Asta N. 116 - Libri, Autografi e Stampe
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Lotto 49 Marcobruni, Paolo Emilio Raccolta di Lettere di diversi Venezia, Pietro Dusinelli, 1595. In 4°. Marca tipografica al frontespizio, aloni marginali, legatura del sec.XVIII in mezza pergamena. § Giambattista Velo. Poemetti e versi. Vicenza, Stamperia Mosca, 1790. In 4°. Deliziose vignette in rame ed iniziali nel testo, manca il ritratto, legatura coeva in mezza pelle e cartone. § Carlo Visconti. Raccolta di Storiette curiose, eleganti, e ridicole insiememente morali. Lindò, Jacopo Otto, 1765. In 4°. Fioriture, esemplare in barbe, legatura in cartonato coeva, mancanze al dorso. Ex libris Landau al contropiatto e Galletti al frontespizio. § G.Battista Campadelli. Discorsi sacri morali... sopra le domeniche dell’anno. Venezia, G.Battista Recurti, 1757. In 4°. Bruniture, aloni, mezza pergamena e cartone coeva. § Giovanni Della Casa. Opere. Firenze, Manni, 1707. In 4°. Legatura in pergamena rigida del sec.XVIII, strappo al dorso.
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Lotto 50 Muzio, Girolamo Battaglie di Hieronimo Mutio Giustinopolitano, con alcune lettere a gl'infrascritti nobili spiriti Venezia, Dusinelli, 1582. In 8°. Marca al frontespizio, capilettera xilografici, lieve alone marginale, legatura del sec. XVII in pergamena floscia, un po’ lenta, titoli manoscritti su tassello cartaceo al dorso, aggiunti successivamente. Ex libris ottocentesco al contropiatto. Edizione originale di questa raccolta postuma di opere di linguistica, curata da Giulio Cesare, figlio del Muzio.
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Lotto 51 Napoli Priuilegii, et capitoli, con altre gratie concesse alla fideliss. Città di Napoli, & Regno per li Sereniss. Rì di casa de Aragona, confirmati et di nuouo concessi per la maestà cesarea dell'imperator Carlo quinto, et re Filippo nostro signore Venezia, per Pietro Dusinelli ad instantia di Nicolò de Bottis, 1588. In 2°. Grande stemma nobiliare della Reale Casa d’Aragona al frontespizio, capilettera e testate incise, lievi bruniture e marginali strappetti, legatura coeva in pergamena floscia. § Privilegi e Capitoli. Milano, 1719-20. In 2°. Due voll. Aquila imperiale bicipite al frontespizio, lavori di tarlo al margine inferiore delle prime carte, legatura coeva in pergamena floscia. § Giambattista Valentino. La Mezacanna co lo vasciello de l'Arbascia, la Cecala napolitana e Napole scontrafatto de Titta Valentino. Napoli, G. M. Porcelli, 1787. In 8°. Frontespizio rinforzato e restaurato in vari punti, marginali bruniture, legatura coeva in mezza pergamena e cartone. Insieme nel lotto altre due opere di materia napoletana.
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Lotto 52 Opuscoli e placchette - Leopardi, Monaldo Dialoghetti sulle materie correnti nell’anno 1831 S.d.t. [ma Pesaro], 1831. In 8°. 88 pp. Senza legatura, raccolto in un foglio volante. § Melchiorre Cesarotti. Istruzione d'un cittadino a' suoi fratelli meno istrutti. Padova, Brandolese, 1797. In 4°. Senza legatura. § Lettera ingenua di un osservatore imparziale scritta.... ad un Municipalista della Terraferma. Venezia, Andrea Santini, 1797. In 8°. Raccolta in cartoncino bianco. Insieme altre 5 placchette. I opera: RARA PRIMA EDIZIONE ORIGINALE, con la pag.48 bianca. Melzi I, 289: "Operetta scritta con molto fanatismo atto a destare passioni politiche". Servanzi Collio, Op. e scritti di M.L., Macerata 1847, p.12 cita dei Dialoghetti l'ed. orig. Pesaro 1831 e la 2°ed. Modena 1832, e scrive: "Se ne fecero in Italia 6 ediz. in 3 mesi". Parenti, Rarità. II 152 cita l'edizione originale s.d.t. ma Pesaro, tip. Nobili, 1831. Sorbelli, Opuscoli, stampe alla macchia, 514: "E' il celebre scritto, a forma catechistica, contro i liberali composto dal conte M.L. e che ebbe molte ediz. e grandissima fortuna". Bertarelli 2723. Rosi III, 362. II opera: Edizione originale più volte ristampata nello stesso anno; nonostante Biancardi-Francese segnali come prima quella di Venezia impressa dal Perlini, Cesarotti era membro del Comitato di Pubblica Istruzione della Municipalità di Padova ed è verosimile che lì diede alle stampe questo lavoro di taglio democratico, in cui però prese le distanze da ogni estremismo sociale di tipo sanculotto. Melzi II, 53.
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Lotto 53 Orazioni - Sansovino, Francesco Diverse Orationi volgarmente scritte Venezia, Iacopo Sansovino, 1569. In 4°. 2 parti in un vol. Marca tipografica al frontespizio, capilettera e testate xilografiche, legatura in pergamena floscia coeva. Firma di possesso al frontespizio. § Alberto Lollio. Orazioni. Verona, Jacopo Vallarsi, 1742. In 8°. Legatura coeva in cartonato. § M.Valerio Marcellino. Il Diamerone. Venezia, Giolito, 1565. In 4°. Marca della fenice al frontespizio e in fine, strappo al margine superiore del frontespizio senza perdita, bruniture, copertina in carta marmorizzata moderna.
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Lotto 54 Ortografia - Bartoli, Daniello Dell’Ortografia italiana. Trattato del p. D.B. Bologna, G.Recaldini, e Bonauentura Pellegrini, 1670. In 12°. Delicato restauro al frontespizio, alcuni fori di tarlo alle prime carte, sigillo in ceralacca all’ultima carta, legatura del sec.XIX in tela beige. § Silvio Corradi. Del modo di correttamente scriuere (che chiamano ortografia) nella lingua volgare... accresciuto, e ricorretto da Siluio Corradi Monsanpolitano. Roma, appresso Andrea Fei, 1646. In 8°. Aloni e marginali fori di tarlo, legatura coeva in pergamena rigida. Stemma nobiliare finemente disegnato al foglio di guardia. § Diodato Franzoni. L’Oracolo della lingua italiana. Bologna, Monti e Zenero, 1641. In 4°. Marca calcografica al frontespizio e in fine volume, legatura coeva in cartonato alla rustica. Timbro nobiliare al frontespizio. Insieme nel lotto altre due opere di ortografia.
