ASTA 17 - ANTIQUARIATO E SELEZIONI D'ALTA EPOCA
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Lot 1 Scultura in marmo raffigurante donna che si spoglia, XX secolo. H 115 cm base 30 cm.
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Lot 2 Lume a petrolio con campana in vetro dipinta a mano con paesaggi nei toni del grigio, XIX secolo, Napoleone III. Fusto in bronzo dorato in oro zecchino. H cm 62,5. Base cm 14. Diametro di campana cm 25,5
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Lot 3 Olio su tela applicata a tavola raffigurante Adorazione dei Magi, Giuseppe Sciuti (Zafferana Etnea, 26 febbraio 1834 – Roma, 13 marzo 1911). Cm 60x46, in cornice cm 70,5x56,5 Dipinto che è estraneo ai soggetti della classicità greco-romana. Sciuti assume in questo, toni più domestici, meno enfatici. La Madonna dal volto di una giovane madre siciliana, che guarda intensamente il proprio bimbo che dorme, fa trasparire un momento di chiara intimità. I magi ammirati sono partecipi di un momento di benevolenza affettuosa. La stesura, un bozzetto, meno sottoposta al controllo dell’ornato disegno, è veloce e quasi istintiva. L’impasto grumoso dei pigmenti ci riporta a una pittura a macchia, estranea alla pratica scenografica dei grandi dipinti che Sciuti amava concepire. La densità corposa della pennellata esalta l’effetto luministico che con perizia cromatica accosta le macchie scure a quelle più chiare, con l’uso sapiente del bianco. Il tutto ci riporta a un’ambientazione quasi familiare, ma di grande qualità pittorica , che rimanda alle esperienze di Firenze e Napoli. In cornice mezza canna siciliana del XIX secolo. ASORstudio
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Lot 4 Specchiera in legno dorato a due candele, XVIII/XIX secolo. Scolpite ed intagliate con aquile coronate. Specchio coevo. Cm 56x54
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Lot 5 Specchiera in legno dorato a due candele, XVIII/XIX secolo. Scolpite ed intagliate con aquile coronate. Specchio coevo. Cm 56x54
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Lot 6 Tavolinetto antico Art Nouveau di Louis Majorelle, Francia, periodo Liberty. In legno con intarsi in legno chiaro. Firmato sull'angolo destro del piano L. Majorelle. H cm 80x85x60
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Lot 7 Trittico fondo oro su tavola raffigurante Madonna con a latere i Santi Pietro e Paolo, Sicilia, XV secolo. Pittore siciliano della cerchia di Roberto Di Oderisio. In tavola a punte semigotiche .Cm 45 x 43
Roberto D’Oderisio (1335 ca - Napoli 1386 ca) può essere considerato il più importante artista napoletano sul quale confluisce la cultura giottesca e senese.
La ricerca volumetrica e l’attenzione ai valori cromatici e luminosi sono stati determinanti per la sua formazione, e in particolare nel dipinto in esame, questi elementi sono evidenti e tali da poterlo denominare un epigono trecentesco della scuola giottesca napoletana.
Egli poté attingere a tali conoscenze pittoriche, e farle proprie, in quanto Giotto e alcuni suoi allievi, tra cui Maso di Banco, furono a Napoli tra il 1329-34 per i lavori di Castel Nuovo.
Assorbe la definizione spaziale, soprattutto da Maso e trae suggerimenti per la propria pittura, resa efficace attraverso la stesura di piani di luce, su cui fare risaltare la costruzione di figure, per mezzo di valori cromatici accostati.
Luminosità e composizione equilibrata è quello che scaturisce da questa impostazione e in particolare dall’opera in oggetto.
Nella cancelleria di Roberto I D’Angiò, nella prima metà del XIV secolo, Oderisio è citato quale “familiaris et magister pictor noster”, da ciò si può desumere l’importanza che egli ebbe presso la corte angioina per il suo curriculum di opere. La crocifissione di Eboli, presso la chiesa di San Francesco, è l’unica opera firmata a noi pervenutaci.
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Lot 8 Dipinto ad olio su rame raffigurante marina con barche e personaggi, XVIII secolo, Olanda. Cm 16x20,5. In cornice 24,5x28,5.
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Lot 9 Incisione ad acquaforte a punta secca, Salvator Rosa (Napoli 1615-Roma 1673) raffigurante uomo con bastone e due personaggi seduti di cui uno di spalle. Monogramma a sinistra. Tratto da "Diverse figure ". Incisione all’acquaforte da lastra di rame, mm140x90, in cornice mm 265x180. Ottima incisione da rame stampata in carta coeva, di II stato. La raccolta di “Diverse figure” è senza dubbio l’opera grafica più famosa di Salvador Rosa, già in epoca considerata un modello per i giovani artisti ed in essa si svolgono temi già trattati da molti incisori quali Callot, Della Bella e Liagno. Una lettera al proprio amico Ricciardi, datata 1656, permette di datare con sicurezza questa serie di figurine. Si contano 61 modelli di incisioni successivamente portate a 72.
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Lot 10 Incisione ad acquaforte a punta secca, Salvator Rosa (Napoli 1615-Roma 1673) raffigurante uomo con bastone a sinistra e spada a destra, tratto da "Diverse figure ". Incisione all’acquaforte da lastra di rame, mm140x90, in cornice mm 265x180. Monogrammata a sinistra e numerata a destra 53(1656/58).
