Asta di Antiquariato, Dipinti Antichi e del XIX secolo
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Lotto 240 Pieter Van Bloemen attribuito Anversa 1657-Anversa 1720 paesaggio con soldati in sosta Olio su tela. Misure cm 59 x 83
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Lotto 241 Scuola Fiamminga del XVII secolo Viandanti in sosta presso un casolare Olio su tavola. Misure cm 50 x 72
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Lotto 242 SCULTURA LIGNEA, ITALIA XVI SECOLO La statua rappresenta un Santo a tutto tondo, con vista frontale. La gamba sinistra è leggermente sollevata. Le due braccia sono tese in avanti: la mano sinistra probabilmente reggeva qualcosa (forse un pastorale), mentre la destra manca completamente. Veste una tunica decorata con il motivo del broccato, in verde scuro e oro, sostenuta in vita da una cinta, con bottoni nella parte superiore; colletto e polsi sono rosa con motivi decoratrivi chiari. Sopra veste un mantello che dalla spalla sinistra passa sul fianco destro sotto il braccio, ed è sorretto in vita sul fianco sinistro. Anche il manto è decorato con motivi di tipo broccato, in rosso e oro; mentre la parte interna dello stesso è color blu-verde scuro. Calza semplici sandali infradito. Barba e capelli sono ricci con una vasta chierica e l’impostazione per un aureola. Altezza cm 130
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Lotto 243 Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino Cento 1591-Bologna 1666 San Giovanni Battista visitato in carcere da Salomè La scena raffigura il Santo imprigionato all’interno di un cupo ambiente, schiarito appena dalla luce che filtra attraverso le sbarre di un’inferriata da cui si affaccia Salomè. Come sappiamo dal racconto biblico, la testa del Battista sarebbe stata richiesta nel corso di un banchetto come premio per la danza della principessa che, quasi pentita di essersi resa protagonista di una simile barbarie, si reca nel carcere per conferire con Giovanni e guardarlo un’ultima volta in volto. Egli tuttavia è sdegnoso e la barriera d’indifferenza che oppone alla giovane figlia di Erodiade è resa ancor più evidente dal rossore diffuso sulle falangi delle dita della fanciulla, che preme le pallide mani sulle sbarre, quasi a significare l’energia che infiamma il suo pentimento. E’ stato scoperto che, fino ad oggi, questo soggetto è stato menzionato in vecchi documenti almeno per tre volte. In primo luogo, un quadro descritto come ‘San Giovanni Battista con Erodiada’ è elencato nelle volontà di un tal Stefano Scaruffi da Reggio nell’Emilia nel 28 Luglio del 1621 come “donatomi dal pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guerzino di Cento”. In secondo luogo, una descrizione dello stesso soggetto (“San Giovanni in carcere Mezo quadro bislongo, del Guerzino da Cento”) compare nel testamento del vescovo (Marchese) Paolo Coccapani di Reggio Emilia, il 3 dicembre 1647. Un’ulteriore menzione si ha in una nota risalente al 1670 circa ed inviata al collezionista siciliano don Antonio Ruffo, da Abram Brueghel, suo agente a Roma, come “del Guercino di p.ma maniera di 3 p.mi S.Gio. in Prigione con una Donna Che lo Tenta”. Il dipinto qui proposto fu oggetto di un approfondito studio da parte di Roberto Longhi, riassunto da una lettera al proprietario nel 1960 in cui viene dichiarato: “…In quanto all’autore è certissimo che esso ne è il Guercino (Gio.Francesco Barbieri) che qui ci offre una delle più belle espressioni di quel suo periodo romano…”). Successivamente completò l’argomento con una lettera del 22 Ottobre 1968 dove comunicò al possessore dell’opera quanto segue: ”Nel prossimo numero della mia rivista Paragone pubblicherò (senza indicazione del proprietario) il suo dipinto del Guercino esprimendo il parere che esso è anche superiore a quella della collez. Mahon; ed è la pura verita!…”. Bibliografia. Paragone n° 19, 1968-2, Arte. I Dipinti del Guercino. Luigi Salerno, Ugo Bozzi Editore. Olio su tela. Misure cm 100 x 75
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Lotto 244 Tavolo intagliato e dorato, Probabilmente Roma XVIII secolo Tre delfini scolpiti a tutto tondo poggiano la testa su una base intagliata a foggia di scogli e sorreggono un piano scolpito a forma di conchiglia. Dorati i corpi degli animali marini, argentati a mecca gli scogli e la cornice. Interessante esempio di arredo da parata che risente dell’influenza del barocco berniniano. Difetti. Misure cm 90 x 77 x 99
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Lotto 245 Scagliola con carte da gioco e papppagallo, Napoli XVIII secolo Questo manufatto nasce per ovviare alla carenza di marmi in alcune nostre regioni. Sembra che i primi lavori conosciuti risalgano al tardo Seicento o al primo Settecento in Emilia. Si compongono di un piano nero e di fantasiosi animali coloratissimi. Si conoscono molti esemplari di paliotti ma i più pregiati sono considerati quelli a carattere profano usati come piani per tavoli da gioco. Molti risultano decorati con carte da gioco scompigliate e sono di origine napoletana. Rare e apprezzate più d’altre sul mercato. Misure cm 65 x 100
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Lotto 246 Rara Coppia di cassettoni a ribalta, Bologna XVIII secolo lastronate in legno di noce e radica di noce fronte di linea mossa con tre cassetti e sportello a ribalta celante quattro cassetti disposti su due colonne separate da vano a giorno arcuato, fianchi mossi con antine; base modanata su piedi a mensola. Misure cm 108 x 143 x 64
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Lotto 247 Coppia di consoles Napoli XVIII secolo In legno dorato a mecca ed intagliato. Piano decorato a finto marmo giallo antico, fascie e montanti sagomati e bombati, centrati da decori florali; le alte gambe sinuose desinenti a riccio sono sormontate da teste di cherubini alati. Misure cm 105 x 87 x 68
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Lotto 248 Cassettone lastronato in noce e radica con intarsi in legni vari, Napoli XVIII secolo Fronte con due grandi cassetti riquadrati e centrati da rosoni a disegno geometrico, stesso stilema sui fianchi bombati; grembiale e gambe mosse con scarpette in bronzo. Difetti. Misure cm 94 x 145 x 69
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Lotto 249 Coppia di Comodini lastronati in noce e radica, Napoli XVIII secolo Piano in marmo incassato; fronte a due cassetti riquadrati da filettature, fianchi e gambe mosse. Misure cm 80 x 145 x 69
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Lotto 250 Due ConsoleS in legno intagliato e dorato a mecca, Italia centrale ultimo quarto del XVIII secolo Una con fascia decorata a motivo vegetale, altra con fascia decorata a motivo vegetale centrata da draghi stilizzati,, gambe troncoconiche scanalate, piano listrato in marmo fior di pesco. Difetti.
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Lotto 251 Globo terrestre, Inghilterra XX secolo raffigurante l’originale realizzato nel 1492 da Martin Behaim. Altezza cm 135