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Lotto 55 Perotti, Niccolò Regulae grammaticales Brescia, Lodovico Britannico, 1539. In 8°. Frontespizio in cornice xilografica, qualche capolettera figurato, un lieve alone, legatura coeva in pergamena floscia, traccia di lacci di chiusura ai piatti, tassello al dorso applicato successivamente, parzialmente staccato il dorso. Nota di possesso manoscritta al risguardo e al contropiatto posteriore.In fine all’opera si aggiunge il De genere metrorum opusculum, al termine del quale, nella pagina del registro, si segnala come data di stampa il 1540.
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Lotto 56 Poesia italiana - Petrarca, Francesco Il Petrarca novissimamente revisto, e corretto da M. Lodovico Dolce Venezia, Giolito de’ Ferrari, 1553. In 12°. 2 voll. in un tomo. Due frontespizi con marca tipografica e piccolo fregio, ritratto dell’autore dentro medaglione, capilettera figurati, vignette xilografiche a principio di ciascuno dei Trionfi, qualche macchiolina e fioritura, legatura del sec. XIX in mezza tela con titoli e filetti in oro al dorso. Nel lotto anche Teorica del verso volgare di Loreto Mattei (Venezia, Albrizzi, 1695), in cartone decorato settecentesco, l’Arte del verso italiano di Pompeo Colonna (Venezia, Bettinelli, 1743) in brossura ottocentesca, e Versi Sciolti di tre moderni eccellenti autori (Lucca, Bertini, 1811), nell’originale brossura editoriale. Lotto dedicato alla poesia e all’arte del verso italiana. I opera: il vol. I comprende Canzoniere e Trionfi, il vol. II le Annotationi di m. Giulio Camillo sopra le rime del Petrarca.
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Lotto 57 Poetica - Becelli, Giulio Cesare Della novella poesia cioè Del vero genere e particolari bellezze della poesia italiana libri tre Verona, per Dionigi Ramanzini, librajo a S. Tomio, 1732. In 4°. Sul frontespizio motto in caratteri greci e vignetta calcografica, al colophon emblema calcografico dell'Accademia Filarmonica, il nome dell'autore nella dedica del Ramanzini agli accademici filarmonici, legatura coeva in cartone alla rustica. Timbro di biblioteca estinta al frontespizio. § Antonio Minturno. L’Arte Poetica... nella quale si contengono i precetti eroici, tragici, comici, satirici, e d'ogni altra poesia. Napoli, nella stamperia di Gennaro Muzio erede di Michele Luigi, 1725. In 4°. Vignetta calcografica disegnata da Baldi ed incisa da Mailar sul frontespizio stampato in rosso e nero, legatura coeva in piena pergamena. Nota di possesso al frontespizio. Insieme nel lotto un esemplare della Fabrica del mondo dell’Alunno, Venezia 1570.
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Lotto 58 Retorica - Ermogene Le Idee, overo Forme della oratione da Hermogene considerate Udine, Natolini, 1594. In 4°. Fregio al frontespizio, testatine e capilettera xilografici, lieve alone, legatura del sec. XVII in pergamena, titoli manoscritti al dorso. Note manoscritte ai risguardi. § Esame della retorica antica e uso della moderna. Verona, Stamperia di Angelo Targa, 1735. In 4°. 2 voll. Marca ai frontespizi, ripetuta ai colophon, testatine, capilettera e finalini figurati, esemplare fresco, legatura coeva in pergamena, titoli in oro su tassello ai dorsi. Nel lotto anche Ragionamento di Biagio Garofalo in difesa delle considerazioni sopra il libro della maniera di ben pensare (Roma, Gonzaga, 1709)
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Lotto 59 Retorica - Fabrini, Giovanni Teorica de la lingua, di M. Gio. Fabrini da Fighine, doue s'insegna con regole generali, et infallibili, a trasmutare tutte le lingue ne la lingua latina Venezia, appresso gli heredi di Marchio Sessa, 1588. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, marginali aloni di umidità, legatura coeva in pergamena floscia. Note manoscritte ai foglio di guardia e nota di possesso al frontespizio. § Girolamo Garimberti. Concetti di Hieronimo Garimberto, et altri degni autori. Raccolti da lui per scriuere, & ragionar familiarmente. Venezia, appresso gli heredi di Alessandro Griffio, 1587. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, legatura coeva in pergamena floscia. § Salvatore Corticelli. Della Toscana eloquenza. Venezia, Antonio de Castro, 1753. In 4°. Fioriture, legatura coeva in mezza pelle e cartone. Insieme nel lotto una Gramatica ragionata della lingua italiana, Livorno, Masi, 1798.
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Lotto 60 Retorica - Lamy Bernardo La Rettorica ovvero l’arte di parlare Venezia, C.Zane, 1738. In 8°. Fregio calcografico al frontespizio, esemplare in barbe, legatura in cartonato alla rustica. § Le Orazioni scelte di Marco Tullio Cicerone. Venezia, Gatti, 1795. In 12°. Legatura coeva in pergamena rigida, tagli rossi a spruzzo. § Johann Friedrich Nolte. Lexicon latinae linguae antibarbarum. Venezia, apud Jo. Baptistam Recurti, 1743. In 8°. Sul frontespizio marca xilografica della Fede, legatura coeva in pergamena rigida. § Jan Amos Komenský. I. A. Comenii Ianua aurea reserata quatuor linguarum, sive Compendiosa methodus Latinam, Germanicam, Gallicam & Italicam linguam perdiscendi. Leida, Elzevier, 1644. In 8°. Frontespizio stampato in rosso e nero, marca sul frontespizio, legatura coeva in pergamena rigida.
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Lotto 61 Retorica - Mascher, Girolamo Il fiore della retorica di messer Girolamo Mascher mantouano, in quattro libri; ne' quali si comprendono i precetti vtili e necessarii a ciascun buon'oratore, e massimamente di palazzo secondo l'uso de' moderni tempi Venezia, per Giovanni Bariletto, 1560. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, aloni di umidità alle prime e ultime carte, margini un po’ rifilati, legatura del sec.XVIII. Nota di possesso al frontespizio, evanescente. § Hermogenes. Hermogenis Tarsensis rhetoris acutissimi de ratione inueniendi oratoria, libri IIII. Basilea, Pietro Perna, 1570. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, capilettera figurati, tarli alle prime ed ultime carte, pergamena floscia. Timbro di biblioteca estinta al frontespizio.
