Asta 55 - Dipinti e Sculture Sabato, ore 15:00
sabato 1 marzo 2025 ore 14:50 (UTC +01:00)
Carlo Coppede - Bagno Pompeiano
Carlo Coppede - Bagno Pompeiano - Firenze 1868 - 1952 - Pastelli su carta cm 62x44
Nato a Firenze il 7 agosto 1868, è stato il secondo figlio di Mariano ed Antonietta Bizzarri. La sua formazione artistica ebbe inizio presso la scuola professionale delle arti decorative industriali di Firenze, e successivamente frequentò l'Accademia di belle arti a partire dal 1887, sotto la guida del maestro Giuseppe Ciaranfi.La sua carriera artistica ebbe inizio con la partecipazione alla Promotrice fiorentina del 1889, dove presentò un dipinto intitolato "Impressione dal vero". Successivamente, espresse il suo talento in varie mostre al Circolo degli artisti di Firenze, esponendo opere come "Il trovatore", "Di sera", "Studio di sole", e "Alla porta di S. Frediano". Non solo si dedicò alla pittura, ma realizzò anche ritratti, tra cui quelli dello scultore Tesi e dell'artista drammatico Ermete Novelli, lodati per le loro qualità artistiche dal critico De Gubernatis.Tuttavia, a partire dai primi anni del Novecento, la presenza di Coppedè in mostre e manifestazioni artistiche diminuì notevolmente, poiché si dedicò completamente all'attività nel laboratorio di arti applicate del padre. Con umiltà e abilità, si distinse come decoratore, mostrando una tecnica pittorica sicura. Collaborò al completamento degli arredi prodotti dalla Casa artistica e alle opere architettoniche dei fratelli Gino e Adolfo.Tra i suoi lavori più significativi, si ricordano le scene a soggetto storico dipinte nel castello Mac Kenzie a Genova intorno al 1903, gli affreschi della cappella Vanni nel cimitero di Poggibonsi (Siena) del 1906, le decorazioni del Palacio de Correos y Obras Publicas a Città del Messico nel 1910 e quelle per il castello del marchese de la Motilla a Siviglia, eseguite tra il 1900 e il 1926.Oltre a ciò, Coppedè realizzò opere nel ristorante "Paoli" a Firenze, nei cimiteri delle Porte sante (Firenze) e di Staglieno (Genova). Tra i lavori perduti, vanno menzionati quelli eseguiti per le navi del Lloyd Sabaudo e della Società Cosulich, inclusi i pannelli del soffitto della sala di lettura del "Conte Rosso" (1920), lodati per il loro gusto e morbidezza che richiamavano lo stile di De Carolis (L'Ill. ital., 30 apr. 1922, p. 516).Parallelamente alla sua attività più ufficiale, Coppedè dipinse piccoli quadri di ispirazione postmacchiaiola, prevalentemente ritraendo vedute della campagna toscana e ritratti. Nonostante la sua indiscutibile abilità, non perseguì attivamente obiettivi di personale affermazione e non curò esposizioni delle proprie opere.Carlo Coppedè si spense a Firenze il 23 agosto 1952.