Asta 11- Antiquariato
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Lot 290 Bernardo Keilhau detto Monsù Bernardo (Helsingborg 1624- Roma 1681) (attribuito). Diogene con lanterna. 130x101, Olio su tela. Si ringrazia per autorevole parere orale la Dott.ssa Minna Heimbürger di prossima pubblicazione.
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Lot 291 Jan Franz van Bloomen (Anversa 1662-Roma 1740) detto "l'Orizzonte". Attrib. Paesaggio con personaggi. 60x75, olio su tela. "Pittore di origine fiamminga, dopo essere stato a Parigi e Lione, si recò a Roma, insieme al fratello Pieter, dove la sua presenza è documentata sin dal 1686. Le sue opere sono lo specchio e del tempo che visse. Infatti esse sono il riflesso di quella società arcadica che anelava a un'esistenza che vede l'arte quale fonte di serena tranquillità e di ispirazione classica in reazione agli eccessi formalistici del barocco. La sua espressione pittorica trae fonte è origine da una radice prettamente fiamminga , essa si caratterizza con una estrema riservatezza e precisione da cui emergono ordine , chiarezza e eleganza formale. In poche parole, un realismo analitico che il suo pennello concretizza raffigurando vedute di paesaggi romani e laziali. I motivi pittorici lo fanno apparire simile a Gaspard Dughet (Roma 1615-1675), rivelando un temperamento romantico sottoposto a una disciplina classica nelle luci, nelle ombre, nello scenografie panoramiche che gli valsero il soprannome “Orizzonte”. Fu tra i paesisti fu tra i più apprezzati ."STUDIO ASOR
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Lot 292 Carlo Saraceni (Venezia, 1585 – Venezia, 1625). Elia, il profeta della preghiera. 134x156, olio su tela. Siglato e datato 1620 in basso al centro"Il dipinto in questione è uno dei pochi dell'Autore ad essere datato (1620) e siglato con monogrammi. Senz'altro inedito, nuovo tassello nella ricerca della biografia di questo artista e nell'organizzazione della sua bottega, in cui collaborava Jean Le Clerc. Essendo l'opera datata poco prima della morte del pittore, in essa possiamo definire tutti i canoni stilistici del Saraceni che, nonostante la buona conoscenza con il Caravaggio, lo segue ma non lo imita, facendo propria la luce chiarosculare, metabolizzandola e rielaborandola per mezzo della sua formazione artistica veneziana. Permane infatti nei suoi dipinti la coloristica veneta che non giunge mai, come in quest'opera, alla drammaticità plastica dei caravaggisti, per esprimere e trasmettere allo spettatore un pathos che non è mai eccessivamente tragico ma volto tutto ad esprimere il racconto fattuale nella sua globalità e nella sua narrazione."STUDIO ASOR
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Lot 293 Attr. Antonio Bellucci (Pieve di Soligo, 1654 – Pieve di Soligo, 1726). Susanna e i Vecchioni. 120X194, olio su tela.
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Lot 294 Mario Nuzzi detto Mario de' Fiori (Roma 1603-1673 Roma). "Trionfo di fiori con frutta, selvaggina e gioco di putti". 140x107, olio su tela. "Protagonista assoluto di primo piano, colui il quale affermò il genere fiorante delle nature morte si da poterne portare di diritto il nome "Mario dei Fiori". Pittore barocco, allievo del pittore caravaggesco Tommaso Salini, maturò una sapienza culturale e scientifica, oltre che artistica, che gli permise di avere le più importanti committenze dell'epoca."STUDIO ASOR
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Lot 295 Franz Codin detto Francesco Codino (Francoforte, 1590 – Milano, dopo 1631). Natura morta di crostacei. 71X86, olio su tela. "Questa natura morta disposta su due piani, disorganizzata, senza una disposizione decorativa ma con oggetti posti in maniera essenziale sembra avere un carattere illustrativo e didattico. La definizione accurata dei particolari fisiologici ha un carattere quasi scientifico e potrebbe essere stata composta per essere utilizzata al fine di ricavare delle incisioni a carattere scolastico. Spesso Codin ripete alcune parti delle sue composizioni in altri dipinti che andava facendo, miscelandoli con altri generi. Destrutturando e strutturando inseriva in alcuni dipinti, particolari di altri già fatti. Tale procedimento era spesso adottato da parecchi pittori del XVII secolo. Infatti nella nostra opera alcuni esemplari quali il granchio, gamberi ect. appaiono spesso in altre sue composizioni, per cui possiamo affermare che l’attribuzione è probabilmente certa. Inoltre anche la tavolozza trova riscontro in altri dipinti. La partizione raffigurativa semplice e arcaica, in maniera apparentemente casuale, riesce ordinata e comunque gradevole, per la coloristica non molto varia ma consona nell’accostamento dei colori tecnicamente ben disposti. Codin dopo l’apprendistato presso la Bottega di Daniel Soreau e Peter Binoit, si trasferì in Lombardia, dove ha avuto modo di conoscere Panfilo Nuvolone (Cremona, 1581 – Milano, 1651) suo contemporaneo, e come lui si affermò diffondendo il genere delle nature morte."STUDIO ASOR
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Lot 296 Giuseppe Recco (Napoli, 1634 - Milano, 1695), Natura morta di pesci. 67x67, olio su tela
"Uno dei maggiori rappresentanti della natura morta napoletana, la cui produzione artistica é vastissima e variegata; specialista di nature morte con pesci.