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Lotto 62 Retorica - Trapezunt, Georgios von Rhetoricorum libri, in quibus quid recens praestitum, proxima facie indicabit liminaris epistola Basilea, V.Curio, 1522. In 4°. Frontespizio xilografico elegantemente inciso, marca tipografica in fine volume, aloni di umidità marginali, tassello mancante restaurato al margine inferiore del frontespizio, legatura coeva in pergamena rigida, tagli blu. § Pietro Sforza Pallavicini. Considerazioni sopra l’arte dello stile e del dialogo. Roma, Eredi Corbelletti, 1646. In 12°. Legatura coeva in pergamena floscia. § Tomaso Luigi Francavilla. Il Novizzo a scuola Fiori di Rettorica. Venezia, Andrea Poletti, 1692. In 12°. 2 parti in un vol. Antiporta figurata, legatura in pergamena floscia coeva. § Dell’Elocuzione, o sia Trattato de’ Tropi, delle figure e della Natura ...del periodo. Venezia, G.Novelli, 1763. In 8°. Legatura in cartonato alla rustica.
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Lotto 63 Robortello, Francesco In librum Aristotelis de arte poetica, explicationes.qui ab eodem ex manuscriptis libris, multis in locis emendatus fuit Basileae, Hervagius, 1555. In 2°. Marca tipografica al frontespizio, capilettera calcografici, alcune carte brunite, legatura in pergamena rigida del sec.XVII. Timbro nobiliare con stemma Boncompagni al frontespizio; al contropiatto ex libris incollato di Teodoro F. Tausch, erede della famiglia Mastiani Brunacci di Pisa.
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Lotto 64 Roma - Statuti Statuti, ordini, e costitutioni della venerabil Compagnia & Università de' Barbieri di Roma Roma, Stamperia della Reverenda Camera Apostolica, 1641. In 8°. Al frontespizio vignetta xilografica raffigurante i Santi Cosma e Damiano, e tre stemmi di cui uno di Urbano VIII, testatine, capilettera e finalini xilografici, bruniture, alcune carte sciolte, margine superiore ridotto, legatura del sec. XVIII in pergamena, un po’ scuipata, dorso scollato. Numerose annotazioni manoscritte di antica mano ai contropiatti, al verso del frontespizio, e al colophon.
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Lotto 65 Sansovino, Francesco Del secretario Venezia, Arrivabene, 1584. In 8°. Marca al frontespizio, testatine e capilettera, qualche fioritura, legatura del sec. XVIII in pergamena, titoli in oro al dorso, tagli colorati. Timbro di libreria al risguardo. Nel lotto anche Il secretario alla moda (Venezia, Hertz, 1657), tradotto dal francese da Livio Alessandri, e Il Segretario istruito (Parma, Monti, 1708).
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Lotto 66 Segretario - Castiglione, Sabba da Ricordi ouero Ammaestramenti... Ne i quali con prudenti, e christiani discorsi si ragiona di tutte le materie honorate, che si ricercano à vn vero gentilhuomo Venetia, appresso Francesco de' Franc. Padouano, 1582. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, bruniture e aloni, legatura moderna in cartonato. § Stefano Guazzo. La civil Conversatione. Venezia, Domenico Imberti, 1600. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, legatura coeva in pergamena floscia. § Raccolta di prose, e poesie, a uso delle regie scuole. Torino, nella Stamperia Reale, 1744. In 8°. 2 voll. Legatura coeva in pergamena rigida. § Gabriel Perez. Il Segretario e consigliere de Signori, e Ministri. Venezia, Stefano Curti, 1689. In 12°. Legatura in cartonato dell’epoca, rovinata. Insieme nel lotto un volume di Prose e Poesie di Tagliazucchi, 1735, scompleto.
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Lotto 67 Segretario - Grimaldi Robio, Pelegro Discorsi di m. Pelegro de Grimaldi Robbio, ne' quali si ragiona compiutamente, di quanto far debbono i gentilhuomini ne' seruigi de' lor signori, per acquistarsi la gratia loro Genova, Antonio Roccatagliata, 1583. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, marginali fori di tarlo alle prime carte, legatura in pergamena floscia coeva. § Angelo Ingegneri. Del buon Segretario. Venezia, Ciotti, 1595. In 8°. Marca tipografica al frontespizio, aloni di umidità, forellini di tarlo alle prime due carte, margini un po’ consunti, legatura coeva in cartonato. Nel lotto altre due edizioni settecentesche sul Segretario moderno.
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Lotto 68 Sinonimi - Rabbi, Carlo Costanzo Sinonimi ed aggiunti italiani raccolti da Carlo Costanzo Rabbi... Con un Trattato de' sinonimi, degli aggiunti, e delle similitudini Venezia, presso Francesco Storti in Merceria, 1751. In 4°. 2 voll. Marca tipografica al frontespizio, fioriture e aloni, legatura coeva in pergamena rigida, strappi. § Sinonimi ed aggiunti italiani... accresciuti dal P.Maestro Alessando Maria Bandiera. Veneza, G.Antonio Pezzana, 1777. In 4°. Marca al frontespizio, aloni, legatura coeva in piena pergamena. § Sinonimi ed aggiunti italiani. Bassano, Remondini, 1783. In 4°. Fregio calcografico al frontespizio, due parti in un volume, fioriture, legatura coeva in mezza pergamena e cartone.
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Lotto 69 Tasso, Torquato Apologia del s. Torq. Tasso, in difesa della sua Gerusalemme liberata a gli Accademici della Crusca. Con le accuse & difese dell'Orlando Furioso dell'Ariosto. Et alcune lettere, pareri & discorsi di diversi auttori nel medesimo genere. Di nuovo corretta e ristampata Ferrara, Vittorio Baldini, 1586. In 8°. 6 operette in un volume. Marca tipografica ai diversi frontespizi, elenco a c.8 delle opere contenute, marginali fioriture, legatura in cartoncino ricoperto del sec.XVIII, strappi al dorso. Nota di possesso nobiliare al frontespizio, ex libris moderno al contropiatto di Giorgio Fanan. Bellissima e rara silloge di operette tassiane, che include in sequenza: Difesa dell’Orlando Furioso dell’Ariosto contra’l Dialogo dell’Epica poesia di Cammillo Pellegrino. S.n.t. - Apologia del Signor Torquato Tasso in difesa della Gierusalemme Liberata. Ferrara, Baldini, 1586. - Risposta del s.Torquato Tasso alla lettera di Bastian Rossi... in difesa del suo dialogo del Piacere Honesto. Ferrara, Baldini, 1585. - Discorso intorno ai Contrasti che si fanno sopra la Gierusalemme Liberata di Torquato Tasso Del signor Orazio Lombardelli. Ferrara, Baldini, 1586. - Risposta del S.Torq. Tasso, Al discorso del Sig.Oratio Lombardelli. Ferrara, Ad instanza di G.Vasalini, 1586. - Discorso del S.Giulio Ottonelli sopra l’abuso del dire Sua Santità, Sua Maestà, Sua Altezza... con le difese della Gierusalemme Liberata. Ferrara, Baldini, 1586. Importante serie di contributi critici che si collocano nel dibattito di secondo Cinquecento sulla forma del poema eroico e sulle relative diatribe tra tassiani e ariostani. Dedicata dal Tasso a Ferrante Gonzaga, nella lettera dedicatoria spiega di aver raccolto le sue difese “in questa operetta, che porta in fronte il titolo d’Apologia”, che raccoglie anche una serie di “Auttori che hanno Scritto intorno all’Opera del Signor Tasso”, come si legge nell’elenco di c.8., a configurare una sorta di primissima, ante litteram antologia critica tassiana.
