ASTA 244 - GIOIELLI, ARGENTI, OROLOGI, AVORI E CABINET DE CURIOSITÉS ASTA 244 - GIOIELLI, ARGENTI, OROLOGI, AVORI E CABINET DE CURIOSITÉS
Tuesday 6 December 2022 hours 15:00 (UTC +01:00)
Pendente in oro e quarzi - anni ’60, firmato FRANCO CANNILLA (1911- 1984)
Pendente in oro e quarzi - anni ’60, firmato FRANCO CANNILLA (1911- 1984)
in oro giallo 18k e quarzi citrini.
Firmata “CANNILLA” e punzonato “750” e “22 Roma”.
La produzione orafa dell’artista è inseribile nell’ambito del filone di ricerca del gioiello d’artista sviluppato in Italia soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, grazie ad alcuni gioiellieri tra cui Mario Masenza (Roma, 1913-1985) e i fratelli Danilo (Roma, 1934-1995) e Massimo Fumanti (Roma, 1936) a Roma e Giancarlo Montebello (Milano,1941) a Milano.
Nella Roma del secondo dopoguerra, Masenza aprì le porte della sua gioielleria in via del Corso agli artisti dell’epoca, i quali potevano tradurre la loro poetica in declinazioni formali di raro prestigio esecutivo. Mazenza, concepisce l'idea completamente inedita per il panorama italiano di far incontrare il mondo del gioiello con quello dell'arte, coinvolgendo così artisti contemporanei; in particolare si servì del laboratorio orafo di Dederico Gherardi per realizzare i gioielli di scultori come Franco Cannilla.
Artista nato a Caltagirone il 13 febbraio 1911, è morto a Roma alla fine del 1984, frequenta la locale scuola di ceramica; il suo linguaggio si accosta ad una progressiva astrazione della forma plastica, concretizzata negli anni Cinquanta in una ricerca di armonia proporzionale attraverso l’uso del modulo, per la realizzazione di oggetti d’arte concreta in rapporto anche ai nuovi materiali industriali.
La produzione orafa di Cannilla inizia alla fine degli anni quaranta e vede rappresentati sia motivi astratti sia temi più concreti e simbolici, come gioielli figurativi di repertorio biblico e figure femminili. Negli anni sessanta sperimenta un linguaggio astratto ma pur ricco di tensione, che nei gioielli si traduce in sviluppi ed intrecci di filamenti cosparsi di gemme e diamanti.
Nel pendente l’artista trasferisce nell’oro la purezza ed il rigore geometrico delle sue produzioni artistiche della fine degli anni sessanta, all’epoca esponente della tendenza del Neo concretismo.
Il pendente è concepito attraverso linee orizzontali e verticali che vanno ad intersecarsi le une alle altre, alcune delle quali sono lumeggiate alle estremità con pietre di colore, creando armonia e ritmo alla composizione. Al centro, fulcro della composizione, è incastonato un grande quarzo rettangolare.
Altezza x larghezza x profondità: 6 x 5 x 2,5 cm. Peso: 53 gr.
Stato di conservazione: ***** eccellente.
Accompagnato da autentica di Giorgio Tempesti.