine degli anni quaranta e vede rappresentati sia motivi astratti sia temi più concreti e simbolici, come gioielli figurativi di repertorio biblico e figure femminili. Negli anni sessanta sperimenta un linguaggio astratto ma pur ricco di tensione, che nei gioielli si traduce in sviluppi ed intrecci di filamenti cosparsi di gemme e diamanti.
Nella parure composta da un bracciale semi-rigido ed un paio di orecchini, l’artista trasferisce nell’oro la purezza ed il rigore geometrico delle sue produzioni artistiche della fine degli anni sessanta, all’epoca esponente della tendenza del Neo concretismo.
Il bracciale presenta un disegno geometrico modulare ripetuto, armonizzato grazie al gioco di pieni e vuoti e dalla brillantezza del materiale e dei diamanti incastonati. Una porzione del modulo viene estrapolata e rivisitata per gli orecchini con chiusura a clip: qui il gioco dei pieni prevale, l’elemento del modulo viene sovrapposto più volte così da creare un nuovo movimento con tendenze triangolari.
Lunghezza x larghezza bracciale: 19 x 3,2 cm. Peso: 125,7 gr.
Altezza x larghezza orecchini: 2,3 x 2,3 cm. Peso: 13 gr.
Stato di conservazione: ***** eccellente.
Accompagnato da autentica di Giorgio Tempesti. -
Lot 52 Collana di perle coltivate con fermezza in oro, brillanti e smeraldi – anni ’60, firmata FRANCO CANNILLA (1911- 1984)
fermezza in oro bianco 18k, diamanti taglio brillante per complessivi 0.30 ct circa e smeraldi.
Firmata “CANNILLA” e punzonata “750” e “22 Roma”.
La produzione orafa dell’artista è inseribile nell’ambito del filone di ricerca del gioiello d’artista sviluppato in Italia soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, grazie ad alcuni gioiellieri tra cui Mario Masenza (Roma, 1913-1985) e i fratelli Danilo (Roma, 1934-1995) e Massimo Fumanti (Roma, 1936) a Roma e Giancarlo Montebello (Milano,1941) a Milano.
Nella Roma del secondo dopoguerra, Masenza aprì le porte della sua gioielleria in via del Corso agli artisti dell’epoca, i quali potevano tradurre la loro poetica in declinazioni formali di raro prestigio esecutivo. Mazenza, concepisce l'idea completamente inedita per il panorama italiano di far incontrare il mondo del gioiello con quello dell'arte, coinvolgendo così artisti contemporanei; in particolare si servì del laboratorio orafo di Dederico Gherardi per realizzare i gioielli di scultori come Franco Cannilla.
Artista nato a Caltagirone il 13 febbraio 1911, è morto a Roma alla fine del 1984, frequenta la locale scuola di ceramica; il suo linguaggio si accosta ad una progressiva astrazione della forma plastica, concretizzata negli anni Cinquanta in una ricerca di armonia proporzionale attraverso l’uso del modulo, per la realizzazione di oggetti d’arte concreta in rapporto anche ai nuovi materiali industriali.
La produzione orafa di Cannilla inizia alla fine degli anni quaranta e vede rappresentati sia motivi astratti sia temi più concreti e simbolici, come gioielli figurativi di repertorio biblico e figure femminili. Negli anni sessanta sperimenta un linguaggio astratto ma pur ricco di tensione, che nei gioielli si traduce in sviluppi ed intrecci di filamenti cosparsi di gemme e diamanti.
Il doppio filo di perle termina con una fermezza caratterizzata da un disegno dalle geometrie morbide, in cui vengono incastonati nella parte centrale tre diamanti e nelle estremità gruppi di piccoli smeraldi.
Nel complesso il disegno segue un movimento sinusale, scandito dalla ripetizione del modulo che echeggia una mandorla alternato ad elementi rigidi; questo gioco di alternanze, di pieni e di vuoti, danno ritmo e movimento alla composizione.
Lunghezza x larghezza fermezza: 3,7 x 2,8 cm. Peso: 26 gr circa
Stato di conservazione: ***** eccellente.
Accompagnato da autentica di Giorgio Tempesti -
Lot 53 Pendente in oro e quarzi - anni ’60, firmato FRANCO CANNILLA (1911- 1984)
in oro giallo 18k e quarzi citrini.
Firmata “CANNILLA” e punzonato “750” e “22 Roma”.
La produzione orafa dell’artista è inseribile nell’ambito del filone di ricerca del gioiello d’artista sviluppato in Italia soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, grazie ad alcuni gioiellieri tra cui Mario Masenza (Roma, 1913-1985) e i fratelli Danilo (Roma, 1934-1995) e Massimo Fumanti (Roma, 1936) a Roma e Giancarlo Montebello (Milano,1941) a Milano.
Nella Roma del secondo dopoguerra, Masenza aprì le porte della sua gioielleria in via del Corso agli artisti dell’epoca, i quali potevano tradurre la loro poetica in declinazioni formali di raro prestigio esecutivo. Mazenza, concepisce l'idea completamente inedita per il panorama italiano di far incontrare il mondo del gioiello con quello dell'arte, coinvolgendo così artisti contemporanei; in particolare si servì del laboratorio orafo di Dederico Gherardi per realizzare i gioielli di scultori come Franco Cannilla.
