Lotto 108 | CANELLA GIUSEPPE (1837 - 1913) Paesaggio montuoso allo spuntar dell'aurora....

Capitolium Art - Via Carlo Cattaneo 55, 25121 Brescia
ASTA 168 - SOLO ONLINE E TELEFONO - VISIONE DEI LOTTI SU APPUNTAMENTO Prima Sessione 4 Febbraio
martedì 4 febbraio 2014 ore 11:00 (UTC +01:00)

CANELLA GIUSEPPE (1837 - 1913) Paesaggio montuoso allo spuntar dell'aurora....

CANELLA GIUSEPPE (1837 - 1913) Paesaggio montuoso allo spuntar dell'aurora. Olio su cartone pressato. Cm 38,00 x 27,00. Questo paesaggio, collocabile agli anni trenta e quaranta dell'ottocento, si ricollega all'esperienza fondamentale per l'artista dei viaggi in Trentino, in Tirolo e nella zona del Lago Maggiore. Ne sono risultati, come in questo caso, tra gli esiti più alti della sua pittura, concentrati in una resa moderna del paesaggio interpretato come stato d'animo. E' stata recentemente notata la possibilità di un rapporto con Jean Baptiste Camille Corot, legata anche al fatto che nel 1834 erano entrambi nel Trentino e nel Lago di Garda ( si veda a riguardo: Corot e Canella, la nostalgia del Lago). La scelta molto efficace di immergere la natura nella luce particolarissima dell'aurora ricollega il presente dipinto ad uno dei capolavori di Canella, il grande paesaggio esposto a Brera nel 1839 con il titolo Lo spuntar dell'aurora veduto nella campagna di Roma, entrato nelle collezioni dell'Accademia du Brera con il legato del grande collezionista Stefano Stampa, figliastro di Alessandro Manzoni. Rispetto al grande formato del quadro di Brera, la piccola dimensione consente al pittore di concentrarsi di più sugli effetti di luce e sui risvolti lirici di un'immagine struggente che ci appare evocata attraverso il velo del ricordo. Bibliografia di riferimento. M. Botteri Ottaviani, G. Marini, F. Mazzocca (a cura di), Corot e Canella, la nostalgia del lago, Riva del Garda, Museo Civico, 2008. F. Mazzocca (a cura di), Pinacoteca di Brera. Dipinti dell'Ottocento e Novecento. Collezioni dell'Accademia e della Pinacoteca, Electa, Milano 1993. Si ringrazia Fernando Mazzocca per aver confermato per iscritto l'autenticità dell'opera.