Asta 48 - Dipinti di pregio del XIX e XX secolo Sabato, ore 15:00
sabato 29 giugno 2024 ore 15:00 (UTC +01:00)
Giovanni Sottocornola - Preghiera
Giovanni Sottocornola - Preghiera - Milano 1855 - 1917 - Pastello su carta cm 46,5x74 - Giovanni Sottocornola, nato a Milano il 1° agosto 1855, proveniva da umili origini e, rimasto orfano di padre, si iscrisse all'Accademia di belle arti di Brera nel 1875. In questo periodo, influenzato dal divisionismo, dipinse ritratti e nature morte. La cultura italiana viveva un periodo di cambiamento, e Sottocornola si unì a un gruppo di innovatori che vedeva nel divisionismo una via di rinnovamento tecnico e linguistico.Nei primi anni Ottanta, l'artista eseguì opere divisioniste, ma la sua attenzione ai temi sociali crebbe negli anni successivi. Nel 1886, all'Esposizione nazionale di belle arti, presentò la "Frutera", testimonianza della sua transizione dalle influenze accademiche al realismo sociale. L'interesse per il lavoro divenne centrale nella sua produzione, ma senza intenti di denuncia evidenti.Il decennio tra il 1888 e le cannonate di Bava Beccaris (1898) fu il periodo più creativo per Sottocornola, evidenziato dalla sua partecipazione alla Triennale di Brera del 1891. Qui espose opere divisioniste come "Fuori porta" e "Il muratore". La sua pittura abbracciò un "divisionismo ideista", influenzato da Segantini e Previati, con un focus coraggioso sui temi sociali.La sua attenzione al lavoro femminile, evidente in opere come "Le operaie" e "Chiacchiere a Corso Garibaldi", caratterizzò la sua produzione. Sottocornola mantenne un approccio centrato sulla luce e le sue vibrazioni tonali, anche quando si avvicinò alla pittura a fresco e al restauro.Dopo le repressioni del 1898, Sottocornola si orientò verso l'intimismo familiare e paesaggistico, con un'evoluzione stilistica verso un divisionismo più delicato. Morì nel 1917, e la sua eredità artistica fu onorata con una mostra postuma. La sua carriera riflette il passaggio da influenze accademiche al realismo sociale e al divisionismo, con una sensibilità particolare verso i temi sociali e l'evoluzione delle condizioni di vita nella Milano industriale.