ASTA 91 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XV AL XIX SECOLO

ASTA 91 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XV AL XIX SECOLO

Friday 14 May 2021 hours 15:30 (UTC +01:00)
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  • Cristo crocifisso
    Lot 145

    ATELIER DI PETER PAUL RUBENS (Siegen, 1577 - Anversa, 1640)

    Cristo crocifisso

    Olio su tavola, cm. 105,5x73,5. Con cornice

    Al retro la tavola reca inciso sul legno il marchio della corporazione dei carpentieri di Anversa col motivo del castello e delle due mani.
    Il dipinto va ricondotto alla produzione di Rubens del secondo decennio del XVII secolo. L’impianto compositivo di questa superbo dipinto su tavola, più volte ripreso da Rubens e dal suo atelier, fu tradotto a stampa da Paul Pontius nel 1631 (in formato centinato, con la veduta di Gerusalemme sullo sfondo e l’aggiunta, ai lati della croce, degli angeli che scacciano i demoni) utilizzando un disegno preparatorio oggi conservato al museo Boymans van Beuningen di Rotterdam. Un disegno autografo a penna e acquarello bruno testimonia la genesi della tipologia a cui corrisponde anche il nostro dipinto, di cui sono note altre versioni più o meno estesamente autografe, fra loro sottilmente variate. Si ricordano soprattutto le redazioni della Wallace Collection di Londra, del Koninklijk Museum voor schinen Kunsten di Anversa, della Bob Jones University di Greenville e del Gemeentemuseum Hof van Busleyden a Malines.
    L’elevata qualità della presente versione consente di collocarla senz’altro all’interno dell’attività della bottega di Rubens sotto lo stretto controllo del maestro e di ipotizzare nei brani più felici perfino il suo diretto intervento.
    PROVENIENZA: Collezione privata, Roma.
    BIBLIOGRAFIA SPECIFICA: Il dipingere di Fiandra. Cento dipinti fiamminghi dal '400 al '700, catalogo della mostra a cura di D. Bodart, Roma 1999, n.88, pp 188 - 189.


  • Deposizione di Cristo nel sepolcro
    Lot 146

    PASQUALE OTTINO (Verona, 1578 - 1630)

    Deposizione di Cristo nel sepolcro

    Olio su tela, cm. 49x40. Con cornice

    Formatosi, insieme ad Alessandro Turchi, nella bottega veronese di Felice Brusasorci, dopo un’iniziale fase ancora legata ai modi del tardo manierismo veneto Pasquale Ottino, al pari dei “sodali” Marcantonio Bassetti e Alessandro Turchi, aggiornò il suo linguaggio pittorico in chiave naturalistica. Tale evoluzione include un’originale, ma evidente, fascinazione caravaggesca, legata a un altamente probabile, sebbene non documentato, soggiorno romano. La specializzazione, tipicamente veronese, nella pittura su supporto di pietra di paragone portò Ottino a sperimentare, ed esasperare, gli effetti di contrasto chiaroscurale e luministico, con una predilezione per l’ambientazione notturna di cui abbiamo un alto esempio in questa notevole Deposizione di Cristo nel sepolcro, di coinvolgente tragicità pur nella sua composizione elegantemente equilibrata. Si individuano qui chiari termini di raffronto con altre opere notturne di Ottino, quali la Resurrezione di Lazzaro della Galleria Borghese a Roma o la Deposizione di Cristo del Museo di Castelvecchio a Verona.

  • I bari
    Lot 147

    PITTORE CARAVAGGESCO, PRIMA META' DEL XVII SECOLO

    I bari

    Olio su tela, cm. 100x133,5

    Il dipinto è una replica coeva di notevole qualità del capolavoro giovanile di Caravaggio universalmente noto come "I bari", oggi conservato presso il Kimbell Art Museum di Fort Worth.

  • Tobiolo e l'angelo
    Lot 148

    DOMENICO FETTI (Roma, 1589 - Venezia, 1623)

    Tobiolo e l'angelo

    Olio su tavola, cm. 68x85

    Il dipinto è stato indipendentemente riconosciuto come opera di Domenico Fetti dai professori Riccardo Lattuada e Massimo Pulini.
    L'opera è accompagnata da indagine diagnostica effettuata dallo studio Emmebi di Roma.
    Il dipinto è corredato da Attestato di Libera Circolazione.

