Asta 55 - Dipinti e Sculture Sabato, ore 15:00
sabato 1 marzo 2025 ore 14:50 (UTC +01:00)
Lionello Balestrieri - Il desto del cucire
Lionello Balestrieri - Il desto del cucire - Cetona 1872 - 1958 - Olio su tela cm 64x49 - Lionello Balestrieri nacque a Cetona nel 1872, figlio di Agnese Bassi e Torello, un muratore di mezzi modesti. La famiglia si trasferì prima a Roma e poi a Napoli tra il 1886 e il 1887. Le sue doti artistiche gli garantirono l'ammissione alle Accademie di Belle Arti di entrambe le città, dove studiò sotto l'ala dei rinomati pittori veristi Domenico Morelli, Filippo Palizzi e, privatamente, di Gioacchino Toma.Nel 1892, Lionello si trasferì a Parigi, diventando un'importante figura per gli artisti europei. Lavorò come assistente dell'illustratore Osvaldo Tofani e contribuì alle incisioni per un'edizione della Divina Commedia pubblicata nel 1900. Per sostenere le sue finanze, collaborò come illustratore per diverse pubblicazioni, tra cui L'Illustration, Le Soleil du Dimanche, Petit Journal e Figaro Illustré. Durante questo periodo, conobbe il violinista Giuseppe Vannicola, ritratto in un dipinto esposto al Salon di Parigi nel 1897.Nel 1896, espose per la prima volta al Salon des artistes français con "En attendant la gloire". Nel 1900, ottenne notorietà con l'opera "Beethoven (Kreutzer Sonata)", premiata con una medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi e alla Biennale di Venezia l'anno successivo.Riconosciuto come "Il pittore della musica", entrò in contatto con noti compositori come Giacomo Puccini, Umberto Giordano e Francesco Cilea. Fu anche nominato presidente della Società Artisti Italiani a Parigi.Nel 1910, ottenne successo con l'opera "I lavori alla metropolitana di Parigi" e, nel 1914, a causa della prima guerra mondiale, si trasferì a Napoli, dirigendo il Museo d'Arte Industriale e l'Istituto di Arte Industriale.Dopo la guerra, si avvicinò al movimento futurista e partecipò a tentativi di organizzare gli artisti attraverso sindacati e associazioni. Nel 1928, fondò il Gruppo degli Ostinati, vicino agli ideali fascisti, e si allontanò dai principi futuristi. In questa fase, si dedicò alla riproduzione di paesaggi, autoritratti e opere celebrative del regime fascista.Dopo la Seconda guerra mondiale e la morte della moglie Giuditta, tornò a Cetona nel 1958, dove morì. A Cetona, è attiva una fondazione che porta il suo nome, dedicata a promuovere eventi culturali e retrospettive della sua opera e cerchia artistica. Nel 2015, una retrospettiva si svolse a Palazzo Minutelli Ciolo.