Meraviglie Atto II. La Gioia a colori. II Sessione unica
mercoledì 15 maggio 2024 ore 15:30 (UTC +01:00)
Edgardo Mannucci (1904 - 1986) Idea n. 4, 1972
Edgardo Mannucci (1904 - 1986)
Idea n. 4, 1972
Lastra di rame ricoperto con saldatura di ottone e filo di ottone, saldati, e vetro di murano
274 x 113 x 130 cm (scultura)
68 x 73 x 68 cm (basamento)
Elementi distintivi: targa, distaccata, con dati dell'opera
Provenienza: lo studio dell'artista; Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: Biennale di Venezia, 1972, cat. 47, ill. 11
Bruxelles, 1973, cat. 47, ill. 47, p. 65
Fano, 1974 (ill. con titolo e data erronei: "idea n. 18" e "1973)
Jesi, 1974 (ill.)
"Arte Nuova Oggi", 1974, ill., p. 14
E. Crispolti, a cura di, "Materia e spazio: la «poetica» di Mannucci", pp. 7, 8, 22, 1979
E. Crispolti, "Materia, Energia, Spazio: Edgardo Mannucci, un scultore postatomico", Macerata, 1981, p. 11, p. 99 (ill.)
L. Venturi, scheda dell'opera, in Crispolti 1981, pp. 160, 163-164
V. Volpini, "Mannucci", Fabriano, 1982, tavola f.t.
"L'oro delle Marche, con un omaggio a Mannucci", Fano, 1984 (ill.)
Gubbio 1984, p. 35 (ill.)
"Edgardo Mannucci. Ori e sculture", Palazzo Collicola, Spoleto, 1986, ill
"Edgardo Mannucci", Atelier Arco Amoroso, Ancona, 1990
E. Crispolti, a cura di, "Edgardo Mannucci. Anni Trenta-Ottanta", Roma, 1991, cat. IV A 6, p. 45 (ill.)
E. Crispolti, a cura di, "Mannucci e il novecento", Cinisello Balsamo, 2005, cat. 21
Esposizioni: Biennale di Venezia, 1972 (su invito di Giuseppe Marchiori)
Bruxelles, 1973
Fano, 1974 ill.
Jesi, 1974
Valeri Volpini, a cura di, "Mannucci", Chiostro del Buon Gesù, Fabriano, 1982
"L'oro delle Marche, con un omaggio a Mannucci", Chiesa di San Domenico, Fano, 1984
Gubbio, 1984
"Edgardo Mannucci. Ori e sculture", Palazzo Collicola, Spoleto, 1986
"Edgardo Mannucci", Atelier Arco Amoroso, Ancona, 1990
Enrico Crispolti, a cura di, "Edgardo Mannucci. Anni Trenta-Ottanta", Palazzo Braschi, Roma, 7 maggio - 2 giugno 1991
Stato di conservazione. Supporto: 90%
Stato di conservazione. Superficie: 90% (ossidazioni)
«L'elica/ala è un estensione del movimento spiraliforme, ad un livello che già coinvolge del tutto l'elemento materico, cioè non v'è più dibattito fra segno dell'energia e segno dell'inerzia, ma l'energia ha coinvolto questa, e tutta la materia si distende nella grande ala ruotante in vortice, molto spettacolare, come in opere capitali quali "Opera n. 8", 1954, e "Idea n. 4", 1972» (Enrico Crispolti, in Crispolti 1981, p. 11).
«"Idea n. 4", 1972, ripropone il tema mannucciano dell'ala, ora ravvolta in uno spazio spiralico, segnata da asole, alcune della quali con grandi gemme vitree colorate, e con un principio di avvolgimento e traiettoria spiralica ampia, a filo, che sale dalla base, un altro nucleo vitreo, rosso, generatore. "Idea n. 4", è particolarmente preziosa nel rapporto dei metalli, rame e ottone, sapientemente trattati brano a brano, e nelle presenze cromatiche vitree, assai sensibili, come del resto in "Idea n. 2". La preziosità è ora un tratto predominante nelle nuove sculture di Mannucci, si esibisce quasi prepotentemente, a volta quasi eccessiva per chi amava certi suoi più sottili silenzi. Ma non è che uno sviluppo coerente del suo pensiero plastico. Non è infatti una preziosità esteriore, decorativa, è un aspetto della crescita energetica della materia, un clamoroso affermarsi, in termini quasi di splendore, arcaici, antichi anch'essi come le testimonianze micenee o italiche; esaltante ora al di là del relittuale, in una crescita fascinosa, a suo modo barbarica, come è sempre la esibizione aurea clamorosa e l'incastonatura un po' sfacciata della pietra preziosa» (Lionello Venturi, in Crispolti 1981, p. 160).
La scultura è tuttora posizionata presso la sede di Intesa San Paolo in Via Don G. Riganelli 36 a Fabriano, già sede di Veneto Banca e prima della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. La rimozione della scultura - sia sul piano amministrativo sia sul piano operativo - è a carico dell'acquirente.