    L'opera costituisce una seconda versione autografa del dipinto oggi al Museo Hermitage d San Pietroburgo, eseguito su tavola come il nostro esemplare. Entrambi costituiscono un frutto prezioso della produzione più tarda del Fetti, al principio del terzo decennio del Seicento. La pennellata rapida e sciolta, l'arioso brano di paesaggio, lo studiato rapporto fra architettura e figura mostrano un'influsso particolarmente marcato della pittura veneta. Di questa magistrale composizione abbiamo testimonianza di altre due redazioni autografe, oltre quella oggi all'Hermitage, entrambe anticamente conservate in raccolte veneziane di primo piano: una, pure su tavola e di misure assai prossime a quelle del nostro esemplare (cm. 65x90), si trovava fino al 1850 nella collezione Barbarigo della Terrazza; un'altra è dcumentata da un'incisione settecentesca di Pietro Monaco che riporta la collocazione presso la collezione dei conti Giovannelli in Sant'Agostino. Tanto l'una quanto l'altra potrebbero ben coincidere con la raffinata opera su tavola qui in oggetto.
    BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO: E. Safarik, Fetti, Milano 1990, n. 14, p. 60.

    PROVENIENZA: Collezione privata, Roma.

  • Incontro di San Leone Magno e Attila
    Lot 149

    ARTISTA ATTIVO NELL'ITALIA MERIDIONALE, TERZO QUARTO DEL XVII SECOLO

    Incontro di San Leone Magno e Attila

    Olio su tela, cm. 158x210. Con cornice

    Le due notevoli grandi tele en pendant che qui si presentano in due lotti distinti e consecutivi, costituiscono al momento un rebus attributivo ancora da sciogliere, ma del quale è possibile riconoscere le coordinate basilari.
    Qualche residuo slancio naturalistico viene qui subordinato a un dinamismo orientato in chiave barocca, ma stemperato da una ricerca di solennità classicista declinata in un registro più rustico. Nelle due tele si può rinvenire un incontro fra gli echi profondi della coeva pittura napoletana e blande suggestioni nordiche e poussiniane. Vien fatto così di indirizzare la loro esecuzione verso un buon pittore attivo nel secondo Seicento in Italia meridionale, che mostra la conoscenza di Paolo Finoglio (ciclo dalla Gerusalemme liberata nel castello di Conversano) e Aniello Falcone, presentando significativi punti di contatto con Carlo Rosa (Battaglia di Clavijo, Cattedrale di Monopoli).

    PROVENIENZA: Collezione privata, Puglia.

  • San Giacomo sbaraglia gli infedeli nella battaglia di Clavijo
    Lot 150

    ARTISTA ATTIVO NELL'ITALIA MERIDIONALE, SECONDA META' DEL XVII SECOLO

    San Giacomo sbaraglia gli infedeli nella battaglia di Clavijo

    Olio su tela, cm. 158x210. Con cornice

    Vedi lotto precedente.

    PROVENIENZA: Collezione privata, Puglia.

  • San Girolamo nello studio
    Lot 151

    SCUOLA FIAMMINGA (O VENETA?), SECONDA META' DEL XVII SECOLO

    San Girolamo nello studio

    Olio su tela, cm. 112,5x112. Con cornice

    Questo dipinto di rimarchevole forza espressiva mostra un intreccio di speciale interesse tra una chiara radice fiamminga ed elementi italiani, riconducibili sia alla cultura figurativa veneta di secondo Seicento, sia alla coeva pittura lombarda. Lo spiccato plasticismo della figura, esaltato dalla quinta scura alle spalle del santo, richiama la pittura tenebrosa veneta, segnatamente Zanchi e Negri; d'altro canto l'accentuato naturalismo, che arriva a tratti a sfiorare la forzatura in senso grottesco dell'immagine, rivela una componente più specificamente lombarda, rilevabile per esempio nelle opere di Pietro Bellotti; il gusto del dettaglio e la ricchezza descrittiva, esaltati nel superbo brano di natura morta, nei volumi e nella lettera che sbuca illusionisticamente dalla libreria sullo sfondo, tradiscono peraltro una rifinitura compositiva e un'analiticità nella resa pittorica di marca decisamente nordica. Sembra tutt'altro che peregrino, in conclusione, ipotizzare per questa enerigica raffigurazione di San Girolamo nello studio, intento nello studio dei libri sacri, la mano di un artista fiammingo o olandese attivo nell'Italia settentrionale nella seconda metà del Seicento.