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Lotto 70 Testi di lingua - Marino, Giambattista La sferza invettiva del cavalier Marino, a quattro ministri della iniquità. Aggiuntovi un Discorso in difesa dell'Adone Milano, appresso Gio. Batt. Bidelli, 1625. In 12°. Marca xilografica al frontespizio, aloni marginali, strappo restaurato al margine inferiore del frontespizio, legatura coeva in pergamena floscia. § Agostino Mascardi. Prose volgari. Venezia, Brigonci, 1666. In 12°. Bruniture, legatura coeva in pergamena rigida. § I dialoghi di Focione. Venezia, Pasquali, 1764. In 8°. Antiporta calcografica raffigurante un villaggio, esemplare in barbe, legatura coeva in cartone ricoperto. Insieme nel lotto altre 4 operette di diverse epoche, modelli testuali di lingua.
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Lotto 71 Vocabolari - Laurenzi, Giuseppe Amalthea onomastica in qua voces vniuersae, abstrusiores, sacrae ... e Latinis, Latinogræcis, Latinobarbaris ... excerptæ Italicæ interpretatæ, cum Onomastico Italolatino Lucca, Sumptibus Balthassaris de Iudicibus, 1640. In 4°. Frontespizio stampato in rosso e nero, stemma del dedicatario Paolo Cenami sul frontespizio, marginali fioriture, legatura del sec.XIX in mezza pelle verde e cartonato. § Giuseppe Pasini. Vocabula Latini, Italique sermonis ex aureis, et optimis scriptoribus collecta, ac in duos libros distributa. Torino, ex Typographia Regia, 1764. In 4°. Frontespizio in rosso e nero, stemma sabaudo al frontespizio, marginali bruniture, legatura coeva in piena pergamena. Insieme nel lotto i due volumi del Dictionnaire de l’Académie Francoise impressi a Parigi, 1799, e un’opera di Logica di Francesco Soave, sempre in due voll.
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Lotto 72 Vocabolari & Ortografia - Accarisi, Alberto Vocabolario, grammatica, et orthographia de la lingua volgare d'Alberto Acharisio da Cento con ispositioni di molti luoghi di Dante, del Petrarca, et del Boccaccio Cento, in casa de l'auttore del mese di Zugno, 1543. In 4°. Capilettera istoriati, lavoro di tarlo al margine inferiore delle prime 4 carte con perdite di testo alle ultime tre righe, legatura del sec.XVIII in pergamena rigida, tagli a spruzzo rossi. Nota di possesso manoscritta del sec.XVIII al frontespizio. § Ortografia moderna italiana. Padova, Manfré, 1723. In 4°. Frontespizio in rosso e nero, marca tipografica al frontespizio, legatura coeva in piena pergamena. E altre tre edizioni di manuali di ortografia. I opera: Prima edizione del primo libro stampato a Cento e terzo vocabolario, in ordine di tempo, della lingua italiana, apparso dopo quello di Lucilio Minerbi del 1535 e quello di Fabricio Luna dell'anno seguente. Adams A, 105; Gamba 2753; Fumagalli p. 79.
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Lotto 73 Andreotti, Giulio Stampa con dedica Incisione del sec.XVIII di Domenico Pronti del Foro di Trajano, 120 x 85 mm., applicata su passepartout con dedica in basso “Natale 1971 vivi auguri Livia e Giulio Andreotti”.
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Lotto 74 Balbo, Italo Lettere e telegrammi Vasto corpus di corrispondenza - perlopiù privata - tra Italo Balbo e il nipote Lino, che include decine di lettere e telegrammi tra i due negli anni 1930-40. Nell’insieme anche foto e cartoline. Una fitta corrispondenza si dipana tra l’illustre Maresciallo e il giovane nipote, che a lungo occupa il ruolo di Segretario Federale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Ferrara, una corrispondenza fatta di riflessioni sul presente politico e sulla realtà quotidiana vissuta da Lino. Italo Balbo mostra di non dimenticare le sue origini ferraresi ed esprime tutto il suo orgoglio per i meriti della Federazione, riconosciuti anche dal Duce stesso. Tra episodi di vita familiare e vicende di politica provinciale, c’è tutto l’ardore politico dell’uomo che, solo, seppe contrastare Mussolini. E in una straordinaria missiva del 5 settembre [1939], da Tripoli, sempre inviata al nipote Lino suo fedele confidente, descrive tutta l’amarezza per le decisioni non sempre condivisibili del suo Benito: “Quaggiù mi preparo e preparo sul serio il paese. Chi può prevedere che cosa ci riserbi il domani? Se si deve combattere anche contro forze soverchianti e soprattutto contro mezzi bellici imponenti, la lotta sarà proporzionata ma l’esito incerto, perché faremo miracoli e sapremo morir bene. Certo che i tedeschi ci hanno trattato come scarpe fuori uso, perché non si sono affatti curati di mantenere i patti [il riferimento è all’allenza con la Russia stipulata con Stalin nell’agosto del ‘39] circa l’epoca in cui poteva scoppiare la guerra e circa il patto con i russi venuto subito dopo la guerra...ideologica di Spagna! Cose da pazzi.... Spero, anzi, sono sicuro che Mussolini avrà sentito lo schiaffo come lo abbiamo sentito tutti noi. Soldati veri, spogli d’abusata retorica. Ti dirò poi, in confidenza assoluta, che gli ufficiali intelligenti hanno la faccia scura ed incominciano a trangugiare certi bocconi in modo troppo visibile. Ma chissà? Spero sempre nella sterzata che spazzi via uomini insufficienti e sistemi insopportabili, senza linea. Il Capo ci ha dato esempi eloquenti nel passato ed il passato può anche ritornare! Non credere, dopo questo sfogo, che sia malinconico. Sono ancora giovane ed ho la fede intatta. Successo e gradi non mi hanno invecchiato lo spirito veramente rivoluzionario! A presto, spero, caro figlio. Salutami tutti i cari e buoni amici ed abbiti un abbraccio. Zio Italo”.Nemmeno 10 mesi dopo questa lettera, il 28 giugno 1940, Balbo veniva abbattuto per errore dalla contraerea italiana sopra Tobruch. Il tono è quello di un vero testamento spirituale, riletto con gli occhi della storia. Balbo prende qui direttamente le distanze dalla Germania e indirettamente dal suo Duce, anche se quella sferzata che si auspica da Mussolini non verrà mai. Le sue posizioni politiche, nel cruciale biennio 1938-’40, Balbo aveva avuto il coraggio di esprimerle sempre con molta chiarezza: e anche qui, al nipote (sentito quasi come un figlio) non si astiene dall’esprimere pesanti giudizi sulla condotta della Germania, sulle sue strategie politiche e sul ruolo che invece l’Italia avrebbe dovuto avere. Sui cieli di Tobruch, come molto hanno pensato sin da allora, forse è stato abbattuto un pericoloso oppositore del regime, di quel regime che Italo Balbo sino all’ultimo difese con orgoglio e virilità, dichiarando anche qui il suo “spirito veramente rivoluzionario” come segno tangibile della sua fedeltà all’ideale fascista. Che siano stati forse altri a tradire questo ideale? Ai posteri e alla storia l’ardua sentenza. Rimane, in questa lunga testimonianza (la lettera consta di 4 pagine), il vigore di un eroe che addirittura gli avversari onorarono: “Le forze aeree britanniche esprimono il loro sincero compianto per la morte del Maresciallo Balbo, un grande condottiero e un valoroso aviatore che la sorte pose in campo avverso”, due giorni dopo la sua morte un aereo britannico paracadutò sul campo italiano una corona