Ottima incisione da rame stampata in carta coeva, di II stato. La raccolta di “Diverse figure” è senza dubbio l’opera grafica più famosa di Salvador Rosa già in epoca considerata un modello per i giovani artisti ed in essa su svolgono temi già trattati da molti incisori quali Callot, Della Bella e Liagno. Una lettera al proprio amico Ricciardi datata 1656 permette di datare con sicurezza questa serie di figurine. Si contano 61 modelli di incisioni successivamente portate a 72.
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Lot 11 Incisione ad acquaforte a punta secca Salvator Rosa (Napoli 1615-Roma 1673) raffigurante donna che si copre il viso, tratto da "Diverse figure " Incisione all’acquaforte da lastra di rame, mm140x90, in cornice mm 265x180. Monogrammata a sinistra e numerata a destra 47(1656/58).
Ottima incisione da rame stampata in carta coeva, di II stato. La raccolta di “Diverse figure” è senza dubbio l’opera grafica più famosa di Salvador Rosa già in epoca considerata un modello per i giovani artisti ed in essa su svolgono temi già trattati da molti incisori quali Callot, Della Bella e Liagno. Una lettera al proprio amico Ricciardi datata 1656 permette di datare con sicurezza questa serie di figurine. Si contano 61 modelli di incisioni successivamente portate a 72.
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Lot 12 Incisione ad acquaforte, Stefano Della Bella ( Firenze 1610- 1664 Firenze). Incisione firmata in basso a sinistra raffigurante scene di vita quotidiana e popolare. In basso a matita scritta che indica la numerazione del Catalogo ragionato “De Vesme Alexande", mm 145x135, in cornice mm 245x160. Buona incisione da rame.
Stefano Di Bella, scolaro del Gianbologna scultore, fu un autodidatta che prese a studiare il Callot da cui fu molto influenzato. Può considerarsi un grafico puro del suo tempo in quanto si dedicò interamente alle opere incisorie ed ai disegni. Molto famoso in Francia fu attento osservatore di tutti i suoi contemporanei italiani, fiamminghi , francesi e lavorò molto per gli stampatori francesi. Roma, Firenze, Parigi, lo videro operare con gran successo . Le sue opere sono catalogate nel “ De Vesme Alexande”
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Lot 13 Incisione ad acquaforte, Stefano Della Bella ( Firenze 1610- 1664 Firenze). Incisione ovale all’acquaforte raffigurante Stalliere nero con cavallo arabo 100x72 mm. Buona incisione da rame . Stefano Di Bella, scolaro del Gianbologna scultore, fu un autodidatta che prese a studiare il Callot da cui fu molto influenzato . Può considerarsi un grafico puro del suo tempo in quanto si dedicò interamente alle opere incisorie ed ai disegni. Molto famoso in Francia fu attento osservatore di tutti i suoi contemporanei italiani, fiamminghi , francesi e lavorò molto per gli stampatori francesi. Roma, Firenze, Parigi, lo videro operare con gran successo . Le sue opere sono catalogate nel “ De Vesme Alexande”. ASORstudio
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Lot 14 Incisione ovale raffigurante due putti baccanti, Pietro Testa detto il Lucchesino (Lucca 1611 - Roma 1650). Incisione all'acquaforte. Diametro mm 172x135. In cornice noce con inserti in ottone agli angoli cm 30x39,5.
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Lot 15 Incisione raffigurante Fuga in Egitto di Pietro Aquila (Marsala 1650- Roma 1692). Incisione all'aquaforte. Mm 140 X181, in cornice noce con inserti in ottone agli angoli CM 30x39,5.
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Lot 16 Coppia di potiche Biedermeier in legni chiari con dettagli, pomo e base ebanizzati. Con coperchio h 62X50.
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Lot 17 Trittico composto da orologio e coppia di candelieri a 5 luci con inserti in porcellana nei colori del Sevres, Napoleone III, metà XIX secolo. Orologio H cm 48. Base cm 32x19. Candelieri H cm 44. Funzionante, da revisionare
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Lot 18 Tondo in ottone dorato in cornice di legno ebanizzato De Nuptis mercurii et philologiae, fine XVIII secolo.
Raffigurazione dell’ascesa in cielo di Filologia per sposare Mercurio, dio dell’eloquenza, in riunione con le arti liberali. Fa da sfondo un paesaggio architettonico con la tecnica del bassorilievo stiacciato su rame che rende un grande senso di profondità e rilievo. Celebrano l’evento le sette arti liberali: grammatica, dialettica, retorica, il “Trivio”, aritmetica, geometria, astronomia e musica, il “quadrivio”.
Tondo dorato stiacciato, diametro cm 15, in cornice diametro cm 25,.
Piccole mancanze di oro per l’uso. -
Lot 19 Fuga in Egitto in teca, in cera e stoffa, Sicilia, Trapani, metà del XVIII secolo. Teca coeva Luigi XV in legno dorato Luigi XV. H cm 47 x35, profondità cm 7.
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Lot 20 Piccolo presepe in teca di vetro, anni 50. Cm 18
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Lot 21 Presepe in terracotta composto da 11 pezzi, inizi XX secolo, Caltagirone
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Lot 22 Scultura in marmo bianco raffigurante angelo, Sicilia, XVI secolo. H cm 70, con la com 156. Mancanze
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Lot 23 Scultura in bronzo a cera persaraffigurante Ludwig van Beethoven, fine XIX Secolo. H Cm 45 x 35, con base in marmo H cm 55.
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Lot 24 Gruppo di 6 sedie e 2 capitavola, XIX secolo, Olanda. Con intarsi floreali in legni chiari sul fronte e sul retro.