  • Baccanale
    Lot 152

    SCUOLA ROMANA, META' DEL XVII SECOLO

    Baccanale

    Olio su tela, cm. 97x131,5. Con conrnice

    Questa tela inedita di notevole qualità costituisce un rebus attributivo particolarmente intrigante. Il dipinto reca una vecchia attribuzione a Giovan Francesco Romanelli che, se dava conto di una certa rilevabile matrice pittorica cortonesca, come pure della raffinatezza della composizione, in realtà non trova stringenti termini di riscontro nel corpus del pittore. Inoltre la nostra tela esibisce altri caratteri distintivi che non si giustificano persuasivamente attraverso il riferimento a Romanelli: l'eleganza classicista di matrice poussiniana, in primo luogo, che trova conferma nelle analogie con opere di Charles-Alphonse Dufresnoy e François Perrier; ma anche certe generiche affinità riscontrabili con Pietro Testa, Andrea De Leone, Giacinto Gimignani e Pier Francesco Mola: una combinazione di elementi che fanno del nostro dipinto una sorta di piccola summa delle principali tendenze della pittura romana post-caravaggesca tra quarto e quinto decennio del secolo. Le studiate posture dei corpi nudi, le misurate espressioni dei volti, al limite della vaghezza, e le impalpabili relazioni di affetti che congiungono i vari attori di questo festino tutt'altro che sfrenatamente dionisiaco conferiscono un'aura misteriosa e un accento sin quasi malinconico alla scena, sospingendo la tela nell'alveo di quella propensione "filosofica" così presente nell'arte romana dell'epoca.
    PROVENIENZA: Collezione privata, Umbria.

  • Paesaggio estensivo con viandanti che attraversano un bosco e colline sullo sfondo
    Lot 153

    JAN FRANS (E PIETER?) VAN BLOEMEN, DETTO L'ORIZZONTE (Anversa, 1662 - Roma, 1749)

    Paesaggio estensivo con viandanti che attraversano un bosco e colline sullo sfondo

    Olio su tela, cm. 130x171,5. Con cornice

    Firmato sulla pietra in basso a sinistra: "JF. BLOEMEN FECIT".
    Jan Frans Van Bloemen e suo fratello Pieter giunsero a Roma verso il 1687, dopo un primo soggiorno italiano a Torino. Di lì sino al rientro ad Anversa di Pieter, tra la fine del 1692 e il principio del 1693, i due fratelli collaborarono spesso, pur svolgendo anche una prolifica attività autonoma, dividendosi i compiti fra le figure e gli animali di responsabilità di Pieter e il paesaggio affidato a Jan Frans (che in breve sarebbe diventato il pittore di paesaggio per eccellenza sulla scena artistica romana). Questo superbo paesaggio con carovana di viandanti, eseguito su tela “da imperatore”, sebbene rechi la firma del solo Jan sembra corrispondere alle caratteristiche dei dipinti riconducibili alla collaborazione dei due fratelli. In particolare vale la pena di segnalare qui le affinità con le sei grandi tele, di misure analoghe alla nostra, che si conservano presso il Palazzo di Propaganda Fide in Roma, in modo speciale quella al n. 5 del catalogo ragionato di Busiri Vici (p. 64, fig. 57), che presenta evidenti analogie col nostro nella composizione e nel paesaggio; ma anche con uno dei due Paesaggi laziali senza figure della Galleria Doria Pamphili (Busiri Vici, p. 65, fig. 58 e cat. 8). Per le figure appare puntuale il riscontro con i viandanti nella Campagna laziale all’imbrunire, pure nella Galleria Doria Pamphili (Busiri Vici, p. 68, fig. 63 e cat. 14). Al di là della presenza di Pieter, pur sempre ipotetica, all’interno di questo luminoso paesaggio di respiro veramente monumentale, resta comunque appropriata la sua rara collocazione nella produzione di Van Bloemen dell’ultimo decennio del XVII secolo, ancora agli inizi della sua straordinaria carriera romana.
    BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO: A. Busiri Vici, Jan Frans Van Bloemen Orizzonte e l’origine del paesaggio romano del Settecento, Ugo Bozzi Editore, Roma 1974.