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Lotto 75 Bellini, Vincenzo Partitura autografa da Il Pirata Una pagina musicale in 4° oblungo, 240 x 320 mm., contenente l’inizio della scena XII del II atto de Il Pirata (Milano, La Scala, 27 ottobre 1827), con autentica al margine superiore sinistro dell’avvocato Francesco Chiarenza, datata Catania 21 giugno 1902, erede dei fratelli Carmelo e Mario Bellini. Il pirata è un'opera di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, rappresentata in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano il 27 ottobre 1827 e diretta da Vincenzo Lavigna. A causa di una lacuna nell'epistolario belliniano, non si sa quasi nulla della genesi de Il Pirata. Il libretto fu tratto dal mélodrame di Isidore J. S. Taylor Bertram, ou le Pirate, andato in scena a Parigi nel novembre 1826, a sua volta ispirato alla tragedia in 5 atti Bertram, or The Castle of Saint-Aldobrand di Charles Maturin (1816).L'opera fece il suo debuttò al Teatro alla Scala di Milano il 27 ottobre del 1827. Benché fosse la prima volta che il compositore catanese, all'epoca quasi venticinquenne, affrontava il pubblico scaligero, l'opera ottenne un successo clamoroso. Ad esso contribuì la qualità eccellente del cast, in cui spiccava il celebre tenore Giovanni Battista Rubini, mentre il ruolo di Imogene venne interpretato dal soprano Henriette Méric-Lalande. La trama, insolitamente romantica per il melodramma italiano dell'epoca, tra uragani e fatali premonizioni, nonché la struggente intensità delle melodie belliniane, qui più accese e patetiche che nelle opere successive, dovettero conquistare il pubblico milanese, sempre ansioso di novità. Al punto che a Bellini si attribuì la volontà di fondare una nuova scuola, scostandosi dal modello dominante di Gioacchino Rossini.Decisamente rare in asta le pagine musicali di Bellini.
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Lotto 76 Brando, Marlon Lettera dattiloscritta firmata Una pagina in 4°, 265 x 182 mm., indirizzata a Ibrahim Moussa, in data 17 maggio 1977, firmata in calce ad inchiostro verde. Interessante lettera del grande attore americano, in cui discute con Moussa, il celebre produttore cinematografico marito di Nastassja Kinski, riguardo a due progetti: “The first Americans” e “The Fertile Crescent”.
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Lotto 77 Braque, Georges Lettera autografa firmata Una pagina in 4°, 270 x 210 mm. di colore verdino, indirizzata a Mr.Caffola, Galerie Roma, inviata da Parigi in data 8 dicembre 1946. Interessante documento storico-artistico, riguardante l’autenticità di una sua opera. Braque dichiara di aver ricevuto dal pittore Severini “un tableau... représentant un Gueridon avec Guitare” firmato Braque, che è però falso! D’altra parte, dichiara Braque, di aver appreso che in Italia circolano altre opere dubbiose, che non vengono però mai sottoposte al suo giudizio. Georges Braque (Argenteuil, 13 maggio 1882 – Parigi, 31 agosto 1963) è stato un pittore e scultore francese, assieme a Pablo Picasso è stato l'iniziatore del cubismo; legato a Gino Severini (Cortona, 7 aprile 1883 – Parigi, 26 febbraio 1966) da una lunga amicizia maturata negli ambienti parigini di inzio secolo. Trasferitosi a Parigi nel 1906 per studiare la pittura d'oltralpe degli impressionisti e dei post-impressionisti, Severini conosce molti dei maggiori esponenti delle avanguardie artistiche della capitale francese, tra cui Paul Signac, Georges Braque, Juan Gris, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso e i poeti Guillaume Apollinaire, Paul Fort e Max Jacob.
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Lotto 78 Bronte, Charlotte Lettera autografa firmata Due pagine in ottavo, 144 x 87 mm., datate 21 May 1849, e indirizzate a Ellen, probabilmente Ellen Nussey, montate su passepartout e incollate al margine interno. Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855) è stata una scrittrice inglese, la maggiore di età tra le tre sorelle Brontë, i romanzi delle quali sono diventati dei classici della letteratura inglese. Lettera personale e privata della Bronte alla sua più fedele amica, in cui programma una visita a York e l’aiuto che Ellen potrebbe darle. Parlano della visita di un comune amico, le racconta che la sorella Anne è stata molto male il giorno precedente per problemi di respirazione ma oggi sembra stare meglio. Conclude dicendo che di tutto il resto gliene parlerà quando si vedranno. Ellen Nussey (1817-97) fu l’amica di una vita e la corrispondente più fedele di Charlotte, “... and, through more than 500 letters received from her, was a major source for Elizabeth Gaskell's 1857 biography The Life of Charlotte Bronte”.
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Lotto 79 Buzzolla, Antonio Il Crociato di Venezia. Partitura musicale Partitura autografa in 4° oblungo, 175 x 265 mm., cc.4 nn. con notazione musicale mss. in pentagramma stampato, decorazione floreale policroma miniata in oro sui margini, alla prima pagina titolo e indicazione del paroliere, Giovanni Peruzzini, e del musicista, con la firma in fine di Buzzolla. Rarissima partitura autografa, con le note di un’inedita canzone, o arietta veneziana. L'opera reca in calce la firma dell'autore. Antonio Buzzolla, 1815-1878, valente musicista che fu direttore della cappella di S. Marco dal 1855, rimase soprattutto celebre per le canzonette e ariette veneziane, fra le quali anche la celebre "Ninetta monta in gondola". Definite da Casellati "piccole melodiche gemme sapientemente armonizzate", sono veri modelli di grazia e di freschezza: opere che lo stesso Rossini giudicava insuperabili e di cui si deliziava nel suo salotto a Passy. Giovanni Peruzzini, 1815-1869, poeta, librettista, traduttore, letterato, fu direttore della Fenice di Venezia. I due artisti collaborarono, producendo opere, arie e canzoni, a partire dagli anni '40. A. Casellati, Antonio Buzzolla, in “Musica d'oggi”, XII (1930), 7, pp. 311-317.
