Asta N.41: Antiquariato, Dipinti e Gioielli

Asta N.41: Antiquariato, Dipinti e Gioielli

Saturday 8 October 2022 hours 16:00 (UTC +01:00)
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Lots from 217 to 240 of 393
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  • San Francesco di Paola, XVIII century
    Lot 217



    cm 12,5 x cm 10,5 cm; in cornice cm 25 x cm 24 San Francesco di Paola Dipinto ottagonale ad olio su rame In cornice ottagonale 

  • Santa Lucia, XVIII Century
    Lot 218



    30x23 cm Santa Lucia Dipinto ad olio su tavola Antica collezione Notaio Cav. Fazio. Superficie del dipinto risulta interessata dalla presenza di uno strato di vernice ossidata e ingiallita. Manca un pezzo di cornice

  • Ritrovamento di Mosè, 17th century
    Lot 219



    cm 140 x cm 113 Ritrovamento di Mosè Olio su tela Pittore francese del XVII secolo

  • Deposizione, late XVIII
    Lot 220



    h1.30x87 In cornice 1.49x104 Deposizione Olio su tela Forma Ovale 

  • Madonna con Bambino, Late 16th century
    Lot 221



    Cm 48x39, in cornice cm 58x49 Madonna con Bambino Dipinto ad olio su tavola Il dipinto in oggetto, adornato in cornice seicentesca, mostra la Vergine col Bambino in una iconografia tipica dell’area toscana, nonostante si presenti in condizioni mutile a causa dell’asportazione di un’ampia parte della tavola. L’originario assetto compositivo dell’opera doveva rivelare l’intero corpo del bambin Gesù, intento a reggere il cardellino con la mano destra, nonchè il volto di un san Giovannino alle spalle della Madonna, mostrando dunque un impianto iconografico diverso rispetto a quello attuale. L’osservazione ravvicinata della superficie pittorica mediante la lampada di Wood rende visibili lacune sparse in varie parti dell’opera, sottoposta a evidenti interventi di restauro con l’ormai consolidata tecnica del rigatino, le cui tracce sono distinguibili intorno al capo e alle spalle di Maria. 
    La mancata compiutezza formale del dipinto non impedisce tuttavia di apprezzarne il pregio storico-artistico, supportato da un corretto intervento conservativo che aiuta a circoscrivere l’arco cronologico e l’area geografica di riferimento: il dipinto è collocabile all’ultimo ventennio del XVI secolo ed è ascrivile alla cerchia di Francesco Vanni (Siena, 1563 - Siena, 1610), pittore toscano proveniente da Siena. ASORstudio

  • Madonna del Cardellino con Gesù bambino e San Giovannino
    Lot 222



    Cm 120x95, in cornice di legno laccato e dorato cm 132x106 Madonna del Cardellino con Gesù bambino e San Giovannino Dipinto ad olio su tela

  • Alessandro Monteneri (Perugia 1832-1920) - Piccola edicola/ancona in legno, avorio e madreperla, 1879
    Lot 223

    Alessandro Monteneri
    (Perugia 1832-1920)
    H 64 cm, larghezza 34 cm, profondità 10 Piccola edicola/ancona in legno, avorio e madreperla Legno, avorio e madreperla
    All'interno mosaico ligneo in scala assonometrica in legno raffigurante Madonna in trono con bambino e San Giovannino. Firmata sul retro Alessandro Monteneri di Perugia e datata 1879.

    Traiamo ispirazione dalla pregressa expertise di Paolo Cesari, perito del tribunale di Ferrara, C.T.U. della Procura della Repubblica di Bologna, membro della Riunione Europea Esperti d’Arte e Antiquariato.

    Alessandro Monteneri (Perugia 1832-1920), noto intarsiatore perugino, toccò esiti di grandissimo rilievo, sotto il profilo tecnico ed esecutivo, negli anni in cui lo stile neorinascimentale storicista, specie in Italia, conobbe straordinaria auge e vide protagonisti, alle esposizioni nazionali e internazionali, una folta schiera di grandi nomi: il Gatti di Faenza, i f.lli Falcini di Firenze, i Gargiullo di Napoli, il Lancetti di Siena.

