WEB AUCTION 111 - MAIOLICHE E CERAMICHE ANTICHE
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Lot 49 Acquasantiera
MARCHE, sec. XVII - XVIII.
32 x 15 cm altezza
Acquasantiera in maiolica policroma, nella parte superiore entro triplice cornice, linee interne a cordone, alludenti al Rosario, e la esterna sagomata con elementi floreali in leggero rilievo; appare al centro in bianco, Madonna col Figlio; al di sotto festone cordonato sopra la vaschetta per l’acqua benedetta, sagomata fra cordoni a rilievo e terminale in elementi decorativi a rilievo.
Provenienza: collezione Piero Bonali (1903-1998) n°07 -
Lot 50 Grande catino con doppia stella
ITALIA, XVII.
Ø 40 cm ;. 8,5 cm altezza.
Grande catino a bordo sagomato, parete diritta ed ampio cavetto, in maiolica policroma con linee decorative nel bordo e nella parete; nel cavetto campisce una grande immagine assai complessa e suggestiva a doppia Stella con una specie di raggera sì da renderla una immagine mossa nel cielo; probabile Emblema di una farmacia. Parete esterna nuda.
Provenienza: collezione Piero Bonali (1903-1998) n°9025 -
Lot 51 Piatto centinato con “Caravella”
PESARO, Fabbrica Casali Callegari, 1780ca.
Ø 34 cm
Piatto centinato con stretta tesa, piccolo ingiro ed ampio cavetto in maiolica policroma; in tesa festone a margherite; in cavetto campisce immagine marina con grande e bella Caravella, forse in riferimento ai viaggi di Cristoforo Colombo.
Provenienza: collezione Piero Bonali (1903-1998) n°7.72
Esposto in Urbania, Palazzo ducale, nella mostra “Maioliche del ‘700 tra Urbania e
Pesaro” 1987, a cura di C. Leonardi, Catalogo n.59.
Esposto in Urbino, sale del Castellare, Palazzo ducale, nella mostra “La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio e collezioni private in Pesaro”, 1998, a cura di C. Leonardi, Catalogo, n.175. -
Lot 52 Vaso da farmacia con OL.ROSAT.COMPL
PESARO, Fabbrica Giuseppe Bartolucci, 1757-1762.
20 cm altezza
Vaso da farmacia con cannello versatore, manico, e coperchio in maiolica policroma con decorazione a settori fitomorfi separati al centro della pancia da registro bianco con scritta in blu: OL.ROSAT.COMPL. Il manico ha decori con Architetture fra fogliame di capelvenere in un paesaggio molto bello; al di sotto decori fitomorfi.
Provenienza: collezione Piero Bonali (1903-1998) n°716a
Esposto in Urbania, Palazzo ducale, nella mostra “Maioliche del ‘700 tra Urbania e Pesaro” 1987, a cura di C. Leonardi, Catalogo n. 51.
Esposto in Urbino, sale del Castellare, Palazzo ducale, nella mostra “La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio e collezioni private in Pesaro, 1998, a cura di C. Leonardi, Catalogo, n.173. -
Lot 53 Vaso da farmacia con SIR.D.CONTRAIER
PESARO, Fabbrica Giuseppe Bartolucci, 1757-1762.
20 cm altezza
Vaso da farmacia con cannello versatore, manico, e coperchio in maiolica policroma con decorazione a fogliame con due uccellini nella parte alta; al centro entro registro bianco scritta in blu: SIR.D.CONTRAIER; nel postergale ai lati del manico decori architettonici, dove è possibile individuare il ponte sul Metauro.
Provenienza: collezione Piero Bonali (1903-1998) n°716b
Esposto in Urbania, Palazzo ducale, nella mostra “Maioliche del ‘700 tra Urbania e
Pesaro” 1987, a cura di C. Leonardi, Catalogo n. 52.
Esposto in Urbino, sale del Castellare, Palazzo ducale, nella mostra “La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio e collezioni private in Pesaro, 1998, a cura di C. Leonardi, Catalogo, n.174. -
Lot 54 Quattro albarelli in maiolica
NAPOLI: maestro attivo a Napoli nel Seicento (bottega di Francesco Brandi?); 1686.
24 cm altezza
Quattro albarelli in maiolica; nel frontale Stemma in policromia entro filettatura in blu e decori di fantasia; nel postergale su bianco; solo in uno appare la data in blu e sottolineata:1686 -
Lot 55 Grosso mattone
sec. XV, fine- XVI, inizi.