  • Cristo nell'orto degli ulivi
    Lot 154

    STEFANO MATTIA LEGNANO, DETTO IL LEGNANINO (Milano, 1661 -1713)

    Cristo nell'orto degli ulivi

    Olio su tela, cm. 172x93. Con cornice

    L'opera è stata ricosciuta come autografa del Legnanino dal Dott. Alessandro Agresti.

    In questo notevole autografo della sua fase matura, collocabile nei primi anni del Settecento, il Legnanino adotta un registro espressivo di accentuato lirismo, che esalta originalmente l'intima corrispondenza fra l'abbandono estatico e dolcemente rassegnato di Cristo e il partecipe e consolante sostegno dell'angelo. Lo studiato equilibrio dell'impaginazione, con le diagonali incrociate deli due corpi, le figure allungate, la morbidezza delle pose, la classicità quieta e silente dei volti si collegano senza sforzo ad altre opere certamente autografe del Legnanino. In particolare l'angelo vale quasi una firma dell'artista, richiamando, tra i molti altri, quelli della Visitazione del Santuario della Madonna dei Miracoli di Saronno, dell'Annunciazione della chiesa di San Giacomo a Crema e quasi alla lettera quello della Madonna del Suffragio della chiesa di Sant'Antonino di Sulbiate. Per l'impianto luministico, il clima emotivo e il vincolo di affetti che unisce le figure principali vale la pena di ricordare qui anche il Sogno di San Giuseppe, oggi al Museo Civico di Novara.

  • Paesaggio laziale con pastori ed un castello diroccato
    Lot 155

    ANDREA LOCATELLI (Roma, 1695 - 1741)

    Paesaggio laziale con pastori ed un castello diroccato

    Olio su tela, cm. 100x120. Con cornice

    Questa grande tela può essere annoverata a pieno titolo fra i capolavori di Andrea Locatelli e spicca all'interno di quell'area cruciale della sua produzione dedicata alla rappresentazione della campagna laziale, coi suoi rilievi, i suoi ruderi, i suoi borghi in lontanza e naturalmente con la presenza quieta e discreta dei suoi pastori. Sulla scia di Van Bloemen, la poesia arcadica di Locatelli trova in questo paesaggio ampio, solenne e pervaso di luce un perfetto compimento, al quale le misure da"imperatore" della tela conferiscono un respiro e una monumentalità che trova pochi riscontri nella produzione dell'autore. Come segnalato da Busiri Vici nella sua pionieristica monografia, di questa composizione così riuscita Locatelli eseguì due versioni pressoché identiche e di qualità analoga: la nostra e quella che si conserva al Museo Borgogna di Vercelli, di misure ancora maggiori. Lo studioso collocava plausibilmente le due tele intorno al 1725-30, all'apice della maturità artistica di Locatelli.
    BIBLIOGRAFIA: M. Mosco, Les trois maniéres d'Andrea Locatelli, in "Revue de l'Art", n. 7, 1970, fig. 27; A. Busiri Vici, Andrea Locatelli e il paesaggio romano del Settecento, Ugo Bozzi Editore, Roma 1976, pp. 94-95, fig. 113, e cat. n. 55.
    PROVENIENZA: Collezione privata, Roma.


  • Riposo durante la fuga in Egitto
    Lot 156

    LUCA GIORDANO (Napoli, 1634 - 1705) E AIUTI

    Riposo durante la fuga in Egitto

    Olio su tela, cm. 88,5x128. Con cornice.

    Il dipinto è accompagnato da una scheda critica del Prof. Oreste Ferrari.
    Luca Giordano ebbe una particolare familiarità col tema della Fuga in Egitto, su cui tornò in molteplici occasioni mettendo in atto diverse soluzioni iconografiche e di impaginazione. Si reperiscono così all’interno del suo catalogo dipinti in cui il soggetto è sviluppato nel formato orizzontale o verticale e con varianti narrative di notevole interesse. Nella presente tela ritroviamo la soluzione, cara al pittore, del trasporto della Sacra Famiglia accompagnata da due angeli in una misera barca condotta da un umile barcaiolo. Il motivo della barca, assente nel racconto dell’episodio del Vangelo di Matteo, deriva dalle Meditationes Vitae Christi di San Bonaventura ed è ben poco ricorrente nella pittura italiana. Fu però assai gradito a Luca Giordano, che lo ripropose in molte delle sue raffigurazioni del soggetto, a partire dalla più celebre (Firenze, Palazzo Pitti), ma anche, tra le altre, nelle versioni oggi all’Indiana University Museum di Bloomington e nel Museo delle Belle Arti di Budapest. Particolarmente significativo appare il confronto tra lo scintillante dipinto qui in oggetto e la versione firmata e datata 1683 nel Palazzo Reale di Aranjuez, molto più grande di misura (cm. 205x365). L’evidente similitudine dal punto di vista compositivo ci consente di fissare con elevato margine di sicurezza la datazione agli stessi anni anche della nostra tela, che Oreste Ferrari, nello studio che accompagna l’opera, definì di qualità “finissima”.
    PROPRIETA': Collezione privata, Emilia.