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Lotto 80 Canova, Antonio Lettera autografa firmata Una pagina in 8°, 266 x 192 mm., datata martedì 4 maggio 1819. Galante lettera autografa, firmata del piu’ celebre scultore neoclassico. Lo scultore, all'epoca residente a Roma, si rivolge a una Signora che gli aveva inviato un invito scritto: si promette tuttavia che in uno dei prossimi giorni "non mancherò di assecondare il piacere del mio animo, e godere il vantaggio della onorata e graziosa di Lei compagnia in sua casa".
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Lotto 81 Carducci, Giosuè Lettera autografa firmata In 8°, 210 x 134 mm. pp. 2 su carta intestata Senato del Regno. Onorevole signor Ministro. Il sacerdote don Zattini Brusaporci della chiesa di San Donato in Polenta è stato promosso a non so che officio, d'arciprete o d'altro, in Bertinoro. Io conosco il don Zattini come sacerdote temperato, moderato, onesto...Prego V.E. d'accordargli l'exequatur. Sono io che prego per un prete. Merito di essere esaudito…..Divertente lettera di “raccomandazione” di Carducci, per un prete!Curiosa e insolita lettera autografa firmata, scritta dopo 1890. Carducci raccomanda un amico parroco a un onorevole. Manca l'indicazione della data ma certamente fu scritta dopo il 1890, come si evince dall'intestazione "Senato del Regno". L'Exequatur era una formula con cui lo stato italiano, prima del Concordato del 1929, concedeva l'esecutività a determinati atti del Vaticano, specialmente in relazione ai benefici maggiori.
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Lotto 82 Compositori - Mercadante, Saverio Lettere autografe firmate Bell’insieme di 5 lettere di celebri compositori: Saverio Mercadante, Manuel de Falla, Charles Gounod, Anton Grigorevic Rubinstein, Joaquim Turina. Lettera di Mercadante: raro e curioso autografo firmato di Mercadante. Il raffinato compositore scrive da Genova all'amico Giulio Ferrari di Milano, la lettera reca la data 8 dicembre 1832 e, poiché accenna al berretto nero di festa dimenticato dalla moglie, si riferisce alla prima del melodramma Ismalia, ossia Amore e morte, che si era tenuta alla Scala il 27 ottobre. È poi citato il celebre baritono Orazio Cartagenova, amico del compositore, insieme al quale si reca a Torino: l'occasione è la prima dell'opera Gabriella di Vergy, che si terrà nel regio Teatro durante il carnevale del 1833 alla presenza delle LL. SS. RR. MM.Lettera di Rubinstein: Raro autografo del grande pianista e compositore russo. La lettera, che fa riferimento alla regia di un'opera, è indirizzata a un Director e reca la data 22 September-3 Oktober: sono nominate Vienna e Dresda, città in cui Rubinstein aveva vissuto. Il pianista scrive da San Pietroburgo, ove aveva creato il Conservatorio che diresse dal 1862 al 1867 e dal 1887 al 1890. La lettera appartiene dunque all'ultima fase della vita di Rubinstein, giacché fu attivo all'estero come concertista e direttore d'orchestra a Vienna nel 1871-72 e dal 1891 visse a Dresda, tornando a Pietroburgo poco tempo prima di morire.
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Lotto 83 Deledda, Grazia La via del Male - Nostalgie Roma, Nuova Antologia, 1905-06. 2 volumi, legatura in mezza tela blu. Presenti, rilegate in ciascun volume due lettere autografe firmate in 8°, 178 x 113 mm. di 4 pp. ciascuna. La prima delle due lettere è datata Roma, 4.10.1907, Via Sallustiana 4, ed è indirizzata ad una giornalista e scrittrice francese, Julie de Mestral Combremont, traduttrice in francese di diverse opere della Deledda: “Il vostro bellissimo articolo è stato riprodotto da molti giornali italiani. I miei romanzi sono tutti impegnati per la traduzione francese, ma ho ancora molte novelle, potrò mandarvene qualcuna.” Le annuncia che nella primavera dell’anno venturo verrà a Parigi a conoscere molti amici carissimi, tra cui vorrebbe annoverare anche lei. Poi si confida: “Io lavoro continuamente e la buona volontà di fare qualche cosa bella non mi manca. Sono ancora giovane e il mio carattere, le mie abitudini, il mio modo di veder la vita, tutto mi porta verso il lavoro coscienzioso e tranquillo. Io credo che il lavoro sia l’unica gioja della vita: il lavoro artistico specialmente”. Le annuncia che sta lavorando ad un nuovo romanzo, forse l’Ombra del passato, “nel quale studio una donna di sentimenti religiosi esagerati, e che, al contrario dell’Edera, causa del male per egoismo e mancanza di amore. Io sono pessimista, positivista, ma ho molta fiducia nel miglioramento morale e materiale della donna. Noi però dobbiamo cercare la nostra forza in noi stesse e non nella collettività.” E ancora, per la pagina successiva, si dilunga sulla sua visione della donna. Nella seconda lettera, datata 26.10.07, sempre indirizzata alla giornalista, si congratula per il bel romanzo scritto, Le Fantome du bonheur (Lausanne, Payot, 1907), e si dilunga sulle qualità dell’opera. Le riferisce poi di averle inviato tramite il marito 4 novelle, La Medicina, il Ciclamino, Cattiva Compagnia e Novella Sentimentale, da far tradurre. Le annuncia che sta lavorando ad un romanzo e ad un dramma: “Il romanzo si svolge in Sardegna, ed è lo studio di una donna intelligente ma non ancora evoluta che per amore e per gratitudine verso certi suoi benefattori cade di errore in errore fino al delitto, ma poi si redime.” Bellissimo insight nel laboratorio della scrittrice sarda, premio Nobel nel 1926.
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Lotto 84 Dumas, Alexandre figlio Lettera autografa firmata Lettera autografa firmata senza indicazione di data, in 8°, 175 x 110 mm., pp.1 di testo. § Victorien Sardou. Lettera autografa firmata e datata Galatz 18 oct. 1873. In 8°. 205 x 130 mm., pp. 4. I lettera: scritta e firmata dello scrittore francese autore de La Dame aux Camelias nella quale comunica al corrispondente di non poter recarsi ad un incontro precedentemente concordato perché deve recarsi a Londra, dove è stato chiamato "à l'improviste". Nell'ultima pagina una annotazione a matita indica l'importante destinatario della missiva: "au chevalier De Stuers… ministre du Pays-Bas et Paris de 1885 à 1919”.II lettera: Interessante lettera personale del celebre drammaturgo francese. Sardou, in partenza per l'Egitto, si trova a Galati in Romania e si scusa per non aver potuto incontrare l'amico e la sua famiglia, augurandosi che essi possano trovare a Scutari "un bon exile mieux que l'exile ici".