18 x 16,5 x 5,5 cm
Grosso mattone con parte superiore maiolicata e dipinta in blu e giallo con decoro geometrico astratto. Per lo spessore deve ritenersi da gradino. Trova confronti con opere pavimentali a Viterbo, nella Cappella Mazzatosta e in S. Maria della peste, databili attorno 1494. -
Lot 56 Parte di piatto, con “Battaglia”
URBINO, bottega di Guido da Merlino, 1542.
Ø 14,5 cm , con cornice 25 cm
Cavetto di piatto, racchiuso entro doppia cornice lignea in aggetto.
Maiolica policroma con nel recto “Battaglia”; nel verso al centro la data “1542” entro cerchi e all’intorno motivi a frecce stilizzate in raggera; sulla cornice lignea molte indicazioni di antica collezione di non facile lettura: in etichetta: R 271/…bino / U D [.?], in inchiostro e in ceralacca ripetuto quattro volte il numero 482.
Lo stilema pittorico e disegnativo trova confronti con un piatto a tesa nel Museum Braunshweig, con scena altrettanto movimentata, riferita nella scritta sul verso erroneamente alla “Battaglia di Lepanto” (in realtà alla battaglia di Azio, 2 settembre 31 a.C., tra Ottaviano e Marco Antonio), firmato da Guido di Merlino e datato “1542”. Si individuano nel frammento riferimenti precisi, specie nel cavaliere, nel cavallo e in alcune figure distese; inoltre medesima è la data:1542.
[Cfr. J. Lessmann, Italienische Majolika, Braunschweig 1979, n. 150] -
Lot 57 Piastrelle pavimentali
PESARO, bottega Fedeli, 1500-1510.
Quadrati, cadauno: 10,5 cm ; . Rettangolo: 33 x 21 cm.
Serie di mattonelle in maiolica dipinte in policromia: 14 di forma quadrata ed una rettangolare. Nel recto ai lati delle quadrate, margherita che si compone dall’unione di quattro piastrelle e al centro entro nastro corrente di varia foggia: motivi geometrici e stellari zoomorfi, anagrammi, occhiali, cuore trafitto e fiammeggiante, mascherone.
Milano, Arcadia, 1/9/1998 : è stata eseguita analisi di termoluminescenza, con numero di riferimento M374/su polvere tratta da manufatto ceramico con datazione proposta “Età rinascimentale”. Si afferma che la dose totale assorbita è compatibile con la datazione proposta e il campione analizzato si deve pertanto ritenere autentico.
Nella piastrella rettangolare entro cornice ad archetti puntiti, tappeto blu-bianco su cui campiscono due grandi tondi con a destra Busto femminile che guarda verso l’altro tondo con Busto maschile, entro fasce geometriche e fitomorfe. Verso: nudo, anepigrafo.
Il nucleo di piastrelle a cellula autonoma appare testimoniare la realizzazione di un ricco pavimento, in occasione di un matrimonio importante, forse proprio per la stanza nuziale, come si evince da molti simboli, come il cuore trafitto e fiammeggiante d’amore. Non è facile sciogliere i due anagrammi “A.V.B” e “A.L.B” forse indicativi dei nomi dei personaggi, oppure “A Voi Bella” e “A Lui Bello”, ma forse “Q T B” si può sciogliere in “Quanto ti voglio bene”. Notiamo, fra gli altri simboli, oltre al cuore trafitto e fiammeggiante d’amore, anche un bel mascherone di tradizione classica e un paio di occhiali su libro ad indicare forse le qualità letterarie dei due sposi. Il piancito trova corrispondenza con il pavimento a Venezia già in San Sebastiano, datato 1510 , ma si attanaglia anche al gruppo di piastrelle provenienti dalla Chiesa dei Piattelletti in Fano, distrutta nell’Ottocento, di cui un esemplare datato 1501 si trova al Museo Civico di Torino. Alcune di queste fanno parte di una mostra attualmente aperta in Fano. Recenti ricerche archivistiche sono in grado di dimostrare che questa tipologia di pavimentazione era fornita dalla manifattura pesarese dei Fedeli, particolarmente gradita dalle facoltose famiglie in particolare nel primo decennio dei Cinquecento. -
Lot 58 Anfora stemma “BATTILORO”
PIEDIMONTE MATESE (CASERTA), Bottega di terracotta “Battiloro”, 1677
50 x 35 cm ; Ø bocca 11 cm
Anfora biansata a forma ovoide allungata, stretto e basso collo con bocca arrotondata, in maiolica bianca dipinta in policromia.