  • Il commiato di Ettore da Andromaca
    Lot 157

    FRANCESCO FERNANDI, DETTO L'IMPERIALI (Milano, 1679 - Roma, 1740)

    Il commiato di Ettore da Andromaca

    Olio su tela, cm. 147x197. Con cornice.

    Il dipinto è stato confermato alla mano di Francesco Fernandi dal Prof. Giancarlo Sestieri (comunicazione alla proprietà).
    Questa tela monumentale rappresenta il soggetto, assai frequente nella pittura del Sei e Settecento, tratto dal Libro VI dell'Iliade in cui si narra l'addio di Ettore, comandante dell'esercito troiano, dalla moglie Andromaca e dal figlioletto Astianatte, in braccio alla nutrice, prima di partire per la battaglia contro i greci nella quale avrebbe perso la vita per mano di Achille. Riconosciamo qui i migliori tratti distintivi della pittura di Francesco Fernardi detto l'Imperiali, a partire dalla sua devozione nei confronti di Nicolas Poussin e Pietro da Cortona. La composizione presenta un mirabile equilibrio classicista che si richiama al modello supremo della Peste di Azoth di Poussin, oggi al Louvre, e le figure occupano lo spazio pittorico con una ponderata e composta teatralità che sembra idealmente preludere alla sensibilità neoclassica. Evidente la connessione dell'opera qui in oggetto con altre importanti opere dell'Imperiali, quali la tela dello stesso soggetto e il suo pendant raffigurante Veturia e Volumnia davanti a Coriolano entrambi provenienti dalla collezione Lemme e oggi conservate in Palazzo Chigi ad Ariccia, o Rebecca e Eliezer al pozzo, passato in asta da Christie's Londra il 24 ottobre 1986 (l. 118).
    PROVENIENZA: The Rev. W.T. Saward, Holme Pierpont Rectory, Nottingham, 1926; Christie's London, 24 giugno 1932, lot 96; Asta Christie's London, 30 Ottobre 1998, lotto 80; Collezione privata, Roma.

  • Nature morte con galli, anatre e conigli. Coppia di dipinti
    Lot 158

    GIOVANNI AGOSTINO CASSANA (Venezia, 1658 ca. - Genova, 1720)

    Nature morte con galli, anatre e conigli. Coppia di dipinti

    Olio su tela, cm. 117x87,5. Con cornice

    Questa bella coppia di nature morte di animali rientra a buon diritto nella produzione più matura di Giovanni Agostino Cassana. Veneziano di nascita, ma di formazione genovese, la pittura di Cassana si caratterizza per i toni caldi di memoria strozziana, arricchita da un’approfondita conoscenza della pittura olandese del Seicento. Chiari termini di paragone sono le analoghe versioni oggi rispettivamente conservate presso la collezione della Camera dei Deputati (n. inv. 77702) e al Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano.

  • Natività entro grande paesaggio invernale
    Lot 159

    SCUOLA FIAMMINGA, XVII SECOLO

    Natività entro grande paesaggio invernale

    Olio su tela, cm. 101x152. Con cornice



  • Aquile che cacciano un capriolo
    Lot 160

    SEGUACE DI FRANS SNYDERS

    Aquile che cacciano un capriolo

    Olio su tela, cm. 153x194. Con cornice

    Questa impressionante e monumentale scena di caccia, con possenti aquile che si contendono un capriolo morente, dipende strettamente dalle scene con animali e di caccia di Frans Snyders, che di questi generi fu il massimo specialista della pittura fiamminga del Seicento. In particolare nel nostro dipinto può essere riscontrato un riferimento esplicito alla superba tela di analogo soggetto di proprietà della Maison de la chasse et de la natue di Parigi e oggi conservato presso il Castello di Chambord.
    BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: S. Koslow, Frans Snyders. Peintre animalier et de natures mortes 1579-1657, Anversa 1995, pp. 312-313.