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Lotto 85 Fabrizi, Aldo Rugantino Libretto di scena del mitico Rugantino di Garinei e Giovannini, Roma, Teatro Sistina, 15 dicembre 1962, con Aldo Fabrizi, Enrico Montesano ed Alida Chelli. Dedica autografa di Fabrizi, datata 18.2.1979, “Ripensanno a quell’Angelo der cielo che sta a le trecannelle”.
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Lotto 86 Fellini, Federico Lettere dattiloscritte con parti autografe Due lettere dattiloscritte, la prima di due facciate in 4°, 280 x 220 mm., la seconda di tre facciate, 303 x 206 mm., in entrambe parti autografe di pugno di Fellini per diverse righe, insieme 5 foto di scena di vario formato, in b/n e a colori. Due splendide lettere felliniane, entrambi indirizzate a Norma Giacchero, la mitica segretaria di produzione del Maestro. Per 30 anni lavorò come segretaria di edizione, iniziando nel 1963 con Giulietta degli Spiriti, sino al 1993, anno della morte del regista. Le due lettere rivelano un’amicizia profonda, che sfuma, in certi momenti, in forme di sottile infatuazione. La prima lettera è scritta alla madre di Norma ed è datata 9 agosto 1967: in essa dichiara tutto il suo profondo legame con Norma, il suo bene profondo. “Nessun ragionamento può far diminuire l’ardore e la freschezza di questo rapporto, né offuscare la gioia che provo con lei o, me lo lasci dire, l’inebriante spensieratezza di certi momenti della nostra giornata... Norma mi dà pace, mi fa sentire calmo, responsabile pur accendendo al massimo d’incandescenza sangue cuore fantasia. Norma mi fa vivere meglio. Non è meravigliosa una creatura capace di questo miracolo?”. Nella seconda lettera, diretta a Norma, il tono diventa più caloroso e coinvolgente: “Sei diventata il mondo, la vita, tutto quello che c’è da questa parte e da qualunque parte su cui si possa fantasticare”. In un’intervista rilasciata nel 2008, Norma così si esprimeva in merito alla sua relazione con Fellini: “Mi legava a lui non solo un rapporto professionale ma anche umano.” Alla luce di queste due lettere questo rapporto si arricchisce di una profonda intimità e una ricchezza sconosciute, illuminando aspetti di una relazione professionale che ha contribuito a fare la storia del cinema mondiale. Le foto fanno da contorno alle due lettere, immortalando momenti di allegria delle troupe cinematografiche.
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Lotto 87 Filippo IV di Spagna - Philippe d'Anneux, Marquis de Wargny Patente nobiliare - Paesi bassi spagnoli Patente pergamenacea ripiegata più volte, 655 x 490 mm., grande stemma nobiliare - 105 x 90 mm. - in basso a sinistra acquarellato in oro, rosso, nero e celeste, firma del re in calce, al verso firme di cancelleria di Brecht, Colbrant e altri, datata Bruxelles 1 novembre 1645. “Patentes de rehabilitation de noblesse” di Filippo IV di Spagna (1605-1665), regnante sui Paesi Bassi dal 1621 al 1665, concessa a Philippe d'Anneux, Marquis de Wargny ou Wargnies, baron de Crèvecoeur, seigneur d'Abancourt, de Buath et de la principauté de Barbançon (Barbençon), premier pair, châtelain et vicomte de Cambrai, gouverneur d'Aire, de Courtrai et de Ath, général de bataille au service du roi d'Espagne. Lo stemma nobiliare a tre crescenti in oro su sfondo nero con cimiero, è di una delle più antiche famiglie nobili belghe, al servizio di Filippo IV.
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Lotto 88 Fogazzaro, Antonio Lettera autografa firmata Lettera autografa firmata, datata Vicenza 24 nov. 1907, 1 pagina in 8°, 180 x 110 mm. Insieme nel lotto anche due lettere di Luigi Settembrini e Gian Pietro Vieusseux. Mi perviene l'invito della Dante per il 1 dicembre. Su conto mio rispondo che l'avere fissata la seduta durante le vacanze, all'Alta Corte mi costringe a scusarmi. Comunicazione personale e letteraria. Lo scrittore vicentino avverte un "Caro amico" che non potrà recarsi alla riunione della Società Dante Alighieri. Due anni dopo scriverà per la Società Dantesca un importante saggio su Dante politico. Interessante la lettera di Vieusseux, che scrive al rinomato incisore parmense Paolo Toschi, 1788-1854, riguardo ad una spedizione di materiale destinato Cavalier De Gilles, studioso ginevrino all'epoca Bibliotecario dell'Imperatore di Russia.
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Lotto 89 Garibaldi, Giuseppe Foto autografata Foto formato carte de visit, 107 x 64 mm., al verso timbrata Rovira Y Duran, Barcellona, recante in calce la firma di Garibaldi. Cimelio garibaldino, pregevole.
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Lotto 90 Guarini, Alessandro Lettera con sottoscrizione autografa Una pagina in 4°, 297 x 200 mm., vergata da Bartolomeo Ferrini Cancelliere ducale e datata Modena dieci novembre 1536, con sigillo ducale a secco e firma in basso a destra di Alessandro Guarini. In alto a destra timbro a inchiostro della collezione di autografi di Augusto Maestri, Modena. Bella pagina con sigillo a rilievo, in cui si autorizza il porto d’armi a Geminiano Ventura e Alberto Conte de Cefis “con uno famulo”, i quali “habent licentiam ferendi arma etiam hastis prefixa iunctim et divisim, diei noctuque cum lumini...”. Alessandro Guarini nacque a Ferrara nel 1486 da Battista di Guarino. Ebbe sei sorelle e due fratelli, uno dei quali, Alfonso, fu letterato e commediografo. Addottoratosi in una data imprecisabile in leggi civili, il Guarini ottenne una cattedra presso l'università cittadina e il suo nome rimase, circondato da un indiscusso prestigio, nell'elenco dei docenti ferraresi fino alla morte. A tale formazione è da riconnettere la sua brillante carriera politica, al servizio dei duchi di Ferrara Alfonso I (1505-34) ed Ercole II (1534-59). L'ufficio principale che ricoprì a corte gli valse il soprannome di Segretario, con il quale gli eruditi locali lo distinsero dal suo omonimo più tardo.
