Lotto 151 | Andrea Locatelli (Roma, 1695 – Roma, 1741), Capriccio architettonico con figure

Telearte - Piazzale Ammiraglio Bergamini 10, 00136 Roma
Fine Paintings Fine Paintings - Seconda Sessione
venerdì 4 novembre 2022 ore 16:00 (UTC +01:00)

Andrea Locatelli (Roma, 1695 – Roma, 1741), Capriccio architettonico con figure

Andrea Locatelli (Roma, 1695 – Roma, 1741), Capriccio architettonico con figure Andrea Locatelli è conosciuto, a ragion veduta, come uno dei pilastri del vedutismo romano dell’inizio del XVIII secolo; figlio di un pittore romano poco noto, Giovanni Francesco Locatelli, inizia la sua formazione sotto il pittore Monsù Alto, specializzato in vedute marine. La sua intera produzione risulterà essere molto ampia e influenzata da molteplici artisti; essendo stato un pittore di grandi famiglie quali gli Albani, i Colonna, i Ruspoli, i Savoia e gli Ottoboni, produsse una vastissima quantità di opere, molte delle quali oggi distribuite in vari paesi del mondo. Nonostante sia ben descritto dalle fonti, quindi, è difficile riuscire ad avere uno sguardo complessivo sulla sua produzione, anche a causa di errori interpretativi, che spesso lo hanno visto confuso con il contemporaneo G. P. Panini. Gli studi hanno evidenziato che nella sua prima fase, il Locatelli risente molto dell’influenza di Salvator Rosa e della costruzione compositiva dei suoi paesaggi con rovine: ed è proprio questo che possiamo osservare in quest’opera. In questo capriccio architettonico, dal taglio molto ravvicinato e poco immerso nel paesaggio, troviamo una serie di figure intente a riprodurre, a studiare o a discorrere sulle vestigia del passato, rappresentate – oltre che dalle rovine architettoniche – dalla statua di un filosofo posta su un alto basamento. Sul lato destro della composizione invece, altre figure ed animali sono maggiormente interessati ad interagire con l’ambiente naturale che li circonda. La scelta di questo tema si sposa bene con l’atmosfera arcadica che circonda i personaggi: essi sono immersi in un delicato equilibrio all’interno del contesto agreste e in piena comunione con esso. Olio su tela, cm est. 118x122, int. 98x102