  • Paesaggio con Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino
    Lot 161

    SEGUACE DI NICOLAS POUSSIN, XVII SECOLO

    Paesaggio con Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San Giovannino

    Olio su tela, cm. 104x126

    L'opera costituisce una fedele replica antica di notevole qualità del dipinto di Nicolas Poussin oggi conservato presso il Musée du Louvre a Parigi.

  • Veduta costiera con barche, pescatori e faro sullo sfondo
    Lot 162

    SEGUACE DI CLAUDE LORRAIN, FINE DEL XVII SECOLO

    Veduta costiera con barche, pescatori e faro sullo sfondo

    Olio su tela, cm. 86,9x116,5. Con cornice



  • Paesaggio con grande arco roccioso e figure
    Lot 163

    ANDREA LOCATELLI (Roma, 1695 - 1741), ATTRIBUITO

    Paesaggio con grande arco roccioso e figure

    Olio su tela, cm. 108x101,5

    >Questo raffinato paesaggio, in cui le figurette sono immerse in una natura grandiosa e piena di animazione, testimonia felicemente il ruolo esercitato dall'esempio di Salvator Rosa sulla pittura di Andrea Locatelli. Troviamo qui una brillante commistione di gusto arcadico-pastorale e senso pre-romantico del pittoresco, che costituiscono gli elementi più vitali della poetica locatelliana e più in generale del paesaggio italiano settecentesco. Confronti trasparenti possono essere istituiti tra il nostro dipinto inedito e opere di Locatelli come i due Paesaggi rocciosi con fiume e figure (Busiri Vici, nn. 66 e 67), i due Paesaggi con arco naturale, pastore e armigeri (Id., nn.78 e 120) e il Paesaggio con quattro figure davanti a una roccia (Id., n. 155).
    BIBLIOGRAFIA: A. Busiri Vici, Andrea Locatelli, Ugo Bozzi Editore, Roma 1976.

  • Flora o Allegoria della Primavera
    Lot 164

    SCUOLA EMILIANA, SECONDA META' DEL XVII SECOLO

    Flora o Allegoria della Primavera

    Olio su tela, cm. 100x75. Con cornice

    PROVENIENZA: Collezione privata, Lombardia.

  • Sibilla Tiburtina
    Lot 165

    SEBASTIANO CONCA (Gaeta, 1680 - Napoli, 1764)

    Sibilla Tiburtina

    Olio su tela, cm. 63,5x48,5

    In questo raffinato dipinto Sebastiano Conca ci presenta l'effigie della Sibilla Tiburtina in un tipico formato da quadreria. Questa composizione particolarmente riuscita fu oggetto da parte di Conca di almeno un'ulteriore piccola redazione su rame (passata in asta da Pandolfini, in coppia con un'altra Sibilla, il 20/04/2011, l.450) e fu tradotta a stampa da Girolamo Carattoni alla fine del XVIII secolo. Per l'aggraziata classicità della composizione e l'eleganza della conduzione pittorica il dipinto trova significativi e stringenti riscontri nel corpus di Conca, tra cui meritano di essere ricordati l'Allegoria della Pace del Museo Nazionale di Varsavia, la Sibilla del Museum of Fine Art di Boston e l'Allegoria della Fama della Galleria dell'Accademia di San Luca di Roma.
    PROVENIENZA: Collezione privata, Calabria.


  • Paesaggio con riposo durante la fuga in Egitto e veduta di Tivoli sullo sfondo
    Lot 166

    SEGUACE DI NICOLAS POUSSIN, SECONDA META' DEL XVII SECOLO

    Paesaggio con riposo durante la fuga in Egitto e veduta di Tivoli sullo sfondo

    Olio su tela, cm. 67x104,5. Con cornice



  • Ritratto di giovane gentiluomo in armatura
    Lot 167

    SCUOLA ROMANA, SECONDA META' DEL XVII SECOLO

    Ritratto di giovane gentiluomo in armatura

    Olio su tela, cm. 79x63. Con cornice antica

    Questo notevole ritratto è stato attribuito dal Prof. Giancarlo Sestieri ad Antonio Franchi detto il Lucchese (Villa Basilica, Lucca, 1634 - Firenze, 1709). Più di recente la tela è stata riferita anche a Jacob Ferdinand Voet (Anversa, 1639 - Parigi, 1689). Senza voler sciogliere in questa sede il dubbio attributivo, sembra comunque opportuno collocare questo sontuoso dipinto, di smagliante fattura pittorica, all'interno della migliore produzione ritrattistica eseguita in ambito romano negli ultimi decenni del XVII secolo.