Nel frontale: Stemma dei Francescani entro ricca cornice e al di sopra Cherubino; in basso cartiglio con scritta farmaceutica.
Nel postergale in alto in blu : FRA STEFANO/DA PIEDIMONTE; al di sotto: Due martelli in opposizione sopra incudine che termina su grande cartiglio a decori con al centro la scritta BATTILORO.
La grande anfora era inserita nella farmacopea dell’antico Convento-Santuario “SantaMaria Occorrevole” in Piedimonte Matese, la cui origine risale al Quattrocento. Passato in cura a varie confraternite, fu concesso il 21 luglio 1674 in uso perpetuo ai frati francescani alcantarini, ai quali appartiene lo stemma dipinto nel frontale. Molto interessanti appaiono le indicazioni offerte dal postergale.
Non sappiamo con esattezza chi era Fra Stefano da Piedimonte ma certamente fu colui che ordinò un servizio da farmacia, forse non numeroso, ma connotato dalla scritta BATTILORO e dalla data 1677. Proprio da alcuni vasi firmati come il nostro nel locale Museo, sappiamo infatti che in Piedimonte esisteva una fabbrica di ceramica della famiglia Battiloro, specializzata nella produzione di vasi da farmacia, il cui stemma era appunto uno scudetto con incudine dorata con in capo un martello in atto di battere. In un vaso da farmacia nel Museo, vi è la scritta: « Giuseppe Batteloro 1691 ». Questo vaso ci offre il nome di un Giuseppe Battiloro, ma essendo posteriore di alcuni anni non possiamo essere certi che anche l’anfora in esame sia stata lavorata da Giuseppe ma comunque è certa la manifattura Battiloro. Il presente grande vaso ci indica che la fabbrica esisteva già alcuni anni prima, nel 1677. Poco altro si conosce di questa fabbrica, se non che operava in Piedimonte Matese e che ha lavorato sicuramente almeno dal 1677 al 1691. La grande anfora è veramente molto bella ed offre una testimonianza ceramica di notevole importanza. -
Lot 59 Tazza
Persia, secc. XII-XIII.
Ø 14,5 cm; 7,2 cm altezza
Tazza a ad ampio corpo svasato, coperta da vetrina alcalina suddipinta all'esterno in blu a motivi geometrici. Interno a spessa vetrina tendente al grigio pallido. Appoggio ad anello nudo con attorno vetrina raggrumata. -
Lot 60 Tazza
Persia, secc. XII-XIII.
Ø 17,5 cm; 9,2 cm altezza
Tazza a ad ampio corpo svasato, coperta da vetrina alcalina suddipinta all'esterno in blu a motivi floreali. Interno a spessa vetrina tendente al grigio pallido. Appoggio ad anello nudo con attorno vetrina raggrumata. -
Lot 61 Piatto
Persia, sec. XVII-XVIII
Ø 21,5 cm; 5 cm altezza
Piatto-fondina ad ampio corpo a parete defluente con evidente carenatura; appoggio ad alto anello.
Maiolica bianca stannifera suddipinta in blu: nell'ingiro grandi petali bianchi con piccoli motivi floreali; nel centro tondo in blu con fioretto al centro. Decori di ispirazione cinese. -
Lot 62 Piatto
Persia, periodo safavide, sec. XVII.
Ø 23 cm ; 5,5 cm altezza.
Piatto a fondina con corpo svasato; appoggio ad anello rilevato.
Decorazione in bianco e blu, con motivi floreali entro trifogli a ripetersi fra riempitivi vari in parete; in cavetto ampio rameggio fiorito. Verso: coperto da smalto bianco stannifero. -
Lot 63 Piatto
Persia periodo safavide, sec. XVII.
Ø 23 cm; 5,5 cm altezza
Piatto a fondina con corpo svasato; appoggio ad anello rilevato.
Decorazione in bianco e blu, con motivi floreali entro trifogli a ripetersi fra riempitivi vari in parete; in cavetto ampio rameggio fiorito. Verso: coperto da smalto bianco stannifero. -
Lot 64 Piatto
Persia, Kubachi factory, sec. XVIII.