    Partecipò a numerose Esposizioni, tra cui quelle di Firenze (1861), Londra (1862), Vienna (1873) e Milano (1881) ed operò al Quirinale, in Vaticano e per numerose chiese di Loreto, Mantova, Perugia e Urbino. 

    Nel 1928 realizzò, nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, gli stalli intarsiati del coro, su disegni del Calderini. 

    Stimato anche valente restauratore, Monteneri raggiunse il culmine artistico con la realizzazione dello “Stipo per la Corona d’Italia”, definito il suo capolavoro, commissionatogli dal Municipio di Perugia come dono da offrirsi a Vittorio Emanuele II, oggi conservato a Firenze, presso Palazzo Pitti.

    In occasione dell’Esposizione di Milano si scrisse di lui: “È artista che esce dalla folla per il suo valore, per il metodo adoperato nei suoi lavori che differisce da quello di altri artisti congeneri perché, la tarsia da esso usata non è una impiallacciatura, un rivestimento a coloritura superficiale, ma bensì una infinita quantità di pezzi di legni segati divergentemente e poi, in modo verticale insieme, riuniti con perizia e pazienza ammirabile. Il Monteneri, col suo sistema che gli procurò onori e premi alle esposizioni di Firenze, Londra, Dublino e Parigi..., oltre ad eseguire i lavori da lui stesso disegnati, riprodusse con rara perfezione quadri di sommi pittori, nei quali la fusione delle tinte imita al punto da ingannare l’opera del pennello, dando così all’arte nuovi capolavori di mosaico in legno...”.


  • Ritrovamento di Mosè, 17th century
    Lot 224



    cm 93 x cm 104 Ritrovamento di Mosè Dipinto ad olio su tela Opera sprovvista di cornice.

  • Navi attraccate al porto con personaggi, XVIII century
    Lot 225



    Cm 77x102, in cornice 100x123 Navi attraccate al porto con personaggi

  • [Jacopo da Ponte] Jacopo Bassano (bottega_di) (Bassano del Grappa 1515-1592) - Scena agreste con personaggi e armenti, late 16th century
    Lot 226

    [Jacopo da Ponte] Jacopo Bassano (bottega_di)
    (Bassano del Grappa 1515-1592)
    h cm 68 x cm 98 Scena agreste con personaggi e armenti Dipinto ad olio su tela

  • Giuseppe Recco (attribuito a) (Napoli 1634-Alicante 1695) - Natura morta di pesci, 17th century
    Lot 227

    Giuseppe Recco (attribuito a)
    (Napoli 1634-Alicante 1695)
    cm 40 x cm 48, in cornice cm 52 x cm 60 Natura morta di pesci olio su tela Uno dei maggiori rappresentanti della natura morta napoletana, la cui produzione artistica é vastissima e variegata, specialista di nature morte con pesci. La sua formazione trova riferimenti assai vari essendo venuto a contatto con la cultura e gli ambienti romani, spagnoli e fiamminghi. Infatti il dipinto in questione trova elementi tipici fiamminghi nel trattamento coloristico. Inoltre da notare come l'umile materia della natura morta viene trasfigurata con tocchi di luce sul fondo chiaroscurale e assurge a dimensioni neocaravaggiste, trascendendo da influenze barocche tipiche del suo tempo. Luce, colore e brillantezza sono i canoni della sua pittura." STUDIO ASOR

  • Natività della Madonna, Second half of the 17th century
    Lot 228



    cm 37 x cm 29; in cornice cm 50 x cm 43 Natività della Madonna Dipinto a olio su tela
    Pittore Emiliano della seconda metà del secolo XVII, cornice antica.