  • San Paolo con spada e libro
    Lot 168

    ANTONIO ZANCHI (Este, 1631 - Venezia, 1722), ATTRIBUITO

    San Paolo con spada e libro

    Olio su tela, cm. 100x82,5. Con cornice



Lots from 145 to 168 of 289
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ASTA 91 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XV AL XIX SECOLO

INFO


ASTA 91 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XV AL XIX SECOLO


Inizio Asta

14 maggio 2021 ore 15:30 CEST


Luogo

Bertolami Fine Arts srl

Piazza Lovatelli, 1

00186 Roma

Italia


Esposizione

Visibile da lunedì 10 maggio a giovedì 13 maggio 2021 nei seguenti orari: 10:30-13:30 / 15:00-18:30 presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.


Offerte pre-asta

Le offerte potranno essere effettuate sino alle ore 12:00 CEST del 14 maggio 2021.


Diritti D'asta: 26%


Sessions

  • 14 May 2021 hours 15:30 SESSIONE UNICA (1 - 289)

Exhibition

Esposizione


Visibile da lunedì 10 maggio a giovedì 13 maggio 2021 nei seguenti orari: 10:30-13:30 / 15:00-18:30 presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.

Buyer's Premium

Diritti D'asta: 26%

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INFORMAZIONI SULL’ASTA 91


1. Modalità di partecipazione

L’asta sarà battuta il 14 maggio 2021 a partire dalle ore 15,30 CEST presso la sede di Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli, 1 – Roma.


Sono previste le seguenti modalità di partecipazione: telefonica, online previa registrazione sul nostro sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner (vedi elenco sotto riportato), tramite offerta scritta fatta pervenire entro le 12,00 CEST di venerdì 14 maggio.

 

a. Partecipazione in sala

Eventuali limitazioni per la partecipazione in sala, per il contenimento della pandemia da Covid 19, saranno attuate nel pieno rispetto delle disposizioni di legge del futuro DPCM che regolamenterà il mese di maggio per la Regione Lazio. 

 

b. Partecipazione telefonica

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta tramite telefono guidati da un nostro operatore. Per accedere a questa modalità di partecipazione sarà necessario prenotarsi entro le 12,00 CEST di venerdì 14 maggio specificando i lotti per i quali si intende entrare in gara e un recapito telefonico. I clienti così prenotati saranno chiamati al numero di telefono da loro indicato alcuni lotti prima di quelli per cui avranno manifestato interesse

Per prenotare la partecipazione telefonica contattare il numero di telefono +39 0632609795 oppure tramite posta elettronica scrivendo ai seguenti indirizzi e-mail: info@bertolamifineart.com -  amministrazione@bertolamifineart.com

 

c. Partecipazione online attraverso il nostro sito o i portali partner

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta registrandosi sul nostro sito www.bertolamifineart.com oppure sui seguenti portali partner: 

Arsvalue, Bidspirit, Drouot, Invaluable, Live Auctioneers, The Saleroom.


 d. Partecipazione tramite offerta scritta

È infine possibile formulare le proprie offerte per iscritto compilando l’apposito modulo di offerta per procura ( https://auctions.bertolamifinearts.com/docs/Modulo-Offerta-2018.pdf ) o anche tramite testo libero. Le offerte scritte dovranno essere ricevute da Bertolami Fine Arts entro le ore 12,00 CEST di venerdì 14 maggio e potranno essere trasmesse tramite e-mail (amministrazione@bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com), fax (+39 063230610), per posta o consegnate presso i nostri uffici di Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma. L’offerta scritta ha il valore di autorizzazione al banditore ad effettuare offerte per conto del firmatario. 