Artista nato a Caltagirone il 13 febbraio 1911, è morto a Roma alla fine del 1984, frequenta la locale scuola di ceramica; il suo linguaggio si accosta ad una progressiva astrazione della forma plastica, concretizzata negli anni Cinquanta in una ricerca di armonia proporzionale attraverso l’uso del modulo, per la realizzazione di oggetti d’arte concreta in rapporto anche ai nuovi materiali industriali.
La produzione orafa di Cannilla inizia alla fine degli anni quaranta e vede rappresentati sia motivi astratti sia temi più concreti e simbolici, come gioielli figurativi di repertorio biblico e figure femminili. Negli anni sessanta sperimenta un linguaggio astratto ma pur ricco di tensione, che nei gioielli si traduce in sviluppi ed intrecci di filamenti cosparsi di gemme e diamanti.
Nel pendente l’artista trasferisce nell’oro la purezza ed il rigore geometrico delle sue produzioni artistiche della fine degli anni sessanta, all’epoca esponente della tendenza del Neo concretismo.
Il pendente è concepito attraverso linee orizzontali e verticali che vanno ad intersecarsi le une alle altre, alcune delle quali sono lumeggiate alle estremità con pietre di colore, creando armonia e ritmo alla composizione. Al centro, fulcro della composizione, è incastonato un grande quarzo rettangolare.
Altezza x larghezza x profondità: 6 x 5 x 2,5 cm. Peso: 53 gr.
Stato di conservazione: ***** eccellente.
Accompagnato da autentica di Giorgio Tempesti. -
Lot 54 Pendente in argento - anni ’50 circa – firmato GIORGIO DE CHIRICO (1888-1978)
in argento dorato. Firmato alla base “g. de. chirico”
Il pendente di Giorgio de Chirico (Volo, 10 luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978) è inseribile nell’ambito della ricerca dei gioielli d’artista sviluppatosi in Italia a partire dal secondo dopoguerra.
La produzione orafa del maestro si distingue in due parti: pezzi unici di fattura artigianale destinati alla moglie Isabella e ad una ristrettissima cerchia di amici e collezionisti e quelli cosiddetti “sculture-gioiello” prodotte in multipli a tiratura limitata, adattabili per lo più come pendenti o spille realizzate all’inizio degli anni Settanta, parallelamente agli esemplari di bronzo di piccole e grandi dimensioni.
Nei suoi gioielli il maestro estrapola i temi più noti del suo repertorio pittorico come il mito, la tragedia greca, i poemi cavallereschi, le battaglie ed il paesaggio.
In questo monile il soggetto è uno dei più noti del maestro: il manichino, tradotto e plasmato a tutto tondo in oro, è ricoperto dal classico panneggio con una spalla scoperta, privo di occhi, orecchie e labbra. Nonostante le dimensioni ridotte, mantiene la sua figura solenne e plastica come nel linguaggio pittorico e simboleggia la solitudine e il silenzio, ma anche la capacità dell’artista di “vedere oltre” la realtà fisica.
Altezza x larghezza x profondità: 6,8 x 1,7 x 1,2. Peso 24,9 gr.
Stato di conservazione: ***** eccellente. -
Lot 55 Croce pendente continentale in oro e smalti - metà XVIII secolo
in oro giallo presenta al recto il “Corpus Christi” parzialmente smaltato in policromia con il “Titulus crucis” INRI, (Iesus Nazarenus Rex Iudeorum, letteralmente in “Gesù nazareno, re dei giudei”); al verso la rappresentazione della Vergine dell'Immacolata smaltata in rosso e azzurro e posta sopra una mezzaluna.
Altezza x larghezza: 7,2 x 4,4 cm. Peso 21,2 gr.
Stato di conservazione: *** discreto (mancanze agli smalti). -
Lot 56 Croce pendente spagnola in oro, quarzi e smalti - metà XVII secolo
in oro giallo; il recto, decorato perimetralmente con applicazioni circolari di smalti policromi è incastonato con sette quarzi; il verso presenta invece una motivo a piccole croci in smalto bianco su un fondo in smalto blu.
Altezza x larghezza x profondità: 5,4 x 3,3 x 0.6 cm. Peso 7 gr.
Stato di conservazione: *** discreto (piccole mancanze agli smalti). -
Lot 57 Croce pendente italiana in oro e granati - XVI-XVII secolo
in oro giallo, incastonata con granati; il fronte, parzialmente traforato, si presenta decorato con rami d'ulivo.
Altezza x larghezza x profondità: 4,4 x 2,8 x 0,5 cm. Peso 3,4 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 58 Croce fiamminga in argento e diamanti - XVIII-XIX secolo
in argento incastonata con rose di diamante.
Queste croci si trovano spesso nella regione che va da Compiègne a nord fino a Lille e a ovest fino ad Amiens. Si tratta in realtà di croci fiamminghe realizzate e indossate nel Belgio meridionale.