    In un interno illuminato da una fiamma in lontananza, un putto dal concitato movimento solleva una rossastra tenda, scoprendo così la scena principale del dipinto: la natività di Maria Vergine. Due giovani ancelle, poste nella parte sinistra della scena, con un complice scambio di sguardi si accingono l’una a versare dell’acqua in un vaso dagli accenti classicheggianti – sebbene questi siano restituiti con sintetiche pennellate – l’altra a reggere Maria bambina. Sullo sfondo, a destra, una fonte di luce, provocata da un fuoco al di là di una soglia, illumina parzialmente lo stipite di una porta e rivela solo in parte l’abbozzato volto della figura femminile in secondo piano, anch’essa intenta a rassettare l’ambiente. Ancora più distanti, ultimi nello spazio compositivo, sommi sacerdoti  dialogano sotto una tenda e si dimostrano estranei al fulcro della scena.                                                                                                                                                                                L’opera è realizzata con rapidi tocchi di colore e presenta riferimenti di caravaggesca memoria, per via della distribuzione della luce e della sobrietà del luogo. Tuttavia, l’osservazione delle vesti delle due ancelle in primo piano, la loro robustezza corporea e l’assetto compositivo sembrerebbero indirizzare verso quanto accadeva in area emiliana nel tardo XVII secolo. E’ possibile dunque assegnare il dipinto a un ignoto esponente emiliano influenzato dagli stilemi di una corrente che, diversi anni fa, Ferdinando Bologna definì “classicismo romanizzato”.

    ASORstudio

  • Venezia Palazzo Ducale, XVIII / XVIII century
    Lot 229



    cm 70 x cm 100, in cornice cm 90 x cm 120 Venezia Palazzo Ducale Olio su tela In splendida cornice. Anonimo vedutista veneziano 

  • Luigi Desio - Trompe l’oeil raffigurante incisione di Antonio Tempesta, XVIII Century
    Lot 230

    Luigi Desio

    cm 65 x cm 101 Trompe l’oeil raffigurante incisione di Antonio Tempesta Olio su tela Opera dichiarata d'interesse culturale ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs 42/2004, l'acquisto è subordinato all'esercizio della prelazione da parte della Soprintendenza BB.CC.AA. Antica collezione Notaio Cav. Fazio. Superficie del dipinto risulta interessata dalla presenza di uno strato di vernice ossidata e ingiallita.

  • Sant’Apollonia patrona dei dentisti, XVII Century
    Lot 231



    diametro cm 28 Sant’Apollonia patrona dei dentisti olio su tela Pittore italiano del XVII secolo, alla maniera di Domenichino. Opera dichiarata d'interesse culturale ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs 42/2004, l'acquisto è subordinato all'esercizio della prelazione da parte della Soprintendenza BB.CC.AA.

  • Niccolò Codazzi (Napoli 1642-Genova 1693) - Paesaggio con rovine, XVII Century
    Lot 232

    Niccolò Codazzi
    (Napoli 1642-Genova 1693)
    cm 32 x cm 49 Paesaggio con rovine Olio su tela Opera dichiarata d'interesse culturale ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs 42/2004, l'acquisto è subordinato all'esercizio della prelazione da parte della Soprintendenza BB.CC.AA. Antica collezione Notaio Cav. Fazio. Superficie del dipinto risulta interessata dalla presenza di uno strato di vernice ossidata e ingiallita.

  • Lorenzo Pasinelli (cerchia_di) (Bologna 1629-Bologna 1700) - Diana e le sue ninfe al bagno, 17th century
    Lot 233

    Lorenzo Pasinelli (cerchia_di)
    (Bologna 1629-Bologna 1700)
    42x48 cm, in cornice 60x66 cm Diana e le sue ninfe al bagno Dipinto a olio su tela
    Nella 2°metà del XVII secolo Lorenzo Pasinelli fu uno dei più importanti pittori della scuola emiliano-romagnola. Fu allievo di Simone Cantarini e Flaminio Torri, entrambi formatisi sotto l'influenza di Guido Reni, per tal motivo ebbe modo di osservare e metabolizzare i canoni stilistici del classicismo di Reni e le caratteristiche della tecnica, del disegno e del colore. L'opera si presenta come un bozzetto preparatorio, affollato di figure, complesso come composizione. Notevole la tavolozza che rende l'opera ricca e brillante per varietà coloristica ben equilibrata nell'adattamento chiaroscurale delle ombre e degli scuri. I personaggi sono numerosi, come spesso accade nelle sue composizioni, ed hanno forme solide e ben tornite, l'esaltazione coloristica dei tessuti viene moderata dai toni scuri che dominano lo sfondo. In definitiva un gusto barocco essenziale e moderato.