 

 2. Offerte pre asta

Dalla data di pubblicazione del catalogo online sino alle ore 12,00 CEST di venerdì 14 maggio è possibile:

cominciare ad effettuare offerte sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner come elencati al punto c del paragrafo 1

inviare le offerte scritte di cui al punto d del paragrafo 1

Nel caso di:


 a. unica offerta pre asta su un lotto

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato alla base d’asta anche ove l’unica offerta pervenuta fosse di importo superiore (l’importo dell’offerta pre asta indica infatti l’offerta massima che l’offerente è disposto ad effettuare) 

Esempio: base d’asta € 1.000 – Unica offerta pre-asta € 1.500 – Aggiudicazione a € 1.000

 

b. offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto 

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta con data anteriore 

 

c. offerte pre asta multiple di importi diversi su un medesimo lotto

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta più alta a un prezzo di aggiudicazione calcolato aggiungendo all’importo dell’offerta immediatamente inferiore un incremento prestabilito nella tabella pubblicata in calce.

Esempio: offerta cliente A € 1.270, offerta cliente B € 1800. Vince il cliente B non al prezzo di aggiudicazione di € 1.800 ma di € 1.370. Viene cioè applicato all’importo dell’offerta immediatamente inferiore l’incremento automatico di € 100 previsto dalla tabella quando le offerte sono comprese nello scaglione € 1.000-1.999. 

 

 3. Modalità di pagamento

Gli acquirenti dei lotti vincenti potranno scegliere tra le seguenti modalità di pagamento:

 assegno bancario o circolare non trasferibile intestato a Bertolami Fine Arts s.r.l. (nel caso di pagamenti effettuati tramite assegni esteri aggiungere € 10 all’importo della fattura);

 carta di credito (Visa, MasterCard e American Express);

 Paypal

 Bonifico bancario a favore di Bertolami Fine Arts S.r.l. presso: BPER Banca - Agenzia 28 - IBAN: IT18R0538705006000035185964 - SWIFT/BIC BPMOIT22XX oppure BANCO DESIO - IBAN: IT58J0344003209000000192600 - SWIFT/BIC BPSPIT31XXX (nel caso di pagamenti effettuati tramite bonifico extra-europeo aggiungere €10 all’importo della fattura)

Nota bene:

le fatture pagate tramite assegno, contanti o bonifico bancario sono esenti dal pagamento delle tasse amministrative del 3,5%

 

4. Diritti d’asta

L’acquirente corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta pari al 26% del prezzo di aggiudicazione di ciascun lotto. 

Sui lotti acquistati tramite partecipazione on line sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner si applicherà un’ulteriore commissione così quantificata:

Arsvalue (www.arsvalue.com) +3% del prezzo di aggiudicazione


5. Costi ulteriori

I costi di spedizione, eventuali costi doganali, nonché i costi relativi alle pratiche da istruire per il rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di qualsiasi autorizzazione ministeriale preventiva richiesta per l’esportazione dei lotti aggiudicati sono a carico del compratore. 

Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i beni dovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente.

 

6. Rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di altra autorizzazione ministeriale necessaria per l’esportazione dei beni aggiudicati 

La consegna dei lotti al di fuori dei confini italiani potrebbe essere soggetta alle norme stabilite dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs. 42/2004 e ss.mm.ii.) in materia di esportazione dei beni di interesse culturale. Pertanto, nel caso in cui il bene acquistato presentasse caratteristiche tali da richiedere per la sua uscita definitiva dal territorio della Repubblica Italiana una qualsiasi forma di autorizzazione ministeriale, i tempi di rilascio di tale autorizzazione saranno regolati dall’Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte del Ministero della Cultura. 

Tali tempi di rilascio vanno mediamente calcolati nell’ordine di 60/90 giorni dal giorno dell’apertura della pratica per un Attestato di Libera Circolazione (art.68 del Codice dei Beni Culturali) e di 30 giorni per un’Autocertificazione. La pratica viene aperta solo all’avvenuto pagamento del bene e dietro esplicita autorizzazione dell’acquirente. 

 

 7. Condizioni di vendita

Le condizioni di vendita che regolano il rapporto tra Bertolami Fine Art e la gentile clientela che prenderà parte alle aste sono pubblicate in ogni catalogo. Poiché esse si intendono automaticamente accettate dal momento della partecipazione all’asta, si prega di leggerle con attenzione al seguente link: https://auctions.bertolamifinearts.com/it/cnt/2/condizioni-di-vendita-italia/ 

In caso di discordanza tra la versione delle condizioni di vendita pubblicata su catalogo cartaceo e quella pubblicata su catalogo online, prevale la versione online. 


 Pubblicazione dei risultati d’asta

L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, a soli fini informativi, entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

Bidding increments

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