Bisogna considerarle come croci belghe adottate in questa parte della Francia, tenendo presente che le Fiandre erano occupate dalla Francia all'epoca in cui furono prodotte e indossate.
Altezza x larghezza x profondità: 8,7 x 4,5 x 0,9 cm. Peso 19,2 gr.
Stato di conservazione: **** buono.
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Lot 59 Spilla a mezza luna in oro e diamanti taglio old mine - fine XIX secolo
oro bianco 18k, con una linea di diamanti taglio vecchia miniera di circa 2,20 ct. Questo tipo di spilla, normalmente appuntata sul corpetto delle signore, era chiamata "luna di miele". Tra il 1880 e il 1890, le spille di diamanti a forma di luna erano molto di moda e quelle a mezzaluna divennero un regalo popolare per le spose, in quanto simboleggiavano una nuova relazione.
Dmensioni 21 x 28 mm. Peso 25,9 gr.
Stato di conservazione: **** buono -
Lot 60 Collana italiana in oro con micromosaici - XIX secolo
con quattro placche in micromosaico su pasta vitrea, realizzate nella seconda metà del XIX secolo, raffiguranti un vista di Tivoli con il Tempio di Vesta, la Piramide Cestia e due uccellini su un ramo. Montatura successiva in oro 18k punzonata "750".
Placca pendente 4,5 x 1,6 cm, placche laterali 1.8 x 1.6 cm, chiusura 2 x 1 cm, lunghezza collana 64 cm. Peso totale 35,3 gr.
Stato di conservazione:****buono. -
Lot 61 Croce pettorale italiana in oro e granati - XIX secolo
in oro a basso titolo incastonata con granati. Parte superiore amovibile. Sigillo in ceralacca non identificato.
Altezza x larghezza 10 x 6 cm. Peso 26 gr.
Custodia in pelle e oro originale.
Stato di conservazione: buono. -
Lot 62 Girocollo in oro con frangia in diamanti taglio a rosa - XIX secolo
frangia centrale in oro giallo 12k, catena di raccordo di epoca piu' recente in oro 18k.
Lunghezza 41 mm.
Peso 41,1 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 63 Due pendenti in argento e smalti - XIX secolo
in argento a smalti policormi raffiguranti San Giorgio ed il drago e un amorino tra le nuvole. Dettagli in zaffiri e rubini.
Dimensioni: 7 x 3,5 cm e 6,5 x 4 cm. Peso totale 40,6 gr.
Stato di conservazione: *** discreto (mancanze agli smalti) -
Lot 64 Pendente italiano in oro - XIX secolo
in stile archeologico.
Altezza x diametro: 4,8 x 3,8 cm. Peso 6,1 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 65 Pendente continentale in oro, onice e perle - XIX secolo
in oro giallo a forma di stella incastonata con perline di fiume, incastonato con un cammeo ovale in onice inctagliato un profilo di donna con capelli ricci volta a sinistra.
Diametro 3,5 cm. Peso 8,4 cm.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 66 Spilla italiana in oro e pietra lavica - XIX secolo
in oro a basso titolo incastonata con un cammeo in pietra lavica raffigurante una testa di Medusa.
Altezza x larghezza x profondità: 3,7 x 3,4 x 1.6. Peso 26 gr.
Stato di conservazione: buono. -
Lot 67 Collana saliscendi in oro con corallo e perle d'imitazione - inizio XX secolo
oro giallo 12K, con lunga catena in maglia a "coda di volpe", centrale a forma di cuore, con decori in motivi a cordonetto, cabochon di corallo Mediterraneo (corallium rubrum) e perle d'imitazione, da cui partono 2 pendenti con nappe decorative laterali.
Peso 38,5 gr. Lunghezza totale 61 cm.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 68 Pendente in oro con miniatura e smalti
oro giallo 18k, con miniatura di una donna elegantemente ornata in cornice decorata a smalti con motivi floreali.
Dimensioni 50 x 35 mm. Peso 10,9 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 69 Spilla italiana in oro con micromosaico - XIX secolo
micromosaico raffigurante l'Arco di Costantino su pasta vitrea nera. Montatura successiva in oro 18k punzonata 750.
Fronte spilla 3,1 x 3,5 cm. Peso 19,3 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 70 Spilla vittoriana inglese con miniatura - XIX secolo
miniatura in porcellana dipinta a mano raffigurante una dama. Montaggio in oro giallo 15K.
Dimensioni 5,8 x 4,8 cm. Peso 19,3 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 71 Spilla a barretta in oro con diamanti e rubini
oro giallo 18k, incastonata con linea di rubini a navetta 0,75 ct circa, alternati a diamanti rotondi taglio brillante 0,40 ct circa, G-H, VS-SI. Punzonato "750".
Lunghezza 6 cm. Peso 5,2 gr.
Stato di conservazione: **** buono. -
Lot 72 Gemelli in oro con diamanti
oro giallo ed oro bianco 18k, ciascuno a forma di scudo con finitura satinata, incastonati con damante rotondo taglio huit-huit per totali 0,04 ct. Punzonati "750 - 828 AL".
Dimensioni 13 x 12 mm. Peso 9 gr.
Stato di conservazione: **** buono.