Ø 17,5 cm; 4,3 cm altezza
Piatto-fondina ad ampio corpo a parete defluente con evidente carenatura; appoggio ad anello rilevato.
Maiolica bianca stannifera suddipinta in blu: nell'ingiro registro geometrico; al centro motivo fogliato quadripetalo leggermente sfocato in cottura. Decori di ispirazione cinese. -
Lot 65 Piatto
Persia, Kubachi factory, sec. XVIII
Ø 16 cm ; 3,3 cm altezza
Piattello a leggera carenatura; appoggio ad anello rilevato.
Maiolica bianca stannifera suddipinta in blu: nell'ingiro registro a motivi florali; nel centro forse lettera. Decori di ispirazione cinese. -
Lot 66 Piatto
Persia, Kubachi factory, sec. XVIII
Ø 18,5 cm; 3,8 cm altezza
Piatto- fondina ad ampio corpo; appoggio ad anello.
Maiolica bianca dipinta in blu con registro geometrico nel sott'orlo seguito da uno a tratteggio; al centro decoro di ispirazione cinese. -
Lot 67 Piatto
Turchia, Kütahya, sec.XIX.
Ø 19 cm; 3,5 cm altezza
Piatto a tesa estroflessa, con carenatura ed appoggio ad anello.
Maiolica dipinta in policromia con registro geometrizzante in tesa e al centro grande fiore a petali raggiati. -
Lot 68 Piatto
Turchia, Kütahya, sec.XIX.
Ø 21,5 cm ; 3,5 cm altezza
Piatto a stretta tesa, con carenatura ed appoggio a leggero anello.
Maiolica dipinta in policromia con registro di fantasia in tesa e al centro grande fiore con attorno fiori raggiati di fantasia. -
Lot 69 Piatto
Turchia, Kütahya, sec. XIX-XX.
Ø 20 cm ; 3,8 cm altezza
Piatto a stretta tesa, carenatura ed ampio cavetto, appoggio a leggero anello. Maiolica dipinta in policromia; registro fogliato in tesa e mazzetto floreale al centro. -
Lot 70 Piatto
Turchia, Kütahya, sec. XIX-XX.
Ø 19,6 cm; 3,8 cm altezza
Piatto a stretta tesa, carenatura ed ampio cavetto, appoggio a leggero anello.
Maiolica dipinta in policromia; registro puntínato seguito da uno fogliato a rincorrersi in tesa e fioretto al centro. -
Lot 71 Calamaio
CASTELLI D’ABRUZZO: artista anonimo del secolo XVII, prima metà.
24 x 13 x 20 cm
Calamaio in maiolica policroma sostenuto da cinque piedini, formato da una alta base a parallelepipedo con due buchi dove si inserivano i bicchierini per inchiostro; su questa si appoggia in verticale la parete con decorazioni di varia foggia in rilievo divise al centro da una parte assai complessa, che termina con bicchierino per calamo o penna da scrivere. Tutta la struttura presenta una ricchissima decorazione policroma in rilievo molto varia, con una parte dipinta in policromia a prevalenza verde con un bel Paesaggio sulla superficie con i buchi per bicchierini; tocchi dipinti in verde qua e là illeggiadriscono tutta la decorazione in rilievo a prevalenza giallo-arancio con fasce a girali, rosette di varia forma, fogliame e grappoli d’uva (?) nella parete ai lati di un rettangolo a graticcio. -
Lot 72 Piccola ciotola con Stemma Tolomei
FERRARA, bottega anonima; sec. XVII.
Ø cm
Piccola ciotola in ceramica di colore lionato, è campita a graffito con lo stemma dei Tolomei: D'azzurro alla fascia d'argento accompagnata da tre crescenti dello stesso, due in capo ed uno in punta; in cuore, attraversante sulla fascia, uno scudetto d'oro, caricato d'un'aquila coronata di nero.
I Tolomei, di antica origine, furono presenti a Ferrara dagli inizi del ‘400, provenienti da Siena, e diedero origine ad una dinastia che si protrasse per secoli.
La ciotola appartiene ad un corredo di tipologia monastica postridentina propria del Seicento, forse commissionato per l’ingresso di una Tolomei in un monastero femminile a Ferrara, probabilmente quello di San Guglielmo, oggi scomparso, ma un tempo di grande importanza in città.
Cfr.: R. Magnani, La ceramica ferrarese tra Medioevo e Rinascimento, vol. secondo, Ferrara 1982, pag. 20, fig. 98