    ASORstudio



  • Nicolaes Pietersz Berchem (attribuito a) (Haarlem 1620-Amsterdam 1683) - Scena pastorale con personaggi ed armenti, 17th century
    Lot 234

    Nicolaes Pietersz Berchem (attribuito a)
    (Haarlem 1620-Amsterdam 1683)
    cm 59 x cm 85, in cornice cm 77 x cm 103 Scena pastorale con personaggi ed armenti olio su tela Pittore olandese italianizzato, figlio del pittore Pieter Claesz, fu uno stimato pittore ed incisore della così detta età dell'oro olandese. A Roma soggiornò dal 1647 al 1653 traendo, dal paesaggio laziale, i temi e gli spunti per la sua innumerevole produzione. Gli scorci suggestivi della campagna romana furono le scenografie riportate sulle sue tele per raffigurare spaccati di vita quotidiana di sapore agreste e bucolico. STUDIO ASOR

  • Marcantonio Bassetti (attribuito a) (Verona 1586-Verona 1630) - Uomo con barba e libro, 17th century
    Lot 235

    Marcantonio Bassetti (attribuito a)
    (Verona 1586-Verona 1630)
    cm 65 x cm 55, in cornice cm 85 x cm 75 Uomo con barba e libro olio su tela ''Allievo di Felice Ricci ( Verona 1539- 1605) si trasferisce a Venezia dove è influenzato dalle opere di Tintoretto, di Veronesi e Jacopo Bassano, va a Roma, intorno al 1615, e conosce i dipinti di Caravaggio. Rientrato a Vaenezia declina gli influssi bassaniani e romani ed ha apprezzamenti solo per la pittura veneziana, soprattutto per i naturisti. Orbita nell'ambito dei monasteri e dei conventi (1628). In questo periodo le sue opere più apprezzabili sono i ritratti nei quali, a giudizio del Longhi (1959), è di un valore e di una dignità rembrandtiana, tale da potersi misurare con Hals e Velazquez. Morì di peste a Verona. La rivalutazione del Bassetti è dovuta in gran parte al Longhi.""STUDIO ASOR

  • Coppia di poltroncine laccate, Nineteenth century
    Lot 236



    H 84 ;Larghezza 50, Profondità 45 Coppia di poltroncine laccate Con spalliera e piano in paglia di vienna

  • Coppai di poltroncine laccate, Nineteenth century
    Lot 237



    H 84 ;Larghezza 50, Profondità 45 Coppai di poltroncine laccate Con spalliera e piano in paglia di Vienna 

  • Coppia di Poltrone Lugi Filippo in legno di noce, Late 19th century
    Lot 238



    cm. 102 x 64 x 60 Coppia di Poltrone Lugi Filippo in legno di noce

  • Poltrona Luigi Filippo in legno di noce , Nineteenth century
    Lot 239



    cm. 108 x 70 x 60 Poltrona Luigi Filippo in legno di noce Tappezzeria da restaurare

  • Scrivania con poltrona neorinascimentale , 20th century
    Lot 240



    Scrivania h cm 80 x cm 175 x cm 80; poltrona h cm 100 x cm 60 Scrivania con poltrona neorinascimentale

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Asta N.41: Antiquariato, Dipinti e Gioielli

Lotti 1-291: Antiquariato e Dipinti, H. 16.00

Lotti 292-393: Gioielli, H 19.30

Sessions

  • 8 October 2022 hours 16:00 ASTA N.41 Antiquariato, Dipinti e Gioielli (1 - 393)

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