La sua formazione trova riferimenti vari essendo venuto a contatto con la cultura e gli ambienti romani, spagnoli e fiamminghi.
Infatti, il dipinto in questione torva elementi tipici fiamminghi nel trattamento coloristico. Inoltre da notare come l'umile materia della natura morta viene trasfigurata con tocchi di luce sul fondo chiaro-scurale e assurge a dimensioni neocaravaggiste, trascendendo da influenze barocche tipiche del suo tempo. Luce, colore e brillantezza sono i canoni della sua pittura."STUDIO ASOR -
Lot 297 Jan van Kessel il Vecchio (Anversa, 1626 – Anversa, 1679), attribuito. Tondo di Gioco di putti con natura morta di frutta. Diametro cm 22 Olio su tavola. In cornice.
"Nipote di Jean Brughel il Vecchio, in questo piccolo tondo, anche se é estraneo al genere a lui consueto, sono visibili i suoi tratti pittorici e la assidua cura dei particolari, significativo il piccolo cesto di natura morta di frutta posto alla sinistra che testimonia la grande capacità del pittore nel rappresentare il mondo naturale. Anche le farfalle che i bimbi inseguono, cercando di afferrarle, denotano l'amore del pittore per la dovizia minuziosa dei dettagli. Gran parte dei dipinti dI Kessel raffigura in maniera esatta e talvolta quasi scientifica i particolaru, esempio di finezza ed esatta esecuzione."STUDIO ASOR -
Lot 298 Luca Giordano (Napoli 1634- 1705), Attr. Rebecca al pozzo incontra Eliezer, scena biblica. 33x41, pittura su vetro.
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Lot 299 Vaso in porcellana bianco e dorato. Inizi XX secolo. H cm 34. Filatura alla base.
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Lot 300 Vaso decò in bachelite nera.H cm 37, base cm 21, bocca cm 26.
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Lot 301 Vaso in opaline bianco e rosa dipinto a fiori, Inghilterra, fine XIX Secolo. h cm 28
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Lot 302 Monocolo in madreperla iridata, fine XIX secolo.
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Lot 303 John Parcher 1868. Birmingham. Inghilterra. Binocolo. Le Jockey Club. Paris.
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Lot 304 Binocolo da teatro in tartaruga. Piccole mancanze al manico.
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Lot 305 Binocolo da teatro in tartaruga. Fine XIX secolo.
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Lot 306 Binocolo in tartaruga, fine XIX secolo. Ball black & C New York.
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Lot 307 Divano e due poltrone, Luigi Filippo, primi 900, in legno dorato a foglia. Foderato in tessuto fondo blu. Divano H cm 105, larghezza cm 168, profondità cm 60. Poltrone H cm 110, larghezza cm 70, profondità cm 55.
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Lot 308 Due poltrone bergère in legno dorato, primi XIX. Foderato in tessuto di colore beige e verde. H Cm 106. Larghezza Cm 75. Profondità Cm 62.
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Lot 309 Orologio a pendolo da terra con cassa in legno, XIX secolo. H cm 205, base 25x45.
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Lot 310 Coppia di specchiere in legno nero ebanizzato con bordature e cimasa in foglia oro, XIX secolo, Sicilia. H cm 135x96.
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Lot 312 Comodino con serranda a scomparsa superiore. In legno di mogano con marmo grigio scuro bardiglio al piano. H cm 81x38x38.
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Lot 313 Coppia di sedie in stile chippendale, XX secolo. Struttura in legno tartarugato, seduta rivestita in tessuto vellutato. H Cm 120x60x45.
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Lot 314 Piccola credenza laccata, inizi XX secolo. H cm 103x77x35.