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Lotto 91 Hardy, Thomas Lettera autografa Una pagina in 8°, 180 x 114 mm., con firma autografa in calce, datata 15 feb.1879. Interessante lettera di Thomas Hardy (Upper Bockhampton, 2 giugno 1840 – Dorchester, 11 gennaio 1928), celebre poeta e scrittore britannico. Parla al suo corrispondente della copia speditagli di Desperate Remedies e di una possibile correzione da inserire. Desperate Remedies è un romanzo di Thomas Hardy, pubblicato in forma anonima col nome di Tinsley Brothers nel 1871, ascrivibile al filone gotico tardo ottocentesco.
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Lotto 92 Leone XIII [Cardinale Vincenzo Gioacchino Pecci] Quattro lettere autografe firmate Tre recano la data: 18 marzo 1846; 4 Maggio 1874; 21 settembre 1878. La quarta è scritta nel periodo del Cardinalato, 1853-1878. Diversi formati, in totale 6 pagine di testo, nitida scrittura in corsivo, inchiostro nero e bruno, due con sigillo in cera rossa. Interessanti lettere autografe del futuro Papa Leone XIII. La prima è scritta da Bruxelles, ove era Nunzio Apostolico, e si riferisce alla recentissima nomina ad Arcivescovo di Perugia, avvenuta il 19 gennaio 1846. Due contengono riflessioni intorno alla poesia con annotazioni e spiegazioni stilistiche. Il Cardinale Pecci aveva una grande passione per il latino e la letteratura. Ultimo dei Papi ad essere socio dell'Arcadia con il nome di Neandro Ecateo, fu un ottimo poeta.
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Lotto 93 Letterati italiani del ‘700 - Bettinelli, Saverio Lettere autografe firmate Lettera in 8°, 240 x 192 mm., 3 pp. di testo, elegante corsivo scritto con inchiostro nero, lettera su carta azzurrina, accluso documento autografo firmato e datato Mantova 13 7bre 1806, Quietanza di pagamento della pensione dell'Istituto Nazionale su carta da bollo di Soldi 2 filigranata. Insieme nel lotto altre tre lettere di Antonio Cesari, Luigi Cibrario e Leopoldo Cicognara. I lettera: "Aspetto dal Cav. Pindemonte le due satire dovendo egli frappoco passar di qua nel gire a Parma e Piacenza, ov'ha la sorella, poi a Milano, Pavia… " Interessante conversazione letteraria di Bettinelli. Missiva autografa firmata, diretta al Conte padovano Giovanni de Lazara: vengono citati alcuni fra i più noti letterati dell'epoca, tra cui Rosmini e Ippolito Pindemonte. Il gesuita, poeta e scrittore mantovano, divenne molto famoso per aver pubblicato nel 1757 un libro intitolato Lettere a Virgilio, che conteneva una provocatoria stroncatura della Divina Commedia.Bella la lettera di Cibrario, per il suggestivo e interessante studio comparativo del Galateo di Della Casa e di quello di Erasmo da Rotterdam. Lo storico, numismatico e uomo politico piemontese invia questo corposo saggio, intitolato Galateo Olandese del 1500 - Galateo Italiano del 1300, all'editore Vallardi di Milano. Sono messi a confronto l'opera di Della Casa e il De civilitate morum puerilium pubblicato nel 1530 da Erasmo.
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Lotto 94 Liber Amicorum Libro di firme del celebre ristorante Mastro Stefano di Roma in piazza Navona, 242 x 195 mm., 145 cc., dal 1956 al 1991. Straordinario spaccato nella Roma della Dolce Vita, dei ristoranti alla moda, delle cene politiche e dei cenacoli di artisti. Tutto questo è stato il ristorante dela famiglia Mastro Stefano per oltre 40 anni, gestito da Ennio, Giulio e Virginia. E alla loro ospitalità gli avventori, più o meno occasionali, hanno dedicato disegni, scritte, dediche, ricordi, memorie etc. Passare in rassegna la lista dei personaggi è impresa improba, un piccolo elenco può essere questo: Alberto Moravia, Alida Valli, Alberto Lupo, Delia Scala, Giulietta Masina, W. Chiari, Anna Magnani, Leonardo Sinisgalli, Giorgio Albertazzi, Alice ed Ellen Kessler (che disegnano le loro gambe stilizzate nel classico passo a due), De Sica che insieme a Philippe Leroy, Vittorio Gassman e Dino Risi firmano una pagina memorabile nel novembre del 1967 (insieme forse per il film Il Tigre?), Enrico Montesano con poesia in romanesco e disegno, Charles Bronson, Raphael Alberti con disegno, Aligi Sassu con disegno, Schifano con disegno etc.
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Lotto 95 Libri, Guglielmo Lettera autografa firmata Due pagine in 8°, 205 x 182 mm., su bifolio, rapida grafia in corsivo, inchiostro nero. Interessante e istruttiva lettera dall'esilio di Parigi, firmata e datata Parigi 24 settembre 1847. Guglielmo Libri, eminente matematico, era all'apogeo della carriera: insignito della Legion d'onore, cattedratico presso il College de France. Ma era anche nel pieno della sua attività di trafficante di libri e l'anno seguente sarà formalmente denunciato. In questa lettera ragguaglia il suo corrispondente sul modo più sicuro per iniviargli "lettere o altro": utilizzando la copertura del Sig. Guizot "ogni cosa giungerà sicuramente". Nel 1847 Guillaume Guizot era presidente del Consiglio.
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Lotto 96 Lichtenthal, Pietro Lettere autografe firmate 8 pagine in 8° gr., 250 x 200 mm., su 6 bifogli. Lettere viaggiate, scrittura in corsivo, inchiostro bruno. Scrivendo un'opera Botanica assai complicata, prendo la libertà di rivolgermi a lei… avrei molto bisogno della Flora Veronensis del Pollini, stampato a Verona… Non bramo spendere denaro, ma fare il cambio con l'unica copia nuova che posseggo del mio Dizionario e Bibliografia della musica… a Vienna comunque non paghino così bene gli autori come nella Germania settentrionale, danno però buoni compensi agli scrittori di buone opere.Interessantissimo carteggio scientifico con curiose annotazioni personali. Si tratta di sei lettere autografe firmate del grande bibliografo e musicologo, tutte indirizzate all'Abate Carlo Racca di Novara, comprese tra il 1836 e il 1838. Riguardano notizie su volumi, bibliografie, ricerca di libri, invio di pubblicazioni, compensi agli scrittori, opere in corso. Si fanno numerosi riferimenti al Dizionario e bibliografia della musica, edito a Milano nel 1823, all'opera sul Duomo di Novara del Racca, inviata in omaggio a Lichtenthal, al lavoro di quest'ultimo sull'Acqua comune e minerale, in quel momento in procinto di essere pubblicato, con amplissima descrizione dei caratteri tipografici del volume. Si tratta in definitiva di un carteggio densissimo di notizie bibliografiche e di informazioni sul mercato editoriale italiano di primo ottocento.